Il salvagente di Reply su Motorola

Raphael Zanottti su Lastampa

La Reply è interessata ad assorbire almeno una parte degli esuberi della Motorola. Arriva da un’azienda piemontese la prima risposta alla crisi del centro ricerche della multinazionale americana dei telefonini. La società specializzata in sistemi informatici ha intenzione di espandersi. Per questo ha chiesto la disponibilità di una grossa area (si parla di una superficie compresa tra i 5 e gli 8000 metri quadri) in una delle due maniche delle ex Ogr, proprio accanto al Politecnico di Torino. Una richiesta vagliata in un recente incontro tra Politecnico, Comune di Torino, Regione Piemonte e rappresentanti della banca San Paolo-Intesa.

«Una buona notizia – ha commentato il presidente della Regione Mercedes Bresso – perché se è vero che la crisi c’è, è pur vero che il sistema industriale piemontese sembra rispondere bene. Il Politecnico di Torino si mostra un polo attrattivo per le imprese, e questo potrebbe aiutare il nostro tessuto economico a superare meglio il momento difficile».

L’espandersi di Reply prelude a nuove assunzioni. La professionalità ricercata è la stessa dei 370 ingegneri del centro ricerche Motorola. Reply, dunque, potrebbe rappresentare un paracadute importante. Anche perché per adesso non sembra profilarsi all’orizzonte un cavaliere bianco che possa acquistare in blocco il centro ricerche e rilevare i suoi dipendenti. «Continuiamo a lavorare all’ipotesi – spiega la Bresso – ma due mesi sono quelli che sono. Per ora dagli Stati Uniti non è ancora arrivata risposta rispetto alla lettera che abbiamo inviato come Comune e Regione».
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La ricerca perduta

Andrea Rossi su Lastampa

Sette di sera. Via Giuria, al primo piano Francesco Prino, professione ricercatore, è ancora in ufficio. Il suo team lavora al progetto Alice. Da quel laboratorio sono usciti due «pezzi» dell’Lhc, il maxi acceleratore di particelle realizzato al Cern di Ginevra per ricreare i primi momenti successivi al Big Bang. In quattro anni di lavoro il ricercatore Francesco Primo ha raggiunto quota 1600 ore «extra» lavorate. Il ministero non gliele pagherà mai, perché non era tenuto a farle. Lui lo sa e ci scherza su: «Se mia moglie lo viene a sapere rischio il divorzio».

Gli Stakanov dell’Università non estraggono carbone come il leggendario minatore sovietico, ma idee, volumi, progetti. Macinano giornate tra cattedra e laboratorio, accumulano ore in eccesso che mai saranno pagate. Un esercito di under 40: 857 all’Università, 347 al Politecnico dove al conto vanno aggiunti 588 assegnisti e 700 dottorandi. Precari, molti, eppure pilastri della ricerca. Poi ci sono docenti e direttori di dipartimento, e anche qui – per molti – le ore lavorate e le nottate in bianco non si contano.
In Italia non hanno molti rivali. Basta scorrere l’ultimo rapporto del Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (Civr), che vede Università e Politecnico piazzate ai primi posti in molti settori, a cominciare dalle aree scientifiche e tecnologiche. Un universo che produce ad altissimi livelli ma vive al limite e – ora che nuovi tagli sono in arrivo – spesso oltre. Prendete Francesca Filippi. Il computer su cui lavora al dipartimento di Progettazione architettonica è suo, nel senso che l’ha comprato di tasca propria: «Siamo in tanti, senza telefono e a volte anche senza una targhetta fuori dall’ufficio».
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Da Banca della Memoria a Memoro

Banca della Memoria, il progetto web fondato da quattro ragazzi torinesi e inaugurato il 15 Giugno 2008 con la pubblicazione on-line del sito www.bancadellamemoria.it, si trasforma e diventa “Memoro – la banca della memoria”.

Spiega Lorenzo Fenoglio, uno dei quattro: “Avevamo bisogno di un nome internazionale, un unico nome che fosse pronunciabile e associabile al concetto di memoria nel maggior numero possibile di paesi.” Memoro” significa “io ricordo” in esperanto, e ci è subito sembrato il nome migliore, sia per la società che per lo sviluppo internazionale del progetto.”

Anche se il vecchio indirizzo rimarrà attivo e aggiornato in tempo reale, sarà www.memoro.org la nuova “casa” delle memorie raccolte. Spiega Luca Novarino: “La home page di Memoro sarà la porta attraverso cui accedere ai diversi siti nazionali. Al momento, oltre all’archivio italiano è già online il sito tedesco, con oltre 25 video, raccolti dalla redazione di Monaco. Seguiranno a breve le sezioni di Regno Unito, Stati Uniti, Francia e Spagna.”

Il progetto ha raccolto in Italia un grande successo di pubblico ed ha beneficiato di una forte attenzione da parte dei media. Racconta Franco Nicola: “dal 15 Giugno 2008 abbiamo avuto oltre 270.000 visite, sono on-line 416 video e abbiamo ancora da montare materiale pari almeno a due volte questo numero. Inoltre arrivano ormai quotidianamente filmati realizzati dagli utenti. Questo è il punto di arrivo: un progetto in cui siano gli utenti a riscoprire il valore delle esperienze delle persone anziane a loro vicine e in cui la condivisione generi ricchezza culturale.”

Una ricchezza che giorno per giorno rischia di scomparire. Valentina Vaio: “il nostro simbolo, ovvero una clessidra, sta a ricordare quanto sia importante ed urgente trasmettere le esperienze e la saggezza raccolte durante una vita intera. Un tempo queste venivano tramandate attraverso i racconti degli anziani ai bambini. La società odierna lascia sempre meno spazio a questi “scambi”. Ci piace pensare di essere un piccolo stimolo a cambiare

Il Voip al Comune di Torino

Via Torino Scienza

Il VoIP approda al Comune di Torino: per telefonare si accende il computer. Alle linee telefoniche tradizionali si stanno affiancando nuove tecnologie, più economiche, per telefonare: è il “voice-over-IP”, cioè la telefonia via internet. Vediamo come funziona.

Cisco System, azienda leader mondiale nella produzione di apparati per le telecomunicazioni, ha installato negli uffici comunali oltre 10000 telefoni VoIP. Il motivo? Si spende di meno e si hanno dei servizi in più, con il VoIP.

Ma che cos’è questo VoIP di cui si sente tanto parlare? Non è altro che il trasferimento del traffico voce attraverso internet invece che attraverso la linea telefonica tradizionale (PSTN). Infatti, VoIP è l’acronimo di Voice over IP, cioè la voce attraverso la rete dati internet.

Molti utenti di internet hanno probabilmente già sperimentato uno dei servizi più noti in questo campo, Skype. Questo software utilizza un sistema proprietario che permette di mettere in comunicazione diretta due computer per la trasmissione di dati audio e video. Inoltre, grazie a dei “convertitori”, i voice gateway, il segnale può essere convertito e dirottato su una linea telefonica normale: così diventa possibile fare una telefonata da un computer ad un telefono.
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Diretta radiofonica congiunta delle radio universitarie

Venerdì 14 novembre, dalle 9.30 alle 12.30, lo diretta radiofonica promossa da Raduni, l’associazione degli operatori radiofonici e televisivi universitari, affronterà i temi della riforma universitaria proposta dal ministro Gelmini, seguirà lo sciopero generale dell’Università e della ricerca, farà parlare i ricercatori. Tra gli altri ospiti del mondo della cultura, dell’arte e dello spettacolo: Paola Cortellesi, Marco Travaglio, Alessandro Bergonzoni, Massimo Gramellini, Margherita Oggero, Davide Ferrario.

Inoltre Daniele Luttazzi, che racconterà la sua esperienza di aspirante ricercatore: «La situazione la conosco molto bene perché 25 anni fa fu il mio professore di gastroenterologia a spiegarmi che la situazione della ricerca medica in Italia era piuttosto disastrosa e che lui non avrebbe potuto aiutarmi – ricorda Luttazzi -. Mi spiegò un po’ come funzionavano i sistemi di assegnazione dei posti nell’Università Italiana, per quello che ne sapeva all’epoca, ed era già una situazione baronale impestata. Io decisi da quel momento che la cosa non mi interessava più. Nel frattempo i miei colleghi che hanno continuato a fare ricerca, ogni volta che ci si incontra casualmente mi dicono “Daniele ti sei salvato” perché purtroppo la situazione non ha fatto che peggiorare e incancrenirsi».

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Progettavano l'anti Iphone

Daniele Lepido sul Sole 24 Ore

“Battere l’iPhone si poteva. E alla Motorola di Torino avevamo già allo studio un paio di nuovi modelli pronti a competere con lo smartphone della Apple. Poi è arrivata la batosta dei licenziamenti e la tragedia del vedersi trasformati in disoccupati (probabilmente) costretti a scappare all’estero. Pensare che ci chiamavano gli ingegneri più bravi d’Europa, ci chiamavano…”.
Parla così R. B., manager del centro di ricerca torinese della Motorola, il più grande in Europa nel settore multimedia, uno dei 370 rimasti senza lavoro dopo la decisione della multinazionale americana di azzerare i laboratori piemontesi a seguito della scelta, tutta industriale, di non puntare più sulla piattaforma Symbian, che fa capo a Nokia, ma su Android di Google e su Windows Mobile e P2k. Quello stesso centro che da dieci anni produce saperi, tecnologia e cellulari hi-tech come il Motorola Q, uno dei concorrenti del Blackberry.

Il super-informatico è il primo dipendente del gruppo ad uscire allo scoperto e a parlare in esclusiva con un giornale, senza eccessi e con pudore, pur in una situazione personale e professionale di grave disagio. Il suo è il profilo di un tecnico altamente qualificato e con un buon stipendio (70mila euro lordi l’anno), un’esperienza in aziende internazionali alle spalle e, come molti, una famiglia da mantenere. Un caso, quello della Motorola, che ha spiazzato persino la Cgil che si è trovata di fronte a un’impresa che non aveva al suo interno neppure una rappresentanza sindacale unitaria. “Nella nostra mentalità chi ci pensava? – continua l’esperto – E non è una cosa strana.

La notizia della chiusura ci ha lasciati increduli e ci abbiamo messo un po’ a capire cosa stava succedendo perché noi eravamo completamente a digiuno di cultura sindacale e ora ci è rimasta addosso un’amarezza e una rabbia incredibili. Prenda nota di questo: qui ci consideravamo quasi una succursale della Silicon Valley e se tu vai a chiedere a un nerd della Silicon Valley, con tutto il rispetto, cos’è un orario di lavoro o un cartellino da timbrare, quello ti ride in faccia. Lui lavora con la bulimia dello studioso, come si fa in università, e ha l’ansia di arrivare al risultato perché ci sono gioco la sua testa, il suo cuore, la sua creatività. Il resto non conta”.

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Il mese dello scorpione: i festeggiamenti Abarth

A Torino giovedì 13 novembre sarà inaugurata  “Da 0 a 100”, una mostra per celebrare il centenario di Karl Abarth che nasceva a Vienna il 15 novembre 190. Karl Abarth fu mente e cuore dell’omonima azienda  specializzata nell’elaborazione sportiva delle automobili. Performance,  velocità e potenza sono, da allora, i tratti distintivi del brand dello  scorpione.

Dal 16 novembre al 9 gennaio 2008 Torino Esposizioni ospiterà il percorso espositivo che ripercorrerà le tappe fondamentali della vita Karl Abarth: i visitatori scopriranno i momenti più importanti, le curiosità, i successi del marchio, seguendo un filo conduttore che lega il passato, il presente e il futuro della casa dello scorpione. Il tutto completato dalla scenografica esposizione di alcuni dei modelli più celebri della storia di Abarth.

In occasione delle celebrazioni del centenario di Karl Abarth, un vero mese dello scorpione, con  l’inaugurazione della mostra a lui dedicata, gli amministratori delegati  di Intel e Abarth presenteranno il primo risultato della loro partnership.  L’evento sarà inoltre occasione di approfondimento sulle ultime novità dai  mondi Intel e Abarth.

Per gli amanti dello «Scorpione», siano essi di lunga data o meno, domenica 16, in contemporanea all’apertura della mostra al pubblico, si svolgerà l’«Happening Abarth»: un’opportunità per confrontarsi con altri fedelissimi del marchio e passare una giornata con le nuove vetture. Ma anche l’occasione per visitare le nuove officine e la nuova sede dell’Abarth Spa.

In diretta la conferenza d'Ateneo

Verrà trasmessa in diretta streaming audio e video su radio 110   la Conferenza di Ateneo in programma giovedì 13 novembre, alle 15, presso l’Aula Magna del Rettorato. La diretta video consentirà a tutti di seguire l’incontro, la cui partecipazione in sala risulta limitata ai 240 posti disponibili.
La conferenza è stata voluta dal Rettore, Prof. Ezio Pelizzetti, per discutere della situazione dell'Ateneo e dell’Università italiana in questo momento cruciale di passaggio: un confronto collettivo all’interno di un Senato Accademico aperto a tutte le componenti dell’Università di Torino (docenti, personale, studenti), nel quale sarà possibile intervenire ed esprimere le proprie valutazioni.

La Conferenza di Ateneo si concluderà  entro le ore 17.45 per dare modo al Senato Accademico di riunirsi, alle ore 18.00, in seduta straordinaria per deliberare sulle eventuali mozioni presentate.

ICT Piemontese a Dubai

Otto aziende piemontesi Ict sono tra i protagonisti del “Gitex 2008″, fra le piu’ importanti manifestazioni mondiali dedicate all’Information Technology, in programma a Dubai dal 19 al 23 ottobre. La partecipazione piemontese e’ la prima iniziativa inserita nel secondo anno di attivita’ di “Think Up”, il progetto triennale della Camera di commercio di Torino dedicato allo sviluppo internazionale del comparto Ict piemontese, coordinato dal Centro Estero per l’Internazionalizzazione e realizzato in collaborazione con Torino Wireless e CSI-Piemonte.

Gitex presenta ogni anno le tecnologie e i servizi piu’ innovativi del settore. All’edizione del 2007, che ha ospitato oltre 120.000 visitatori arrivati da 137 paesi, hanno esposto circa 1.400 imprese provenienti da 82 nazioni. Gli Emirati Arabi Uniti sono uno dei paesi target di Think Up. Il territorio sta vivendo una grande espansione economica, con importanti investimenti governativi nello sviluppo dell’Ict.

Gli Emirati sono infatti il Paese arabo leader nel settore, attualmente al 28° posto del Network Readiness Index Ranking (mentre l’Italia e’ posizionata al 42°). Con un tasso annuale di crescita della spesa IT del 10%, si stima che la spesa globale per i sistemi IT nel 2010 sara’ intorno ai 250 milioni di euro. Inoltre, l’Emirato di Dubai e’ un importante hub di smistamento di merci e servizi per tutto il Medio Oriente rappresentando quindi una piattaforma ideale per tutte le aziende interessate alle opportunita’ di business nella zona del Golfo.

A fine 2007 nel settore ICT l’interscambio commerciale fra il Piemonte e gli Emirati Arabi Uniti complessivamente ammontava a 12,97 milioni di euro. Per il 99% si tratta di export piemontese: con 12,9 milioni di euro di vendite infatti, l’Ict rappresenta il 6,2% delle esportazioni complessive della nostra regione destinate agli EAU. Nel corso degli ultimi anni le vendite del settore dirette negli Emirati hanno registrato un andamento crescente: nel 2007 sono cresciute del +61,7% rispetto al 2006 e del +92,7% sul 2004. Tuttavia ricoprono ancora una quota residuale delle esportazioni piemontesi di Ict nel mondo, seppur di poco, inferiore all’1% (0,8%).

Innovazione che crea business

Applicativi per leggere la posta elettronica, il giornale o vedere il meteo su Televisione Digitale Terrestre (DTT), un prototipo avanzato di radio digitale, un'architettura software e hardware per il recupero e la digitalizzazione delle pellicole cinematografiche, un software per la gestione del lavoro collaborativo e della conoscenza in azienda o per il filtro e il controllo in internet di contenuti pedo-pornografici, sono solo alcuni dei prototipi e delle tecnologie a disposizione delle aziende piemontesi.

Presentato l’11 novembre, in collaborazione con l’Unione Industriale e il Gruppo ICT, il programma Innovation4Business è un progetto ideato da Fondazione Torino Wireless e CSP, nell’ambito delle strategie concertate con la Regione Piemonte e con Finpiemonte, per valorizzare le tecnologie e i prototipi che CSP ha sviluppato e trasferirli alle imprese con l'obiettivo di favorirne l'industrializzazione e il successivo inserimento sul mercato.

Durante l’incontro PMI e grandi imprese del territorio hanno potuto conoscere non solo i 20 prototipi tecnologici già disponibili, ma anche le opportunità di eventuale sfruttamento commerciale e le traiettorie di mercato definite dalle analisi di scenario predisposte dagli esperti della Fondazione Torino Wireless.

Gli oltre 100 imprenditori partecipanti hanno ricevuto il catalogo delle tecnologie e, sulla base delle manifestazioni di interesse, sono stati fissati i primi appuntamenti di approfondimento. Dal 18 novembre al 18 febbraio, infatti, tutti gli interessati avranno la possibilità di incontrare i ricercatori di CSP e gli analisti di business di Torino Wireless, per discutere insieme le possibili traiettorie di sviluppo di nuove soluzioni.

In una seconda fase, le imprese dovranno presentare il progetto di sviluppoe sfruttamento commerciale. Su tutte le tecnologie messe a disposizione non si intendono far valere oneri derivanti da diritti di proprietà intellettuale, mentre la definizione delle modalità di sfruttamento degli asset tecnologici sarà regolato da specifici contratti.  

“Il progetto – ha dichiarato Andrea Bairati, assessore alle Politiche per l’Innovazione e all’Industria – è in linea con le nuove politiche regionali in tema di ricerca e, in particolare, con l’idea promossa dai poli di innovazione, attraverso i quali si vogliono dotare le imprese degli strumenti tecnologici e conoscitivi indispensabili per aumentare la competitività. L’auspicio è che iniziative come quella presentata oggi da CSP e Torino Wireless possano trovare nei poli di innovazione gli interlocutori privilegiati per la loro realizzazione”.

Finpiemonte si sta adoperando, nell’ambito delle politiche regionali, affinché siano valorizzati gli asset tangibili e intangibili presenti sul territorio, in particolare attraverso l’importante ruolo che parchi e incubatori svolgeranno all’interno dei poli d’innovazione.

Con I4B intendiamo accelerare l’ingresso sul mercato di prodotti innovativi – ha dichiarato Mario Manzo, direttore della Fondazione Torino Wireless. La ricerca prodotta dai laboratori piemontesi non deve rimanere nei cassetti, ma può e deve essere un driver per aumentare la competitività delle aziende. Siamo molto soddisfatti della collaborazione con il CSP e ci auguriamo di poter replicare questo modello di “valorizzazione degli assets” prodotti dalla Ricerca Piemontese. Sull’esempio di quanto abbiamo fatto con il bando Miur – per cui nell’ultimo semestre del 2008 abbiamo seguito oltre 150 proposte progettuali, favorendo la collaborazione fra le imprese e i centri di ricerca del territorio.

Crediamo che uno dei nostri mandati prioritari sia il ruolo di collegamento fra Ricerca e Impresa valorizzando le competenze e la ricerca degli istituti del territorio da un lato e massimizzando la possibilità delle imprese di trasformarli in business, indicando le aree a maggiore potenziale di sviluppo, seguendo i progetti nel loro corso e aiutando le imprese  a cogliere le opportunità derivanti dalle iniziative regionali, come i recenti bandi ICT. Per noi è fondamentale che l’innovazione si possa trasformare in reali “opportunità di business”.

“Con questa iniziativa, CSP intende realizzare concretamente la propria missione di struttura per il trasferimento dell'innovazione tecnologica alle imprese – ha aggiunto Sergio Duretti, Direttore del CSP. CSP mette a disposizione i propri asset tecnologici ed è fortemente impegnato a realizzare un'azione permanente in questo senso.Ogni anno, i prototipi derivati dalle attività di ricerca e innovazione di CSP entreranno a far parte di un catalogo crescente di asset. Il nostro auspicio è che le imprese non solo utilizzino quelli esistenti per il loro business, ma ci aiutino a
indirizzare le nostre attività di ricerca”.