Al via la Start Cup 2007

Riparte la competizione regionale per progetti di impresa innovativi promossa dai tre Atenei piemontesi, Politecnico e Università di Torino e Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, e organizzata dai rispettivi Incubatori di impresa.

È la III edizione di Start Cup Torino Piemonte, la gara per i migliori progetti imprenditoriali, un appuntamento ormai consolidato che offre a studenti, ricercatori e dottorandi l’occasione per trasformare i ritrovati della ricerca accademica in progetti imprenditoriali innovativi.

Ma la sfida è aperta anche al di fuori dell’università: riguarda infatti tutti gli inventori o le imprese che intendano avviare uno spin off.

Le migliori idee imprenditoriali possono infatti usufruire gratuitamente dell’attività di accompagnamento messi a disposizione presso gli Incubatori. Start Cup si avvale infatti del contributo organizzativo di I3P, l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, della Funzione dal Diritto allo Studio al Mondo del Lavoro e di 2I3T dell’Università di Torino e dell’Ufficio Ricerca Scientifica e Relazioni Internazionali dell’Università del Piemonte Orientale.
I candidati che partecipano al concorso presentando un’idea imprenditoriale devono compilare e inviare il modulo “Idee d’Impresa” entro le ore 12.00 del 18 Aprile 2007 (non fa fede la data del timbro postale)

I candidati che partecipano al concorso presentando un business plan devono compilare e inviare il modulo “BusinessPlan” entro le ore 12.00 del 18 Luglio 2007 (non fa fede la data del timbro postale)
Per le idee i premi consistono interamente in servizi: grazie all’affiancamento nella stesura del business plan, le idee vincitrici diventano veri e propri piani di impresa e possono concorrere ai premi in denaro previsti per la seconda fase del concorso.

In palio 20.000 euro per il business plan primo classificato, 15.000 per il secondo e 10.000 per il terzo. Piemontech, il Fondo di Capitale di Rischio per le imprese piemontesi, si impegna ad investire 50.000 euro nell’impresa che trae origine dal business plan primo classificato.

I tre vincitori di Start Cup parteciperanno inoltre al Premio Nazionale per l’Innovazione, la coppa dei campioni dei progetti di impresa nati in ambito universitario che ad oggi riunisce 27 atenei italiani.

Start Cup 2007

Innovazione: esperienze internazionali a confronto

La conferenza vuole rappresentare un momento di riflessione sul tema dell’innovazione e del trasferimento tecnologico attraverso la presentazione dei risultati del progetto DIADI ed il confronto con analoghe esperienze e progetti anche a livello internazionale.
DIADI 2000 – Ricerca & Impresa per l’innovazione in Piemonte, è un progetto dedicato alle piccole medie imprese piemontesi delle aree Obiettivo 2, finanziato dalla Regione Piemonte in attuazione alla Misura 2.4.a del DOCUP 2000-2006.

La realizzazione dell’intero progetto è stata affidata all’A.T.S. Associazione Temporanea di Scopo appositamente costituita tra:
COREP – Consorzio per la Ricerca e l’Educazione Permanente,
CSP – Innovazione nelle ICT scarl,
DTC – Distretto Tecnologico del Canavese,
TECNORETE PIEMONTE scrl
enti già attivi nell’area del trasferimento tecnologico e nella promozione dello sviluppo economico e sociale del territorio DIADI rappresenta uno dei progetti più significativi della nostra Regione per le piccole e medie imprese per la diffusione dell’innovazione sul territorio.
In questi anni, DIADI ha contribuito a stabilire “un ponte” tra le aziende piemontesi ed i centri di ricerca pubblici, preparando il tessuto sociale ed economico locale ad entrare nella knowledge- based society con una struttura più robusta. L’opportunità di collaborare con un centro di ricerca ha rappresentato per le aziende un’occasione per introdurre tecnologie innovative e nuove metodologie e per innovare processi produttivi. Il ruolo del centro di ricerca e’ stato essenziale per validare l’idea innovativa, per certificare le nuove tecniche con metodi scientifici e per fornire alle aziende un punto di riferimento per accedere allo stato dell’arte nei vari settori della conoscenza e per contribuire allo sviluppo del progetto. Le principali attività del progetto DIADI sono: Seminari e Worklab, Audit tecnologici, Check-up, Incontri specialistici, Studi di fattibilità, Progetti dimostratori.

Il Convegno, organizzato dal Corep con il contributo della Camera di commercio di Torino, prevede:
SESSIONE PLENARIA: dedicata a testimonianze di rappresentanti delle istituzioni, del mondo della ricerca e di strutture dedicate all’innovazione. Durante tutta la sessione è prevista la traduzione simultanea.
SESSIONI PARALLELE: che permetteranno di approfondire temi, opportunità e prospettive per le imprese.
AREA ESPOSITIVA: per l’esposizione dei risultati delle attività del progetto DIADI.

Lunedì 22 Gennaio 2007
ore 9.00 – 18,30 Centro Congressi Torino Incontra
Via Nino Costa, 8 Torino
www.diadi.it

Dai fatti di cronaca ai case study scientifici

ImageIl ciclo di seminari “I racconti della scienza”, comprende attività di aggiornamento sui temi delle scienze della vita e dell’agroalimentare per giornalisti.

La prima delle giornate programmate è il 27 gennaio 2007, dal titolo “Workshop: dai fatti di cronaca ai case study scientifici”, sui temi dell’agroalimantare, della ricerca e della sicurezza alimentare presso il Molecular Biotechnology Center, via Nizza, 52 Torino, ore 9,00-13,30.

La giornata è organizzata dalla Fondazione per le Biotecnologie, con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, dell’Associazione Stampa Subalpina e il contributo dell’Assessorato al Commercio della Regione Piemonte.

I seminari sono gratuiti, preiscrizione obbligatoria. Posti limitati.
Per informazioni e preiscrizioni scrivere a: [email protected]

La WebRadioAteneiPiemonte segue l'Universiade invernale

Nasce da un’idea dell’Assessorato regionale all’Innovazione e si chiama W.R.A.P. che sta per Web Radio Atenei Piemontesi. La finalità è fornire strumenti tecnologici che possano permettere alle realtà radiofoniche piemontesi di aggregarsi per produrre nuovi modi di agire e interagire grazie alla banda larga.

Nascono così le AZIONI DI WEB RADIO di W.R.A.P. in cui, in pieno spirito di condivisione della conoscenza, redazioni radiofoniche diverse e di diverse aree territoriali, si uniscono e danno vita ad un’unica radio condividendo studi, attrezzature, palinsesti ed esperienze.

Cura la parte tecnica e tecnologia la Regione Piemonte attraverso il Consorzio TOP-IX che mette a disposizione uno spazio per lo sviluppo di nuovi strumenti e per la sperimentazione di nuovi modelli.

Le azioni di W.R.A.P. hanno una valenza formativa importante: sono occasioni in cui gli studenti degli atenei possono confrontarsi con la vera pratica radiofonica e redazionale realizzando interviste, collegamenti in studio, pianificazione di palinsesto durante eventi e manifestazioni sempre dense di avvenimenti e notizie.
Infatti se le AZIONI DI WEB RADIO di W.R.A.P. del 2006 sono state dense ed emozionanti, il 2007 si apre con un appuntamento di tutto rispetto: le Universiadi invernali.

Il Palazzetto Aldo Moro ospita Casa Universiade, il grande laboratorio creativo allestito dalla Regione Piemonte per presentare il mondo universitario piemontese, in cui è collocata W.R.A.P. La redazione commenterà i momenti più significativi di questi 10 giorni che ci aspettano, osservando tutto dalla finestra che W.R.A.P. apre su Casa Universiade: in diretta tutti i giorni dalle 10 alle 19 su www.studyinpiemonte.it/wrap

ToShare Piemonte Share Festival, alla 3° edizione, ospiterà una mostra, conferenze, incontri, tavole rotonde, workshop e performance. L’evento assume la dimensione di un soft-rave (una versione addolcita di un rave) o un party collettivo in cui la magia del happening crea un’atmosfera di festa e di divertimento, di scambio creativo a livelli diversi di coinvolgimento del pubblico: artistico, ludico, dance, culturale, conviviale.L’ingresso a tutta la manifestazione è totalmente gratuito e le conferenze saranno in italiano e inglese.

Il tema del 2007 è Digital Affinity/communities now, un tema trasversale che influenza i contenuti del Festival, dalle conferenze alle performance, attraverso un sampler, una campionatura delle espressioni creative applicate alle tecnologie digitali (arte, musica, performance, installazioni interattive, animazione 3D, software art).

Il tema sarà sviluppato attraverso la presentazione dei meccanismi che regolano le Community all’interno del processo creativo e innovativo, con incontri e tavole rotonde.
Le Community sono oggi sono uno dei paradigmi che guidano la trasformazione, che consentono alla collettività di entrare pienamente nell’epoca della conoscenza e dell’informazione; le Community sono dei moltiplicatori di intelligenze, perché danno valore alle competenze individuali e diventano motore di crescita per la società.
Le comunità quindi non sono solo nuove forme di aggregazione, ma un modo di essere e di vivere, un progetto collettivo e umanitario, una cultura che connette oggi un miliardo e 80 milioni di persone. I legami tra queste persone non sono più solo geografici o famigliari, ma ispirati da affinità culturali, ideologiche e politiche.

Inaugurazione Martedì 23 gennaio ore 18:00
Da mercoledì 24 a domenica 28 gennaio 2007
Accademia Albertina di Belle Arti
Mercoledì, giovedì, venerdì dalle 10.00 – 20.00
Sabato e domenica dalle 14.00 – 20.00

Nano Week: a Verona la settimana delle nanotecnologie

Sarà aperta dallo scienziato Antonino Zichichi la sessione inaugurale di NanoWeek, la settimana di conferenze dedicata alle nanotecnologie in programma nell’aula magna del Polo Zanotto dell’Università degli Studi di Verona, in via dell’Università 4 lunedì 15 gennaio alle 15.

Organizzata dal Veneto Nanotech e dall’ateneo scaligero, con il supporto della Provincia di Verona e della Banca Popolare di Verona, NanoWeek si svilupperà in cinque giornate dedicate ai settori della nanomedicina, agroalimentare e packaging, edilizia, riscaldamento e condizionamento. Alla cerimonia d’apertura saranno presenti, oltre al professor Zichichi, il rettore Alessandro Mazzucco, il presidente della Provincia Elio Mosele, il presidente di Veneto Nanotech Luigi Rossi Lucani, il presidente del comitato organizzatore di NanoWeek Emilio Burattini e l’assessore alle politiche economiche ed istituzionali della regione Fabio Gava.
E’ questo un appuntamento unico in Italia per ricercatori e personale aziendale che vogliono rimanere competitivi nel mercato ed essere consapevoli di come sfruttare le potenzialità delle nanotecnologie per innovare processi tecnologici e prodotti finiti.
Dopo l’inaugurazione, lunedì alle 16 si terrà la prima tavola rotonda dal tema “Le nanotecnologie: cenni storici, stato dell’arte e prospettive future”.

La settimana si svilupperà poi in conferenza e seminari dove interverranno relatori di fama internazionale provenienti dal mondo accademico e imprenditoriale per fare il punto sulle ultime innovazioni che le nanotecnologie possono apportare a questi settori. Saranno inoltre esposti dei prodotti d’avanguardia nanostrutturati, già presenti nella vita di tutti i giorni, forniti per l’occasione da aziende di fama internazionali.

“Nanoweek è un evento di cui siamo molto orgogliosi” ha spiegato il rettore Alessandro Mazzucco. “Sarà un importante momento d’introduzione alla realtà delle nanotecnologie, un evento che è realizzato per la prima volta in città. Infatti Verona è sensibile e interessata alle nuove scienze tecnologiche, per esempio alcuni dei rivestimenti di prodotto alimentari che utilizziamo sono fatti grazie agli studi di nanocomposti. In questo senso sono a tutti gli effetti realtà già acquisite.”

Il presidente di Veneto Nanotech, Luigi Rossi Luciani ha sottolineato come NanoWeek si differenzi “per il taglio applicativo degli incontri e degli interventi da parte sia di scienziati/accademici che di rappresentanti del mondo produttivo. In questo modo – ha ribadito Rossi Luciani – vogliamo offrire un servizio in più alle aziende facilitando la conoscenza del mondo dell’infinitamente piccolo, la cui applicazione alla produzione industriale può fare la differenza in questo momento di grande competizione globale”

Alla ricerca della Torino Wireless

Da Lastampa.it

La Torino, tecnologica e meno. è sempre più wireless, nel senso che la distribuzione di access point o hotspot che dir si voglia, è sempre crescente nella città, come in buona parte delle metropoli italiane. Abbiamo cercato di misurare un po’ il fenomeno andando in giro per la città a cercare i punti di accesso al wi-fi ovvero ci siamo dati al wardriving. Ma cosà è il wardriving ? Wikipedia spiega: http://it.wikipedia.org/wiki/Wardriving
Il wardriving è un’attività che consiste nell’intercettare reti Wi-Fi, in automobile o a piedi con un laptop, solitamente abbinato ad un ricevitore GPS per individuare l’esatta locazione della rete trovata ed eventualmente pubblicarne le coordinate geografiche su un sito web.

Wardriving story
Il wardriving era una attività diffusa qualche anno fa fra i tecnofili quando la distribuzione degli hotspot wi-fi era molto modesta, ed era davvero come partecipare a una caccia al tesoro andare in giro per trovare i pochi punti di accesso disponibili. La nostra prima esperienza di wardriving fu fatta in una notte piovosa tre anni fa in compagnia di Raoul Chiesa, uno dei massimi esperti di sicurezza informatica in Italia, oltre che un caro amico. Attrezzatura iper professionale: antenna amplificata sul tetto della macchina, laptop con Linux e Kismet.
Il massimo per gli addetti ai lavori, caricabatteria per il portatile, perché dopo un po’ che giri il computer tende ovviamente a scaricarsi.
L’esplorazione fu nei poli tecnologici della citta, ma anche in zone insospettabili dove si trovarono access point spesso gestiti in maniera poco attenta e quindi facilmente penetrabili dall’esterno.

L’attrezzatura
Oggi il wardriving è meno diffuso che in passato perché ci sono ovunque access point e quindi il senso della caccia al tesoro è decisamente sparito. In compenso il wardriving permette di fare qualche interessante digressione.
Per il wardriving “fai da te” ci siamo attrezzati con strumenti a disposizione di tutti in un normale computer shop.
Un palmare con accesso wi-fi: Palm Tx
Una antenna GPS con connessione Bluetooth con il palmare: Hamlet BT
GPS receiver Un software di Wardriving: Netchaser
Una automobile, una manciata di ore in giro per le arterie principali di Torino nel periodo delle vacanze natalizie quando il traffico è più scorrevole
una radio accesa per farsi compagnia.
Ovviamente nella bella stagione consigliamo l’utilizzo del motorino o della bicicletta.

Wardriving dal vivo
Come funziona ? Prima di partire in automobile occorre lanciare il “cerca hotspot”. Accendere il palmare, far riconoscere il palmareall’antenna GPS, far partire il sofware di wardriving e via in giro. Ogni volta che il software riconosce un hot spot lo memorizza insieme alle coodinate del punto in cui è avvenuto il ritrovamento. E così via … Conviene ogni tanto “passare ai box” per ricaricare le batterie del palmare o tenerlo bene in carica con un caricabatteria dall’accendisigari dell’automobile.
Dopo aver rilevato i dati li abbiamo salvati scrupolosamente e trasformati in un foglio elettronico per farsi quattro conti. Sono poi stati caricati su Gpsvisualizer un servizio gratuito che permette di trasformare coordinate rilevate da ricevitori GPS in mappe statiche o in mappe che possono miscelate con Google Maps.-.
Con la collaborazione di Torino Valley è stata realizzata una mappa degli hot spot torinesi che rimarrà disponibile in vista di aggiornamenti. I colori sulla cartina indicano con un pallino rosso gli hot spot criptati WEP e con un pallino verde gli hot spot che non utilizzano nessun tipo di cifratura.

I numeri e qualche analisi
Durante il rilevamento sono stati intercettati 573 hotspot, che ovviamente non rappresentano la popolazione torinese di access point che è molto più numerosa. Di questi 374 (65%) usano la cifratura WEP, 199 (35%) non utilizzano nessuna cifratura. I dati di sicurezza sono decisamente migliori dei risultati di una ricerca del 2003 che aveva scoperto solo un terzo degli access point dotati di cifratura WEP.
In pratica questo che cosa significa: che il 65% degli access point torinesi sono ragionevolmente sicuri perché utilizzano per la trasmissione dei dati un sistema criptato che limita la possibilità di intercettazioni delle comunicazioni da parte di altri utenti. Gli hot spot non criptati invece permettono trasmissioni in chiaro. Questo a volte è voluto, per permettere l’accesso a servizi condivisi per comunità, come ad esempio per gli studenti del Politecnico e dell’Università. Altre volte si tratta di access point configurati male che possono essere pericolosamente esposti a utilizzi non consentiti non solo da parte di malintenzionati, ma anche di esperti in cerca di una connessione internet “al volo”.
In compenso un access point “libero” non è per definizione accessibile dall’esterno, perché esistono diversi sistemi di sicurezza che permettono di limitarne l’accesso.
Qualche curiosità analizzando i nomi degli SSID ovvero delle reti wireless generate dagli hot spot. Molte sono reti che derivano da Alice, l’ADSL di Telecom (13,5%). Troppi (5%) usano ancora “default” il nome standard dato all’access point dai fabbricanti, che fa pensare che poco sia stato fatto per personalizzare, anche per la sicurezza, l’apparecchiatura. Solamente due gli hot spot Fon intercettati dato che per ora chi usa Fon è ancora titubante a tenere acceso il servizio date le polemiche nate sulla sicurezza e sulla legalità dello stesso.

CSI Piemonte e Universiade

Il Comitato Organizzatore della XXIII Universiade Invernale Torino 2007 ha scelto il Csi-Piemonte come “Official Supplier” per i servizi tecnologici connessi alla manifestazione: un’azienda leader dell’informatica pubblica, sicura e affidabile.

Come fornitore ufficiale dell’evento, il Csi-Piemonte garantisce l’ assistenza tecnica alle oltre 300 postazioni di lavoro del Comitato Organizzatore, sia nelle sedi di Torino che in tutte le località di gara, e custodisce i server che ospitano il sito Internet e gli applicativi del Comitato Organizzatore. Le macchine sono state collocate presso il Centro Servizi Telematici del Consorzio, la struttura informatica attraverso cui passano ogni giorno i dati, i sistemi e i servizi di e-government della Pubblica Amministrazione locale.

Il Csi-Piemonte gestisce, inoltre, le nove reti Wi-Fi installate per fornire collegamento Internet a giornalisti e atleti nei centri stampa e ha curato il servizio di streaming per la trasmissione audio/video di eventi “in differita” e il sistema per l’invio di messaggi sms in modalità “unidirezionale” ai 4.000 volontari coinvolti nella manifestazione.

In occasione di “ArdenteMente Tour”, il Csi-Piemonte ha accompagnato la fiaccola dell’Universiade durante il suo giro di presentazione per l’Italia. Per l’occasione il Consorzio ha allestito un set di registrazione video sul motor home dell’Universiade, che ha seguito tutte le tappe nelle piazze italiane. Fra le opportunità offerte ai visitatori quella di partecipare a “Chroma Key”, il gioco che permette di diventare tedofori per un giorno e registrare una personale clip video dell’evento.

«Si tratta – sottolinea il Presidente del Csi-Piemonte Francesco Brizio – di un impegno molto significativo, che rinnova la nostra trentennale collaborazione con il mondo accademico. Sono stati proprio Università e Politecnico di Torino, infatti, a dare vita insieme alla Regione Piemonte a quella che negli anni è diventata un’azienda di software e servizi consolidata sul territorio e capace di collocarsi stabilmente fra le prime a livello italiano nel settore ICT. Un Consorzio impegnato nello sviluppo del territorio e legato ai valori dell’Universiade da un comune interesse per i giovani e per la loro crescita culturale e professionale».

Al Csi-Piemonte (180 milioni di euro di fatturato, 1.200 dipendenti e 8 sedi operative sul territorio) aderiscono oggi 54 Consorziati, fra i quali, oltre a Regione e Atenei, tutte le Province piemontesi, 15 Comuni e 19 fra Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere. Grazie alla sua capacità innovativa e alle sue competenze, il Csi offre alle Amministrazioni soluzioni tecnologiche avanzate nei diversi settori di intervento pubblico: dall’ambiente al territorio e alla protezione civile; dal catasto ai tributi; dalle attività produttive alla formazione e al lavoro; dai beni culturali alla sanità.

A inizio marzo Fabermeeting

fabermeeting.jpgDal 5 al 7 marzo 2008 al Virtual Reality & Media Park di Torino la creatività incontra l’impresa attraverso l’iniziativa “Faber meeting”. Si tratta di un’occasione di incontro tra i giovani talenti che vedono nell’arte e nella tecnologia un’opportunità di realizzazione personale e professionale e gli imprenditori delle aziende della “creative economy” alla ricerca di nuovi stimoli per rinnovare i loro prodotti.

I giovani creativi appassionati del settore audiovisivo, cinema d’animazione, modellazione e animazione 3d, ma anche della realizzazione di siti, web design e grafica web possono essere ammessi all’evento partecipando al “Concorso Faber”, premio nazionale promosso dal Comune di Torino, con il supporto di Finpiemonte e il contributo della Camera di Commercio di Torino e della Regione Piemonte.

Il sito di Fabermeeting

Da La Stampa del 10 gennaio 2007

Dopo anni di incertezza sulle prospettive economiche dell’Italia, il 2006 si è chiuso su segnali di ripresa, al punto che, nella conferenza stampa di fine anno, Romano Prodi ha creduto di poter consegnare al passato il lungo dibattito sul declino che ha accompagnato il confronto sulle misure di politica economica.
Ma quali sono i caratteri della ripresa economica in atto? E soprattutto si tratta di un fenomeno congiunturale, destinato a esaurirsi nel breve termine, o esso ha radici strutturali?

Alcuni spunti di riflessione vengono dai dati che l’Ufficio Studi dell’Unione Industriale di Torino sta per diffondere e che aiutano a comprendere i cambiamenti avvenuti nel tessuto produttivo. Va subito detto che l’economia torinese ha chiuso l’anno con un aumento del prodotto interno lordo stimabile in un 2-2,2 per cento a livello provinciale, un valore dunque superiore alla media nazionale. Un effetto delle Olimpiadi, si dirà, in linea col fatto che il sistema economico locale si è retto, in annate grigie come il 2004 e il 2005, sul settore delle costruzioni, impegnato a portare a termine le opere in programma per i Giochi invernali.

Non è così: a trainare la ripresa è stato un motore tradizionale come l’industria manifatturiera, che ha rilanciato investimenti ed esportazioni. Per quanto riguarda i primi, si è registrata un’inversione di tendenza: gli investimenti sono infatti cresciuti di oltre il 3 per cento, dopo la contrazione del 2005 e l’incremento molto modesto degli anni precedenti. Le esportazioni sono salite del 6,3 per cento, mettendo fine a un lungo periodo tutt’altro che positivo. L’indicatore più significativo riguarda i mercati emergenti, ma il risultato appare apprezzabile anche sui mercati tradizionali come l’Europa.

Merito del rilancio della Fiat, allora? Certo la ripresa del maggiore protagonista dell’economia locale di Torino ha avuto il suo peso, ma non tutto quello che è avvenuto nel 2006 è ascrivibile all’azione di recupero della grande impresa.
Gli indicatori economici non permettono sempre di intravedere il lavorìo che si è compiuto nel profondo del sistema delle imprese: il 2006, da questo punto di vista, rappresenta il momento di svolta rispetto alla prolungata fase di stasi avviatasi nel 2001.
Ne sono state artefici imprese che, magari senza conquistare la scena pubblica, hanno dato prova di un’eccellente capacità di sviluppo.
Quando si farà un bilancio di questo inizio del Ventunesimo secolo, si dovranno ricordare le sigle e i marchi di aziende come la Seven che, incorporando la Invicta, si è aggiudicato un ruolo di leader nella produzione di zainetti, o come Azimut, nella fabbricazione di barche di prestigio, o come Prima Industrie, all’avanguardia nelle tecnologie di taglio dei metalli mediante laser.
Ma si dovranno altresì citare la F.M.T., leader nella meccanica strumentale, o la Bitron, che opera nell’ambito della meccatronica. E ancora sta emergendo un’«azienda cervello» come la Spea, che realizza macchinari per testare i microchip.
Nell’insieme, si delinea il profilo di una Torino neoindustriale che si organizza a sua volta attorno alla novità dell’ultimo decennio, enfatizzata dalle ricerche di Mediobanca e Unioncamere: l’arcipelago in espansione delle medie imprese, le «multinazionali di nicchia» che rappresentano l’attore innovativo e dinamico del nostro sistema economico.
In questo senso, un altro degli elementi di originalità da registrare è costituito dal processo di convergenza in atto fra i sistemi del Nord Ovest e del Nord Est, avvicinati oggi dal ruolo di punta che esercitano le medie imprese e che rende meno divaricati del passato due assetti produttivi a lungo contrapposti nei loro assi portanti.
Questa ricognizione autorizza a ritenere – come mostra l’analisi congiunturale dell’Unione Industriale – che il potenziale di sviluppo dell’industria torinese potrà essere mantenuto anche nel 2007, seppure con un tasso di crescita un po’ inferiore all’anno passato. Al di là delle cifre, tutto lascia pensare che l’industria torinese proseguirà nella propria metamorfosi, fino ad approdare alla stabilità di un nuovo assetto.