Il mese dello scorpione: i festeggiamenti Abarth

A Torino giovedì 13 novembre sarà inaugurata  “Da 0 a 100”, una mostra per celebrare il centenario di Karl Abarth che nasceva a Vienna il 15 novembre 190. Karl Abarth fu mente e cuore dell’omonima azienda  specializzata nell’elaborazione sportiva delle automobili. Performance,  velocità e potenza sono, da allora, i tratti distintivi del brand dello  scorpione.

Dal 16 novembre al 9 gennaio 2008 Torino Esposizioni ospiterà il percorso espositivo che ripercorrerà le tappe fondamentali della vita Karl Abarth: i visitatori scopriranno i momenti più importanti, le curiosità, i successi del marchio, seguendo un filo conduttore che lega il passato, il presente e il futuro della casa dello scorpione. Il tutto completato dalla scenografica esposizione di alcuni dei modelli più celebri della storia di Abarth.

In occasione delle celebrazioni del centenario di Karl Abarth, un vero mese dello scorpione, con  l’inaugurazione della mostra a lui dedicata, gli amministratori delegati  di Intel e Abarth presenteranno il primo risultato della loro partnership.  L’evento sarà inoltre occasione di approfondimento sulle ultime novità dai  mondi Intel e Abarth.

Per gli amanti dello «Scorpione», siano essi di lunga data o meno, domenica 16, in contemporanea all’apertura della mostra al pubblico, si svolgerà l’«Happening Abarth»: un’opportunità per confrontarsi con altri fedelissimi del marchio e passare una giornata con le nuove vetture. Ma anche l’occasione per visitare le nuove officine e la nuova sede dell’Abarth Spa.

Premio Odisseo 2008

Il Premio Odisseo si propone di conferire un riconoscimento a quei manager che hanno contribuito al successo aziendale con creatività e spirito innovativo ognuno nell’ambito della propria professionalità, stimolandoli ad essere sempre più esempi di eccellenza nell’ambito delle loro singole competenze.

La cerimonia di premiazione è prevista per venerdì 30 gennaio 2009 presso l’Unione Industriale di Torino. Ideato dai manager del Club Dirigenti Vendite e Marketing (CDVM) e del Club Comunicazione d’Impresa (CCI) dell’Unione Industriale di Torino, il Premio si è esteso al Club dei Dirigenti Amministrativi e Finanziari (CDAF), al Club dei Dirigenti Tecnici (CDT), al Club dei Dirigenti di Informatica (CDI), all’Associazione Italiana di Management degli Approvvigionamenti Sezione Piemonte e all’Associazione Torinese Laureati in Economia.

Verrà premiato un rappresentante di ciascun ramo professionale e un superpremio sarà assegnato ad un manager distintosi particolarmente non solo nella propria professione ma anche nell’interfunzionalità e nell’interdisciplinarietà. I premi in palio saranno opere d’arte uniche create e messe a disposizione da artisti contemporanei, allo scopo di enfatizzare l’aspetto creativo del lavoro manageriale e ribadire che la creatività artistica ed imprenditoriale possono essere espressione diverse ma complementari di un unico talento.

Mariella Bogliacino, Nicola Boursier, Nëri Ceccarelli, Osvaldo Moi, Valentina Testa, Anna Torriero e Ugo Venturini sono gli artisti selezionati da Non Permanent Gallery per contribuire con una loro opera originale alla premiazione dei sette manager vincitori della quarta edizione del Premio Odisseo.

La presentazione degli artisti è avvenuta sabato 8 novembre in occasione della Notte delle Arti Contemporanee, nel corso di una serata riservata agli organizzatori, agli sponsor e agli amici del Premio Odisseo che si terrà presso Le Fonduk Art Cafè di Corso Belgio 18 a Torino con inizio alle ore 21,30.

Istat sull'innovazione nelle imprese italiane

Via Pmi.it

Diffusi oggi i dati ISTAT sul livello di innovazione registrato dalle imprese italiane, nell’ambito dell’indagine europea sull’innovazione nei paesi Ue (CIS – Community Innovation Survey).

Il 27% delle imprese in Italia, nel triennio 2004-2006, ha introdotto in azienda o sul mercato innovazioni di prodotto o processo. La percentuale scende al di sotto del 25% nel caso delle Pmi con meno di 50 addetti, per questa categoria con investimenti inferiori al 20% della spesa complessiva, che risulta globalmente in calo del 5% rispetto alle rilevazioni 2004.

Il rapporto ISTAT Innovazione nelle imprese italiane si basa sulla valutazione delle attività innovative di un campione di 17mila aziende dai dieci addetti in su, e si articola su tre comparti d’analisi: piccole e medie imprese ed esercizio di arti e professioni; sistema dei conti delle imprese; Intermediazione monetaria e finanziaria e Assicurazioni.

Il rapporto restituisce perciò sia dati classificati per settore di attività economica che per dimensione aziendale. Le imprese più innovatrici sono state quelle del settore Industria (36,3%), seguite da Costruzioni (17,3) e Servizi (21,3%). In particolare, su un ammontare complessivo di quasi 29 miliardi di euro spesi dalle nostre aziende, oltre il 60% riguarda proprio il comparto Industria.

Le innovazioni avvengono soprattutto a livello di innovazione di processo (50,5%) mentre nel 35,2% dei casi tali attività si estendono anche al prodotto, su cui si concentra in esclusiva il 14,3% delle imprese italiane.

Interessante la valutazione ISTAT sul grado di novità e originalità delle innovazioni di prodotto introdotte: nuovi in assoluto o nuovi per l’impresa. Il 6,9% delle imprese italiane (il 25,4% di quelle che innovano) ha lanciato sul mercato novità assolute, e di queste il 5,6% proveniva da Pmi con meno di 50 addetti (22,4% tra le aziende innovative).

Tre nomi per il dopo Motorola

Via Repubblica

«Dobbiamo trovare una soluzione per la Motorola, con gli enti locali, gli industriali, l’azienda. Ci sto lavorando». Il rettore del Politecnico, Francesco Profumo, non vuole lasciare nulla di intentato, insieme a Regione e Comune, non tanto per evitare che la «M» del colosso statunitense scompaia da via Cardinal Massaia, ma per scongiurare un fuggi-fuggi delle competenze che si sono formate in dieci anni. Ci sono trattative in corso? Bocche cucite e soprattutto i tempi sono stretti: 75 giorni da lunedì scorso. Tutti i 370 addetti rimarranno a casa dal 19 gennaio. Non mancano le indiscrezioni.

Sembra che Motorola abbia fatto intendere agli enti locali di avere in corso contatti con un gruppo, senza spiegare però di cosa si tratti. A questo si aggiunge che dirigenti italiani abbiano cercato una sponda nell’avversario diretto degli americani: la Nokia. Risposta? Non ha escluso di prendere in considerazione l’i potesi. Molto più di sostanza sembrano i tentativi di coinvolgere una grande società indiana, attiva nel settore dei software per le telecomunicazioni. D’altronde la stessa Motorola ha storici rapporti con l’India e un centro a Bangalore. E su questa partita potrebbero entrare in gioco altre due società, entrambe giapponesi. Gruppi mondiali che avrebbero puntato gli occhi su Torino e che in questo momento, con l’addio di Motorola, potrebbero assorbire, sempre che le trattative per l’apertura dei siti vadano a buon fine, gli addetti lasciati a casa. Si parla della Fujitsu, interessata alla cittadella del Poli, e della Sharp, proiettata sul vercellese per avere più spazi. Contatti che passerebbero attraverso Poli ed enti locali.

«Sono molto dispiaciuto di quanto è accaduto — aggiunge il rettore Profumo — perché il centro ricerche Motorola è uno dei migliori al mondo. Ci sono competenze uniche». Lunedì Profumo, insieme all’a ssessore regionale all’Innovazione e all’Università, Andrea Bairati, incontreranno il direttore generale del sito torinese, Massimo Marcarini, che ieri ha parlato telefonicamente con la presidente Bresso: «Il patrimonio umano e personale non va disperso», dice la presidente che scriverà ai vertici statunitensi di Motorola per chiedere un allungamento dei tempi di chiusura. Missiva che si va ad aggiungere a quella firmata dal sindaco Chiamparino. «I due mesi e mezzo previsti sono troppo poco per trovare una soluzione», dice Bairati.

Il vicesindaco Tom Dealessandri ha incontrato un gruppo di lavoratori, riunione dove è emersa l’ipotesi che alcuni professionisti decidano di mettersi in proprio, creando aziende più piccole nel campo delle tlc e dei software, anche grazie all’aiuto del pubblico. Uno scenario che prende piede a Palazzo Civico e che il vicepresidente della commissione lavoro, Enzo Lavolta, vorrebbe trasformare presto in realtà.

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Il meglio dal programma di WIEVFest 2008

Il meglio del programma di VIEWFest

Sei anteprime italiane
Best of Siggraph ’08 : una speciale versione showcase del Computer Animation Festival del Siggraph, probabilmente la più importante conferenza al mondo in computer grafica e tecniche interattive. Il Computer Animation Festival seleziona le migliori animazioni computerizzate che il mondo digitale, passato, presente, e futuro, abbia da offrire: corti o lungometraggi, su ogni argomento e contenuto e la selezione del 2008 è pronta per arrivare a Torino grazie al presidente del Computer Animation Festival, Jill Smolin.

Pixar Story: in questo documentario, il regista Leslie Iwerks, nominato all’Oscar, offre agli spettatori il primo, profondo, sguardo storico nei confronti dello studio di animazione più importante del suo tempo. The Pixar Story va dietro le quinte della innovativa e dirompente compagnia che ha cambiato il volto dell’animazione. Il regista usa spezzoni inediti provenienti dall’archivio Pixar insieme a materiale degli archivi dell’animazione, racconti di prima mano di animatori, registi, e produttori, interviste esclusive con alcuni dei personaggi chiave della Pixar, tra cui John Lesseter, Ed Catmull, George Lucas, Tom Hanks, Billy Christal. Il risultato è la storia di una compagnia che ha rivoluzionato l’industria del cinema di animazione.

http://www.youtube.com/watch?v=C70Yp3CPvuQ
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World Press Photo a Torino

Via Vittorio Pasteris

Le 200 fotografie di fotogiornalismo più belle del mondo sono in mostra dal 7 al 27 novembre al Museo Regionale di Scienze Naturali. Per la prima volta a Torino si potranno ammirare le immagini del premio World Press Photo 2008, selezionate tra le migliaia inviate alla World Press Photo Foundation di Amsterdam da fotogiornalisti, agenzie, quotidiani e riviste provenienti da ogni angolo del pianeta. Immagini che rappresentano uno spaccato della nostra epoca raccontato attraverso gli eventi cruciali del nostro tempo.

Il premio World Press Photo rappresenta uno dei più importanti riconoscimenti nell’ambito del fotogiornalismo. Una giuria indipendente formata da esperti sceglie gli scatti migliori dell’anno precedente, suddivisi in 10 categorie tematiche. Le fotografie premiate vengono esposte in prestigiosi musei e gallerie di tutto il mondo o in luoghi significativi come il Palazzo delle Nazioni Unite a New York, con l’unico vincolo che tutte le immagini selezionate vengano esposte senza alcuna censura.

La mostra di Torino, organizzata dal Torino Olympic Park in collaborazione con il Museo Regionale di Scienze Naturali, rappresenta un’occasione unica per vedere raccolte le immagini più forti, sensazionali e rappresentative che hanno documentato e illustrato gli avvenimenti di questo ultimo anno sui giornali di tutto il mondo. In Italia la mostra è già stata ospitata presso la Galleria Carla Sozzani di Milano e al Museo di Roma in Trastevere. La tappa di Torino è una delle ultime del lungo itinerario che continuerà attraverso il Giappone, la Polonia, la Slovenia per concludersi in Austria a dicembre.

Via alla VIEWFest 2008

VIEWFest, l’evoluzione italiana di Resfest, geniale festival itinerante di cinema digitale, non è un festival come ogni altro. VIEWFest è una una rete globale di festival di cinema digitale.

Non ha semplicemente una localizzazione spaziale. Una selezione del meglio di ogni festival che viene presentato, attraverso la rete, a tutti gli altri festival. Questo è VIEWFest. Torino è il nodo italiano della rete.
VIEWFest si svolge dal 7 al 9 novembre 2008 al Cinema Massimo di Via Verdi 18

Immaginate una rete di festival in ogni parte del mondo, da San Paolo del Brasile a Seul, da Amsterdam a Istanbul. Con delle linee virtuali, canali di comunicazione tra tutte queste città. Il risultato è un festival mondiale, dove ogni nodo della rete è connesso a tutti gli altri. Per l’Italia, questo nodo è Torino.

Un wiki per l'innovazione

L’Istituto per le Politiche dell’Innovazione ha elaborato un documento sulle Politiche dell’ innovazione contenente proposte concrete per cogliere le enormi opportunità che l’innovazione offre all’Italia e che, allo stato attuale, non vengono sfruttate.

Il documento è strutturato in un wiki. Un wiki è un sito web (o comunque una collezione di documenti ipertestuali) che può essere modificato dai suoi utilizzatori e i cui contenuti sono sviluppati in collaborazione da tutti coloro che ne hanno accesso, come in un forum.

La modifica dei contenuti è aperta e libera, ma viene registrata in una cronologia permettendo in caso di necessità di riportare la parte interessata alla versione precedente; lo scopo è quello di condividere, scambiare, immagazzinare e ottimizzare la conoscenza in modo collaborativo. Il termine wiki indica anche il software collaborativo utilizzato per creare il sito web.

Torino, l'epicentro della crisi

Via Repubblica.it

Il conto della crisi per Torino è salato. Più salato che altrove. Ed è bastata una settimana nera di annunci, fra chiusure e cassa integrazione, per convincere il sindaco Sergio Chiamparino che «la città sta pagando dazio più di altri». Il cardinale, Severino Poletto, che ieri ha incontrato il primo cittadino, è preoccupato «per le famiglie dei lavoratori precari che non hanno nemmeno diritto alla cassa integrazione». La presidente della Regione, Mercedes Bresso, non fa fatica a fornire le cifre: «Un quarto delle grandi imprese del Piemonte sono a rischio, ci sono quaranta tavoli di crisi aperti e il credito al consumo ammonta a otto miliardi di euro». Sotto la Mole, il 21 novembre, sarà sciopero generale dell´industria. Un fermo proclamato dalla numero uno della Cgil provinciale, Donata Canta, presente il segretario generale di corso d´Italia, Guglielmo Epifani, che non ha dubbi: «Torino è l´epicentro della crisi». Ed il segretario regionale del Pd, Gianfranco Morgando, ha convocato una riunione urgente a Roma dei parlamentari piemontesi per esaminare la situazione. I numeri parlano chiaro: 3 mila posti in bilico e 40 mila in cassa integrazione.

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A far paura non è solo la situazione della Fiat e dell´indotto auto, ma le decisioni prese da gruppi come Motorola. Il colosso dei telefonini, dopo nove anni di attività del centro ricerche e un sostegno pubblico non indifferente, ha cancellato 370 lavoratori. Tutti giovani ingegneri e tecnici che ieri mattina si sono sentiti dire: «Si chiude». E al danno rischia di aggiungersi la beffa. Il gruppo non ha pagato i contributi per gli ammortizzatori sociali, quindi addio alla cassa integrazione ordinaria. Altra multinazionale che ha annunciato da un giorno all´altro di voler serrare i cancelli è la Dayco: 470 tute blu, che fino a ieri hanno occupato lo stabilimento, in mobilità.

Crisi che si vanno ad aggiungere a situazioni ormai in cancrena, come la storica Bertone, dove in 1.200 sono in attesa di sapere, dopo tre anni di cassa integrazione, se gli amministratori nominati dal tribunale troveranno una soluzione. Ma ben presto si potrebbero aggiungere altre 700 tute blu della Pininfarina, in profonda crisi ed in cerca di una boccata d´ossigeno da parte delle banche. L´azienda, dopo la morte di Andrea Pininfarina guidata dal fratello Paolo e dalla sorella Lorenza, deve far fronte ad una mole di debiti pari a 700 milioni di euro e ad un calo vistoso della produzione, tanto che si ipotizza la chiusura di due stabilimenti nel Canavese e una riduzione degli addetti.

Anche i francesi della Michelin hanno inferto un colpo a Torino, storico insediamento della multinazionale delle gomme. Lo stabilimento Stura sarà chiuso, ma gli addetti non finiranno in strada: i 640 operai verranno trasferiti a Cuneo ed Alessandria. A Mirafiori e nei siti del gruppo Fiat il clima non è migliore. Non si parla di esuberi, ma da ieri fino al 16 novembre i portoni del più grande stabilimento italiano sono chiusi per 3.500 operai. Tutte le linee, tranne quella dell´Alfa MiTo. Cassa ridotta a sette giorni per 1.200 addetti della Powertrain nell´ex Iveco. Nei prossimi mesi si replicherà, mentre i sindacati temono che a gennaio si dovranno fare i conti con scelte ancora più pesanti.

A Torino parte il bike sharing

Via Vittorio Pasteris

Il Consiglio comunale, con 32 voti favorevoli e 7 contrari, ha approvato una deliberazione che introdurrà anche a Torino il bike sharing. Un servizio per incentivare l’uso delle biciclette, soprattutto nella zona centrale della città. Sono previste più di cento postazioni, ciascuna con una dotazione di dieci cicli. Distanza media tra una e l’altra, circa 300-350 metri.

L’idea è quella di offrire a chiunque la possibilità di prendere a noleggio una bicicletta per un breve periodo – magari vicino a dove si è parcheggiata l’automobile – per “passare” da un punto all’altro del centro cittadino, trovando sempre la possibilità di riconsegnare le due ruote in un punto diverso rispetto a quello di partenza, sul modello del car sharing già avviato alcuni anni fa.

Una rete capillare, inizialmente con 116 “stazioni” (che potranno arrivare a 130, sempre con dieci biciclette ciascuna), che sarà gestita per 12 anni da un unico concessionario, il quale potrà disporre di spazi pubblicitari fino ad un massimo di 12 metri quadri per ogni punto bici.