General Motors conferma l’investimento a Torino, che sarà uno dei tre poli della ricerca del gruppo. L’assicurazione è stata data dal responsabile europeo della società automobilistica Usa, Michael Arcamone, all’assessore regionale all’Innovazione e alla Ricerca, Andrea Bairati.
I timori erano nati dopo la lettera del sindacato Igm che chiedeva di riportare in Germania tutte le attività di ricerca di Gm, sparse in Europa, per tutelare i posti di lavoro tedeschi.
«Eravamo molto preoccupati – spiega Bairati – anche perchè la Regione ha in via di definizione due accordi con la General Motors: uno per costituire una flotta pubblica di auto a idrogeno, come è stato fatto a Berlino e l’altro per una collaborazione tra la Regione e Gm per lo sviluppo di attività ricerca sui motori ecocompatibili. Arcamone mi ha fornito un quadro molto rassicurante e possiamo quindi andare avanti per definire l’intesa».
L’accordo con la Regione sarà presentato il 30 marzo in occasione del consueto Simposio che la Gm Europa organizza al Politecnico di Torino e che quest’anno avrà come tema l’evoluzione del diesel.
Domani Arcamone incontrerà il sindaco Sergio Chiamparino, al quale nei giorni scorsi aveva scritto una lettera per rassicurarlo sull’intenzione di mantenere l’investimento torinese. Nel centro di ricerca Gm, che sorge nella cittadella del Politecnico di Torino, lavorano circa 550 ingegneri.
Categoria: Valley
Nova tabloid si parte
Oggi è in edicola il primo numero di Nòva tabloid. Nòva da oggi è più portatile, più maneggevole, meno panoramico, più sintetico. Cambia il formato, però, non la sostanza del giornale.
Ma non è tutto: il nostro settimanale da oggi ha un po’ di carta in meno ma, presto, aumenterà la sua presenza su internet: entro la fine del mese Nòva sarà online con i blog, l’archivio delle ricerche giornalistiche principali e approfondimenti nati sulla carta e sviluppati sulla rete. Di tutto questo parleremo ancora.
Oggi sfogliamo insieme il primo numero tabloid: come vedrete, la sperimentazione è in corso; di certo, settimana dopo settimana, i contenuti si adatteranno sempre più alla nuova veste grafica. Ma per farlo al meglio abbiamo bisogno dei suggerimenti e delle proposte dei nostri lettori; della comunità di innovatori che da tre anni e mezzo contribuisce alla crescita di Nòva.
Redomino Plone Tour si riparte
Il Redomino Plone Tour torna con una serie di eventi gratuiti da Aprile a Novembre nel Nord Italia, per conoscere il CMS Open Source Plone. Il Redomino Plone Tour è una serie di incontri di formazione gratuiti e aperti a tutti coloro che vogliano scoprire le potenzialità di Plone, uno strumento che consente la gestione di siti web e intranet in modo semplice e autonomo, indipendentemente dalle proprie conoscenze informatiche.
La filosofia del Redomino Plone Tour è aprire alle aziende e ai professionisti del settore ICT il mondo dell’Open Source e in particolare di Plone attraverso una presentazione interattiva, incentrata su esempi pratici e casi di studio reali.
In una sola giornata decine di utenti entreranno in contatto con una realtà semplice e dinamica per creare e personalizzare i propri siti web senza fare ricorso ai classici linguaggi di programmazione.
Le date del Tour
- Milano 14 aprile 2009 dalle 10.00 alle 16.00
- Torino (World Plone Day) 22 aprile 2009 dalle 10.00 alle 16.00
- Padova 5 maggio 2009 dalle 10.00 alle 16.00
- Bologna 14 giugno 2009 dalle 10.00 alle 16.00
- Torino 6 ottobre 2009 dalle 10.00 alle 16.00
- Milano 11 novembre 2009 dalle 10.00 alle 16.00
Il Rettore Pellizzetti replica sugli scontri in ateneo
È il giorno dopo gli scontri tra studenti e polizia a Palazzo Nuovo. Scemata la tensione, resta un senso si amarezza e di preoccupazione. «È stato un tentativo di delegittimazione dell´Università – dice il rettore Ezio Pelizzetti – bisogna fare molta attenzione a quel che sta succedendo. Il momento è delicatissimo». Le accuse contro di lui piovono da destra e da sinistra. I ragazzi dei centri sociali lo ritengono il regista dell´aggressione delle forze dell´ordine. I dirigenti della Digos ribadiscono di aver avuto tutto il sostegno dei vertici dell´Università prima e durante l´intervento. Politici di ogni schieramento, Sergio Chiamparino compreso, ieri si sono pronunciati a favore del diritto di manifestare per tutti, per i ragazzi di estrema sinistra ma anche per quelli del Fuan che invece gli autonomi vorrebbero per sempre fuori dall´Ateneo. Lei cosa ne pensa? «Penso che è vero, tutti devono avere gli stessi diritti, però in più rispetto a ieri c´è da dire che il volantinaggio organizzato dal Fuan lunedì mattina a Palazzo Nuovo non era stato autorizzato. E se delle regole esistono, è giusto che vadano rispettate». Ha usato parole forti, ha parlato addirittura di complotto per spiegare in sintesi quel che è accaduto ieri, perché? «Perché la sensazione che ho avuto è che fosse tutto organizzato per far passare una pesante ombra sull´Università come istituzione. Questo è rimasto uno dei pochi luoghi liberi di pensare e di esprimersi nella società e molti, per questo, ci considerano scomodi». Perciò la storia dei due schieramenti politicamente contrapposti divisi dalle forze dell´ordine sarebbe tutta una messinscena? «Io i ragazzi dei centri sociali li conosco, perché non è certo la prima volta che vengono a protestare. Ma ieri ho visto poche facce note. Molte persone non c´entravano nemmeno con l´Università. Anche l´arrestato, per esempio, mica è uno studente».
Perché ci sarebbe un interesse a screditare l´ateneo? Chi ne trarrebbe vantaggio? «Non mi spingo così avanti con il pensiero. Dico solo che il momento storico è delicatissimo, che c´è una crisi economica che fa paura. Che comincia a farsi sentire il problema della disoccupazione. In questa situazione può far comodo attirare l´attenzione su un fatto come quello di ieri». Ma se invece non fosse come dice lei. Se si trattasse della solita commedia tra Fuan e Cuan, già vista centinaia di volte. Non pensa che l´intervento così duro della polizia abbia esasperato gli animi? «La tensione era altissima, già prima che la polizia intervenisse. Io non ero presente ma Sergio Roda, il vice rettore, era lì e può testimoniarlo». Quindi lei difende la scelta di far intervenire le forze dell´ordine? «Ma avete idea di quante persone transitano ogni giorno in Università? Come faremmo noi, con le nostre forze, ad avere un controllo su tutti. Se andate in Comune o altrove vi chiedono i documenti, oramai vi fanno passare attraverso il metal detector. Qui da noi non esiste, come potremmo mantenere un controllo senza l´aiuto delle forze dell´ordine».
Però le ricordo che gli stessi ragazzi che ieri sono stati caricati dalla polizia, sono stati per settimane nell´atrio di Palazzo Nuovo a occupare durante la protesta. Allora non è mai successo niente, perché dovrebbe essere cambiato qualcosa? «Ripeto, secondo me non si trattava delle stesse persone». Restano da gestire queste elezioni studentesche da qui a maggio. Come pensate di affrontarle, sempre con la polizia? «Ci stiamo organizzando con le poche risorse che abbiamo. Faremo con le nostre forze».
Macchine virili torinesi
La tecnica si avvale di un principio antichissimo, già utilizzato da molte tribù indigene che per ragioni di tradizione e di estetica modificano negli anni alcune parti del proprio corpo come il labbro inferiore, o il collo, o i genitali, applicando una pressione o trazione continua che, nel tempo, modifica morfologicamente l´organo.
Allo stesso modo può essere utilizzato questo sistema nel civile Occidente, per risolvere i problemi di quegli uomini che, a causa delle ridotte dimensioni del pene, non possono avere una vita sessuale soddisfacente. Il primo studio scientifico su questa tecnica, che non prevede l´uso di farmaci né della chirurgia, è stato condotto alle Molinette, e pubblicato della rivista British journal of urology international. I risultati sono sorprendenti: l´organo maschile si allunga del 32 per cento “a riposo” e del 36 per cento in erezione.
Paolo Gontero, prima firma della pubblicazione, racconta di aver arruolato «ventuno pazienti altamente motivati, con età media di 47 anni, sedici di loro hanno completato lo studio indipendente, durato 12 mesi». Completare la ricerca ha significato indossare l´estensore per quattro-sei ore al giorno, per almeno sei mesi. Il marchingegno, che esiste già in commercio, è composto da un anello di plastica, due bacchette mobili e una striscia di silicone, e deve essere allungato periodicamente, come un apparecchio per i denti. Il risultato sembra essere assicurato, e a vita, senza preoccupanti effetti collaterali.
Quando l’hacker suona al campanello
Terzo appuntamento della edizione 2.0 di Blogbar : blog, internet e altro.
Mercoledì 25 marzo 2009 alle ore 18.00 alla Fnac di Torino un evento di divulgazione Blogbar Classic: Quando l’hacker suona al campanello: sicurezza informatica per tutti.Il tema di questo evento è la sicurezza iformatica vista da diversi punti di vista: quello aziendale, o quello del normale utente di internet, cercando di fornire semplici istruizioni per l’uso.
La Factory di Lapo Elkann
È una factory creativa che genera idee a 360 gradi sul marketing mix. Il nostro motto è “Big ideas, low budget”. Lapo Elkann, appoggiato su un tavolo a forma di nuvola, parla così del nuovo quartier generale suo e della sua Indipendent Ideas, la società di marketing e comunicazione che ha fondato con due soci nell’estate 2007. Attorno a lui tanti amici e artisti che hanno festeggiato l’inaugurazione della nuova sede, nella centralissima via Mazzini, dove un tempo c’era la galleria d’arte del progetto Art at work, con la quale l’agenzia targata Elkann continuerà comunque a collaborare. Ecco le foto della festa
Calendari fatti in condominio
Nel 2006 gli spazi ristrutturati di una vecchia fabbrica farmaceutica della Barriera di Milano, si sono progressivamente popolati di personalità accomunate dal filo comune della creatività. La bacheca nella quale ci si scambia opinioni e progetti è il blog della Community.
Dopo aver brevettato l’anno scorso il primo Calendario di condominio anche quest’anno la community ritorna con nuove idee prendendosi in giro e giocando sul tema dell’acqua.
La presentazione di Working Capital Telecom Italia
Scoperto a Torino il gene responsabile della Sla
Uno studio internazionale che ha avuto come capofila il reparto di Neurologia universitaria dell’ospedale Molinette di Torino, diretto dal professor Roberto Mutani, ha portato alla scoperta del gene che regola la Sla, la Sclerosi laterale amiotrofica, una grave malattia denegerativa del sistema nervoso.
Lo studio, che ha avuto come coordinatore il professor Adriano Chiò del nosocomio torinese ed è stato condotto da dieci centri italiani, cinque americani, due londinesi e due tedeschi, riguarda la Sla di tipo sporadico, ossia i casi non ereditari che sono la maggior parte, dal momento che quelli ereditari rappresentano solo il 5%.
Condotto nel 2008 e finanziato dall’Istituto superiore di sanità, dalla Regione Piemonte e dalla Figc, lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista scientifica internazionale ’Human Molecular Genetics’ e ha preso in esame 2.161 casi di cui 900 in Italia e ha individuato sette geni che regolano questa malattia uno dei quali, denominato ’Sunc 1’, è quello principale.
I risultati di questa importante scoperta scientifica saranno presentati in anteprima a Roma venerdì alla Figc.
Adriano Chiò è il consulente del sostituto procuratore Raffaele Guariniello che dal 1998 indaga sulle morti sospette di alcuni calciatori provocate dalla Sclerosi laterale amiotrofica, anche conosciuta come morbo di Lou Gehrig.
General Motors conferma l’investimento a Torino, che sarà uno dei tre poli della ricerca del gruppo. L’assicurazione è stata data dal responsabile europeo della società automobilistica Usa, Michael Arcamone, all’assessore regionale all’Innovazione e alla Ricerca, Andrea Bairati.

Nel 2006 gli spazi ristrutturati di una vecchia fabbrica farmaceutica della Barriera di Milano, si sono progressivamente popolati di personalità accomunate dal filo comune della creatività. La bacheca nella quale ci si scambia opinioni e progetti è il