2008: l’ultimo compleanno della Olivetti?

Da Localport

L’Olivetti è stata per il Canavese un’importante esperienza di sviluppo industriale ed economico, lo sarà ancora? Quale futuro aspetta alle oltre 1.200 mille persone che lavorano oggi per Olivetti, di cui 550 a Scarmagno, Agliè, Ivrea e altri 320 ad Arnad?

La domanda non è retorica, l’azienda sta preparando un ulteriore ristrutturazione industriale dell’ insediamento rimasto tra attività di ricerca e sviluppo tecnologica di progettazione e industriale, attività produttive dirette e le attività commerciali, di assistenza e di controllo alle produzioni principali che sono state delocalizzate nelle aree del sud-est asiatico.

Se l’Olivetti dovesse essere completamente cancellata, la sua perdita non sarebbe più solo di natura economica e industriale – una perdita peraltro ancora non esigua – ma anche di natura culturale e simbolica a conferma che l’irresponsabile abbandono della produzione di informatica avvenuta anni fa avrebbe, oltre ai prezzi già pagati dai lavoratori e dalla comunità, altre conseguenze: Olivetti rischia di rimanere solo un marchio vuoto e sempre più senza contenuti tecnologici innovativi.

A queste domande e a questi dubbi ha cercato di dare una risposta l’indagine “Il futuro alle spalle: occupazione, mercato e prospettive future dell’Olivetti”, promossa dall’Università di Torino con la Facoltà di Lettere e Filosofia della sede di Ivrea, con il contributo del Comune di Ivrea, della Fiom Cgil di Ivrea e di Torino. Il documento sarà presentato domani pomeriggio, martedì 4, alle 17 presso la sede universitaria di Ivrea, in via Monte Navale.

Triplice l’obiettivo dell’indagine: rilevare la percezione dei dipendenti del futuro dell’azienda in generale e degli stabilimenti nei quali sono occupati; capire la presenza di strategie e progetti di riposizionamento dell’azienda sul mercato e la salvaguardia delle competenze professionali in azienda e nel territorio; definire il ruolo degli attori imprenditoriali e istituzionali per la salvaguardia del patrimonio industriale, tecnico, progettuale, culturale dell’azienda Olivetti.

Il Torino Film Festival di Moretti ha vinto

La Torino Allegra di Moretti di Gabriele Ferraris

Il Torino Festival che si è chiuso ieri – venticinquesima edizione, anno primo dell’era-Moretti – ce l’ha fatta. Un anno fa, la rassegna cinematografica torinese affrontava una sfida per la sopravvivenza: la quieta certezza di essere «il secondo festival italiano dopo Venezia» crollava davanti alla prepotente presa di potere della Festa di Roma. Vaso di coccio fra vasi di ferro, Torino doveva superare in fretta un handicap antico: la scarsa visibilità mediatica, conseguenza – in fondo nobile, e serenamente accettata – di una «diversità» cinefila che ne certificava la qualità artistica, ma non allettava l’informazione di massa sensibile soltanto alle passerelle di star. Il famigerato «tappeto rosso», insomma, sul quale a Roma e Venezia si pavoneggiano i divi nostrani e d’importazione, fra due ali di popolo acclamente; tappeto che a Torino non c’è mai stato, e mai ci sarà.

Affidare la direzione del Tff a Nanni Moretti fu una scelta intelligente, se non indolore. Intelligente, perché garantiva l’attenzione dei media allettati dal nome del regista illustre (e assai «personaggio» nel suo non voler essere «personaggio»), e insieme scongiurava ogni deriva pacchiana, ogni deragliamento dalla linea rigorosa del Festival torinese, ogni concessione alla volgarità dello showbiz.

Moretti e la sua squadra hanno confezionato un Festival dignitosissimo. E non penso solo ai film, che chi ne capisce più di me ha giudicato buoni ma non esaltanti, e accomunati da una mestizia di temi che si potrebbe, ingenerosamente, attribuire alla weltanschauung morettiana. Ingenerosamente perché la cifra del Tff è stata invece l’allegria: allegria del direttore, disponibile e complice oltre ogni previsione; allegria degli spettatori, che hanno affollato le sale come non mai; e allegria dei pubblici amministratori, che pagano e vorrebbero dei riscontri concreti. Li hanno avuti, con rassegne stampa spesse come volumi della Treccani; e qui, innegabilmente, l’effetto-Moretti sì è fatto sentire. O pensavate davvero che giornali e tigì spedissero legioni di inviati per puro entusiasmo cinefilo?

Moretti: Torino bella atmosfera, 2008 facciamo il bis di Giovanna Favro

Sono stato bene, qui. Sono stato bene con i collaboratori, mi va bene il periodo, novembre, e mi va bene questa città, Torino». Così ieri un Nanni Moretti sorridente ha tratto le somme del suo primo anno da direttore del Torino Film Festival. A chi gli ha chiesto cosa vorrebbe di Roma e Venezia, ha detto «mi basta quello che ho». E, fugando ogni nube sul 2008, ha promesso: «Nella prossima edizione metterò lo stesso impegno, energia e tempo che ho impiegato quest’anno». In privato confida di essere «così stanco che mi viene da piangere». Ma al Circolo dei lettori affollato di telecamere spiega: «Ho lavorato tanto, e mi sono divertito molto. Il trionfalismo è sempre seccante, ma è la verità: ci aspettavamo che andasse bene, ma non così tanto». La sola cosa che non gli è piaciuta? «Il Museo del cinema mi aveva promesso 8 giorni di sole e uno di grigio, invece ci sono stati due giorni di pioggia».

Al suo fianco la presidente della Regione Mercedes Bresso e tutto il suo staff, in testa Emanuela Martini. Tra il pubblico, Alberto Barbera e Alessandro Casazza del Museo del cinema, e il presidente del Festival Lorenzo Ventavoli. Ma anche Piero Chiambretti, che gli chiede «da conduttore del festival di Sanremo a direttore del festival di Torino: vieni a Markette? Dicevi che non ti piaceva il nome della trasmissione, e l’ho cambiato: una parte sarà “Speciale Chiambetti”». E Moretti: «Se hai cambiato il nome per me, e lo dici, vengo». Pierino: «Moretti è l’uomo giusto per Torino, città sobria e capitale del cioccolato». E poi: «Nanni? Roma ci fa una pippa!»

Extra Torino diventa un magazine

Dopo cinque anni sul web www.extratorino.it fa il grande salto e diventa di carta: da mercoledì 28 novembre esce in tutte le edicole di Torino e provincia un nuovo bimestrale: Extra Torino.

Al sito, che continuerà a offrire gli appuntamenti, le cose da non perdere, le guide, si affianca un nuovo strumento che va in profondità.

Per festeggiare la nascita del magazine è stato organizzato l’Extra Party: una notte di musica, parole e gastronomia per festeggiare il nuovo nato

L’Extra Party a Eataly la sera di mercoledì 5 dicembre, a partire dalle 21.30 fino a tarda notte. La sala grande al primo piano sarà aperta a tutti i possessori di una copia di Extra. Seguirà verso tarda sera, un suggestivo show-case del Federico Sirianni Trio.

Mind The Bridge per favorire l'innovazione

Favorire la creazione di canali che possano favorire la nascita e lo sviluppo dell’Innovazione tecnologica. Ecco l’obiettivo con cui nasce “Mind The Bridge”, la nuova iniziativa no-profit che si propone di promuovere una nuova imprenditorità italiana, favorendo la creazione di canali che possano favorire la nascita e lo sviluppo dell’Innovazione tecnologica.

“Mind The Bridge” è infatti una “business plan competition” per nuove idee imprenditoriali che offre ai suoi vincitori la possibilità unica di presentare il proprio progetto alla comunità di investitori ed imprese della Silicon Valley, uno dei principali generatori di innovazione tecnologica al mondo.

Marco Marinucci, dirigente di Google nonché ideatore ed organizzatore principale di “Mind The Bridge”, è convinto che l’Italia sia lontana dall’esprimere appieno il suo potenziale: “Il mondo imprenditoriale Italiano si trova oggi nella strana situazione di avere molte idee innovative ma di essere incapace di realizzarle”. “Le cause di questo fenomeno sono complesse”, contina Marinucci, “ma possono almeno in parte ricondursi alla mancanza di due fattori: una cultura imprenditoriale al passo con i tempi, e dei role model.

L’idea di “Mind The Bridge” è di dare la possibilità di avere accesso a entrambi questi elementi attraverso il migliore apprendimento possible – l’esperienza diretta”. Già prima del suo lancio ufficiale, “Mind The Bridge” ha già ottenuto un risultato di rilievo, riuscendo a riunire in un’unica iniziativa quattro entità indipendenti volte allo sviluppo delle relazioni economiche tra Italia e Stati Uniti.

Queste entità, oggi partner ufficiali di “Mind The Bridge”, sono BAIA (Business Association Italy America), SVIEC (Silicon Valley Executive Council), First Generation Network e il programma “Partnership for Growth” dell’Ambasciata Americana a Roma. Tali associazioni, parte attiva del comitato organizzatore dell’iniziativa, metteranno a disposizione le proprie reti di membri e di contatti per agevolare la possibilita’ di sviluppo dei progetti con maggiore potenziale di crescita.

“Mind The Bridge” ha già trovato su entrambe le sponde dell’Atlantico molti sostenitori, i quali trovano un illustre esponente nell’Ambasciatore USA in Italia Ronald Spogli: “iniziative come questa possono fare la differenza: aprire un canale di scambio e confronto tra la Silicon Valley e l’Italia è la strategia migliore per convincere i giovani imprenditori italiani che il successo imprenditoriale è alla loro portata”.

Il sito di Mind the Bridge

Marketing Camp tre: video e presentazioni

Sono stati messi in rete le presentazioni e i contributi video degli interventi del MarketingCamp 3 che si è svolto il 10 ottobre al Palazzo Affari ai Giureconsulti di Milano all’interno dell’Innovative Day, nella settimana dell’Innovation Circus .

Tra questi i tre interventi targati Torino Valley da parte di Vittorio Pasteris, Daniele Alberti e Giulio Montevecchi

Vittorio Pasteris

Daniele Alberti

Giulio Montevecchi

La Conferenza 2007 di Topix

La frammentazione della rete: target di nicchia per mercati globali, è il tema della conferenza annuale 2007 di Topix che si svolge presso il centro Incontri della Regione Piemonte il 10 dicembre 2007

La crescente attenzione che si stanno conquistando i volumi generati dai contenuti ritenuti “di nicchia”, da sempre esclusi dal grande business, è forse il più inaspettato tra gli effetti che Internet ha avuto sulla società e sul mercato.

L’accesso potenzialmente illimitato ad informazioni e conoscenze ha generato un’evoluzione nella struttura dei mercati e nelle dinamiche sociali, rendendo disponibile quello che una volta era inaccessibile ed antieconomico. Di conseguenza, le preferenze del mercato e della società civile si formano sempre di più in comunità on-line e sempre di meno sui media tradizionali di impostazione generalista.

Diventa dunque necessario comprendere le dinamiche di nascita e sviluppo di comunità virtuali, per proporre nuove ed efficaci strategie di gestione del cambiamento in atto.

Dall’esperienza di promozione e sviluppo di progetti innovativi del Development Program di ToP-IX nasce la conferenza di quest’anno che ha l’obiettivo di analizzare gli aspetti salienti legati alla diffusione di Internet, con particolare attenzione a progetti ed imprese innovativi, nati in questo ecosistema.

Il programma della Conferenza

1generation: l'evoluzione della specie inprenditoriale

ritratto di 1GN

First Generation Network e’ una Associazione senza fini di lucro, composta da imprenditori italiani di prima generazione e da altre figure professionali interessate a sviluppare la cultura e l’ecosistema imprenditoriale.Tramite questo sito, l’Associazione intende raccontare le esperienze e i percorsi professionali dei “Soci Imprenditori”, con la speranza che possano operare da esempio, aiuto e ispirazione per una nuova leva di imprenditori italiani.

Allo stesso tempo, l’Associazione intende stimolare la creazione di una estesa rete di “Soci affiliati“. Professionisti che, in qualità di “Amici del Network”, siano disponibili a fornire esperienza e supporto per la creazione di nuove iniziative e la crescita di quelle esistenti.

First Generation Network nasce nei primi mesi del 2007 su iniziativa di Marco Palombi e Michele Appendino, e si rivolge al pubblico, agli studenti e a tutti coloro che sono interessati alla diffusione di una nuova cultura imprenditoriale.

Il sito dell’associazione

Il nuovo sito del Sole 24 Ore

Sole 24 oreA dieci anni dall’esordio sul web, ilsole24ore.com compie una vera e propria rivoluzione: totalmente ripensato nella struttura, nella grafica, nella tecnologia e nella proposta dei contenuti, Il Sole 24 ORE presenta un sito piu’
personalizzato, piu’ interattivo, piu’ multimediale e caratterizzato da una nuova integrazione con il quotidiano
per offrire un’informazione piu’ completa e approfondita. Una navigazione piu’ facile, una consultazione piu’ immediata, una maggiore interazione con gli utenti e la possibilita’ di personalizzare la navigazione: queste le principali caratteristiche del nuovo www.ilsole24ore.com.

La nuova struttura del sito vede l’home page riorganizzata in quattro aree principali: News24, con notizie, approfondimenti e anteprime a cura della redazione on line e di tutte le redazioni del quotidiano, Money24, l’area dedicata all’informazione finanziaria, Professionisti24, dedicata all’informazione di servizio per il mondo delle professioni, e B2B24, nuovo portale che raccoglie le testate de Il Sole 24 ORE Business Media per offrire una nuova fonte d’informazione e nuovi servizi per le imprese.

A queste si aggiunge My24, una home page a disposizione dell’utente tutta da personalizzare. I canali tematici ArtEconomy24, Casa24, Viaggi24 e Luxury24 sono invece raccolti nell’area Magazine. L’area editoriale, suddivisa in aree tematiche, presenta le migliori firme del Sole 24 ORE nonche’ una maggiore integrazione con gli altri mezzi del gruppo,
dall’agenzia di stampa Radiocor a Radio 24, ed e’ arricchita dai contenuti multimediali del Media Center, nettamente
potenziato con contributi audio, servizi filmati, immagini, video interviste a cura della redazione on line e interventi
video del Direttore Ferruccio de Bortoli e delle altre grandi firme del quotidiano. On line anche una guida virtuale al sito introdotta dal direttore e “Click10” con la classifica degli articoli piu’ visti e piu’ inviati.

Grande spazio e’ stato poi dedicato all’interattivita’: l’Agora’ con i blog della redazione, i sondaggi, i blog della
piattaforma No’va100 e la nuova possibilita’ per gli utenti di commentare gli articoli e di votarli. Il rapporto continuo e
costante con i lettori sara’ infatti uno dei punti cardine del nuovo sito del Sole 24 ORE, testimoniato dal blog
, gia’ disponibile on line per raccogliere commenti e segnalazioni sulla nuova veste del sito.

Premiata la Start Cup 2007

Le università premiano i migliori progetti di impresa, alta qualità e sicurezza per il Web, composti naturali per la ricerca biomedica e riscaldamento più economico ed ecologico. I vincitori in gara per la finale nazionale di Napoli

Start Cup ha i suoi vincitori, selezionati dalle università piemontesi tra le oltre 160 idee di impresa presentate e i 50 business plan in gara per la finale (e un totale di quasi 400 aspiranti imprenditori). Una rigida selezione basata sulla validità tecnologica ed imprenditoriale garantisce la qualità dei progetti di impresa vincitori, gli incubatori universitari faranno il resto, garantendo alle neo-imprese i servizi e il tutoraggio necessari per crescere e decollare sul mercato nazionale ed internazionale. Start Cup Torino Piemonte, giunta alla III edizione, è la competizione regionale per progetti di impresa innovativi promossa dai tre atenei piemontese ed organizzata dai rispettivi Incubatori di Impresa.

Primo classificato Vieweb.it, nato con l’obiettivo di soddisfare le crescenti esigenze di comunicazione delle imprese e la sempre maggiore richiesta di contenuti video di alta qualità per l’intrattenimento in ambiente Internet. La tecnologia impiegata consente con semplicità e senza alcuna pre-installazione di software di veicolare messaggi video in qualità HD, inclusi lungometraggi, e di creare Conference Room in grado di accogliere in contemporanea migliaia di utenti, ciascuno seduto alla propria scrivania (abilitati a interagire in voce e video, anche con un modem a 56Kb). Sarà possibile quindi partecipare alle conferenze anche in treno, o in aeroporto in attesa dell’imbarco, seguendo l’intervento dello speaker e il materiale presentato, anche tramite palmari. Tutto senza costi di comunicazione (VVOIP – Voice&Video Over IP). Inoltre, chi produce contenuti televisivi, cinematografici o pubblicità non è in grado spesso di sfruttare il canale web in modo ottimale: per la mancanza di protezione dei contenuti e di validi strumenti per monitorare da chi è stato visto il filmato e per quanto tempo (condizione necessaria ad es. per la vendita di spazi pubblicitari). Vieweb, permettendo di tracciare il comportamento degli utenti, consente di indirizzare e personalizzare il comportamento del sito contenente il messaggio video, in base al comportamento dell’utenza.

Al secondo posto due progetti pari merito: Ingenia e VivaChem.
VivaChem è un progetto sviluppato nei laboratori dell’Università del Piemonte Orientale basato sulla produzione e scoperta di composti naturali utilizzabili come sonde molecolari e standard di riferimento nell’industria e nella ricerca biomedica, nutraceutico-alimentare e cosmetica, colmando una carenza che caratterizza questi settori. L’innovazione introdotta da VivaChem consiste nello sfruttare molecole di origine naturale per attivare specifiche funzioni cellulari, facilitando così lo studio dei processi di reazione (ad esempio nella ricerca delle malattie devastanti). Un aiuto quindi del tutto naturale alla ricerca biomedica: VivaChem utilizza in molti casi biomasse derivate da piante normalmente utilizzate in campo industriale (canapa da fibra), agricolo, ornamentale, e persino piante considerate infestanti (tapsia, iperico).

Ingenia, team del Politecnico di Torino, ha sviluppato EcoThermo, un sistema wireless che permette di convertire le caldaie centralizzate in impianti a controllo e contabilizzazione dei consumi indipendenti per ogni abitazione (non richiede la sostituzione della caldaia e si adatta a tutti i sistemi di generazione e distribuzione del calore, compreso il teleriscaldamento). EcoThermo permette inoltre di integrare in un unico dispositivo il controllo dei consumi domestici (oltre al riscaldamento, acqua e gas). Innegabili i vantaggi in termini di comfort termico (risolve il problema degli scompensi termici per cui appartamenti in piani diversi dello stesso edificio sono troppo caldi o troppo freddi) ma soprattutto di risparmio energetico e quindi minor impatto ambientale. Si può risparmiare infatti fino al 35% impostando la temperatura in base all’effettivo bisogno: minori consumi quindi, e soprattutto minori emissioni inquinanti nelle città. I vantaggi economici infine: grazie al risparmio sui consumi e agli incentivi statali in pochi anni si rientra dell’investimento per acquisto e installazione.

I tre vincitori riceveranno rispettivamente 20.000 e 12.500 euro ciascuno (per i due pari merito) di contributo dopo aver dato vita all’impresa ed essersi installati presso uno degli incubatori a disposizione. Il vincitore del primo premio potrà inoltre avvalersi dell’impegno da parte di Piemontech, il Fondo di Capitale di rischio delle imprese piemontesi, ad investire 50.000 euro nell’impresa che trae origine dal business plan primo classificato.

Linux Day 2007: orgoglio Open Source

Sabato 27 ottobre sarà ancora una volta festa nazionale per l’open source di casa nostra: in più di 100 città italiane va in scena il Linux Day 2007, settima edizione dell’oramai tradizionale appuntamento con la celebrazione e la diffusione di concetti quali software libero, sistemi operativi aperti e informatica svincolata dall’influenza delle corporazioni e dei patent troll in circolazione.

Per quanto il mondo di Tux il pinguino sia attualmente al centro di crescenti tensioni legali tra piccoli e grandi attori della scena informatica internazionale, Linux vuol dire soprattutto tecnologia e passione, la stessa passione che animerà i ritrovi del Linux Day variamente organizzati in tutta Italia, con mezzi che vanno dall’autarchia e autogestione più pure alla sponsorizzazione di un gigante come l’americana IBM e sale universitarie dedicate.

Promosso e coordinato come sempre dalla associazione pro-bono Italian Linux Society, il Linux Day è in realtà una manifestazione-ombrello organizzata e gestita localmente dai tanti Linux User Group e gruppi di free software sparsi per il territorio: a tali organizzazioni di aficionado del pinguino sta decidere cosa fare e quali tematiche affrontare durante la giornata, lavorando in totale autonomia ma nel rispetto delle linee guida stilate da ILS.

Una delle condizioni qualificanti per un Linux Day degno di tale nome e pienamente rispettoso della filosofia open sancisce la gratuità obbligatoria dell’ingresso e della partecipazione agli eventi, pena la riconsiderazione della candidatura del LUG colpevole di infrazione per l’edizione del prossimo anno. Ogni realtà locale è libera di promuovere donazioni, raccolta fondi o vendita di materiale promozionale, ma tutti gli eventuali gadget forniti da ILS non potranno che essere distribuiti senza chiedere un centesimo in cambio.

Se quindi lo scopo principale dell’evento è “promuovere l’uso e la conoscenza del sistema operativo GNU/Linux e del software libero”, le modalità di tale promozione sono materia di decisione da parte dei LUG stessi: c’è chi ospiterà interventi su OpenOffice.org e il Trusted Computing, chi porrà l’accento sul fatto che col pinguino ci si può anche far girare i videogame, chi presenterà le novità della distro Ubuntu 7.10 e chi affronterà le problematiche introdotte nell’universo open dalla discussa GPL v3.

La tendenza generale è quella di offrire una trattazione a più livelli a quanti volessero avvicinarsi al mondo di Linux e del software a codice aperto o volessero approfondire l’argomento, con interventi specialistici a tema ma anche l’immancabile punto di raccolta – o per meglio dire di prelievo – delle distro più apprezzate e accessibili come Ubuntu, e le “install fest” nel corso delle quali i volontari si offriranno di riconvertire il PC dei partecipanti in macchine motorizzate Tux.

Il numero di località coinvolte nel Linux Day conta al momento di scrivere 111 città, ma non è escluso che di qui a sabato possa aumentare ancora visto che è sempre possibile aggiungere nuove iniziative dei LUG alla lista. Al Linux Day partecipa praticamente tutta Italia, ma nonostante questo emerge piuttosto chiaramente il fatto che la rappresentanza è molto più fitta tra le regioni centro-settentrionali rispetto a quelle del meridione. Il maggior numero di città ad ospitare il Linux Day si trova in Veneto (14), Lombardia (13) e Toscana (11).

Piuttosto singolarmente tra i convitati al Linux Day di quest’anno potrebbe esserci anche Microsoft: il gigante del software, che secondo alcuni openattivisti è il Diavolo con cui Novell ha stretto patti pericolosi per Linux e l’interno mondo open risulta tra gli sponsor di QuiFree, la due-giorni di “software libero e liberi saperi” che nell’ambito del Festival della Creatività di Firenze ospiterà il Linux Day della città toscana. Apparentemente anche altri due sponsor sono legati a Microsoft, mentre un quarto non avrebbe alcun collegamento con il soggetto della manifestazione, ovvero il software libero e gratuito.

Un ospite imprevisto che, a ben spulciare tra le linee guida della manifestazione – la numero sei in particolare, che ne sancisce il carattere indipendente, non commerciale e teso esclusivamente a promuovere gli obiettivi propri del Linux Day – potrebbe accollare all’edizione fiorentina il mancato rispetto del vademecum messo a punto da ILS. Ma ecco cosa accadrà sul territorio.

Le Linux fest sul territorio:
Offrire un quadro completo di quanto ha da offrire l’edizione 2007 della festa di Linux è impossibile, il luogo migliore per informarsi rimane il sito dedicato, ma mettere in fila alcuni tra gli happening più interessanti può rilevarsi importante per raccontare lo spirito delle cento e passa iniziative messe a punto dai sostenitori volontari del pinguino. Tanti sono gli sforzi di far conoscere le specificità del mondo open a chiunque volesse togliersi la curiosità, approfondire tematiche o perché no, provare a fare lo switch con l’aiuto di una guida esperta.

Il sito dell’evento