Al via la Start Cup 2007

Riparte la competizione regionale per progetti di impresa innovativi promossa dai tre Atenei piemontesi, Politecnico e Università di Torino e Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, e organizzata dai rispettivi Incubatori di impresa.

È la III edizione di Start Cup Torino Piemonte, la gara per i migliori progetti imprenditoriali, un appuntamento ormai consolidato che offre a studenti, ricercatori e dottorandi l’occasione per trasformare i ritrovati della ricerca accademica in progetti imprenditoriali innovativi.

Ma la sfida è aperta anche al di fuori dell’università: riguarda infatti tutti gli inventori o le imprese che intendano avviare uno spin off.

Le migliori idee imprenditoriali possono infatti usufruire gratuitamente dell’attività di accompagnamento messi a disposizione presso gli Incubatori. Start Cup si avvale infatti del contributo organizzativo di I3P, l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, della Funzione dal Diritto allo Studio al Mondo del Lavoro e di 2I3T dell’Università di Torino e dell’Ufficio Ricerca Scientifica e Relazioni Internazionali dell’Università del Piemonte Orientale.
I candidati che partecipano al concorso presentando un’idea imprenditoriale devono compilare e inviare il modulo “Idee d’Impresa” entro le ore 12.00 del 18 Aprile 2007 (non fa fede la data del timbro postale)

I candidati che partecipano al concorso presentando un business plan devono compilare e inviare il modulo “BusinessPlan” entro le ore 12.00 del 18 Luglio 2007 (non fa fede la data del timbro postale)
Per le idee i premi consistono interamente in servizi: grazie all’affiancamento nella stesura del business plan, le idee vincitrici diventano veri e propri piani di impresa e possono concorrere ai premi in denaro previsti per la seconda fase del concorso.

In palio 20.000 euro per il business plan primo classificato, 15.000 per il secondo e 10.000 per il terzo. Piemontech, il Fondo di Capitale di Rischio per le imprese piemontesi, si impegna ad investire 50.000 euro nell’impresa che trae origine dal business plan primo classificato.

I tre vincitori di Start Cup parteciperanno inoltre al Premio Nazionale per l’Innovazione, la coppa dei campioni dei progetti di impresa nati in ambito universitario che ad oggi riunisce 27 atenei italiani.

Start Cup 2007

Innovazione: esperienze internazionali a confronto

La conferenza vuole rappresentare un momento di riflessione sul tema dell’innovazione e del trasferimento tecnologico attraverso la presentazione dei risultati del progetto DIADI ed il confronto con analoghe esperienze e progetti anche a livello internazionale.
DIADI 2000 – Ricerca & Impresa per l’innovazione in Piemonte, è un progetto dedicato alle piccole medie imprese piemontesi delle aree Obiettivo 2, finanziato dalla Regione Piemonte in attuazione alla Misura 2.4.a del DOCUP 2000-2006.

La realizzazione dell’intero progetto è stata affidata all’A.T.S. Associazione Temporanea di Scopo appositamente costituita tra:
COREP – Consorzio per la Ricerca e l’Educazione Permanente,
CSP – Innovazione nelle ICT scarl,
DTC – Distretto Tecnologico del Canavese,
TECNORETE PIEMONTE scrl
enti già attivi nell’area del trasferimento tecnologico e nella promozione dello sviluppo economico e sociale del territorio DIADI rappresenta uno dei progetti più significativi della nostra Regione per le piccole e medie imprese per la diffusione dell’innovazione sul territorio.
In questi anni, DIADI ha contribuito a stabilire “un ponte” tra le aziende piemontesi ed i centri di ricerca pubblici, preparando il tessuto sociale ed economico locale ad entrare nella knowledge- based society con una struttura più robusta. L’opportunità di collaborare con un centro di ricerca ha rappresentato per le aziende un’occasione per introdurre tecnologie innovative e nuove metodologie e per innovare processi produttivi. Il ruolo del centro di ricerca e’ stato essenziale per validare l’idea innovativa, per certificare le nuove tecniche con metodi scientifici e per fornire alle aziende un punto di riferimento per accedere allo stato dell’arte nei vari settori della conoscenza e per contribuire allo sviluppo del progetto. Le principali attività del progetto DIADI sono: Seminari e Worklab, Audit tecnologici, Check-up, Incontri specialistici, Studi di fattibilità, Progetti dimostratori.

Il Convegno, organizzato dal Corep con il contributo della Camera di commercio di Torino, prevede:
SESSIONE PLENARIA: dedicata a testimonianze di rappresentanti delle istituzioni, del mondo della ricerca e di strutture dedicate all’innovazione. Durante tutta la sessione è prevista la traduzione simultanea.
SESSIONI PARALLELE: che permetteranno di approfondire temi, opportunità e prospettive per le imprese.
AREA ESPOSITIVA: per l’esposizione dei risultati delle attività del progetto DIADI.

Lunedì 22 Gennaio 2007
ore 9.00 – 18,30 Centro Congressi Torino Incontra
Via Nino Costa, 8 Torino
www.diadi.it

La WebRadioAteneiPiemonte segue l'Universiade invernale

Nasce da un’idea dell’Assessorato regionale all’Innovazione e si chiama W.R.A.P. che sta per Web Radio Atenei Piemontesi. La finalità è fornire strumenti tecnologici che possano permettere alle realtà radiofoniche piemontesi di aggregarsi per produrre nuovi modi di agire e interagire grazie alla banda larga.

Nascono così le AZIONI DI WEB RADIO di W.R.A.P. in cui, in pieno spirito di condivisione della conoscenza, redazioni radiofoniche diverse e di diverse aree territoriali, si uniscono e danno vita ad un’unica radio condividendo studi, attrezzature, palinsesti ed esperienze.

Cura la parte tecnica e tecnologia la Regione Piemonte attraverso il Consorzio TOP-IX che mette a disposizione uno spazio per lo sviluppo di nuovi strumenti e per la sperimentazione di nuovi modelli.

Le azioni di W.R.A.P. hanno una valenza formativa importante: sono occasioni in cui gli studenti degli atenei possono confrontarsi con la vera pratica radiofonica e redazionale realizzando interviste, collegamenti in studio, pianificazione di palinsesto durante eventi e manifestazioni sempre dense di avvenimenti e notizie.
Infatti se le AZIONI DI WEB RADIO di W.R.A.P. del 2006 sono state dense ed emozionanti, il 2007 si apre con un appuntamento di tutto rispetto: le Universiadi invernali.

Il Palazzetto Aldo Moro ospita Casa Universiade, il grande laboratorio creativo allestito dalla Regione Piemonte per presentare il mondo universitario piemontese, in cui è collocata W.R.A.P. La redazione commenterà i momenti più significativi di questi 10 giorni che ci aspettano, osservando tutto dalla finestra che W.R.A.P. apre su Casa Universiade: in diretta tutti i giorni dalle 10 alle 19 su www.studyinpiemonte.it/wrap

ToShare Piemonte Share Festival, alla 3° edizione, ospiterà una mostra, conferenze, incontri, tavole rotonde, workshop e performance. L’evento assume la dimensione di un soft-rave (una versione addolcita di un rave) o un party collettivo in cui la magia del happening crea un’atmosfera di festa e di divertimento, di scambio creativo a livelli diversi di coinvolgimento del pubblico: artistico, ludico, dance, culturale, conviviale.L’ingresso a tutta la manifestazione è totalmente gratuito e le conferenze saranno in italiano e inglese.

Il tema del 2007 è Digital Affinity/communities now, un tema trasversale che influenza i contenuti del Festival, dalle conferenze alle performance, attraverso un sampler, una campionatura delle espressioni creative applicate alle tecnologie digitali (arte, musica, performance, installazioni interattive, animazione 3D, software art).

Il tema sarà sviluppato attraverso la presentazione dei meccanismi che regolano le Community all’interno del processo creativo e innovativo, con incontri e tavole rotonde.
Le Community sono oggi sono uno dei paradigmi che guidano la trasformazione, che consentono alla collettività di entrare pienamente nell’epoca della conoscenza e dell’informazione; le Community sono dei moltiplicatori di intelligenze, perché danno valore alle competenze individuali e diventano motore di crescita per la società.
Le comunità quindi non sono solo nuove forme di aggregazione, ma un modo di essere e di vivere, un progetto collettivo e umanitario, una cultura che connette oggi un miliardo e 80 milioni di persone. I legami tra queste persone non sono più solo geografici o famigliari, ma ispirati da affinità culturali, ideologiche e politiche.

Inaugurazione Martedì 23 gennaio ore 18:00
Da mercoledì 24 a domenica 28 gennaio 2007
Accademia Albertina di Belle Arti
Mercoledì, giovedì, venerdì dalle 10.00 – 20.00
Sabato e domenica dalle 14.00 – 20.00

Alla ricerca della Torino Wireless

Da Lastampa.it

La Torino, tecnologica e meno. è sempre più wireless, nel senso che la distribuzione di access point o hotspot che dir si voglia, è sempre crescente nella città, come in buona parte delle metropoli italiane. Abbiamo cercato di misurare un po’ il fenomeno andando in giro per la città a cercare i punti di accesso al wi-fi ovvero ci siamo dati al wardriving. Ma cosà è il wardriving ? Wikipedia spiega: http://it.wikipedia.org/wiki/Wardriving
Il wardriving è un’attività che consiste nell’intercettare reti Wi-Fi, in automobile o a piedi con un laptop, solitamente abbinato ad un ricevitore GPS per individuare l’esatta locazione della rete trovata ed eventualmente pubblicarne le coordinate geografiche su un sito web.

Wardriving story
Il wardriving era una attività diffusa qualche anno fa fra i tecnofili quando la distribuzione degli hotspot wi-fi era molto modesta, ed era davvero come partecipare a una caccia al tesoro andare in giro per trovare i pochi punti di accesso disponibili. La nostra prima esperienza di wardriving fu fatta in una notte piovosa tre anni fa in compagnia di Raoul Chiesa, uno dei massimi esperti di sicurezza informatica in Italia, oltre che un caro amico. Attrezzatura iper professionale: antenna amplificata sul tetto della macchina, laptop con Linux e Kismet.
Il massimo per gli addetti ai lavori, caricabatteria per il portatile, perché dopo un po’ che giri il computer tende ovviamente a scaricarsi.
L’esplorazione fu nei poli tecnologici della citta, ma anche in zone insospettabili dove si trovarono access point spesso gestiti in maniera poco attenta e quindi facilmente penetrabili dall’esterno.

L’attrezzatura
Oggi il wardriving è meno diffuso che in passato perché ci sono ovunque access point e quindi il senso della caccia al tesoro è decisamente sparito. In compenso il wardriving permette di fare qualche interessante digressione.
Per il wardriving “fai da te” ci siamo attrezzati con strumenti a disposizione di tutti in un normale computer shop.
Un palmare con accesso wi-fi: Palm Tx
Una antenna GPS con connessione Bluetooth con il palmare: Hamlet BT
GPS receiver Un software di Wardriving: Netchaser
Una automobile, una manciata di ore in giro per le arterie principali di Torino nel periodo delle vacanze natalizie quando il traffico è più scorrevole
una radio accesa per farsi compagnia.
Ovviamente nella bella stagione consigliamo l’utilizzo del motorino o della bicicletta.

Wardriving dal vivo
Come funziona ? Prima di partire in automobile occorre lanciare il “cerca hotspot”. Accendere il palmare, far riconoscere il palmareall’antenna GPS, far partire il sofware di wardriving e via in giro. Ogni volta che il software riconosce un hot spot lo memorizza insieme alle coodinate del punto in cui è avvenuto il ritrovamento. E così via … Conviene ogni tanto “passare ai box” per ricaricare le batterie del palmare o tenerlo bene in carica con un caricabatteria dall’accendisigari dell’automobile.
Dopo aver rilevato i dati li abbiamo salvati scrupolosamente e trasformati in un foglio elettronico per farsi quattro conti. Sono poi stati caricati su Gpsvisualizer un servizio gratuito che permette di trasformare coordinate rilevate da ricevitori GPS in mappe statiche o in mappe che possono miscelate con Google Maps.-.
Con la collaborazione di Torino Valley è stata realizzata una mappa degli hot spot torinesi che rimarrà disponibile in vista di aggiornamenti. I colori sulla cartina indicano con un pallino rosso gli hot spot criptati WEP e con un pallino verde gli hot spot che non utilizzano nessun tipo di cifratura.

I numeri e qualche analisi
Durante il rilevamento sono stati intercettati 573 hotspot, che ovviamente non rappresentano la popolazione torinese di access point che è molto più numerosa. Di questi 374 (65%) usano la cifratura WEP, 199 (35%) non utilizzano nessuna cifratura. I dati di sicurezza sono decisamente migliori dei risultati di una ricerca del 2003 che aveva scoperto solo un terzo degli access point dotati di cifratura WEP.
In pratica questo che cosa significa: che il 65% degli access point torinesi sono ragionevolmente sicuri perché utilizzano per la trasmissione dei dati un sistema criptato che limita la possibilità di intercettazioni delle comunicazioni da parte di altri utenti. Gli hot spot non criptati invece permettono trasmissioni in chiaro. Questo a volte è voluto, per permettere l’accesso a servizi condivisi per comunità, come ad esempio per gli studenti del Politecnico e dell’Università. Altre volte si tratta di access point configurati male che possono essere pericolosamente esposti a utilizzi non consentiti non solo da parte di malintenzionati, ma anche di esperti in cerca di una connessione internet “al volo”.
In compenso un access point “libero” non è per definizione accessibile dall’esterno, perché esistono diversi sistemi di sicurezza che permettono di limitarne l’accesso.
Qualche curiosità analizzando i nomi degli SSID ovvero delle reti wireless generate dagli hot spot. Molte sono reti che derivano da Alice, l’ADSL di Telecom (13,5%). Troppi (5%) usano ancora “default” il nome standard dato all’access point dai fabbricanti, che fa pensare che poco sia stato fatto per personalizzare, anche per la sicurezza, l’apparecchiatura. Solamente due gli hot spot Fon intercettati dato che per ora chi usa Fon è ancora titubante a tenere acceso il servizio date le polemiche nate sulla sicurezza e sulla legalità dello stesso.

Torino, parte l'operazione Mirafiori

Dal Sole24Ore del 9 gennaio 2007

Entra nel vivo, a un anno dall’acquisto dei terreni ex Fiat, l’operazione per la riconversione di 300mila metri quadrati di su stabilimenti automobilistici nell’area di Mirafiori, a Torino. A gestire l’operazione è la società di trasformazione controllata al 40% da Comune di Torino e Regione Piemonte, con la Provincia e la stessa Fiat al 10% ciascuno. “Torino Nuova Economia” (Tne), che ha acquistato gli immobili da Fiat nel dicembre 2005 per 67 milioni, presenterà entro gennaio il master plan delle trasformazioni. Previsto il centro di design industriale del Politecnico (sarà il primo intervento), un incubatore per imprese innovative, spazi per nuove attività produttive innovative. Saranno coinvolte imprese di costruzione o sviluppatori immobiliari. Debutta questa settimana la nuova sezione del giornale “Città e Grandi Reti”, nuova sintesi dei filoni informativi già trattati su trasformazione urbana, immobiliare, infrastrutture, Project fmancing, opere pubbliche.

A un anno dall’acquisto di 300mila mq dello storico stabilimento Fiat di Mìrafori, Torino Nuova Economia (Tne), la società pubblica incaricata di valorizzare le aree, è pronta a muovere i primi passi per la realizzazione del Mobility Village, un distretto dì attività innovative di ricerca, formazione e produzione legale al settore della mobilità. Su un primo lotto (comparto A) è in arrivo l’accordo di programma per realizzare, entro agosto 2008, il centro del Design industriale del Politecnico, cofinanziato da fondi europei. Intorno a questo nucleo è allo studio un master pian (che potrebbe essere presentato già il 15 gennaio per il Cda di Tne) per capire quale sìa la strada da percorrere.

Sono aperte tutte le ipotesi: sia la vendita diretta dei terreni e degli edifici così come sono, sia la trasformazione delle aree per procedere in un secondo tempo alla cessione o all’affitto. “L’imperativo – spiega Mauro Zangola, amministratore delegato di Tne — è decidere entro uno o due mesi, per poter dare le prime risposte agli operatori che hanno manifestato interesse a insediarsi”. Sulla trasformazione delle aree lavora a ritmi serrati anche il Comune: la variante per il centro Design, inclusa nell’accordo di programma, prevede un ampliamento delle funzioni ammesse, sempre nell’ambito di quella produttiva attuale. L’accordo del 2005 A dicembre 2005 gli enti locali e la Fiat hanno siglato il protocollo d’intesa, seguito dagli atti di vendita, per l’acquisto da parte degli stessi enti locali di 300mila mq all’interno della fabbrica di Mirafiori (il 10% dello stabilimento) e dell’area di 300mila mq del Campo Volo, fra Torino e Collegno.

In cambio l’azienda si è impegnata a dar vita a un piano di rilancio di Fiat Auto che prevedeva, come prima azione, l’avvio a Torino di una linea della Punto. Le aree sono state cedute per 67 milioni di euro (60 per Mirafiori e sette per il Campo Volo): la valutazione è stata affidata a uno staff del Politecnico guidato dal professor Ricardo Roscelli. “La valutazìone – spiega Roscelli – è stata condotta senza un master pian definito ma partendo dello stato dei terreni e dei fabbricati, alcuni in ottime condizioni e altri da demolire. Sono state quindi valutate diverse ipotesi di trasformazione, tenendo conto di cubature più basse rispetto a quelle indicate nel Prg, che prevede indici elevati per le aree produttive, e calcolando anche eventuali costi di demolizione e bonifica”.

Forse oggi la Fiat non sarebbe più disposta a vendere i terreni per la stessa cifra: non a caso resta una clausola senza seguito (almeno per ora) quella inserita nel contratto di vendila che prevede una prelazione degli enti locali nel caso di dismissione di ulteriori 600mila mq di Mirafiori. Tuttavia è necessario tener conto del periodo di crisi che l’azienda attraversava nel 2005. Senza dimenticare che la Fiat mantiene il 10% del capitale di Tne. Società di trasformazione Le aree sono state acquisite da Torino Nuova Economia (Tne), società per azioni di nuova cosnruzione (Newco) a maggioranza pubblica, partecipata dal Comune di Torino tramite la Finanziaria Città di Torino Srl (40%) e dalla Regione Piemonte tramite la Finpiemonte (40%), dalla Provincia (10%) e da Fiat (10%). La società, attiva solo dallo scorso 10 ottobre, opera sul modello di una società di scopo o di una Stu e si avvale per ora della struttura operativa di Finpiemonte.

II centro Design L’area di Mirafiori è stata suddivisa in tre lotti. Il primo a essere sviluppato sarà il comparto A, che si estende per 150mila mq tra largo Orbassano e corso Settembrini, dietro il Motor Village Fiat e gli uffici della Ibm. In quest’area sorgerà il centro di Design industriale del Politecnico, un polo universitario cofinanziato per 4,5 milioni da fondi Docup 2000-2006 e oggetto di un protocollo d’intesa sigiato a gennaio 2005 fra Comune, Provincia. Regione e Ateneo. Per non perdere i finanziamenti europei, fra fine gennaio e inizio febbraio dovrà essere approvato l’accordo di programma: il centro, almeno per un primo lotto funzionale, dovrà essere operativo entro agosto 2008. Il progetto del centro Design, che sarà realizzato da Tne e su cui è già aperta la conferenza dei servizi, è stato sviluppato dallo studio Isolarchitettì su incarico di Siti, l’Istituto superiore sui sistemi territoriali per l’innovazione presieduto da Roscelli e fondato dalla Compagnia di San Paolo e dal Politecnico: proprio a Siti la città, nel pieno della crisi Fiat, aveva già affidato uno studio sui possibili scenari di trasformazione per Mirafiori.

A far fronte alle spese di progettazione è stata la Compagnia,di San Paolo che appoggia Comune e Politecnico per lo start-up del centro Design e che ha consegnato il progetto a Tne. I centro si svilupperà su una superficie di circa 17mila mq di Slp (su 120mila mq di Slp del comparto), all’interno di una paRte del fabbricato ex Dai. Il progetto, che vale circa 30 milioni, è diviso in lotti. Un primo lotto prevede la creazione, per il 2008, di sei moduli che si sviluppano su due piani ciascuno, coperti dal tetto del capannone che viene mantenuto nella struttura ma modificato per permettere l’ingresso di fasci di luce. I moduli, caratterizzati dall’uso di materiali diversi, sono destinati a ospitare aule, biblioteca e spazi per la didattica.

In un momento successivo sarà invece realizzato un edificio cilindrico (in memoria dei gasometri dell’area) per ospitare un centro congressi, bar e ristoranti. L’Urban Center ha inoltre sviluppato, su richiesta della città, una prima ipotesi di master plan del comparto A che prevede la creazione di strutture per la ricerca, incubatori d’impresa, parcheggi, aree verdi e di una foresteria universitaria. La variante al Prg L’accordo di programma darà il via libera alla variante parziale per il comparto A di Mirafiori. L’area non cambierà destinazione d’uso: al contrario a fronte dì una diminuzione degli indici territoriali (da 2 a 0,8 mq/mq) saranno ampliate le funzioni inserendo a fianco del produttivo la possibilità di insediare attività ricettive, terziarie, di università, congressuali per un minimo dell ‘80% di Slp (compreso il produttivo) e di attività di servizio alle imprese e Aspi per un massimo del 20% di Slp di cui non più del 50% per attività commerciali. Zone B e C e Campo Volo Meno sviluppato il futuro dei restanti 150mila mq di Mirafiori, suddivisi nei lotti B e C. “Questi terreni – prosegue Zangola – saranno’ destinati a ospitare in prevalenza attività manifatturiere. Ci sono già giunte sette manifestazioni di interesse fra cui quella di Prima Industrie, azienda innovativa che si occupa di laser, e della Italcar di Rivalta, specializzata in veicoli elettrici. Scopo del master pian sarà definire condizioni e tempi per l’insediamento di imprese”. Nessuna idea, invece, sul futuro del Campo Volo: per i 600mila mq fra Torino e Collegno, che s’intrecciano con la riqualificazione di corso Marche, il futuro resta tutto in salita.

A Verona dal 15 al 20 gennaio la Nanoweek

Organizzata dall’Università di Verona e Veneto Nanotech, con il sostegno della Provincia di Verona e della Banca Popolare di Verona, NanoWeek è un appuntamento unico nel suo genere poiché è interamente ed esclusivamente dedicato alle applicazioni e agli ambiti di utilizzo delle nanotecnologie, l’insieme dei metodi e delle tecniche per il trattamento della materia su scala atomica e molecolare per realizzare materiali e prodotti con speciali e migliorate caratteristiche chimico-fisiche, rispetto alla produzione “classica”.

Lavorare a livello nanometrico vuol dire operare a livelli compresi tra 0,1 e 100 nanometri. 1 nanometro equivale a un miliardesimo di metro ovvero una misura 80.000 volte inferiore al diametro di un capello. Intervenire sulla materia a tali dimensioni significa poter creare nuovi materiali, strumenti e sistemi con straordinarie proprietà e migliorare la qualità e le caratteristiche di processo esistenti.

NanoWeek è un evento aperto al grande pubblico, soprattutto imprenditori e personale aziendale, per conoscere più nel dettaglio le applicazioni delle nanotecnologie con cinque conferenze e un programma appositamente ideato per gli studenti delle scuole superiori. Verrà, inoltre, allestita un’esposizione di una ventina di prodotti nanostrutturati (articoli sportivi, creme, tessuti, polveri, utensili, materiali per l’edilizia, etc) già presenti sul mercato e forniti per l’occasione da aziende di livello internazionale che utilizzano le nanotecnologie (la lista completa con la descrizione dei prodotti è disponibile sul sito www.nanoweek.it)

NanoWeek rappresenta un’occasione unica per imprenditori, personale di aziende, addetti R&S, esponenti della pubblica amministrazione, mondo accademico, studenti e ricercatori, docenti e quanti vogliano conoscere le diverse applicazioni e gli ambiti di utilizzo delle nanotecnologie con un approccio pratico e un’impostazione pragmatica.

Il programma di Nanoweek prevede delle conferenze su tematiche di grande interesse per l’economia italiana, e del nordest in particolare, che hanno l’obiettivo di spiegare l’impiego delle nanotecnologie e i metodi di produzione e processo in vari ambiti con la partecipazione di aziende italiane leader del settore, che porteranno la propria testimonianza in tale occasione.

www.nanoweek.it

A fine marzo a Roma l'Innovation Forum 2007

L’Innovation Forum 2007 si terrà a Roma i prossimi 27 e 28 marzo, presso lo
Sheraton Roma Hotel & Conference Center.

Dopo il successo riscontrato nel 2006, il Forum manterrà la formula di Mostra Convegno, riproponendosi come il più importante “Learning Show” italiano sull’Innovazione Tecnologica a 360°, al quale interverranno i principali attori del cambiamento e dell’innovazione operanti nel nostro Paese.

L’Innovation Forum analizza l’impatto dell’innovazione tecnologica, di prodotto e di processo sulla trasformazione dei modelli di business delle imprese, sull’efficacia e produttività delle organizzazioni e sulla competitività dell’intero Sistema Paese. Questo appuntamento annuale ha l’obiettivo di supportare e favorire l’incontro tra i protagonisti della ricerca, del mondo accademico, dell’industria ICT e della politica nazionale e regionale, per confrontarsi sui problemi concreti e sulle reali opportunità dell’innovazione digitale.
L’Innovation Forum si colloca all’interno del progetto Forum dell’Innovazione Digitale, programma di iniziative pre-competitive promosse da IDC Italia insieme alle principali aziende ICT italiane, per creare know-how e accelerare lo sviluppo dell’innovazione basata
sulle tecnologie ICT, al fine di rilanciare la crescita del mercato e l’occupazione in Italia. Nel
corso del primo anno di attività, da maggio 2005 a maggio 2006, il Forum dell’Innovazione
Digitale ha promosso l’interazione fra aziende ICT e le istituzioni per il rilancio delle
politiche per l’innovazione, ha contribuito al “Piano italiano per la competitività e
l’innovazione” (PICO), ha organizzato il primo Learning Show “Innovation Forum” a
Roma, nel marzo 2006, con oltre 900 partecipanti, ha pubblicato il primo report “Il Sistema dell’Innovazione nelle Regioni Meridionali: ICT e Società dell’Informazione”.

Da giugno 2006 a giugno 2007, oltre all’organizzazione del secondo Learning Show
Innovation Forum a Roma nel marzo 2007, che costituisce il principale momento pubblico
del progetto, il programma delle iniziative del Forum è stato ulteriormente arricchito.
E’ stato lanciato il Project Lab, che comprende workshop interattivi sugli scenari di sviluppo dell’innovazione digitale nei più promettenti mercati verticali e che si propone di individuareiniziative innovative caratterizzate da un significativo potenziale di mercato. Tra i temi affrontati nel primo anno si possono citare Turismo e cultura digitale: la domanda
emergente, Sanità elettronica, Innovazione ICT per il Made in Italy.
Altra novità è costituita dalla creazione di una “Community degli Innovatori”, che fa capo
al nuovo portale del Forum dell’Innovazione Digitale 2007, una rete fra gli attori del sistema dell’innovazione in Italia comprendente distretti tecnologici, parchi scientifici e tecnologici, laboratori pubblico-privato, Agenzie per il Technology Transfer, Industrial Liaison Offices delle Università, Regioni, Comuni ed organizzazioni di sviluppo e finanziamento dell’innovazione sul territorio a livello nazionale e locale. Gli obiettivi comprendono lo scambio di esperienze, la definizione di posizioni comuni per lo sviluppo dell’innovazione sul territorio, la promozione del technology transfer, la preparazione di un Rapporto sugli Attori dell’innovazione in Italia, l’analisi del rapporto domanda-offerta di soluzioni e servizi ICT per la ricerca e l’innovazione.

Dal Barcamp Turin

La startup dell'anno si presenta

Seac02 è un’azienda nata nel 2003 con l’obiettivo di portare sofisticate tecnologie di realtà virtuale all’interno di nuovi mercati, come quello delle PMI, e a nuovi settori applicativi come il marketing. La missione di Seac02 è creare “la realtà virtuale a portata di mano”, che rende il virtuale accessibile ad un mercato di massa e fa crescere la customer counsciousness.

Storia
Tutto inizia nel 2003 con il primo premio del concorso “Galileo Ferraris” , oggi start CUP, come miglior idea imprenditoriale innovativa dell’anno a cui segue l’insediamento presso l’incubatore. Nello stesso anno Seac partecipa al Global Access Program, programma di formazione manageriale organizzato dalla Andersen school of business (UCLA) in collaborazione con Torino Wireless. A fine 2003, con 4 persone full time, Seac02 deposita il primo brevetto e inizia lo sviluppo delle tecnologie che diventeranno il cuore dei prodotti sostare di Seac. Il primo lavoro è la realizzazione di uno schermo di 15 metri installato presso un locale di torino (al tempo unico nel suo genere) ad altissima risoluzione e totalmente interattivo.
Nel 2004 anche il CIRA (Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali), diventa cliente di Seac02 e a settembre PiemonTech, fondo di seed capital costituito da Torino Wireless, entra nella compagine sociale.
Nel 2005 si consolida la posizione sul mercato grazie all’acquisizione di importanti clienti come Fiat, Aermacchi, Mediaset, Pininfarina ed altri nomi di rilievo nel panorama industriale italiano. A fine 2005 viene depositato un nuovo brevetto internazionale.
Il 2006 è l’anno della prima svolta importante con il rilascio della suite di prodotti di realtà virtuale e aumentata, il deposito di 3 brevetti internazionali, e la riorganizzazione della struttura per affrontare la crescita prevista nel 2007.

Prodotti
Linceo VR, un motore di rendering in grado di trasformare in tempo reale modelli CAD in fotografie ambientate in scenari reali, uno strumento così semplice da essere stato definito il Powerpoint dei modelli.
Archimede, lo specchio virtuale che permette alle persone inquadrate da una telecamera o webcam di indossare accessori, gioielli, occhiali virtuali vedendosi sullo schermo del proprio pc o su un totem presente in spazi pubblici.
Easy on, il lettore in realtà aumentata, con cui si può scaricare direttamente su pc il file e visualizzare l’oggetto virtuale sulla propria scrivania con una semplice telecamera. Il lettore permette anche di inquadrare una pubblicità su una rivista stampata e visualizzare il prodotto stesso nella propria casa o nel punto in cui sarà posizionato una volta acquistato.
eVA (easy video advertising) la nuova piattaforma per la pubblicità interattiva su web, iptv, mobile, digitale terrestre. Partendo da un filmato neutro è possibile creare infinite varianti dello stesso inserendo oggetti virtuali diversi per rivolgersi, ad esempio, a diversi target.

Il futuro
Il futuro di Seac02 si basa sul lavoro svolto finora e sulla capacità di eseguire la strategia di conquista e trasformazione del mercato.
L’interesse ed il potenziale di mercato sono enormi: le soluzioni Rendering oggi sul mercato sono vecchie di almeno 10 anni, mentre le alternative in campo Realtà Aumentata di fatto non esistono, essendo prototipi d’accademia, o soluzioni verticali dedicate ad un unico mercato.
Le soluzioni EasyON invece funzionano su pc, via web e persino dentro video già esistenti riducendo costi e tempi per la realizzazione di effetti speciali.
A conferma di ciò Seac02 ha ottenuto ed ottiene riconoscimenti da grandi aziende che hanno scelto i suoi prodotti: Samsung ha usato EasyShow, la soluzione Realtà Aumentata per l’entertainement, per presentare i suoi nuovi prodotti che sono “magicamente” apparsi in mano ai Product Manager che sul parco presentavano la gamma 2007.
Quattroruote, invece, ha presentato al Motorshow un’iniziativa che permetterà ai lettori della rivista di costruire un garage virtuale sulla loro scrivania. Un’altra importante azienda web aggiungerà ai suoi videoweb pubblicità in modo automatico.
Ma Seac02 non lascia la “sua” Torino: la scultrice Antje Rieck presenterà un’installazione video al Teatro Alfieri “movimentata” dai software Seac02.
Il più ambizioso programma di Seac02 resta comunque quello di rivoluzionare il modo di proporre prodotti, in modo simile a quello fatto da Adobe con la suite acrobat con la visualizzazione dei documenti. Da gennaio inizierà, infatti, la distribuzione del lettore di Realtà Aumentata che ognuno potrà installare sul suo pc e (tra qualche mese) sul suo cellulare per vedere aggiunte alla realtà filmata dall’obbiettivo gli oggetti messi in vendita dalle aziende. Uno scenario che soddisfa il cliente finale, ad oggi costretto a vedere un prodotto su un catalogo ed immaginarlo sul suo tavolo, e naturalmente le aziende produttrici che potranno vendere di più ed accrescere il livello di intimità e di contatto con il mercato.