Nasce EduOpen, corsi online gratuiti e senza copyright da 14 università pubbliche

E’ diventa attiva, infatti, la piattaforma EduOpen.eu, creata da 14 atenei italiani pubblici per offrire dei corsi formativi di alta qualità a distanza, i cosiddetti MOOC (Massive open Leggi tutto “Nasce EduOpen, corsi online gratuiti e senza copyright da 14 università pubbliche”

Elearning per l'innovazione

Per fare il punto sull’elearning

Il 22 settembre 2010 dalle ore 9,30 nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Torino in via Verdi 8 si terrà il convegno L’E-LEARNING PER L’INNOVAZIONE E IL TRASFERIMENTO DI CONOSCENZE: PROSPETTIVE PER GLI ATENEI, LE AZIENDE E IL TERRITORI” promosso dal CISI, Centro Interstrutture di Servizi Informatici e Telematici per le Facoltà Umanistiche dell’Università di Torino.

Il convegno, organizzato in occasione della presentazione dei risultati del “Progetto e-learning: Fondamenti delle Neuroscienze” promosso dal CISI in collaborazione con la Scuola di dottorato in Neuroscienze e il NIT (Centro Interdipartimentale di studi avanzati in Neuroscienze), finanziato dalla Compagnia di San Paolo, intende far emergere le tendenze innovative nel contesto istituzionale, operativo, di sviluppo dell’e-learning e le ricadute, le problematiche, le opportunità per le realtà territoriali, le aziende e gli atenei.

La rivoluzione dell'e-learning al Politecnico

Al Politecnico di Torino non sono da meno che al MIT

Questa è una seconda rivoluzione dopo quella di Gutenberg. È un fattore di democrazia: oggi le informazioni hanno raggiunto una diffusione capillare e le università non possono permettersi di restare indietro». Il rettore del Politecnico Francesco Profumo ci crede talmente tanto che negli ultimi mesi ha impresso una decisa svolta al modo di far lezione dentro il suo ateneo. Sette professori, quest’anno, insegneranno con una telecamera puntata addosso. E il giorno dopo gli studenti troveranno la lezione disponibile su Internet: la potranno vedere on-line, scaricare sul pc o visualizzare su iPod, iPhone e cellulare.

Una rivoluzione sperimentata l’anno scorso e diventata operativa poche settimane fa. Tre corsi si stanno già svolgendo secondo questa modalità. Il corso di Matematica per le matricole è stato un successo: avrebbero dovuto seguirlo in 600; l’hanno seguito in 1400 tra aula, web e telefono. Numeri che spingono Profumo ad accelerare. L’idea è che l’«e-learning» diventi uno degli elementi del nuovo modello formativo del «Poli». L’obiettivo è che – entro un paio d’anni – funzioni per tutti i corsi. «È cambiata la tipologia dei nostri studenti», dice Profumo. Generazione Internet: «Dobbiamo avvicinarci alle loro esigenze, essere dotati di modalità diverse con cui erogare formazione».

L’idea sembra funzionare: solo a settembre 10 mila studenti hanno consultato le lezioni on-line. In corso Duca degli Abruzzi hanno attrezzato cinque aule; un’altra è stata allestita a Vercelli. «Le lezioni vengono riprese, poi un sistema semi-automatico sincronizza il discorso del docente con le slide mostrate in aula», spiega Enrico Venuto, dirigente dell’area informatica. Il risultato finale è una pagina con una doppia finestra: un piccolo riquadro mostra il docente che parla, un altro le slide illustrative. L’effetto? Come essere in classe, con la differenza che invece si è a casa, in treno, sull’autobus. E, anziché doversi presentare all’università all’ora della lezione, la si può seguire alle otto del mattino piuttosto che alle tre di notte.

Manca il rapporto con gli altri studenti e con i professori, è vero. Non del tutto però: «Nella pagina web di ogni corso, oltre alle lezioni, è stato organizzato una sorta di social network orientato alla formazione», dice Venuto. Chat, forum e persino una sorta di Wikipedia del corso: appunti organizzati disponibili per tutti gli studenti.

«Con questi strumenti sarà possibile acquisire le competenze di un docente straniero di grande valore senza costringerlo a viaggiare per fare lezione a Torino», racconta il rettore. È quel che sta per accadere con la Cina, a parti invertite. I professori del Politecnico, anziché viaggiare a Shanghai, potrebbero mettere il corso a disposizione degli studenti cinesi sul sito del «Poli». Così si realizza anche quel progetto di Mobile Green Campus che è uno dei capisaldi della politica del «Poli»: «Chi è in viaggio o a casa deve avere le stesse possibilità di chi viene a lezione», sostiene Profumo. «Così ci si sposta solo quando è necessario e si consuma meno energia». Chi abita lontano può scegliere di seguire i corsi – anche solo alcuni – da casa.

Il Polo ICT piemontese

Permettere alle nostre un reale salto competitivo ed effettive opportunità di business a livello locale e internazionale è l’obiettivo del Polo di Innovazione ICT, coordinato su incarico della Regione dalla Fondazione Torino Wireless e presentato il 14 luglio a Torino, nei locali di Villa Gualino, alla presenza dell’assessore regionale all’Industria, Ricerca e Innovazione, Andrea Bairati.

Al momento sono oltre 70 i soggetti che hanno manifestato interesse a entrare nel Polo: 50 piccole, 7 medie, 8 grandi aziende e 8 enti di ricerca privati o pubblici per un totale, considerando le sole pmi, di circa 1.700 addetti e 200 milioni di euro di fatturato. Le grandi imprese che hanno dimostrato interesse, comprendendo grosse multinazionali, coinvolgono oltre 60.000 addetti per un fatturato di circa 32 miliardi.

Tutti i progetti interessano diversi settori prioritari per l’economia piemontese, come l’energia, la sanità, l’infomobilità, il multimedia. Per il primo anno di attività saranno sviluppate due linee che in questi mesi sono emerse dall’interazione con le aziende: i sistemi innovativi per la raccolta e la gestione di dati ed informazioni (terminalistica), che possono trovare applicazione, ad esempio, nei pagamenti contact-less, nel monitoraggio a distanza di ambienti o di consumi, nella tracciabilità di oggetti e persone; il Business process management, inteso come metodologie, strumenti e sistemi software avanzati ed integrati per la gestione di processi, tanto in ambito aziendale (sistema di gestione della qualità, degli ordini, etc) quando per applicazioni nel campo della sanità, dell’e-learning, del banking.

Moodlemoot 2009 a Torino

Venerdì 8 e sabato 9 maggio, presso l’Aula Primo Levi del dipartimento di Chimica, via Pietro Giuria 7, si terrà il convegno MoodleMoot 2009, appuntamento dedicato alla didattica innovativa e interattiva a distanza, organizzato dalla Facoltà di Scienze MFN in collaborazione con i dipartimenti di Informatica e Matematica dell’Università di Torino.

All’apertura dei lavori, prevista per venerdì 8 maggio alle ore 9, interverranno Sergio Roda, Pro Rettore dell’Università di Torino, Giovanna Pentenero, Assessore regionale all’Istruzione e Formazione, Umberto D’Ottavio, Assessore provinciale alla Formazione e all’Istruzione, Francesco De Sanctis, Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale, i Direttori dei dipartimenti di Matematica e Informatica Mario Coppo e Ferdinando Arzarello, e sono attesi 200 partecipanti delle varie università italiane.

I dipartimenti di Informatica e Matematica dell’Università lavorano da tempo al progetto di integrazione della piattaforma Moodle di supporto all’insegnamento, e offrono un servizio di hosting per le attività di e-learning a tutti i corsi della Facoltà. Il convegno sarà articolato in diverse sessioni e laboratori tenuti da esperti del settore che utilizzano la piattaforma. E’ prevista nel pomeriggio dell’8 maggio, alle ore 17, una tavola rotonda dal titolo “E-learning: tra passato, presente e futuro (una sfida ancora attuale?)”.

Il Moodle International a Roma

Il 21 e il 22 ottobre 2008 si svolge a Roma il MoodleMoot International, un’opportunità di incontro per la comunità di Moodle e per chi volesse avvicinarsi a questa piataforma di e-Learning open-source, ormai tra le più utilizzate al mondo.

Il convegno è sponsorizzato dall’Università di Roma Tre e organizzato in collaborazione con il più importante Moodle Partner italiano, Mediatouch 2000.

Saranno presenti numerosi ospiti internazionali tra cui Martin Dougiamas (fondatore e lead developer di Moodle), Helen Foster (manager della comunità internazionale), Petr Skoda (Moodle senior developer e Security Officer) e altri ancora.

L’evento rappresenta un’importante occasione per creare un momento di confronto a livello internazionale sulle nuove prospettive della didattica, degli ambiti di applicazione e degli aspetti tecnologici.

La partecipazione al convegno è gratuita, ma è necessario iscriversi entro il 7 ottobre 2008.

Innovazione, didattica, e-learning

Via Punto Informatico

In principio furono i corsi del Consorzio Nettuno: andavano in onda nel cuore della notte sulle reti televisive nazionali, con riprese a camera fissa, ed offrivano lezioni di materie scientifiche svariate sotto la guida di docenti dall’aria arcigna, e spesso un po’ grigia. Eravamo negli anni Ottanta, allora, e nella maggior parte delle case non c’erano personal computer né portatili né, tantomeno, internet. Le università erano le Università, e parlare di “formazione a distanza” appariva ancora come un divertimento per intenditori, o una semplice provocazione.

Da allora, però, molte cose sono cambiate. Le università si sono trasformate, esplorando nuove modalità educative e diversificando la propria offerta didattica; nuovi attori si sono affacciati sul mercato della formazione, facendo una concorrenza spesso serrata alle istituzioni tradizionali. Ma, soprattutto, l’innovazione tecnologica ha stravolto gli schemi educativi più consolidati, moltiplicando gli strumenti e le possibilità a disposizione di docenti e discenti: la formazione a distanza (FAD), fusa e disciolta nel frattempo nel più moderno “elearning”, è divenuta realtà, ed oggi costituisce un dato acquisito a (quasi) tutte le latitudini.

Ai giorni nostri, allora, è normale trovare online i materiali didattici di istituzioni accademiche come il MIT di Boston o l’Università di Berkeley, e non appare strano che i docenti invitino i propri studenti a imparare la scrittura attraverso i blog, o a risolvere collaborativamente i quesiti attraverso wiki. Allo stesso modo, non desta meraviglia che grandi player tecnologici come IBM e Google investano robustamente in progetti didattici congiunti con le università o commissionino loro il design e lo sviluppo di piattaforme e-learning integrate.