Polito contro unito nella XI Rowing Regatta

Luca Indemini sulla Stampa

Torino torna a scoprire il suo fiume, solo pochi mesi fa spettacolare palcoscenico di una notte di festa, oggi la più grande palestra a cielo aperto della città, per ospitare venerdì l’XI edizione della Rowing Regatta, sfida a remi nell’8+ tra l’Università degli Studi e il Politecnico. Tanti elementi si intrecciano attorno a questo evento di primo piano, non solo per l’aspetto sportivo.

Innanzitutto la giornata apre l’attività universitaria dell’anno accademico 2007/2008 e si vuole candidare a diventare punto di riferimento delle nuove matricole, per alimentare una sana competizione tra le due Istituzioni. Sempre dal punto di vista degli Atenei, poi, serve a ribadire l’immagine di Torino come città ad «alta formazione», non solo dal punto di vista accademico, ma anche sportivo. «Last but not least», come direbbero là dove questo genere di sfide ha fatto storia, tra Oxford e Cambridge, l’acqua ospiterà equipaggi ad alto tasso tecnico, dagli ori mondiali dell’Università Giuseppe D’Emilio e Giorgio Tuccinardi, che punta a Pechino 2008, al Campione del Mondo 2005 Jacopo Palma, nelle file del Politecnico.

Motivo ulteriore di soddisfazione per gli organizzatori, il CUS Torino e l’ASC Torino, il fatto che la Federazione Italiana Canottaggio abbia copiato la formula torinese, riproponendola al Ponte Vecchio di Firenze e nel Laghetto Eur di Roma.

Formula che vince, dunque, non si cambia: anche quest’anno tre equipaggi in acqua alle 22, agli Atenei torinesi si aggiunge la rappresentativa di Oxford, un otto competitivo che vuole vendicare gli ultimi posti delle edizioni precedenti; e confronto al meglio delle tre manches, su una distanza di 400 metri, tra i ponti Vittorio Emanuele I e Umberto I. Novità assoluta della Rowing Regatta 2007 è la gara femminile, che vedrà l’Università e il Politecnico sfidarsi nel 4 di coppia, ma senza la presenza di un equipaggio straniero.

Anche in questo caso si tratta di due team agguerriti, che schierano tre campionesse italiane, Anita Dazzi e Stefania Minzon per l’Università e Valeria Monti del Poli, oltre a Catalina Tipanu, che ha partecipato ai Mondiali del 2002. Poco prima, alle 21,30, l’acqua viene ufficialmente battezzata dall’esibizione di Adaptive Rowing, nell’intento di promuovere ed incentivare la pratica di questa disciplina per gli atleti disabili. Il colpo di partenza dell’8+ maschile sarà anticipato alle 21,45, da uno spettacolo pirotecnico, piccolo accorgimento per attirare l’attenzione sul fiume, illuminato in maniera suggestiva per la competizione.

Intanto cresce l’attesa, soprattutto nelle scherzose battute tra il ProRettore dell’Università Sergio Roda «Vince sempre l’Università, siamo sul 7 a 3 per noi» e il Vice Rettore del Politecnico Marco Mezzalama «Parlando con gli atleti dico sempre che in qualche cosa il Poli dovrà pur perdere, se no vinciamo su tutto».

Due milioni di euro per trasformare il Parco Stura in un campo da golf

Dalla Stampa del 5 settembre 2007
Sull’area del Parco Stura a Torino, tristemente noto nei mesi scorsi come «Tossic Park», sarà realizzato un campo pubblico da golf a 9 buche. Il progetto è stato illustrato dall’assessore al Verde Pubblico del Comune di Torino, Roberto Tricarico, ieri pomeriggio nel corso del suo intervento alla Festa dell’Unità (che si svolge in questi giorni proprio al Parco Stura).

Il campo da golf, che avrà un costo di 2 milioni di euro, sarà realizzato sulla sponda destra del torrente Stura: ai bordi, nasceranno numerose aree attrezzate per manifestazioni, per il gioco dei bambini, un percorso di minigolf, un campo da calcio a 5 e due campi da bocce, nonchè un’area pic-nic e percorsi pedonali e ciclabili.

Il 2 ottobre il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, incontrerà i rappresentanti della Federazione Golf. «Siamo intenzionati a realizzare il campo da golf -ha detto Tricarico- se non si arriva ad un accordo con la Federazione, indiremo una gara d’appalto. Occorrerà avere anche il parere positivo della Circoscrizione VI, dei comitati di quartiere e dell’Ente parco».

La realizzazione del campo pubblico da golf si inserisce in un ampio progetto di riqualificazione della zona Nord della città che prevede anche la bonifica dell’area di Basse di Stura. «L’area Nord -ha spiegato Tricarico- è una zona su cui l’amministrazione comunale intende impegnarsi, ci dobbiamo occupare del risanamento che può portare sviluppo».

Caccia al tesoro… scientifica!

Venerdì 28 settembre, a Torino si svolgerà la “Notte dei ricercatori”. Una sorta di mezza notte bianca dedicata alla scienza e alla tecnologia, durante la quale giovani ricercatori si metteranno in gioco portando in piazza il loro lavoro e provando a spiegarlo a tutti i cittadini. In piazza Vittorio Veneto verranno allestiti alcuni stand dove si potrà giocare con macchinari da laboratorio, fare/partecipare a esperimenti, chiacchierare con gli scienziati.

La manifestazione inizierà nel pomeriggio con alcune attività espressamente dedicate ai bambini. E’ prevista una caccia al tesoro scientifica. Divisi in gruppi da 7-8 partecipanti, seguiti da un animatore, i bambini andranno in giro per la piazza e per i portici a caccia di famosi scienziati, da Marie Curie a Lorenz, da Becquerel a Boh, interpellandoli sulla loro vita e facendo “in diretta” piccoli esperimenti per meglio comprendere la loro opera.

La caccia al tesoro si svolgerà dalle 17 in poi, durerà un paio d’ore ed è rivolta a bambini dai 7-8 anni in su, perfetta fino ai 12 anni, divertente anche per i 13-14 enni che amano mettersi in gioco. L’iniziativa è pensata per avvicinare i ragazzi in modo giocoso, divertente e coinvolgente alla scienza.. Durante il gioco i genitori potranno curiosare fra gli stand mentre dopo la premiazione ci sarà un ottimo “gelato all’azoto” per tutti.

Per iscrizioni scrivete a [email protected]

A Torino la ricetta per il costume dell'Uomo ragno

Realizzata la ’ricettà per creare un perfetto costume da Uomo ragno che può dare a chi lo indossa il potere, non solo di arrampicarsi su superfici verticali ma anche di strisciare sui soffitti come il mitico eroe dei fumetti. A concepirla è stato un italiano, l’ingegnere e fisico
Nicola Pugno, del Politecnico di Torino che ha descritto la sua teoria sulla rivista Journal of Physics.

Secondo Pugno, l’ingrediente principe per mettere a punto la divisa dell’eroe creato da Stan Lee e Steve Ditko nel ’62 sarebbe una colla fatta di molecole uncinate di nanotubi di
carbonio in grado sia di aderire alle superfici sia di staccarsi con facilità. A rafforzare l’efficienza di questa tecnologia le forze di van der Waals, ovvero l’attrazione che si genera fra molecole poste molto vicine a cui si attribuisce, per esempio, l’abilità del geco di camminare su superfici lisce senza l’uso di secrezioni adesive (le estremità delle sue zampe sono ricoperte da milioni di peli che moltiplicano le deboli forze elettromagnetiche di interazione con la superficie).

La tecnologia, sottolinea lo studio, è resa ancora più interessante dalla capacità degli adesivi di resistere all’acqua e allo sporco. Così che i micro veltri teorizzati, anche se non certo saranno usati per combattere il male come faceva Peter Parkers, l’adolescente che vestiva i panni di Spiderman, potranno trovare, è convinto il ricercatore, numerose applicazioni: dai guanti e scarpe ad uso di chi lava i vetri dei grattacieli agli indumenti per esplorare i fondali marini.

I ricordi: una ricerca torinese ne chiarisce gli aspetti

Da Torino Scienza

Quale e’ il meccanismo che sta alla base dei ricordi? Lo studio di questo tortuoso percorso passa anche per Torino. Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Anatomia, Farmacologia e Medicina Legale dell’Università di Torino, coordinato dal Dott. Maurizio Giustetto, in collaborazione con il gruppo del Prof. Tommaso Pizzorusso dell’Università di Firenze e dell’Istituto di Neuroscienze del CNR di Pisa, ha scoperto lo schema di attivazione di una proteina (ERK) che agisce nel cervello. Studiando l’attivazione dei neuroni della corteccia cerebrale, in seguito ad una stimolazione fisiologica, si è riusciti a capire come e quando si attiva l’enzima ERK. Tale enzima è fondamentale nei meccanismi di plasticità cerebrale, ovvero quel fenomeno che sta alla base della nostra capacità di ricordare gli avvenimenti e codificare le informazioni.

I risultati ottenuti, pubblicati sulla rivista americana “PLoS ONE” (http://www.plosone.org), offrono un modello di funzionamento delle cellule nervose da cui si potrebbero ricavare principi generali per la biologia dei neuroni del cervello umano.

Questa ricerca apre anche interessanti prospettive per lo studio delle cause di patologie che intaccano la memoria o del suo naturale decadimento senile. Mentre era stato finora ritenuto che l’enzima ERK potesse agire solo a livello nucleare per regolare l’espressione di nuovi geni, importanti per formazione della memoria, questo studio pone in evidenza che esistono altre importanti sedi neuronali d’azione.

I nostri neuroscienziati hanno osservato che in seguito ad una brevissima stimolazione visiva la protein chinasi ERK viene attivata in prossimità delle connessioni nervose, dove è in grado di produrre modificazioni funzionali delle connessioni sinaptiche.

L’intervista al dottor Maurizio Giustetto

Wekey, il wiki parte da Torino

Wekey è una innovativa azienda torinese che offre alle aziende italiane una soluzione software innovativa: l’”enterprise wiki” o “wiki aziendale”. L’offerta di una piattaforma integrata e di livello “enterprise” in questo campo è in forte crescita e si sta affermando negli Stati Uniti e nelle grandi multinazionali europee, ma è molto ridotta in Italia.

Che cosa è un wiki ? Un wiki è un sito web che permette a ciascuno dei suoi utilizzatori di
aggiungere contenuti, come in un forum, ma anche di modificare i contenuti esistenti inseriti da altri utilizzatori. La tecnologia Wiki nasce nel 1995, grazie a Ward Cunningham. Dopo più di 10 anni dalla sua nascita Wiki è una tecnologia matura.

Il vantaggio maggiore dell’uso dei wiki sta nel fatto che con un unico investimento si raggiungono molteplici risultati: disporre di uno strumento efficace ed efficiente per il lavoro collaborativo on-line, creare una knowledge base aziendale semplice da alimentare, amministrare ed organizzare e frutto di una progettazione “sociale”, di un’architettura delle informazioni aderente alla propria organizzazione perchè è da questa che è stata concepita, disponibile 24/7, accessibile da tutto il mondo. Altri vantaggi sono ottenere trasparenza nei processi di produzione dell’informazione (e relativi documenti) e loro tracciabilità, permettere di inserire/aggiornare l’informazione in tempo reale, per tutti, senza rischi di dimenticanze e ritardi, diminuire, se non annullare, il sovraccarico da email cui siamo oggi esposti.

Qualche esempio di utilizzo

  • Documentazione dell’esperienza nell’uso di una particolare tecnologia, cui possono contribuire più colleghi aggiungendo le loro conoscenze, considerazioni o conclusioni pratiche.
  • Gestione di progetti (sviluppo software, nuovi prodotti, edilizia, …): wiki è un canale di comunicazione che rende più efficace la preparazione delle riunioni, la raccolta dei documenti da discutere, il loro aggiornamento, la redazione in tempo reale dei verbali, la comunicazione di progetto.
  • Supporto applicativo: i wiki sono lo strumento ideale per documentare l’utilizzo e supportare la gestione di applicativi complessi (gestionali, office automation, ecc…), rendendo semplice anche l’aggiornamento delle informazioni e la raccolta di casi particolari.
  • Supporto alle vendite: il settore commerciale di un’azienda ha bisogno di un gran numero di informazioni ed è sottoposto a vincoli temporali molto stretti. Un wiki aziendale è un ottimo supporto per i commerciali per raccogliere, organizzare e ricercare informazioni sulle vendite e organizzare il supporto commerciale.
  • Intranet: sempre più spesso i wiki stanno sostituendo o almeno affiancando le intranet aziendali in qualità di canale di comunicazione e condivisione della conoscenza.
  • Ricerche di mercato: i wiki aziendali sono potenti piattaforme per raccogliere e condividere informazioni e dati su mercati, concorrenti, tendenze del settore e i prospect (in questo caso abbinando il wiki ad un blog)
  • Comunicazione con esterni: wiki permette di creare un canale di comunicazione bidirezionale dinamico tra un’organizzazione e la sua rete di partner/collaboratori esterni.
  • Servizio al Cliente: molte grandi organizzazioni stanno cominciando ad utilizzare wiki per gestire i Clienti e supportarli nelle loro necessità di informazioni. In tal modo i Clienti, nel tempo, sono sempre più coinvolti e fidelizzati.
  • Call Center: come strumento per migliorare il servizio al cliente attraverso la condivisione, la costruzione e la correzione rapida della base di conoscenza a disposizione degli operatori.

Wekey propone al mercato italiano uno strumento, il wiki aziendale, e relativi servizi di supporto funzionali al miglioramento delle capacità di comunicazione/collaborazione interne ed esterne delle aziende e di gestione della conoscenza.

Wekey offre wiki basati sulla piattaforma Socialtext:

  • in hosting, una soluzione rapida e conveniente per i piccoli gruppi di lavoro e per le aziende e PA che vogliono testare l’applicazione prima di investire in una appliance.
  • come soluzione hardware/software da installare dietro il firewall aziendale.

Una reazione chimica per pulire Torino

Il biossido di titanio è il silenzioso «spazzino» che da qualche tempo pulisce le città, come accade, per esempio, con l’intonaco autopulente, che mantiene immacolata la chiesa romana Dives in Misericordia, mentre esistono vetri autopulenti, come quelli della piramide del museo Louvre, e filtri per gli scarichi industriali, contro veleni altrimenti ineliminabili.

Torino sta provando ad utilizzarlo per distruggere le polveri sottili e altri inquinanti, sfruttando anche il sole: in corso Turati e via Varano è già in via di sperimentazione un manto stradale che grazie alla luce del sole converte in acqua e sali l’inquinamento. Installata a marzo 2007 da Università di Torino, Comune e Regione Piemonte, la pavimentazione contiene particelle di biossido di titanio, il Ti02.

Sembrano aprirsi nuove frontiere della chimica ambientale, di cui hanno discusso i massimi esperti al Lingotto di Torino, dove si sono riuniti per il 41/o congresso mondiale dei chimici.

«In laboratorio funziona, ma nella realtà – dice il professor Claudio Minero dell’Università di Torino – bisogna valutarne durabilità ed efficacia». In vista dei progetti del Comune, che vorrebbe diffonderne l’uso contro l’annoso problema dell’inquinamento.

I costi sono bassi perchè il Ti02 è facilmente reperibile in natura. Il professor Akira Fujishima, dell’Accademia giapponese Kanagawa, studioso del materiale da circa 40 anni e oggi scienziato di fama mondiale, spiega che in Giappone è comune usarlo per ricoprire gli edifici, depurare l’aria dal fumo nei mezzi pubblici, produrre lampade autopulenti per i tunnel stradali. La Toyota lo usa negli specchietti retrovisori, che non si appannano più. Inoltre, con la sua capacità di disintegrare batteri e particelle superflue, il Ti02 è efficace contro il cancro. Il suo utilizzo è sempre più diffuso, in Occidente i paesi più avanzati sono la Germania, l’Inghilterra e gli Stati Uniti.

La vita in un video. Da Torino agli Usa la sfida a YouTube

da Corriere.it

Due amici che, adolescenti, facevano volare aeromodelli telecomandati sul cielo di Torino e giocavano coi computer. Ora, sulla soglia dei quarant’anni, e dopo aver creato imprese per i collegamenti Adsl via satellite e per la produzione di lampade «intelligenti » disegnate da Giugiaro, partono alla conquista dell’America, provando a sfidare addirittura «YouTube». Quella di Arturo Artom, barbuto imprenditore delle telecomunicazioni e delle tecnologie informatiche e del «creativo» Luca Ferraro, co-fondatore di «Your Truman Show», la loro nuova società, è una favola il cui lieto fine, se ci sarà, è ancora tutto da scrivere.
Gli ingredienti della storia sono promettenti: un software innovativo e italianissimo, messo a punto da sette ingegneri torinesi; la scelta di lanciarlo non in Italia ma negli Usa, nella patria di Internet, attaccando i siti americani in un settore specifico, quello del racconto delle storie di vita attraverso filmati; la furbizia (e la fortuna) di sfilare alla Paramount (che aveva dimenticato di rinnovarli alla scadenza) i diritti all’utilizzazione del marchio del «Truman Show», celebre film interpretato nove anni fa da Jim Carrey.

Certo, una cosa è costruire una buona piattaforma Internet, ben altro è sottrarre a una società della galassia Google (qual è YouTube) una fetta rilevante del mercato dell’ «entertainment» sul web. Quella di avere tecnologia italiana e un mercato quasi tutto all’estero sembra poi, più che una scelta imprenditoriale, una sfida alla forza di gravità. Ma, a ben vedere, è quello che hanno già realizzato negli ultimi anni diverse aziende informatiche italiane come Acotel, Dada (del gruppo Rcs, l’editore di questo giornale) e Buongiorno, che opera ormai in 40 Paesi ed ha appena acquisito l’americana iTouch. Imprese che hanno saputo individuare una nicchia del mercato — in genere quella del software per i telefonini — nella quale diventare leader a livello internazionale.

Artom si è mosso con una logica analoga: ha lanciato la nuova impresa alla fine dello scorso anno, si è trasferito a San Francisco, ha creato nella Silicon Valley un’azienda dalla «carrozzeria» americana per sviluppare e distribuire il software italiano e qualche giorno fa ha annunciato alla conferenza dell’Aspen Institute sull’«information technology » che, terminata la fase sperimentale, «Your Truman Show» è ormai decollato: chiunque può entrare nella piattaforma e depositare il video con la sua storia. Curiosamente, l’imprenditore piemontese ha fatto la sua presentazione proprio davanti al fondatore di «YouTube», Chad Hurley (anche lui relatore al convegno Aspen), che ha cavallerescamente mostrato un grande apprezzamento per la tecnologia italiana (che, evidentemente, minaccia solo per una fetta limitata del business della sua società).

Ma perché i videoblogger d’America dovrebbero fare di «Your Truman Show» la loro casa? La società punta sull’accattivante design italiano del sito, su una nuova tecnologia di «videosurfing» che consente di collegare varie storie per argomento, ambiente o luogo nel quale si svolgono e, soprattutto, su un innovativo sistema di «rating» attraverso il quale il pubblico selezionerà gli autori più dotati e popolari. Artom è convinto che sia questa la ricetta giusta per creare una sorta di «American Idol» (il più popolare concorso televisivo americano) in versione web. Funzionerà? E’ presto per dirlo. Ma in pochi giorni «Your Truman Show» ha già raggiunto i due milioni di pagine su Google ed è stato recensito favorevolmente da alcuni degli esponenti più in vista della «blogosfera». L’obiettivo imprenditoriale della società non è solo quello di attrarre pubblicità, ma anche quello di vendere i suoi contenuti alle società di Hollywood che possono essere interessate a portare in tv o sul grande schermo le storie che il pubblico trova più drammatiche o più divertenti. Manager con la passione della politica — è vicino a Enrico Letta e partecipa da anni con lui ai seminari nei quali giovani leader dei vari settori confrontano le loro idee — Artom, negli ultimi tempi si è dedicato sempre più al «venture capital», fino a diventare un interlocutore privilegiato di Ronald Spogli, l’ambasciatore americano a Roma con un passato di «venture capitalist» che sta cercando di portare il «vangelo» della cultura imprenditoriale Usa nel mondo italiano della politica e dell’impresa.

Ora il tentativo di entrare in quella pattuglia di «manager d’esportazione» che possono dare una prospettiva all’Italia anche al di fuori delle sue produzioni tradizionali. Intanto il ragazzo che giocava con gli aeromodelli e «sognava la California », si gode il suo pezzo di «American dream»: Silicon Valley e feste nelle ville di Los Angeles invece dei convegni di Confindustria.

UniTo su Second life

E’ stata lanciata la presenza dell’Università di Torino su Second Life. Sull’isola di “unito” in Second life è possibile trovare gli avatar di unito.it a dare, con gli strumenti di Second life, informazioni di primo dettaglio sulle procedure di preiscrizione ed immatricolazione.

Gli avatar con i quali è possibile interagire ai chioschi informativi sono essi stessi “studenti 150 ore” dell’Università di Torino, che possono sintetizzare quanto gia riportato nello Speciale Immatricolazioni sul portale di ateneo; interagiscono tramite chat e possono accompagnare in una sorta di visita guidata per esplorare “le isole di unito”, oltre che illustrare servizi on line ed informazioni disponibili sul portale di Ateneo.
Nell’aula magna rossa è possibile visualizzare il filmato tutorial che guida nell’uso della procedura on line di iscrizione ai corsi a numero programmato.
Le isole disponibili sono tre

Unito: l’isola con due aule magna, nelle quali sarà possibile assistere a conferenze e visionare presentazioni, dei chioschi presso i quali in orari tipicamente da ufficio sarà possibile chattare con avatar dell’Università per chiedere informazioni circa immatricolazioni o come semplice luogo di ritrovo per studenti/docenti, un palazzo del Rettorato (in costruzione) rivisitato in chiave moderna.
Unitolab: un’intera isola laboratorio che sarà dedicata alla creatività degli studenti e più in generale di tutta la community di unito.it.

Unitosquare: l’isola delle piazze, da progettare e realizzare attraverso attività di gruppi di lavoro di studenti e/o docenti delle diverse strutture organizzative dell’Ateneo.

Le isole sono tuttora in costruzione ed alcune aree potrebbero risultare non accessibili.

L’agenda con gli eventi sull’isola di unito la trovi direttamente su Second Life o sul sito dell’Università di Torino.