L`agricoltura e` anche affar nostro

Troppo spesso pensiamo che la politica agricola dell’UE non sia affar nostro e che la si possa lasciarla nelle mani delle associazioni agricole, dei ministri e della commissione UE. Pero` la spesa agricola e` circa il 42% di tutta la spesa comunitaria. La spesa comunitaria in termini percentuali e` solo l’1% del prodotto europeo, ma sono comunque 112 miliardi di euro all’anno. Se e` fatta male, fa perdere la faccia all`  UE. Noi abbiamo un bisogno disperato di una UE forte e ben gestita e quindi dobbiamo far qualcosa perche` la spesa agricola non sia palesemente assurda.

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Nel 2002 in Europa c`erano  610 aziende agricole ricche  che ricevevano un sussidio  di circa €768,333 ciascuna. Questi erano i veri beneficiari della politica agricola europea.
C`erano anche 2,397,630 aziende agricole povere che ricevevano circa €405  ciascuna, meno di un millesimo degli altri. Il contributo medio annuo era di € 5000.
La giustificazione di tipo sociale per questo tipo di aiuti non sta in piedi. Riceve chi e’  piu` ricco ed al povero contadino di montagna vanno briciole.
I soldi UE sono dati in proporzione alla superficie posseduta e a quanto si produceva un tempo: chi possiede di piu’ riceve di piu’. Cio’ potrebbe anche avere senso se il possesso della terra fosse collegato a stringenti obblighi concernenti l’ambiente, la qualita` dei prodotti ed il benessere degli animali (in eurocratese questa si chiama “multifunzionalita` dell’agricoltura”), ma per ora i vincoli qualitativi ed ambientali non sono cosi’ severi da giustificare queste  grosse somme. Chi le riceve puo’ continuare ad inquinare il terreno ed i fiumi e a maltrattare gli animali.

L`agricoltura UE puo’ solo venire riformata dai governi nazionali, perche` il Parlamento Europeo non ha quasi voce in capitolo, quando si tratta di  sussidi all’agricoltura. Quindi sara` il governo che eleggeremo noi il 9 aprile che dovra` dire la sua, possibilmente formando una coalizione con altri governi.
I candidati vi han detto cosa intendono fare in merito?

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.