Siamo divisi in due caste?

Se io produco
scarpe, motociclette, automobili o telefoni cellulari il mio stipendio
dipendera` dal prezzo mondiale delle scarpe, delle motociclette, delle auto o
dei cellulari.
Se questo prezzo
scende, perche` qualcuno nel mondo sa produrli a prezzi bassi, il mio stipendio
scende pure. Se non scende, l`azienda per cui lavoro dovra` licenziare prima qualcuno e poi tanti.
Io dovro` pur sempre
affittare una casa, avere un conto in banca,andare dal medico, chiamare l’idraulico, prendere il bus o
il taxi, pagare il notaio, comprare le medicine, andare al bar, andare
all’anagrafe…. Tutte queste spese non
scenderanno di prezzo tanto quanto scende il mio stipendio. I loro prezzi non
sono fissati sul mercato mondiale, ma secondo regole nostrane. Il loro prezzo
potra` anche salire, mentre il mio stipendio scende.

Di conseguenza io,
produttore di scarpe e telefonini, diventero’ progressivamente piu` povero.
Si verranno a
formare due caste. La casta di quelli esposti al commercio internazionale e la
casta dei non esposti.

Per evitare cio’ i casi sono due:
o riusciamo a
bloccare tutte le importazioni (e quindi le esportazioni, perche’ gli altri non
staranno a guardare, mentre noi blocchiamo i loro prodotti)

o mettiamo piu’
concorrenza in quei settori, che oggi ne sono privi.

Chi lavora in lavori non esposti alla concorrenza internazionale beneficia alla grande di essa. Le cose che si possono commerciare (telefoni, automobili, motociclette, vestiti, scarpe, ecc.) diventano sempre piu’ economiche, beneficiando tutti. Alcuni pero’ pagano un alto prezzo (salari che non crescono o diminuiscono) e altri no (le loro paghe non sono toccate dalla concorrenza internazionale).

Proteggere certi settori dalla concorrenza, quando altri sono esposti
ad essa, vuol dire permettere che qualcuno diventi piu’ ricco proprio mentre
tanti diventano piu’ poveri.

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.