2 caste: un commento di Stefano L.

La rivoluzione del sistema economico italiano verso un modello di maggior competitività è necessaria, ma il passaggio deve essere gestito, altrimenti si rischia di farsi del male. Abbiamo già perso troppo tempo, ma non possiamo permetterci di destabilizzare oltre un certo limite il tessuto sociale, sennò l’obiettivo di modernizzazione del paese non lo si raggiungerà mai.

Tranne che si voglia ridurre il reddito medio italiano a quello cinese, altro non c’è che investire in settori a tecnologia avanzata e ad alto valore aggiunto. Ma per fare questo occorrono tante risorse che le aziende medio-piccole non hanno.

La modernizzazione avrà un inevitabile costo. E dal momento che i sacrifici vengono meglio tollerati se se ne conosce il motivo, bisognerebbe fornire ai cittadini una informazione obiettiva e completa. Cosa che non si fa: nei dibattiti politici l’onestà intellettuale viene sacrificata in favore di discorsi demagogici, unicamente finalizzati all’accaparramento dei voti. Basta vedere il balletto delle cifre, anche su parametri sui quali dovrebbe esserci certezza e condivisione.

Un altro enorme ostacolo è l’efficienza nella distribuzione delle risorse, minata alla base dalla fitta rete di clientelismi e dalla mafia, potente soprattutto in certe aree del paese. Altro che risorse destinate alle tecnologie avanzate!

Per quanto riguarda i dazi, sono misure poco diplomatiche, tuttavia ci sono degli altri strumenti per ostacolare le importazioni. Se carichiamo i prodotti in entrata di adempimenti a standard e leggi, per esempio, se ne rende più complicata sia la produzione che l’import. Tuttavia è importante che i requisiti oggetto di conformità, siano testabili direttamente sul prodotto, per evitare di cadere nelle trappole del marchio CE.

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.