Questione di stile

Dopo Torino-Atalanta dello scorso 26 gennaio, vinta per 1 a 0 grazie ad una errata valutazione arbitrale, i commenti di amici e conoscenti erano più o meno tutti dello stesso tenore, cioè quello di questi estratti che sono andato a riprendere nel mucchio:

Graziella: “Non mi piace vincere in questa maniera”
Mauro: “Rigore regalato”
Stefano: “A me così lascia l’amaro in bocca”
Francesco: “Oggi sono incazzato. Vincere in questo modo gobbesco non è nostra consuetudine”
Mauro: “Ho rivisto ora il rigore…minchia, inventato è dire poco. Mi infastidisce vincere così”
Emma: “Va bene la vittoria, ma spero sia l’ultima così”
Daniele (portiere Torino Fc): “Rigore molto, molto dubbio, episodio favorevole per noi. Lo dico con onestà”

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Il momento giusto per chiedere qualcosa a Cairo!

Vives ringrazia affettuosamente Cerci
Vives ringrazia affettuosamente Cerci

Chi è più felice di lui? La raccolta pubblicitaria va come sempre a gonfie vele, la sua casa editrice guida la crescita di un settore che sta riuscendo nell’impresa di tamponare l’emorragia di lungo corso di cui soffre, la tv che ha comprato pochi mesi fa ha visto lo share crescere dell’11%, e la sua squadra di calcio viaggia come un treno.

Tolti un paio di ingrati che gli fan girare le scatole, come Danilo D’Ambrosio o Rita Dalla Chiesa, Urbano Cairo é l’uomo più sorridente d’Italia, sicuramente molto più sorridente del suo vecchio modello brianzolo che nel calcio – ma non solo – lo guarda dal basso, ben 6 lunghezze sotto.

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Noia, paura e goduria

E’ stato accusato di rigidità estrema per un biennio, Giampiero Ventura, poi improvvisamente ha iniziato a cambiare; era il finire dello scorso campionato, la dogmatica difesa a 4 diventava un fortino a 5 per proteggere una salvezza diventata improvvisamente traballante.

E ora, a cambiare ci ha preso talmente gusto, l’ormai ex Mister Libidine, che non solo ha presentato 13 formazioni diverse in 15 partite, ma ieri ha cambiato tutta l’impostazione studiata in settimana a 7 minuti dal fischio d’inizio.

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Tre punts is megl che uan

A volte tutto si scioglie in 90′.

Se a novembre é già periodo di ultimatum, di “se non vinciamo questa”, di “Ventura grazie di tutto ma ora tornatene a Bari” e di bocciature definitive quanto anticipate per il calciomercato dell’estate precedente, é il segno che le cose non stanno andando come si era previsto, o quantomeno sperato.

 

Ciro Immobile

E in effetti, il Torino delle due misere vittorie fin qui ottenute, che se si considera il finale della scorsa stagione diventano il numero incredibilmente esiguo di 3 su 25 partite, inizia a far preoccupare i propri tifosi: si é cambiato modulo per poi rimangiarsi tutto, si sono presi alcuni giovani interessanti per poi non fargli mai vedere il campo…

Considerazioni che – a onor del vero – rimangono valide anche dopo il Torino-Catania andato in scena ieri. Ma che si vanno ad affiancare ad altre, di ordine positivo. Leggi tutto “Tre punts is megl che uan”