Quando le gambe salgono su un Trono di Flebo

               Una manciata di racconti brevissimi, delle istantanee di vita quasi tutte al femminile. La disabilità è il tema ricorrente, ma non è altro che uno spunto per cogliere situazioni, attimi di poesia. La storia delle badante che parlava con i fantasmi, la grazia del principe Ivan o la visione immaginaria di una Mia Farrow con le stampelle in fondo sono proprio delle poesie in forma narrativa. Come ha detto il giornalista di Invisibili, il blog del Corriere della sera sulla disabilità, Antonio Giuseppe Malafarina, l’arte poetica è uno dei mezzi di espressione che si addicono di più nel raccontare la disabilità in modo non pietistico.

Non riesco a dare un nome preciso al mio lavoro, a quello che io sono nel profondo: blogger, racconta storie, giornalista ?

In fondo sono uno strano composto di emozioni e sensibilità, che appartengono a tutti i ruoli elencati e a tanto altro! Nel mio ebook “Il trono di flebo”, ho voluto mantenere il mio strano estro di disegnatrice e la passione per i booktrailer.

Potete vedere il risultato della mia collaborazione con Mariagrazia Talarico che ha realizzato un piccolo film con i disegni del libro. Come sottofondo, Mariagrazia ha usato un brano di musica barocca, con una scelta narrativa, che mi è davvero piaciuta molto. All’inizio la pista musicale è registrata al contrario e anche le scritte sono proposte a ritroso. Ad un certo punto però tutto sembra aggiustarsi e musica e parole sono proposte nella giusta sequenza! Si crea così una bella metafora della disabilità e della narrazione su queste tematiche. Quello che appare strano o dissonante, nel racconto e nel disagio, alla fine riesce a creare una stupenda melodia!

Le donne di cui parlo sono moderne, coraggiose e disincantate. Nonostante la disabilità, non necessitano di un uomo al loro fianco per esprimersi. Sanno individuare il posto che preferiscono, che può anche essere un trono scherzoso, fatto di flebo, ma serve a individuare la loro centralità, la capacità di affrontare al meglio le situazioni. Anche io ho cercato di trasformare la mia realtà un po’ difficile in arma di riscatto. La forma del racconto molto sintetico è quella che mi ha permesso, ancora ricoverata per un attacco di sclerosi multipla di passare dal giornalismo alla narrativa, con quei “Ritratti di corsia” che hanno segnato l’inizio della collaborazione con La Stampa, ma anche della mia attività di scrittrice. Ho scoperto che ritagliando istantanee, si possono esprimere delle verità o almeno delle emozioni vive e sincere. Fatevi rapire dalle parole e dalle immagini, Non ve ne pentirete! Il libro è scaricabile qui

 

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