Innovation Circus 2009

Dal 6 all’11 ottobre 2009 a Milano la terza edizione della kermesse dedicata all’innovazione tecnologica. Due importanti novità (innovation talk e innovation cafè) e un sito completamente rinnovato. Innovation Circus, la kermesse dell’innovazione tecnologica, torna per la terza volta in pieno centro a Milano dal 6 all’11 ottobre 2009 con un obiettivo preciso: condividere il futuro. L’iniziativa è promossa da Regione Lombardia, Provincia di Milano e Camera di Commercio di Milano in collaborazione con il Comune di Milano (Assessorato Ricerca, Innovazione, Capitale umano) e la Rete degli incubatori della città di Milano, mentre l’organizzazione è del centro di trasferimento tecnologico Alintec.

La manifestazione, rivolta a esperti, ricercatori, imprese, studenti, appassionati e cittadini comuni conferma e rinnova i suoi spazi: reali e virtuali. La suggestiva location della Loggia dei Mercanti e di Palazzo Giureconsulti è stata infatti ricontestualizzata, per ospitare le due novità di questa edizione: Innovation cafè e Innovation talk, rispettivamente un ambiente di edutainment e delle lezioni sul futuro nel Teatro della Loggia.

Innovation cafè, presso la Loggia dei Mercanti, è un ambiente dove conoscere i progetti e i prototipi del mondo che cambia in modo piacevole e rilassato. Un’area di “relax attivo” dotata di postazioni pc e video consultabili liberamente per approfondire le tematiche trattate durante gli incontri. L’appuntamento quotidiano con gli Innovation talk, in collaborazione con Nova-IlSole 24 Ore, offre a tutti lezioni sul futuro che hanno l’obiettivo di diffondere il senso dell’innovazione scientifica e tecnologica come fattore culturale e sociale, come spazio di opportunità, come mondo di interessi e idee che valorizzano l’eccellenza tecnologica. Incontri a cui parteciperanno testimonial d’eccezione e che approfondiranno i 4 temi della 3a edizione di Innovation Circus: Energia e Sostenibilità Ambientale, Alimentazione e Salute, Information & Communication Technology, Arte e Design.

Domande a Microsoft sull'innovazione

Via Vittorio Zambardino

Dall’intervista di Umberto Paolucci, vicepresidente Microsoft  a Repubblica.it:

Perché non stiamo usando fino in fondo un’area che è in grado di fare la differenza. Senza parlare di nazioni europee evolute come quelle del Nord, basta l’esempio del Portogallo: lì, anche con la nostra collaborazione, lo Stato ha dato a tutti bambini delle elementari un computer. E sto parlando di 1 milione di terminali connessi in rete. Cosa che ha finito per trasformare – in meglio – anche i modelli di insegnamento. Da noi non è così. Ci sono delle esperienze locali di eccellenza, è vero, ma se restano isolate il loro valore si disperde”.

Vediamo se ho capito.  Lo stato deve prendere coscienza che il paese e la scuola sono indietro rispetto all’innovazione e devono dare a Microsoft tanti soldi per mettere computer con sistema operativo e software applicativi Microsoft in ogni scuola?

Cioè, per la precisione, cosa significa “con la nostra collaborazione”? Che fanno lo sconto sui programmi?

E non sarebbe meglio che lo stato avesse un suo autonomo pensiero sull’innovazione invece di appaltare a un gigante proprietario lo sviluppo della propria cultura digitale? Evitando, per esempio, di diffondere l’identificazione tra computer e prodotti micrososft, che sarebbe come dire che andare in auto è la Fiat? Com’è italiana questa idea del “mettemose d’accordo” , magari detta con accenti del nord.

No,  son solo domande, per carità, ma ogni tanto si sente un effluvio di trattativa tra poteri, di accordone con soldoni pubblici  che non è proprio il massimo. Ma sarà l’estate, che fa sentire tante puzze (mentre sarebbe bello sentire l’odore della cultura dell’innovazione: ma c’è nell’intervista di Paolucci? L’innovazione è solo “ferro” da portare nelle scuole?)

I governi e l'innovazione

Via Massimo Russo

Eric Schmidt, l’amministratore delegato di Google, chiacchiera con Jeff Jarvis che ad Aspen gli chiede quale sarà il futuro dell’economia dopo la crisi. Ma non è per questo che vi consiglio di vedere il video di Schmidt, quanto perché in due punti del discorso il ceo di Google si sofferma sul rapporto tra innovazione e governo.

“I governi”, afferma, “non sono particolarmente capaci di gestire il cambiamento

E poi:  “Google ha avuto questo successo in primo luogo per la natura aperta di Internet. Se ci fossero stati fondatori brillanti come Sergey [Brin] e Larry [Page], [operanti però] in un ambiente difficile e molto regolato, il progresso sarebbe stato assai più lento” (dal minuto 3:30 in poi).

Dice cose in via di principio condivisibili, ma significative da riascoltare nel giorno in cui il dipartimento di Giustizia ha ufficializzato l’avvio dell’azione antitrust per Google Books. Con un’iniziativa che in teoria dovrebbe proprio rispondere al principio di mantenere la rete un luogo aperto a tutti e in cui non vi siano rendite di posizione non scalzabili dagli innovatori.

60 milioni di euro per il fondo nazionale per l'innovazione

Il Ministro Scajola ha presentato  un fondo nazionale per l’innovazione destinato a finanziare lo sfruttamento economico di brevetti. Il fondo verrà assegnato in via prioritaria ad operazioni finanziarie: adeguate a realizzare il finanziamento di  progetti aziendali innovativi basati sull’utilizzo economico dei titoli della  proprietà industriale, che coinvolgono gli attori della filiera dell’innovazione, in particolare Università e centri di ricerca,  in cui il soggetto intermediario proponente assicura l’apporto di competenze finanziarie e gestionali.

“Vogliamo rimuovere gli ostacoli che non consentono un adeguato incontro tra domanda e offerta di finanziamento per progetti basati su idee innovative e sullo sfruttamento industriale di brevetti e altri titoli della proprietà industriale”, ha detto il ministro Scajola nel presentare l’iniziativa.

Il Fondo, che mira a sostenere le PMI e a rafforzare il brevetto italiano, agirà come strumento di mitigazione del rischio di credito e di investimento per banche ed intermediari finanziari che parteciperanno al finanziamento di progetti innovativi basati sull’utilizzo economico dei brevetti. Tra gli obiettivi, favorire la trasferibilità dei titoli della proprietà industriale e aumentare la loro capacità di attrarre finanziamenti.

Il Fondo Nazionale per l’Innovazione

Innovazione Italia: il blog

Innovazione Italia nasce per dare spazio a notizie e commenti riguardanti progetti innovativi proposti dalle aziende italiane. Il blog ha l’obiettivo dare visibilità ai progetti made in italy, lasciando spazio a tutte quelle aziende che contribuiscono a creare innovazione nel nostro paese: idee di business, occasioni di incontro con banche e mercato dei capitali, bandi di finanziamento pubblico. Tra le principali categorie del blog, “Innovazione imprese”, Iinnovazioni progetti”, “Finanziamenti innovazione” e “Innovazione tecnologica”, nelle quali poter condividere proposte e commenti.

OECD promuove il Piemonte che innova

Il Piemonte ha intrapreso un esperimento audace nel panorama dell’innovazione regionale, utilizzando i più avanzati strumenti disponibili in un insieme equilibrato di azioni, con l’obiettivo di massimizzare le possibilità di successo delle politiche in materia di ricerca e innovazione.

L’innovazione in Piemonte ha tanto la dimensione negativa che quella positiva, ma la regione in generale ha un livello molto alto di professionalità nel campo dell’innovazione. E’ quanto sottolineato nel rapporto di valutazione dell’Ocse, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, sulle politiche regionali di innovazione, presentato  a Torino durante un dibattito al quale hanno preso parte tra gli altri la presidente della Regione Mercedes Bresso, l’ambasciatore rappresentante permanente dell’Italia presso l’Ocse, Antonio Armellini, l’assessore regionale alla ricerca e innovazione, Andrea Bairati, esperti italiani e stranieri.

La Regione Piemonte, come e’ stato ricordato, nell’ottobre 2007 con il supporto di Finpiemonte spa, ha avviato una collaborazione con l’Ocse per realizzare un rapporto sul sistema di innovazione della stessa Regione Piemonte. L’iniziativa ha consentito di avere una valutazione oggettiva delle politiche regionali e dei nuovi strumenti di governance intrapresi.

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Nasce l’Associazione Innovatori

Il gruppo “Innovatori”  sulla base dell’esperienza maturata in Internet come social network, si costituisce in Associazione con l’obiettivo di promuovere l’innovazione nel nostro Paese ed essere punto di riferimento per l’elaborazione di proposte di sviluppo del Sistema Italia.

Riunendo i protagonisti dell’innovazione dei settori più diversi, Innovatori intende operare su più fronti: l’analisi degli aspetti evolutivi e creativi della Società italiana – con attenzione ai sistemi di comunicazione, amministrazione, gestione, produzione di beni e servizi nel settore pubblico e privato – al fine di individuare soluzioni che contribuiscano allo sviluppo del quadro normativo sulla materia; l’elaborazione di modelli di governo riferiti alla PA, al mondo delle aziende e dei professionisti in cui siano valorizzate competenza e professionalità di tutti i soggetti coinvolti nel processo di innovazione; la definizione di un modello di governo sociale moderno che integri obiettivi di efficienza, legalità, trasparenza e competenza per una Società dell’Informazione etica e dinamica; la promozione dell’educazione allo Sviluppo Sostenibile e alla Responsabilità Sociale d’Impresa.

Un orto da balcone verticale

Ormezzano su Lastampa.it

A Revigliasco, sopra Moncalieri, davanti al cimitero con gli ovvii cipressi, la risposta è un immenso vivaio/cantiere dove si «fabbricano» muri verdi di erba, colorati di fiori, opulenti e gloriosi ed anticongiunturali se orpellati di frutta e verdure leggere, che non siano tirate giù dal loro stesso peso.

Muri soprattutto per le pareti esterne delle case, prima copribili solo con rampicanti o visitate, nelle crepe, da disordinate, convulse erbe spontanee. La creazione si chiama Reviwall, il nome lega Revigliasco a wall (muro), ma con minimo di fantasia si approda a revival, a una rinascita cromatica e casomai ortofrutticola della città.

Qualche anno fa in quel laboratorio si mise a punto il sedum, speciale vegetazione orizzontale destinata a coprire con poca spesa, pochissima manutenzione e molto effetto superfici piane vastissime, ma anche tetti e terrazze. Adesso a Revigliasco lavorano soprattutto al verde verticale, casomai con colori aggiunti. Bello da vedere specialmente quando sprigiona fiori, piacevole da toccare e da «respirare», buono da mangiare quando significa insalate, erbe aromatiche, pomidorini, peperoncini, fragoline, vegetali non pesanti. L’orto non più sdraiato, l’orto «in piedi» , a far verdi (e rossi, e gialli, e blu: dipende dalle fioriture) i muri più grigi.

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