I telefoni dei Gormiti vicini a Motorola

Via La Stampa

Stretta finale per la Motorola. Oggi i vertici di Telit, l’azienda di cellulari con sede a Trieste che vuole rilevare il centro ricerche di corso Vittorio e i suoi 350 ingegneri , incontrerà gli americani. Le trattative sono avanzate e se andassero a buon fine, Motorola potrebbe avere una way out (via d’uscita) meno onerosa. Tra Tfr e incentivi, infatti, il conto batte sui 20-25 milioni di euro.

In serata Chicco Testa, ex presidente Enel e oggi presidente di Telit, incontrerà l’assessore regionale all’Innovazione Andrea Bairati e il vicesindaco di Torino Tom Dealessandri. Il vertiche è per valutare le possibilità di Telit e compararle con quelle del concorrente Reply, l’azienda piemontese che in poco più di 10 anni è riuscita a raggiungere posizioni leader sul mercato delle nuove tecnologie e che conta oggi 2600 dipendenti. Reply, per ora, sembra più cauta nelle offerte, ma pare offrire occasioni industriali più solide.
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De Meo lascia il gruppo Fiat

Via Quattroruote

Clamorosa svolta ai vertici del gruppo Fiat: Luca De Meo ha rassegnato oggi le dimissioni, lasciando quindi i numerosi incarichi che ricopriva. De Meo era l’amministratore delegato di Alfa Romeo e dell’Abarth, nonché direttore marketing per tutte le attività Fiat, comprese Iveco e CNH (trattori e macchine movimento terra).

Il 41enne manager milanese, a fianco di Sergio Marchionne, è stato uno dei protagonisti del rilancio del Gruppo, in cui era arrivato sette anni fa, con in curriculum esperienze in Renault e Toyota. Dopo aver debuttato nel marchio Lancia, prima come direttore marketing, poi come responsabile, aveva assunto la guida del brand Fiat, curando in prima persona il fortunato lancio della 500.

Al momento non si sa nulla sulla prossima destinazione di De Meo, anche se le voci parlano di un incarico all’estero al di fuori del settore auto. Quanto alla sua sostituzione in Fiat, ancora nulla è stato deciso, ma viene data per molto probabile una riorganizzazione che coinvolgerebbe tutto il settore auto, con un organigramma completamente diverso rispetto a quello attuale.

Giovani di talento per far crescere Torino

Via Repubblica

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La strada di un proficuo ricambio generazionale della classe dirigente cittadina passa per la capacità di reinventarsi che Torino ha dimostrato negli ultimi anni, e che non deve restare un´opera incompiuta. E´ lo sguardo che Elisa Rosso, direttrice di Torino Internazionale e studiosa di sociologia urbana, lancia sul recente passato della città e sulle sue difficili e appassionanti prospettive future. Rosso, 33enne torinese, è tra i fondatori di NewTo e parteciperà al dibattito “L´Italia da sbloccare. E Torino?”, che si terrà domani all´Auditorium della Fondazione Sandretto.
Rosso, secondo lei c´è un problema di blocco del ricambio generazionale a Torino?
«C´è una difficoltà oggettiva in Italia a dare corso al ricambio generazionale, tutti i dati lo indicano. Credo però che Torino rappresenti, pur in un contesto generale difficile, una città che sta provando a sbloccare queste dinamiche».
A cosa è dovuta questa capacità?
«Negli ultimi dieci anni Torino ha dovuto reinventarsi come città non più solo industriale, e questo ha favorito l´accesso di figure ed energie nuove in posizioni dirigenziali. Ma da qui a un meccanismo che funziona e ad un ricambio generazionale facile c´è tanta strada. E´ importante continuare. Credo che ci sia stato un elemento di discontinuità che è necessario coltivare, soprattutto in un momento di crisi in cui è ancora più necessario fare squadra, oltre la contrapposizione tra giovani e vecchi».
Al bando, quindi, il conflitto tra attuale classe dirigente e giovani leve?
«E´ vero quello che dice il sindaco, che il ricambio generazionale non avviene senza conflitto, ma secondo me siamo ancora allo stadio precedente: creare, spinte, possibilità, forze propulsive. L´idea del ricambio generazionale è per crescere le nuove leve, per favorire la creazione di spinte innovative».
Come si mantiene la rotta del percorso di reinvenzione seguito dalla città negli ultimi anni?
«Credo che a Torino ci siano le potenzialità ma manchino le possibilità. Mancano occasioni d´incontro e di scambio reciproco, soprattutto nelle professioni e nell´industria. I meccanismi non sono sufficientemente oliati. NewTo vuole proprio fare questo, creare nuove reti per stimolare la crescita in un clima di confronto reciproco».

Torino da sbloccare ?

"L'Italia da sbloccare. E Torino?": è questo il tema del dibattito organizzato dall'associazione Newto in collaborazione con Repubblica.  A discuterne, lunedì 12 gennaio alle ore 18 nell'auditorium della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Ettore Livini, giornalista di Repubblica e autore dell'inchiesta "L'Italia, un paese da sbloccare" comparsa sulle pagine di R2 a dicembre, il sociologo Luciano Gallino, l'imprenditore Alberto Dal Poz ed Elisa Rosso, direttrice di Torino Internazionale.

Torino Valley diventa associazione

Da tempo si era resa ncessaria la trasformazione gestionale per poter realizzare al meglio gli obiettivi del progetto. Il successo dei primi due anni di attività ci stimola a lavorare meglio e più intensamente nell’anno 2009 in cui le ristrettezze economiche favoriranno chi come noi lavora con la creatività e con la professionalità piuttosto che attraverso l’uso solamente di denaro pubblico.

Dal blog di Torino Valley

Torino Valley diventa associazione

dal sito dell’Associazione

In questi giorni avrete notato delle piccole evoluzioni estetiche nelle diverse pagine dei diversi siti che compongono Torino Valley. E’ scomparsa la dizione “beta” che faceva tanto web 2.0 e che indicava ancora uno stato di rodaggio.

E’ il primo segno evidente di un mutamento e di una evoluzione dell’attività di Torino Valley che si è concretizzata in questi giorni nella fondazione dell’Associazione Torino Valley a cui verrà delegata la gestione di tutte le attività future di Torino Valley.

Da tempo si era resa ncessaria la trasformazione gestionale per poter realizzare al meglio gli obiettivi del progetto.

Il successo dei primi due anni di attività ci stimola a lavorare meglio e più intensamente nell’anno 2009 in cui le ristrettezze economiche favoriranno chi come noi lavora con la creatività e con la professionalità piuttosto che attraverso l’uso solamente di denaro pubblico.

Nelle prossime settimane daremo conto del programma per l’anno 2009 e del bilancio preventivo.
Nel frattempo è possibile associarsi all’Associazione e fare eventuali donazioni alla stessa.

V.Pasteris presidente dell’Associazione Torino Valley

Il web anti ladro

Via Lastampa.it

Un orologio analogico con tasto di allarme per monitorare 24 ore al giorno lo stato di salute di soggetti fragili. Una pallina di natale appesa agli alberi dei boschi della Mandria per prevenire gli incendi. Una rete di telesorveglianza a protezione di edifici pubblici contro ladri e teppisti. A partire da gennaio la Regione, con la collaborazione di Telecom Italia, sperimenta le tecnologie che «rendono possibile usare la rete e il sistema Wi-Fi per la protezione pubblica di persone, cose e patrimonio naturale», spiega Andrea Bairati, assessore all’Innovazione. La gara che dovrà assegnare il gestore del servizio di telesorveglianza sarà conclusa entro il mese.

La Regione ha individuato 50 tra scuole, sedi di centri per l’impiego, magazzini comunali, biblioteche e piccoli musei che saranno protetti dalla Rete. Il sistema è in grado di rilevare tempestivamente tentativi di intrusione, fughe di gas, principi di incendio e mancanza di energia per alcuni apparati. Una volta rilevata l’anomalia entrano in funzione le squadre d’emergenza, forze dell’ordine, vigili del fuoco e istituti di vigilanza. La sperimentazione costerà un milione di euro e se darà risultati efficaci sarà progressivamente allargata a «tutti gli edifici pubblici regionali, spiega l’assessore. Il costo maggiore è dato dall’installazione del software collegato con le centrali operative che devono dare una risposta operativa all’emergenza. Spiega Bairati: «L’estensione del sistema di banda larga a tutta la Regione permetterà in futuro di usare la rete come sistema nervoso in grado non solo di segnalare intrusioni ma anche sulla staticità architettonica degli edifici. Attraverso la prevenzione contiamo di risparmiare sugli interventi di manutenzione straordinarie e di ripristino delle strutture esistenti».

Domande a chi FA la scienza

Il 2009 è proclamato dall’Unesco Anno Mondiale dell’Astronomia e il Circolo dei Lettori di Torino organizza una serie di incontri su temi scientifici di grande interesse, in cui Scienziati e Autori intrecciano le proprie esperienze di ricerca e le proprie riflessioni per offrire al pubblico una scoperta affascinante: la Scienza può rispondere alle domande di ognuno di noi e fa parte della nostra vita più di quanto immaginiamo.

Gli argomenti scientifici sono spesso ammantati da un’aura fantastica, suscitano domande, stimolano l’immaginazione, sono spunto per la letteratura, per l’arte, per il cinema. Tuttavia si pensa in genere che la conoscenza scientifica sia inaccessibile ai profani e sia riservata esclusivamente agli addetti ai lavori. In realtà la scienza ha a che fare con la vita di noi tutti, con la società, con la politica, con l’economia, con la cultura.

Il ciclo di incontri proposto dal Circolo dei Lettori vuole instaurare un dialogo tra mondi diversi, che hanno in comune l’entusiasmo, la fantasia, la creatività, oltre alla volontà di costruire una rappresentazione del mondo che ci circonda per cercare una risposta alle domande di fondo sulla nostra vita e sulle nostre origini.

Gli incontri si svolgerano il 21 gennaio, 4 e 18 febbraio, 11 marzo, 1 e 15 aprile. Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Italia fanalino di coda per l'innovazione

Via Newsitaliapress

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Un Italia a tinte chiaro-scure quella uscita fuori dal rapporto del 2008 ‘Innovazione di sistema’ , rapporto stilato dalla ‘Fondazione Rosselli’ in collaborazione con il ‘Corriere della Sera’.

Il nostro paese rimane comunque in fondo alla classifica dei 19 stati appartenenti all’Ocse, recuperando un posto, però, rispetto al 2007 passando dal 17° al 16° posto.

Nella speciale classifica, comandata sempre dalla Svezia seguita da Finlandia, Danimarca e Stati Uniti, risulta che i paesi del nord Europa e americani sono ancora i primi circa il miglior utilizzo dei capitali umani, della ricerca scientifica, della modernizzazione di infrastrutture e trasporti, della produzione di brevetti e di alta tecnologia.

Secondo Riccardo Viale, responsabile della Fondazione Rosselli, “La nota positiva del rapporto 2008 è data dalla vitalità mostrata dal settore privato, vale a dire la capacità delle imprese di esportare brevetti e innovazione. Per la prima volta assoluta, infatti, l’Italia fa registrare una “bilancia tecnologica” positiva. E a questo si aggiunge il raddoppio dell’attività di venture capital, segno che sono stati individuati progetti da finanziare più interessanti rispetto al passato”.

Capostipiti di tale successo tutto italiano sono la Geox, la Benetton, la catena Autogrill molto presente negli aeroporti americani con grandi brand e l’Acotel che ha ‘inventato’ gli sms.

Questa è la vera eccellenza italiana circa lo sviluppo e la ricerca affidata, però, quasi esclusivamente ai privati.

I problemi più seri iniziano per il nostro paese quando si analizzano i fattori inerente l’influenza della sfera pubblica a causa degli errori commessi dallo Stato con investimenti per l’innovazione sempre più esigui.

Non a caso il livello del capitale umano è ancora il più basso tra quello dei 19 paesi esaminati e per quanto riguarda il “sostegno finanziario alle attività di ricerca”, per le “dotazioni infrastrutturali di base”, per l'”efficienza dei processi di trasferimento tecnologico tra università e imprese” si è sul fondo della classifica così come per quanto riguarda il numero di laureati, di ricercatori scientifici e per esportazioni tecnologiche.

Insomma un disastro al quale bisogna porre subito rimedio