Un Nobel scarso in matematica

Maria Teresa Martinengo e la carriera scolastica di Rita Levi Montalcini

Lo dirà, Rita Levi Montalcini, agli studenti che oggi e domani saranno ad ascoltarla al Teatro Carignano e a Palazzo Nuovo: «Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare e non temete niente. Non temete le difficoltà…». Tra le difficoltà incontrate dal Premio Nobel per la Medicina, che in questi giorni viene festeggiata nella sua città natale in occasione del centesimo compleanno, ce n’è una, narrata in più occasioni: studi sbagliati per il suo carattere e per le sue aspirazioni. Tanto sbagliati (la scelta era stata del padre) da consigliare ai genitori, al terzo anno, di allontanarla – con la gemella Paola – dalla Scuola superiore femminile Margherita di Savoia prima della fine dell’ultimo trimestre. La futura ricercatrice, allora tredicenne, stava attraversando un periodo sfortunato dal punto di vista del rendimento, anche in matematica e scienze. Potrebbe parlarne lei stessa, in questi giorni: una fase calante – appena accennata da Paola Gasco, preside dell’ex magistrale Berti, istituto che conserva l’archivio della “Margherita di Savoia” – causata, probabilmente, dal disinteresse che provava per quegli studi.

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Al Politecnico la ricerca vale 48 milioni

Andrea Rossi su La Stampa

C’è l’auto a idrogeno, la nuova frontiera della mobilità su quattro ruote. C’è General Motors, che nella cittadella ha già investito quasi trenta milioni di euro e sta lavorando alla costruzione dei motori di ultima generazione. C’è la Pirelli, che ha scelto Torino per realizzare i pneumatici intelligenti e, dopo aver sborsato 140 milioni di euro, ha aperto un centro per lo sviluppo di programmi di ricerca e innovazione. E poi Lavazza: espresso ad alta tecnologia, qualità, sicurezza alimentare, tracciabilità, sostenibilità ambientale ed energetica, ottimizzazione dei cicli produttivi e dei materiali impiegati.

C’è tutto un mondo di piccole e grandi imprese, che ruota intorno al Politecnico di Torino e ai suoi ricercatori. Un universo che vale quasi 50 milioni di euro all’anno, circa un sesto del bilancio del «Poli», la metà veicolati da privati attraverso contratti di ricerca. Un «tesoretto» in espansione: tre anni fa eravamo a 34 milioni, e i privati ne stanziavano 16.

«C’è stato un lavoro profondo per cercare di avviare collaborazioni stabili e durature», spiega Marco Ajmone Marsan, vice rettore con delega alla Ricerca. «In passato l’industria veniva in università quando aveva un problema da risolvere. Ci chiedeva interventi “spot” e una volta finiti ognuno per la sua strada». Da qualche anno la musica è cambiata: «C’è un approccio nuovo – racconta Ajmone – Le collaborazioni si consolidano a medio-lungo termine. E sono molto più efficaci, perché con l’azienda non bisogna ogni volta ricominciare da zero». È la strategia degli insediamenti, molto più vantaggiosa per chi non si può permettere gruppi di ricerca in azienda.

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Polight, il nuovo polo di innovazione

È nato Polight, il Polo di Innovazione Edilizia Sostenibile e Idrogeno. Coordinato da Environment Park di Torino, è uno dei 12 Poli di innovazione individuati dalla Regione Piemonte che usufruiranno dei 60 milioni di euro già stanziati sui fondi POR-FESR 2007-13 per il finanziamento di progetti di ricerca e servizi innovativi.
A Polight si sono aggregati 93 enti tra imprese, istituti di ricerca e Università. Il 61% è rappresentato dalle piccole e medie imprese, il 13% da centri privati di ricerca e l’11% da aziende che superano i 250 dipendenti.

Integrazione delle energie solari negli edifici, fotovoltaiche e termiche, con soluzioni per costruzioni nuove e già esistenti, sviluppo di nuovi esterni e serramenti ad alta prestazione energetica e di sistemi domotici innovativi per la gestione del calore nei condomini, uso di nuovi sistemi e prodotti isolanti naturali e di sistemi di illuminazione LED a basso consumo energetico.
Sono queste alcune delle soluzioni tecnologiche che il programma dedicato all’edilizia sostenibile intende sviluppare in risposta alle richieste dei mercati delle nuove costruzioni e della ristrutturazione del patrimonio esistente con sistemi eco-efficienti.

Polight intende anche affrontare tematiche tecnologiche di frontiera per l’ambito edilizio, come l’uso dei Materiali a Cambiamento di Fase (Phase Change Materials – PCM) per la riduzione dei fabbisogni energetici e l’utilizzo delle nanotecnologie per migliorare le prestazioni dei materiali e il comfort abitativo.
Nell’ambito dell’idrogeno il Polo si occuperà dello sviluppo di componenti e sistemi da integrare sia per le applicazioni stazionarie, dedicate al fabbisogno energetico, che a quelle dinamiche, legate alla mobilità, con una strategia di intervento indirizzata soprattutto verso la "diversificazione di prodotto".

Il Master Innovation and Knowledge Transfer

Via Gianluca Dettori

Parte la prima edizione del Master Innovation and Knowledge Transfer (MIT), ci sono anche delle borse di studio (scadono il 15 Ottobre). Il Master è organizzato da: AREA Science Park, parco scientifico e tecnologico, il Politecnico di Milano e Netval, associazione per la valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica.

L’obiettivo del Master è offrire una formazione avanzata sui temi della gestione dell’innovazione, della ricerca e sviluppo, dei progetti, della proprietà intellettuale e del trasferimento tecnologico/trasferimento di conoscenze.

Il periodo formativo andrà da novembre 2009 a luglio 2011 e si divide in due annualità: con il primo anno si potrà conseguire il titolo Broker dell’Innovazione; con il completamento del secondo si consegue il diploma di Master Universitario di II livello in Innovation and Knowledge Transfer.

Mondobit 2009

Con “C’era una volta la televisione” riparte lunedì 5 ottobre, alle ore 18.30 (Sala Conferenze della Galleria d’Arte Moderna, C.so Galileo Ferraris 30 –
ingresso gratuito), la decima edizione di Mondobit, la tradizionale rassegna culturale di divulgazione scientifica organizzata dall’Istituto Superiore Mario Boella in collaborazione con l’Associazione CentroScienza Onlus.

Quattro conferenze in programma ogni lunedì dal 5 al 26 ottobre permetteranno al grande pubblico di entrare in contatto con i cambiamenti in atto nelle tecnologie che ci accompagnano nella nostra vita quotidiana. Diverse le tematiche che saranno affrontate nel corso delle conferenze: si passerà infatti dalla televisione all’evoluzione della memoria, da una riflessione sui chip alla progettazione di una casa intelligente.

I temi trattati quest’anno saranno:

  • Lunedì 5 Ottobre: C’era una volta la televisione
  • Lunedì 12 Ottobre: L’evoluzione della memoria
  • Lunedì 19 Ottobre: La mia vita riflessa in un chip
  • Lunedì 26 Ottobre: Progettare la casa intelligente

Lunedì 5 ottobre, MONDOBIT 2009 aprirà ufficialmente con la conferenza “C’ERA UNA VOLTA LA TELEVISIONE”. Alberto Morello, Direttore del Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica Rai di Torino e Mario Ricciardi, Docente di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi al Politecnico di Torino, affronteranno il tema della televisione. Fino a pochi anni fa il televisore era un mobile ingombrante; oggi i televisori sono diventati sottili come quadri grazie agli schermi a cristalli liquidi e al plasma. Quale sarà il prossimo passo?

Lunedì 12 ottobre sarà la volta de “L’EVOLUZIONE DELLA MEMORIA”, conferenza a cura di Maurizio Ferraris, Docente di Filosofia Teoretica all’Università di Torino e di Marco Mezzalama, Docente di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni al Politecnico di Torino. Una delle evoluzioni tecnologiche più straordinarie di questi ultimi 10 anni è l’incredibile crescita nei sistemi per memorizzare dati: con una memory card ci possiamo tenere in tasca i circa 10 GB del nostro DNA. Già oggi non siamo più in grado di accedere ai dati sui vecchi floppy disk: che succederà nel 2050 quando avremo tra le mani un attuale.

“LA MIA VITA RIFLESSA IN UN CHIP” è l’argomento centrale della conferenza di lunedì 19 ottobre. Arnaldo Bagnasco, Docente di Sociologia all’Università di Torino e Daniele Mazzocchi, Responsabile del Laboratorio e-Security dell’Istituto Superiore Mario Boella affronteranno il tema della tracciabilità, parola sempre più ricorrente riguardo a temi di sicurezza e affidabilità. Le possibilità che apre l’utilizzazione di un chip , ultimo ritrovato in tema di tracciabilità, sono tuttavia inquietanti. Basti pensare alle intercettazioni telefoniche. Come possiamo soddisfare la necessità di un equilibrio tra esigenze di sicurezza e
affidabilità collettiva e libertà e autonomia personale?

A concludere il ciclo di conferenze, lunedì 26 ottobre, “PROGETTARE UNA CASA INTELLIGENTE”. Carlo Olmo, Docente di Storia dell’Architettura al Politecnico di Torino e Roberto Saracco, Responsabile Future Centre & Technical Communications di Telecom Italia ci informano sul significato dell’Intelligence Building: costruire in modo intelligente significa predisporre abitazioni che costino di meno nel loro esercizio e risparmino energia,
sfruttando le opportunità che le nuove tecnologie offrono. La casa del futuro si adatterà ai suoi abitanti e non viceversa.

Le aziende piemonesi che non ce l'hanno fatta

La Spoon River delle aziende piemontesi

Ecco l´elenco dei “caduti”, le aziende che non ce l´hanno fatta a superare la crisi. C´è chi era debole e ha ricevuto il colpo di grazia dal momento congiunturale deleterio. C´è chi forse, crisi o non crisi, sarebbe fallito lo stesso. Dietro a ciascun nome ci sono un imprenditore che ha fallito e un gruppo di dipendenti che è in cassa integrazione o in mobilità. Solo una mappa, creata con i dati di Camera di commercio, Cgil e Cisl.

Perché, come spiega la segretaria della Cisl Piemonte Giovanna Ventura, «la chiusura coinvolge in modo particolare la miriade di piccole e medie aziende, soprattutto metalmeccaniche, tessili e orafe, che sfuggono anche al nostro monitoraggio. Purtroppo non siamo che all´inizio di un´escalation negativa sull´occupazione della regione».

Bottonificio fossanese. È stato uno dei casi più eclatanti, perché era l´azienda dell´ex presidente dell´Unione industriale di Cuneo, Antonio Antoniotti. A febbraio l´industria di Fossano ha chiesto il concordato preventivo lasciando a casa 57 dipendenti.Cabind. Se la Indesit di None si è salvata, lo stesso non è accaduto alla sua fornitrice di Rivoli, che è stata costretta a chiudere i battenti e a licenziare 68 addetti.

Cartiera Santa Lida. I problemi dell´azienda del settore carta di Germagnano sono culminati a giugno, quando la proprietà ha messo in cassa integrazione straordinaria per cessata attività circa 130 dipendenti.

Cr Serrature. In aprile la proprietà ha annunciato la volontà di trasferire l´azienda metalmeccanica in Slovenia, mettendo in mobilità 26 lavoratori torinesi su 32.
Dormer. A giugno il gruppo svedese Sandvik ha avviato le procedure per la chiusura dello stabilimento di Givoletto, che produceva utensili speciali. Niente da fare per gli 84 dipendenti.
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La Nuova Porta Susa al vaglio dei viaggiatori

Via Torino 2.0

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Sotterranea, luminosa, fredda, moderna, spaziosa e con ampi marciapiedi per la sosta dei pendolari .

Appare così la nuova stazione di Porta Susa (una parte) aperta al traffico, al momento parziale, dei treni diretti da Torino a Nord (Settimo-Chivasso-Aosta-Milano). Qualche intoppo all’esordio rispetto alla puntualità dei mezzi ma nulla che non possa essere perfezionato, ci auguriamo.

Fino a metà ottobre i treni provenienti da Milano, Aosta, Chivasso, Settimo si fermeranno ancora nella vecchia stazione in superficie, ma nessuno alla stazione Dora che è chiusa al pubblico. Il resto dei lavori, come lo smantellamento del cavalcaferrovia di corso Mortara e dei restanti binari in superficie fino a corso Grosseto, la realizzazione della futura stazione sotterranea del passante Rebaudengo, seguirà a ruota.

Difetti di utilizzo non possono non saltare all’occhio, facendo una visita con macchina fotografica al seguito.

Ad esempio, la connessione con la metropolitana non è ancora attiva e quindi ora come ora bisogna scendere dalla metropolitana, uscire in superficie, entrare nella vecchia stazione, prendere il sottopassaggio, salire al binario 3, andare verso la fine del maricapiede a nord, scendere ai binari sotterranei.

Ottobre Scienza 2009

ottobre-scienzaFisica, geometria, ma anche astronomia, sport e arte: dal 3 al 18 ottobre Torino apre le porte alla seconda edizione di Ottobre Scienza, il grande evento che unisce esperti dell’ambito e appassionati, invitandoli ad intraprendere un affascinante viaggio alla scoperta delle discipline scientifiche.

Nata nel 2007 grazie al lavoro congiunto di studenti e professori provenienti da trenta scuole della provincia del capoluogo piemontese, la manifestazione è il momento conclusivo dell’attività di raccolta e rielaborazione del ricco patrimonio di idee presente negli istituti. E proprio al loro interno, durante tutto l’anno scolastico, vengono concepite e realizzate mostre e laboratori che gli studenti stessi presentano al grande pubblico, insieme a guide specializzate.

Dalla ricerca il formaggio da erba

Un nuovo formaggio a latte crudo, ricco delle proprietà organolettiche e del gusto che deriva da pascoli selezionati e dall’alimentazione dei bovini con particolari tipi di erba presenti nelle nostre Valli Orco, Sacra e Soana, nel Canavese, prodotto dalla Latteria Sociale Valle Sacra.

Verrà presentato – e “battezzato” con il nome che lo contraddistinguerà sul mercato – sabato 26 settembre, a partire dalle ore 15,00, al Castello di Castellamonte, ne corso di un incontro in cui verrà illustrato il lavoro di ricerca e sperimentazione alla base del nuovo “formaggio da erba”, cui seguiranno un momento musicale e un aperitivo con degustazione del prodotto.

Si tratta infatti di un formaggio che ha una storia alle spalle e nasce da un approfondito progetto di ricerca sulla qualificazione territoriale e stagionale dei prodotti caseari, che sin dal 2005 ha coinvolto la Regione Piemonte, l’Università degli Studi di Torino – Dipartimenti AGROSELVITER (Dipartimento di Agronomia, Selvicoltura e gestione del Territorio), DEIAFA (Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria Forestale e Ambientale) e DIVAPRA (Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali ) della Facoltà di Agraria, le Comunità Montane Valle Sacra e Valli Orco e Soana, la Provincia di Torino , la Latteria Sociale Valle Sacra e la società Co.se.a..

Nove aziende agricole socie della Latteria Valle Sacra si sono messe a disposizione per la mappatura dei pascoli, la registrazione dell’alimentazione somministrata ai bovini, la corretta gestione del latte munto, per giungere a una produzione di formaggio derivato esclusivamente da latte vaccino di bovini alimentati ad erba di pascolo.
La Latteria sociale Valle Sacra ha poi messo a disposizione il proprio know how per gli studi di caseificazione, valutando dapprima un prodotto a latte pastorizzato, poi orientandosi sulla produzione a latte crudo, per meglio valorizzare le caratteristiche del latte, con un parallelo studio sui tipi di fermento da applicare per giungere ad un formaggio dalla pasta
compatta, occhiata e morbida.

Il Formaggio da Erba è caratterizzato dalla stagionalità, da una certa variabilità di gusto legata ai diversi tipi
di erbe e racchiude in sé il gusto unico del latte proveniente da pascoli selezionati e curati, dove
l’attenzione alla qualità di prodotto e al benessere animale sono una delle caratteristiche predominanti. Il
progetto ha inoltre consentito di valorizzare l’economia montana della zona.