Quattro studenti torinesi campioni del mondo del software

Un ”software” per migliorare la vita e la salute: si chiama ”Hello world” e lo hanno ideato quattro studenti del Politecnico di Torino, che hanno vinto il primo premio della ‘Imagine cup Innovation accelerator’, la competizione internazionale promossa da Microsoft e British Telecom per premiare i progetti innovativi in grado di migliorare la qualità della vita attraverso lo sviluppo delle soluzioni software.

Massimo Paternoster, Silvia Perrone, Giorgio Sardo, Andrea Sossich si sono aggiudicati la finale a Delhi contro Brasile, Cina, Norvegia, Croazia e Germania con un progetto che si prefigge, come obiettivo, di gestire e mantenere, grazie al software, in modo attivo la propria memoria umana, per poter ritornare nel proprio passato recente o remoto e ripescare determinati momenti della propria vita. I ragazzi torinesi hanno battuto la concorrenza di 65 mila studenti provenienti da oltre cento paesi nel mondo.

Bill Gates chiama Torino

via La Stampaweb del 15/8/2006 di Giovanna Favro

Arriva Bill Gates. Il colosso dell’informatica made in Usa potrebbe aprire a Torino un grande polo di sviluppo tecnologico. L’amministratore delegato di Microsoft Italia, Marco Comastri, conferma: «Sì. Ci stiamo pensando. Con Torino ci sono già stati diversi contatti. Vorremmo e potremmo varare un centro di ricerca d’eccellenza Microsoft al Politecnico. Bisogna vedere se si realizzeranno alcune condizioni». In pratica, il Politecnico è sì in cima ai pensieri di Microsoft, ma si sono già fatte avanti anche altre candidature: il top manager non rivela quali, ma ammette che è in corso un pour parler con importanti università di altre regioni. Per la multinazionale, l’importante è che non si perda tempo. Se il matrimonio si farà, tutto dovrà concludersi entro un tempo massimo di 12 mesi. «Diversamente per noi purtroppo sarebbe troppo tardi», taglia corto Comastri. Se il patto non muoverà a breve i primi passi concreti, l’occasione sfumerà, e Microsoft si rivolgerà altrove.

Il rettore del Poli, Francesco Profumo, il giorno della sua intronizzazione sul soglio di «magnifico» di corso Duca degli Abruzzi, nel giugno 2005, aveva promesso di impegnarsi per realizzare nell’area del raddoppio dei campus aziendali, ovvero poli scientifici congiunti fra imprese innovative e ateneo. Non aveva fatto mistero di puntare a bersagli grossi: non a microaziende promettenti, ma colossi, a cominciare da Ibm, e, appunto, Microsoft.

Il progetto di Profumo non è rimasto sulla carta, visto che ha già incontrato Comastri un paio di volte, e adesso si prepara a ricevere, a metà settembre, una pattuglia di inviati di Bill Gates che verranno al Poli da New York: «Una cosa come quella che abbiamo in mente – chiarisce Profumo – non può certo nascere senza l’intervento della casa madre newyorkese. Occorre anche un passaggio in Inghilterra, dove ci sono i responsabili Microsoft della ricerca per l’Europa».

Sarebbe un grande successo per il Politecnico, ma anche per tutto il territorio, che guadagnò proprio grazie alla presenza del Poli l’insediamento del centro di ricerche di Motorola. La scelta di Torino sarebbe significativa anche perché – secondo il rettore – in fatto di ricerca di solito Microsoft ha un interesse molto relativo verso paesi come l’Italia, importanti invece come mercato: i poli di studio e sviluppo tecnologico più forti della multinazionale si trovano, oltre che a New York, in grandissimi paesi come la Cina, e dotati di distretti fortissimi per l’Ict, (information and communication technologies), come l’India con Calcutta e Bangalore.

Tuttavia la Microsoft vorrebbe riallacciare contatti con alcune università europee d’eccellenza. Non per caso lo scorso anno è partito un primo centro di studi all’Università di Trento, mirato all’informatica applicata ai sistemi biologici: un centro nato con il 60% di investimenti del Governo e della Provincia di Trento, e il 40% di Microsoft. Tra le condizioni necessarie, per quanto non sufficienti, perché si realizzi il «research centre» targato Bill Gates al Politecnico, c’è quindi, conferma Comastri, anche la cooperazione concreta degli enti locali: «Senza l’attività della provincia di Trento, in quella università non avremmo fatto sorgere alcunché», conferma l’ad di Microsoft Italia.

Saitta, Bresso e Chiamparino sono avvisati. Anche perché, se Torino partisse, avrebbe dimesioni e ricadute superiori a quelle trentine. Molto dipenderà comunque anche dal primo colloquio fra il rettore e i newyorkesi. Se la scelta cadesse su Torino sarebbe grazie alla forza del Poli, ma anche in virtù di altri fattori. Per il top manager, tra i punti d’attrazione di Torino c’è innanzitutto la sua fertilità industriale: «Non penso solo a Fiat – aggiunge Comastri.- Siamo molto impegnati per lo sviluppo dell’innovazione nelle piccole e medie imprese, su cui l’antenna di Microsoft e Politecnico potrebbe irradiare competenze tecnologiche». E poi c’è un distretto Ict, che consentirebbe di triangolare con Torino Wireless o Tilab.

Il timer è partito.

Fondamenti di biotecnologie on-line

La Fondazione per le Biotecnologie presenta quattro moduli di formazione in e-learning sui fondamenti delle biotecnologie. Gli argomenti dei quattro moduli sono: fondamenti, ingegneria genetica: dal gene alla cellula, approcci innovativi allo studio della genetica (in preparazione), biotecnologie applicate (in preparazione)

Per maggiori informazioni e iscrizioni http://www.elearning.fobiotech.org/

La Fondazione per le biotecnologie

Se oggi le biotecnologie non fanno più notizia in quanto tali, e sono percepite come un ramo innovativo ma ormai ben assestato della ricerca scientifica, lo si deve anche a istituzioni come la Fondazione per le biotecnologie, che ha contribuito a fare di Torino uno dei principali centri di gravità per l’Italia in questo campo.

La Fondazione è nata in un’epoca in cui le aziende italiane che volevano occuparsi di biotecnologie dovevano chiamare specialisti dagli Usa, dal Canada o dal Nordeuropa.

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ARchimede, lo specchio magico

Seac02 annuncia una rivoluzionaria soluzione per la prova virtuale di occhiali, accessori, gioielli. Attraverso una semplice webcam lo schermo del pc si “trasforma” in specchio che riflette l’immagine del cliente e aggiunge su di essa il prodotto da provare. Un menu molto intuitivo guida l’utente nell’ “indossare” vari modelli, aiutandolo a scegliere la versione, il colore, e i dettagli. Potrà vedere su di sé l’effetto del prodotto indossato, sia esso momentaneamente esaurito oppure da realizzare ad hoc, o perfino un prodotto che ancora non esiste. Inoltre durante la prova è possibile anche scattarsi una foto e stamparla o spedirla via Internet.

Presentato in anteprima a More – la fiera evento della Gioielleria Internazionale – a inizio 2006, ARchimede può essere utilizzato sia nei punti vendita, sia a casa propria, come plug-in per provare gli oggetti via Internet, e può diventare un pratico kit da portare con sé come Catalogo Virtuale.

ARchimede è una soluzione brevettata, semplice da usare, leggera ed estremamente intuitiva che modificherà il modo di fare shopping in negozio, on line e presto anche dal proprio cellulare.

È disponibile il video dimostrativo all’indirizzo Internet http://www.augmented-reality.it

Torino a piedi con cuffie e lettore MP3

torinoapiedi.gifAnche il Comune di Torino si è lanciato nella realizzazione di audio guide, e in questo caso anche video, per i turisti per ora di lingua italiana. Torino a Piedi offre per ora due diverse passeggiate, utilissime anche per i ciclisti, alla scoperta della città in formato audio mp3, e audio-video per iPod (.m4a) e Pocket PC (.wmv). Insieme alle guide le cartine dei percorsi in formato PDF da scaricare e stampare. Dopo aver scaricato la guida digitale basta copiarla sul telefonino o sul lettore mp3 o sull’Ipod video o su un pda Pocket PC per iniziare la visita della città. I due itinerari per ora disponibili sono “I mille volti di Torino” incentrato sulla Torino multietnica centrata sul cosiddetto Quadrilatero Romano e “A spasso tra musei, arte e moda” sull’asse di via Roma e via Lagrange.

Torino Oltre

Torino è sempre andata oltre. è andata oltre i suoi momenti difficili, è andata oltre persino le sue stesse rivoluzioni. Senza enfasi ma con la caparbia capacità di guardare costantemente al di là delle montagne che la circondano. Dando vita ogni volta a un nuovo Risorgimento grazie allo straordinario universo produttivo esistente in tutto il Piemonte e fatto di creatività e innovazione tecnologica. Le storie imprenditoriali e aziendali raccontate in questo libro, voluto nel quadro delle attività celebrative del centenario della fondazione dell’Unione industriale di Torino, confermano proprio la grande tenacia, la fantasia, la perspicacia, soprattutto la voglia di innovare, dei piemontesi. Imprenditori che vanno sui nuovi mercati, accettano le sfide, fanno ricerca e innovano investendo nel prodotto, nel processo produttivo, nel marketing, nella logistica, in tutto ciò che può rendere competitive le loro aziende. Cogliendo le opportunità offerte dall’internazionalizzazione, dalla globalizzazione, anche dall’appuntamento olimpico. Torino e dintorni non vogliono più dire solo motori e carrozzerie, oggi sono anche terziario avanzato, turismo, informatica, cultura, insomma quella che si chiama economia della conoscenza.

«Torino e dintorni non vogliono più dire solo motori e carrozzerie, oggi sono anche terziario avanzato, turismo, informatica, cultura, insomma quella che si chiama economia della conoscenza.

L’innovazione diventa sistema grazie anche all’impegno profuso dalle associazioni, dai poli universitari, dai centri di eccellenza, dalla stessa pubblica amministrazione, per favorire la competitività del territorio. Ma si tratta davvero di fare come sistema il Piemonte resta tra le regioni leader dell’Europa.»

Aperta fino a luglio la sfida per neo imprenditori

C’è tempo fino al 18 luglio per innovatori e ricercatori con ambizioni imprenditoriali. Chi ha nel cassetto il progetto di un‘impresa innovativa può ancora partecipare alla sfida lanciata dai tre atenei piemontesi: in palio oltre 100 mila euro e l’opportunità per i vincitori di partecipare al Premio Nazionale per l’Innovazione, la finale nazionale fra progetti d’impresa ad alto contenuto di conoscenza nati in ambito universitario.

Start Cup Torino Piemonte, giunta alla II edizione, è la competizione regionale per progetti di impresa innovativi promossa da Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino e Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” con il contributo organizzativo dei rispettivi Incubatori di Impresa.

Oltre a competere per i premi messi in palio dagli sponsor, i progetti più validi potranno entrare negli incubatori e avvalersi del tutoraggio e dell’affiancamento messi a disposizione per l’avviamento, il decollo e la crescita dell’impresa. Un incentivo e una spinta dunque per quanti, studenti, ricercatori e dottorandi dei tre atenei – ma anche portatori di idee con attitudini imprenditoriali – vogliano scommettere sui ritrovati della ricerca e trasformarli in imprese innovative. Start Cup è anche una buona opportunità per le imprese che intendano avviare uno spin off che possa trarre vantaggio sia dai servizi a valore aggiunto offerti dagli incubatori, sia dalla vicinanza con i laboratori e il patrimonio di ricerca disponibili presso i tre atenei.

I PREMI
In palio 10.000 euro per il business plan primo classificato, 7.000 per il secondo e 5.000 per il terzo. Piemontech, il Fondo di Capitale di Rischio per le imprese piemontesi, si  impegna ad investire 50.000 euro nell’impresa che trae origine dal business plan primo classificato.

I tre vincitori di Start Cup parteciperanno inoltre al Premio Nazionale per l’Innovazione, la coppa dei campioni dei progetti di impresa nati in ambito universitario. La IV edizione del PNI metterà in gara i progetti ad alto contento di innovazione vincitori di 13 business plan competition organizzate localmente dalle 16 università aderenti. La finale nazionale si svolgerà a Udine a dicembre: in palio 60.000 euro per il 1° classificato, 30.000 per il 2° e 20.000 per il 3°. Nel 2005 il PNI ha visto in gara circa 1000 idee e progetti di impresa: sul gradino più alto del podio Electro Power System, la start-up vincitrice di Start Cup Torino Piemonte 2005 che punta sullo sfruttamento dell’idrogeno per produrre energia pulita. Al Politecnico di Torino, che ha espresso il primo premio, è andata quindi la Coppa dei Campioni dei Giovani Imprenditori di Confindustria, consegnata dal Presidente Matteo Colaninno.

Gli aspiranti imprenditori piemontesi hanno un solo modo per accedere al PNI: vincere Start Cup Torino Piemonte inviando i progetti di impresa entro il 18 luglio.

“Per la prima fase del concorso abbiamo ricevuto oltre 100 Idee di impresa” sottolinea Vincenzo Pozzolo, Presidente di I3P, l’Incubatore del Politecnico di Torino. “Un dato significativo perché, oltre a ribadire i risultati delle passate edizioni, riflette l’effervescenza imprenditoriale presente nei nostri atenei e nel territorio piemontese. Inoltre,” continua il Prof. Pozzolo “la partnership tra le Università e il Politecnico ha consolidato l’importante processo di diversificazione dei settori merceologici avviato negli ultimi anni: tra i progetti di impresa presentati acquista difatti sempre maggior peso il comparto delle biotecnologie e quello energetico, affiancati ai più tradizionali settori dell’ICT, dei servizi e dell’automotive. La ricerca sviluppata nei nostri atenei dà quindi un forte contributo in termini di innovazione e diversificazione alla crescita imprenditoriale nella nostra regione. Infine” conclude Pozzolo “ritengo importante sottolineare che quest’anno, oltre alle istituzioni locali che tradizionalmente ci garantiscono il loro sostegno, Start Cup si avvale anche della sponsorship di un’azienda privata, la Urmet Telecomunicazioni. Un segnale importante che sancisce l’avvicinamento dell’imprenditoria locale al mondo della ricerca accademica”.

“L’eterogeneità dei settori di ricerca e sviluppo dell’Università di Torino ha reso necessaria la  creazione di spazi di incubazione tematica specifica. A questo proposito” spiega  Lorenzo Silengo Consigliere 2I3T, Incubatore dell’Università di Torino, “l’Ateneo ha scelto due siti, uno per il settore chimico farmaceutico, situato in Strada del Drosso 100, presso l’edificio ex Edilscuola, e l’altro, per il settore delle Biotecnologie, dove già esisteva la struttura della facoltà di veterinaria in Via Nizza 52. L’Incubatore per le Biotecnologie – continua Silengo –  situato nel nuovo  Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino, nato con il supporto della Regione Piemonte, ha come obiettivo la crescita e la maturazione delle “idee imprenditoriali”. In questo Incubatore il continuo contatto e scambio di informazioni  tra i proponenti delle “idee imprenditoriali” e i ricercatori del Centro, mettendo a disposizione tutte le proprie competenze e apparecchiature, permetterà una reale strutturazione del progetto”.

“A breve” conclude Silvio Aime, Presidente di 2I3T “saranno incubate presso i locali di Strada del Drosso nell’incubatore del settore chimico farmaceutico 7 aziende che sono l’espressione dei risultati dei concorsi di idee degli anni 2004 e 2005 nonché dell’attività di ricerca svolta nei laboratori delle facoltà di  farmacia e di chimica”.

Il Prof. Cesare Emanuel, Pro-Rettore dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, si è dichiarato soddisfatto della partecipazione dimostrata nelle sedi di Novara ed Alessandria; partecipazione che ha saputo estendersi oltre i confini universitari, stimolando, oltre che brillanti studenti, anche intraprendenti cittadini.

«Dai contatti rilevati in questi ultimi mesi,» sottolinea Emanuel, «auspichiamo una risposta importante anche nella seconda fase e speriamo che questi nuovi progetti, insieme alle Idee già presentate, possano contribuire allo sviluppo di attività imprenditoriali sui territori in cui è insediata la nostra Università, zone queste sempre più strategiche nell’ottica di un complesso ed organico sviluppo della Regione Piemonte».

Per informazioni: www.i3p.it · www.incubatore.unito.it ·  www.startcup.unipmn.it

La video sorveglianza chiama e il Venture Capital risponde: Piemontech entra nel capitale di WebOn4

Ricevere sul telefonino un video allarme dalla propria azienda o abitazione con le immagini di un tentativo di rapina; controllare ovunque ci si trovi il proprio appartamento per spegnere la luce lasciata accesa o attivare il condizionatore dell’aria; premere un pulsante antipanico a bordo dell’autobus per inviare in tempo reale un video allarme alla centrale di vigilanza; spedire automaticamente una sequenza video alla semplice apertura della porta di un taxi per garantire la sicurezza dell’autista, e il tutto a costi contenuti grazie a una piattaforma tecnologica d’avanguardia: questi sono solo alcuni degli scenari che si stanno aprendo grazie all’applicazione alla video sorveglianza delle tecnologie web-based e wireless sviluppate da WebOn4.

Tutte queste funzionalità sono in parte oggi disponibili in alcune specifiche applicazioni software, ma le necessarie procedure di configurazione e installazione degli impianti richiedono personale altamente specializzato che possa agire sul lato informatico degli apparati: l’impatto sul fronte dei costi finali all’utente ha sempre vanificato ogni proposizione al mercato di larga massa, che invece grazie alla tecnologia WebOn4 diventa accessibile.

Piemontech, che investe con capitale di rischio in start-up tecnologiche ad alto potenziale innovativo, entra nel capitale di WebOn4, per entrare nel settore della videosorveglianza puntando sul miglior player italiano.

La squadra di WebOn4 muove i primi passi nella prima metà del 2001 realizzando sistemi di video sorveglianza IP per numerosi clienti pubblici e privati; nel corso del 2003 inizia un articolato processo di ricerca finalizzato alla realizzazione di un sistema adatto al mercato consumer e SOHO (Small Office, Home Office), un segmento quasi per nulla considerato dai grandi player del settore. A partire dal secondo semestre del 2005 l’azienda avvia la commercializzazione di FreeDHOME, il primo sistema di video sorveglianza IP plug&play, in partnership con Vegstor, leader nella distribuzione di sistemi di video sorveglianza IP. Nel frattempo WebOn4 diventa innovative partner di AXIS ed H3G arrivando ad una decisa integrazione delle tecnologie ADSL ed UMTS.

Con FreeDHOME, WebObn4 ha despecializzato l’installazione degli impianti mantenendo comunque inalterate tutte le funzionalità tipiche di un impianto di video sorveglianza IP, consentendo quindi di approcciare un mercato sino ad oggi non raggiungibile.

Oltre alla visualizzazione delle immagini provenienti dalle telecamere, il sistema consente anche di comandare i circuiti elettrici come quelli di sirene, cancelli, caldaie, condizionatori, luci, ecc. . Attualmente l’azienda si rivolge anche agli istituti di vigilanza privata con un prodotto, Sorveglio, che permette la gestione di un’intera Centrale Operativa di video sorveglianza, pur mantenendo la semplicità dell’approccio plug&play.

Il mercato della video sorveglianza è attualmente caratterizzato da una forte transizione tecnologica, che vede il progressivo abbandono dei sistemi analogici basati sulle TV a circuito chiuso in favore delle più innovative soluzioni Internet-based.

Con questa partecipazione Piemontech raggiunge quota 10 imprese partecipate e si attesta così come uno degli strumenti di venture capital più attivi sul territorio piemontese.

Servizi multimediali: una nuova sfida per il mercato

Il 26 aprile 2006 presso l’Agorà – Centro Congressi Unione Industriale di Torino si è svolto il convegno organizzato da Anuit su “servizi multimediali: una nuova sfida per il mercato”

I servizi basati su IP (Internet Protocol) si stanno diffondendo molto velocemente e coinvolgono tutti i settori: dal business all’entertainment.

Nel settore mobile, l’UMTS, dopo un avvio in sordina, dovuto, forse alla difesa di mercati consolidati, sta diventando l’offerta preponderante.

Gli accordi tra Operatori mobili e broadcaster per l’utilizzo di tecnologie come DVB-H, con le quali si riceve il segnale televisivo digitale su un terminale mobile, aprono nuove prospettive di utilizzo che dovranno passare il vaglio del mercato.

In effetti, non si tratta solo di ricevere i programmi TV sul telefonino (funzionalità che richiede anche un profondo cambiamento delle abitudini e dei modelli di vita e che, probabilmente avrà bisogno di un cambio generazionale) ma di disporre di capacità interattive che potranno modificare i processi di commercio elettronico.

Durante le Olimpiadi invernali di Torino 2006, sono stati sperimentati nuovi servizi wireless a larga banda e ora si hanno informazioni per effettuare un primo bilancio.

In generale, la crescente richiesta di servizi innovativi che combinano più funzionalità, comprese quelle indicate con l’etichetta di multimedialità, sta rendendo effervescente un mercato che sembrava si stesse stabilizzando.

In effetti, gli utilizzi tradizionali, come i servizi voce e gli SMS, crescono a tassi molto più contenuti rispetto al passato e, quindi, nuove opportunità si possono cogliere solo se si offrono servizi del tutto nuovi.

Gli atti del convegno sono disponibili online