Face2Face: video chat con l'imprenditoria e l'innovazione

L’ambasciata USA in Italia organizza “Face2Face”, delle video webchats che ospiteranno nei prossimi mesi diversi esperti americani ed italiani per discutere di formazione, di ambiente, di imprenditoria, dell’iniziativa “Partnership for Growth” e di molti altri argomenti.

La novità di questo progetto è l’interattività della conversazione: seguendo l’intervista on-line potrete interagire ponendo le vostre domande agli ospiti, che vi risponderanno nel corso dell’intervista.
Le registrazioni di questi incontri rimarranno poi disponibili in queste pagine.

Uno dei temi trattati all’interno del Face2Face sarà quello dell’imprenditoria di prima generazione, con il programma Capturing Creativity.

Capturing Creativity è incentrato su interviste on-line a giovani imprenditori di prima generazione, che hanno avuto successo grazie ai loro sforzi e alle loro capacità.
Gli invitati metteranno a confronto le proprie esperienze, raccontando: ad esempio, come è nata la loro attività ed in che modo sono riusciti a trasformare le loro aspirazioni in realtà.

Il primo evento è in programma per mercoledi 14 alle ore 17:00. Durante la video chat Marco Palombi, fondatore di Splinder intervisterà, Michele Appendino, uno dei pionieri del Venture Capital in Italia, che risponderà anche alle domande inviate dal pubblico.

Per seguire l’intervista www.italy.usembassy.gov/Face2Face

Qualitaly for Competition

Dopo il suo esordio milanese del Maggio 2006, si terrà a Torino la seconda edizione della Giornata di Aggiornamento, Formazione ed Informazione Qualitaly for Competition in programma al Centro Congressi Lingotto il 14 e 15 marzo.

La giornata vuole portare a una urgente e necessaria “scossa” ed un momento di preparazione alla corretta controffensiva delle aziende italiane nei confronti del nascente impero economico della “qualità a basso costo di manodopera”

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Open Source for Competition

floss.gifNell’ambito di Quality for competition 2007, in programma dal 14 al 15 Marzo 2007 al Centro Congressi Lingotto di Torino, le aziende di floss.piemonte.it organizzano il Seminario “Open Source for Competition” presso la Sala Atene dalle 12,00 alle 13,00

Il software Open Source si è ormai affermato come standard di fatto, fondato sulla collaborazione di migliaia di sviluppatori in tutto il mondo. Torino si propone come nuova capitale del software libero dedicato all’industria italiana.

Il programma del seminario prevede:

  • La presentazione dell’iniziativa floss.piemonte.it: un network di aziende innovative per fornire soluzioni eccellenti al mercato – Ing. Manuela Martini, e-Mentor srl
  • Il modello dell’Open Source nell’area torinese: come un modello aperto di produzione, distribuzione e utilizzo di conoscenza tecnologica può generare nuove opportunità di business – Dott. Lorenzo Benussi, Dipartimento di Economia dell’Università di Torino
  • L’Open Source come strumento innovativo e di competizione per aziende e Pubblico Amministrazione: lo stato dell’arte in Italia e nel mondo – Prof. Raffaele Meo, Dipartimento di Informatica e Automatica Politecnico di Torino

La partecipazione all’evento è gratuita. Per motivi organizzativi, è necessario iscriversi al Seminario.

Scuola di sicurezza alimentare

La Scuola di Sicurezza Alimentare, giunta alla seconda edizione, apre il via il 12 marzo 2007 alle ore 9.30 a Villa Gualino, Torino, con il primo modulo riferito alla legislazione igienico sanitaria e all'analisi di casi pratici.
Il corso, di carattere interdisciplinare, prenderà in rassegna i concetti della sicurezza alimentare nei suoi principi generali e attraverso un'analisi complessiva del quadro delle regole vigenti.

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Scuola di Sicurezza Alimentare 2007

La Scuola di Sicurezza Alimentare, giunta alla seconda edizione, apre il via il 12 marzo 2007 alle ore 9.30 a Villa Gualino, Torino, con il primo modulo riferito alla legislazione igienico sanitaria e all’analisi di casi pratici.

Il corso, di carattere interdisciplinare, prenderà in rassegna i concetti della sicurezza alimentare nei suoi principi generali e attraverso un’analisi complessiva del quadro delle regole vigenti.
Grazie al contributo di esperti legali di aziende leader di mercato e avvocati specializzati in diritto alimentare verranno affrontati casi pratici di crisi aziendali legati ad allerte, sequestri, ritiri, richiami nonché le Special Situations nell’ambito di un’industria alimentare di marca:
– caso carne in scatola e mucca pazza; crisi di una categoria e coinvolgimento del leader di mercato.
– Caso Sudan Red (peperoncino rosso) e Tomato Kechup.

Si passerà poi alla disamina, anche con esemplificazioni pratiche tratte da casi giudiziari, degli aspetti di rilevanza penale contenuti nella normativa di matrice nazionale e comunitaria, soffermandosi in particolare sui rapporti e le interferenze tra le stesse, alla luce della recente entrata in vigore dei regolamenti comunitari.

La scuola offrirà attraverso un ciclo di corsi e di convegni in programma a Villa Gualino, Torino, da marzo a ottobre 2007 un’occasione di aggiornamento sulla ricerca applicata all’alimentazione con lo sguardo rivolto alla tutela del consumatore.

La scuola, proposta dalla Fondazione per le biotecnologie con il sostegno di regione Piemonte e Gruppo Intesa San Paolo, si rivolge a tecnici e laureati con qualifica di operatori del settore agroalimentare, direttori di produzione, responsabili di qualità di aziende alimentari e della Grande Distribuzione Organizzata, consulenti aziendali coinvolti in attività di servizio e supporto alle aziende e personale della Pubblica Amministrazione incaricato di attività di sorveglianza ed ispezione.

Sempre tre le aree in cui si articola la scuola:
– la prima riguarda l’igiene alimentare
– la seconda la gestione per la qualità nelle aziende
– la terza è incentrata sulle attività di gestione, controllo e vigilanza
Per maggiori informazioni www.scuolasicurezzaalimentare.it

Semplificazione, open source e imprese

Semplificazione amministrativa, open source e legami più forti con le aziende ICT del territorio. È questa la sfida che vede impegnate Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino e CSI-Piemonte, riunite oggi nel Salone d’Onore del Castello del Valentino (Politecnico – Facoltà di Architettura) per la presentazione della Piattaforma per la Gestione Documentale.
Con la firma del Memorandum of Understanding, infatti, i principali Enti del territorio si impegnano a realizzare entro il 2008 un innovativo prodotto informatico che permetta la gestione, l’archiviazione e la condivisione della documentazione elettronica della PA piemontese (delibere, atti, fatture, etc). Il tutto attraverso l’utilizzo di soluzioni realizzate con tecnologie open source.

Il progetto, che si avvale della competenza del Politecnico di Torino, è in linea con le direttive nazionali (Codice Amministrazione Digitale) ed europee per la semplificazione e la trasparenza della macchina pubblica. Risponde inoltre a precise esigenze, prima fra tutte l’utilizzo del software libero come leva per lo sviluppo delle imprese del territorio. L’obiettivo è quello di contribuire all’apertura di nuovi scenari di mercato per le aziende ICT piemontesi, che verranno coinvolte nella definizione delle caratteristiche della futura piattaforma.

L’iniziativa, inoltre, permetterà al Piemonte di realizzare il primo modello di politica industriale pubblica basata sull’open source, candidandosi come punto di riferimento e di eccellenza a livello nazionale. Il nuovo prodotto sarà a disposizione non soltanto delle amministrazioni che lo avranno realizzato, ma anche di tutti gli Enti interessati (non soltanto piemontesi) e dei privati che avranno bisogno di soluzioni informatiche legate alla gestione documentale.

Firmatari del documento l’Assessore regionale all’Innovazione Andrea Bairati, l’Assessore provinciale al Sistema Informativo Alessandra Speranza, l’Assessore comunale all’Organizzazione Beppe Borgogno e il Direttore del CSI-Piemonte Renzo Rovaris.

La firma del Memorandum of Understanding – dichiara Andrea Bairati – si inserisce in un processo di rilancio industriale dell’ICT, anche attraverso i paradigmi dell’open source. Inoltre, favorisce direttamente la Pubblica Amministrazione la creazione di un nuovo prodotto che sarà condiviso dai tre Enti territoriali. Le opportunità offerte dall’utilizzo dell’open source sono numerose: dalla possibilità di realizzare interventi più flessibili all’eventuale “personalizzazione” dei prodotti a seconda di esigenze diverse. È una leva importante per costruire un effetto rete fra le piccole e medie imprese del territorio. Per fare questo, però, occorre anche lavorare per “formare” una consapevolezza più diffusa delle sue opportunità».

«La Provincia di Torino – afferma Alessandra Speranza – da tempo è impegnata al fianco alle aziende per supportarle nella semplificazione degli adempimenti amministrativi. Abbiamo iniziato con gli uffici del settore agricoltura e con i Centri per l’Impiego. I risultati sono decisamente incoraggianti: dopo la messa in esercizio della modalità telematica, stiamo infatti ricevendo ogni giorno, attraverso Internet, 5/6000 comunicazioni aziendali obbligatorie. Il progetto che oggi presentiamo è in questo solco: ci proponiamo di estendere questo modo di funzionare, predisponendo i nostri uffici a ricevere, in formato digitale, tutta la documentazione che chiediamo di produrre per ottenere una concessione o l’ iscrizione ad uno degli albi gestiti. Inoltre i nostri uffici saranno predisposti a ricevere e trattare la “fattura elettronica”.
In questo modo semplificheremo ancor più l’accesso ai servizi che eroghiamo. Faciliteremo le diverse attività amministrative dei nostri fornitori che potranno così interagire direttamente con l’area contabile del nostro sistema informativo».
 
«Torino e il Piemonte si confermano all’avanguardia sul fronte della ricerca e dello sviluppo di soluzioni informatiche per gli enti pubblici e le imprese. Una posizione di primo piano che, nel campo delle tecnologie avanzate, il nostro territorio occupa ormai da tempo. Un ruolo di leader recitato con la consapevolezza che – sottolinea Beppe Borgogno – gli investimenti in questo settore corrispondono al miglioramento dei servizi resi ai cittadini e alle imprese.  Non farà certo eccezione la “Piattaforma per la Gestione Documentale” – progetto per la cui realizzazione viene firmato oggi l’impegno del Comune di Torino insieme agli altri enti territoriali e al CSI – che porterà sicuramente importanti vantaggi alle amministrazioni pubbliche piemontesi».

«L’iniziativa che presentiamo oggi – aggiunge Renzo Rovaris – è importante non solo per il carattere innovativo del progetto a cui fa riferimento, ma soprattutto perché testimonia una volta di più la capacità delle amministrazioni piemontesi di lavorare insieme, facendo “sistema” fra di loro e con il mondo accademico. Una strategia operativa che gli Enti possono perseguire perché abituati a condividere politiche strategie di investimento (basta pensare ai progetti di e-government o al Programma WI-PIE), ma anche perché possono contare sull’esperienza di una realtà forte come il Politecnico di Torino e di un punto di aggregazione come il CSI-Piemonte, in grado di garantire progettualità e relazioni anche con il sistema privato».

L'Italia tra i fanalini di coda per l'innovazione

Via Lastampa.it

Un’altra ricerca che non scatta una gran bella fotografia dell’Italia. L’istituto Forrester Research ha diffuso lunedì i dati di un suo studio sull’innovazione scientifica e tecnologica, condotto attraverso l’analisi di 26 paesi aderenti all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Secondo la ricerca, il nostro paese non brilla certo per capacità innovative, rimanendo al fondo delle graduatorie di tutti gli aspetti presi in considerazione.

A dire il vero, Forrester Research bacchetta un po’ chiunque. E’ l’approccio generale ad essere sbagliato, spiegano i curatori della ricerca. In genere si tende a confondere l’innovazione con l’invenzione, preferendo investire un sacco di soldi nella ricerca di nuove invenzioni, senza sfruttare al massimo quelle che sono già a disposizione. Un errore, spiega il vicepresidente di Forrester Michelle de Lussanet, perché “il rafforzamento nazionale, il potere, la ricchezza e il benessere dipendono più dall’implementazione delle innovazioni rispetto all’invenzione stessa”.

Insomma, se i governi pensassero a investire soldi per sfruttare le invenzioni già esistenti, invece che cercarne di nuove, sarebbe meglio. Per arrivare a questo risultato, però, bisognerebbe superare un altro grande difetto di impostazione: le tendenze all’isolamento e all’autarchia. “L’innovazione viene considerata troppo spesso come un fattore interno al paese”, si legge nella ricerca. “Le nazioni dovrebbero invece giocare sui loro punti di forza e avvicinarsi a quei paesi che possano essere complemento di quelle forze”.

Si dovrebbero realizzare quelle che Forrester Research definisce “Innovation networks”, “reti di innovazione”, nelle quali la condivisione di conoscenze e competenze crea un valore aggiunto per tutto il sistema internazionale ma anche per le singole nazioni. L’esempio da seguire è quello di Internet, dove proprio la collaborazione peer-to-peer e la diffusione di reti sociali sempre più estese e interconnesse sono le grandi protagoniste dei nostri tempi.

Forrester Research individua quattro categorie di possibili contributi all’innovazione, quattro ruoli nei quali i singoli paesi dovrebbero cercare la propria specializzazione: “inventore”, “trasformatore”, “investitore” e “intermediario finanziario”. Ed è qui che per l’Italia iniziano i dolori. Perché l’istituto ha messo in ordine i 26 paesi seguendo questi quattro criteri e suddividendoli in altrettante fasce di merito, da leader a risky bet (“scommessa rischiosa”).

L’Italia è sempre finita nella fascia più bassa, quella delle scommesse rischiose. Con Australia, Ungheria, Spagna, Polonia e Messico, il nostro è considerato uno dei paesi meno innovativi tra quelli più sviluppati (nei ventisei presi in considerazione, ci sono praticamente l’intera Unione Europea, il Canada, gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud).

Dall’altra parte della classifica, tra i migliori, Forrester Research individua Svizzera, Stati Uniti, Irlanda, Finlandia e Svezia. Paesi che non sono perfetti in tutto, ma che almeno primeggiano in un settore. Svizzera e Stati Uniti mostrano il meglio nel campo dell’invenzione vera e propria. L’Irlanda è un’ottima “trasformer”, riesce cioè a sfruttare molto bene le invenzioni “altrui”, ospitando aziende innovative sul proprio territorio. Svezia e Finlandia, infine, spiccano dal punto di vista “financier”, cioè investono la maggior quantità di soldi pro capite in sviluppo e tecnologia, per migliorare le condizioni di vita del cittadino.

Torino capitale europea della scienza nel 2010

euroscience.jpgTorino sarà nel 2010 la capitale europea della scienza. Il capoluogo piemontese, infatti, è stato scelto per ospitare lo “Euroscience open forum” (Esof) dopo una serrata competizione con Copenaghen, Parigi e Breslavia.

L’Esof è il meeting europeo, con cadenza biennale, dedicato alla ricerca e all’innovazione che riunisce gli scienziati di 40 paesi europei. La prima edizione del meeting è stata a Stoccolma nel 2004, la prossima si terrà a Barcellona nel luglio 2008.

La candidatura di Torino è stata promossa dalla Compagnia di San Paolo da CentroScienza onlus e dal Centro Agorà Scienza dell’Università di Torino. L’edizione 2010 di “Euroscience open forum” si terrà al Lingotto dal 2 al 7 luglio. Il budget ipotizzato per la manifestazione è di circa 3,5 milioni di euro, il 50% del quale dovrà provenire dall’organizzazione promotrice e da altri enti della nazione ospitante, mentre la restante parte proviene da contributi di organizzazioni europee.

Cisco Expo 2007

Riaprono le porte del Cisco Expo, un appuntamento nel corso del quale esperti, rappresentanti dell'industria e delle istituzioni si confronteranno sui temi della produttività, del cambiamento e dell'innovazione, in un Paese aggiornato al presente e pronto al futuro: l'Italia 2.0.
La nuova edizione si svolgerà il 7 e l'8 marzo prossimi e uno dei temi portanti sarà il Web 2.0 come strumento per potenziare l'azienda e utilizzare la rete in modo nuovo e innovativo, una rete fatta di tecnologia ma soprattutto di persone in grado di cambiare, crescere, collaborare ed evolvere.

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Reti locali e sviluppo globale

Con l'organizzazione della Provincia di Biella, del Comune di Biella e della fondazione Cittadellarte, nelle giornate del 15, 16, 17 marzo, presso l'aula magna di Città Studi e presso la sede della fondazione Cittadellarte, si terrà in Biella un convegno dal titolo Reti locali e sviluppo globale, idee per il distretto digitale.

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