La cultura torinese ha bisogno di idee e coordinamento non solo denari

L’Assessore Alfieri accresce la dimensione dei tagli alla cultura

“Il taglio non è di 8 milioni ma di 12,5 milioni”. Parola di Fiorenzo Alfieri, assessore alla Cultura del Comune, che ieri in commissione cultura, ragionando sugli eventi in programma nel 2009 e sulla situazione finanziaria delle fondazioni culturali, Musei, Stabile e Regio, ha spiegato che la sforbiciata “è più amplia di 8 milioni, anche perchè quello preventivato all’inizio del 2008 era di 35 milioni, mentre alla fine si è deliberato di dare 12,5 milioni, con l’impegno che la differenza si recupererà nei prossimi tre anni, spalmando i quattrini e facendo una programmazione insieme alle fondazioni culturali”

Mentre Sergio Scamuzzi propone i guadagni della cultura

Attrezzare professionalmente un marketing internazionale per la cultura diventa un passaggio decisivo in tempo di crisi, creando un’agenzia in collaborazione tra privato e pubblico. I bilanci pubblici e delle fondazioni possono garantire al più alcune spese e investimenti strutturali, forse qualche evento più consolidato. E’ tempo di mostrare di aver imparato la lezione delle Olimpiadi e anche del World Design Capital e saper offrire quello che la cultura della città e della regione ha di interessante e utile per il resto del mondo e non solo per sé. Ed è molto.

Questa è la morale del marketing, che non nega ipocritamente, anzi cerca, di trarre da ciò anche un ritorno grazie al finanziamento di sponsorizzazione o meglio ancora di patnership proveniente da imprese estere interessate a realizzare progetti culturali (ed economici) qui.

E’ quasi una necessità in un paese schiacciato dai debiti pregressi e con una struttura di imprese in severa crisi che faticherà più degli altri a riprendersi. Sarebbe però triste che così si costituisse un alibi per i privati locali, al di là delle loro evidenti difficoltà contingenti. I privati italiani investono da sempre assai poco in cultura a confronto coi loro omologhi stranieri.

E’ vero che la cultura può essere bene o servizio commerciale solo in alcuni casi. Per ragioni strettamente economiche e gestionali i grandi beni culturali non si reggono sul mercato. Anche i grandi musei privati statunitensi si basano sugli investimenti di mecenati e non certo solo sui biglietti venduti a turisti e residenti, neanche a New York. Sui loro siti troviamo lunghe liste di grandi imprese multinazionali, lunghe liste di donatori anche individuali. Più orientata al pubblico in generale è la cultura europea, ma solo in Italia è così forte e scontata la delega della cultura da parte delle imprese.

Per Mercedes Bresso la cultura crea lavoro e costa poco.

Sta confermando che l´occupazione in ambito culturale crea lavoro indotto poco solido che rischia di crollare al primo refolo di vento, ma che entra da subito nel coro generale delle proteste?
«Faccio un esempio che credo possa spiegare. In inverno Venaria non ha lavorato come d´estate, ovvio. Chi gestisce il bar ovviamente si lamenta, ma bisogna riflettere che quel bar due anni fa non esisteva e adesso sì».

Quanta occupazione crea in Piemonte la cultura?
«Diciamo circa 40-45 mila persone a tempo pieno, ma il raggio di riferimento è molto più ampio, diciamo 100 mila persone. C´è poi il lavoro indotto sul commercio, sui trasporti, sul sistema alberghiero e della ristorazione. Non deve essere sottovalutato ed è per tutto questo che noi siamo convinti che la cultura sia un settore centrale sul quale si debba investire, crea occupazione e migliora la vita dei cittadini. E mi lasci anche aggiungere un dettaglio che credo importante».

Prego?
«In proporzione costa poco. Con un bilancio di 50 milioni promuovo un circuito ricchissimo di offerta culturale. Con la stessa cifra faccio una circonvallazione. Vogliamo riflettere sulla ricaduta degli investimenti anche tenendo conto di questi confronti?»

Torino verso il wifi cittadino

Via Vittorio Pasteris

Consultare la portineria telematica di Dagospia spaparanzati su un aiuola dei Giardini Reali. Rispondere agli amici di Facebook seduti su una panchina di piazza San Carlo. Mandare una mail alla fidanzata dal mercato di corso Racconigi.

A partire da questa primavera tutto questo sarà possibile. Per soddisfare anche le esigenze dei fanatici del wireless all’aria aperta l’assessorato diretto da Beppe Borgogno ha indetto una gara per rendere possibile la navigazione on line in diverse piazze storiche del centro e in alcuni parchi. «Il bando di “service provider” per la rete wi-fi in aree pubbliche della città è partito il 22 dicembre – spiega Sandro Golzio, direttore della divisione Telematica e del Patrimonio di Palazzo civico -, a febbraio avremo il nome dei vincitori ed entro la primavera il servizio potrà partire». Ma sarà gratuito? «Sì, per quanto riguarda l’accesso ai siti istituzionali, come quello, per esempio di Comune, Regione e Provincia. Per tutti gli altri, invece, ci sarà un prezzo standard ancora da stabilire: ma farà premio chi proporrà il prezzo più basso».

I telefoni dei Gormiti vicini a Motorola

Via La Stampa

Stretta finale per la Motorola. Oggi i vertici di Telit, l’azienda di cellulari con sede a Trieste che vuole rilevare il centro ricerche di corso Vittorio e i suoi 350 ingegneri , incontrerà gli americani. Le trattative sono avanzate e se andassero a buon fine, Motorola potrebbe avere una way out (via d’uscita) meno onerosa. Tra Tfr e incentivi, infatti, il conto batte sui 20-25 milioni di euro.

In serata Chicco Testa, ex presidente Enel e oggi presidente di Telit, incontrerà l’assessore regionale all’Innovazione Andrea Bairati e il vicesindaco di Torino Tom Dealessandri. Il vertiche è per valutare le possibilità di Telit e compararle con quelle del concorrente Reply, l’azienda piemontese che in poco più di 10 anni è riuscita a raggiungere posizioni leader sul mercato delle nuove tecnologie e che conta oggi 2600 dipendenti. Reply, per ora, sembra più cauta nelle offerte, ma pare offrire occasioni industriali più solide.
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De Meo lascia il gruppo Fiat

Via Quattroruote

Clamorosa svolta ai vertici del gruppo Fiat: Luca De Meo ha rassegnato oggi le dimissioni, lasciando quindi i numerosi incarichi che ricopriva. De Meo era l’amministratore delegato di Alfa Romeo e dell’Abarth, nonché direttore marketing per tutte le attività Fiat, comprese Iveco e CNH (trattori e macchine movimento terra).

Il 41enne manager milanese, a fianco di Sergio Marchionne, è stato uno dei protagonisti del rilancio del Gruppo, in cui era arrivato sette anni fa, con in curriculum esperienze in Renault e Toyota. Dopo aver debuttato nel marchio Lancia, prima come direttore marketing, poi come responsabile, aveva assunto la guida del brand Fiat, curando in prima persona il fortunato lancio della 500.

Al momento non si sa nulla sulla prossima destinazione di De Meo, anche se le voci parlano di un incarico all’estero al di fuori del settore auto. Quanto alla sua sostituzione in Fiat, ancora nulla è stato deciso, ma viene data per molto probabile una riorganizzazione che coinvolgerebbe tutto il settore auto, con un organigramma completamente diverso rispetto a quello attuale.

Giovani di talento per far crescere Torino

Via Repubblica

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La strada di un proficuo ricambio generazionale della classe dirigente cittadina passa per la capacità di reinventarsi che Torino ha dimostrato negli ultimi anni, e che non deve restare un´opera incompiuta. E´ lo sguardo che Elisa Rosso, direttrice di Torino Internazionale e studiosa di sociologia urbana, lancia sul recente passato della città e sulle sue difficili e appassionanti prospettive future. Rosso, 33enne torinese, è tra i fondatori di NewTo e parteciperà al dibattito “L´Italia da sbloccare. E Torino?”, che si terrà domani all´Auditorium della Fondazione Sandretto.
Rosso, secondo lei c´è un problema di blocco del ricambio generazionale a Torino?
«C´è una difficoltà oggettiva in Italia a dare corso al ricambio generazionale, tutti i dati lo indicano. Credo però che Torino rappresenti, pur in un contesto generale difficile, una città che sta provando a sbloccare queste dinamiche».
A cosa è dovuta questa capacità?
«Negli ultimi dieci anni Torino ha dovuto reinventarsi come città non più solo industriale, e questo ha favorito l´accesso di figure ed energie nuove in posizioni dirigenziali. Ma da qui a un meccanismo che funziona e ad un ricambio generazionale facile c´è tanta strada. E´ importante continuare. Credo che ci sia stato un elemento di discontinuità che è necessario coltivare, soprattutto in un momento di crisi in cui è ancora più necessario fare squadra, oltre la contrapposizione tra giovani e vecchi».
Al bando, quindi, il conflitto tra attuale classe dirigente e giovani leve?
«E´ vero quello che dice il sindaco, che il ricambio generazionale non avviene senza conflitto, ma secondo me siamo ancora allo stadio precedente: creare, spinte, possibilità, forze propulsive. L´idea del ricambio generazionale è per crescere le nuove leve, per favorire la creazione di spinte innovative».
Come si mantiene la rotta del percorso di reinvenzione seguito dalla città negli ultimi anni?
«Credo che a Torino ci siano le potenzialità ma manchino le possibilità. Mancano occasioni d´incontro e di scambio reciproco, soprattutto nelle professioni e nell´industria. I meccanismi non sono sufficientemente oliati. NewTo vuole proprio fare questo, creare nuove reti per stimolare la crescita in un clima di confronto reciproco».

Torino Valley diventa associazione

dal sito dell’Associazione

In questi giorni avrete notato delle piccole evoluzioni estetiche nelle diverse pagine dei diversi siti che compongono Torino Valley. E’ scomparsa la dizione “beta” che faceva tanto web 2.0 e che indicava ancora uno stato di rodaggio.

E’ il primo segno evidente di un mutamento e di una evoluzione dell’attività di Torino Valley che si è concretizzata in questi giorni nella fondazione dell’Associazione Torino Valley a cui verrà delegata la gestione di tutte le attività future di Torino Valley.

Da tempo si era resa ncessaria la trasformazione gestionale per poter realizzare al meglio gli obiettivi del progetto.

Il successo dei primi due anni di attività ci stimola a lavorare meglio e più intensamente nell’anno 2009 in cui le ristrettezze economiche favoriranno chi come noi lavora con la creatività e con la professionalità piuttosto che attraverso l’uso solamente di denaro pubblico.

Nelle prossime settimane daremo conto del programma per l’anno 2009 e del bilancio preventivo.
Nel frattempo è possibile associarsi all’Associazione e fare eventuali donazioni alla stessa.

V.Pasteris presidente dell’Associazione Torino Valley

Il web anti ladro

Via Lastampa.it

Un orologio analogico con tasto di allarme per monitorare 24 ore al giorno lo stato di salute di soggetti fragili. Una pallina di natale appesa agli alberi dei boschi della Mandria per prevenire gli incendi. Una rete di telesorveglianza a protezione di edifici pubblici contro ladri e teppisti. A partire da gennaio la Regione, con la collaborazione di Telecom Italia, sperimenta le tecnologie che «rendono possibile usare la rete e il sistema Wi-Fi per la protezione pubblica di persone, cose e patrimonio naturale», spiega Andrea Bairati, assessore all’Innovazione. La gara che dovrà assegnare il gestore del servizio di telesorveglianza sarà conclusa entro il mese.

La Regione ha individuato 50 tra scuole, sedi di centri per l’impiego, magazzini comunali, biblioteche e piccoli musei che saranno protetti dalla Rete. Il sistema è in grado di rilevare tempestivamente tentativi di intrusione, fughe di gas, principi di incendio e mancanza di energia per alcuni apparati. Una volta rilevata l’anomalia entrano in funzione le squadre d’emergenza, forze dell’ordine, vigili del fuoco e istituti di vigilanza. La sperimentazione costerà un milione di euro e se darà risultati efficaci sarà progressivamente allargata a «tutti gli edifici pubblici regionali, spiega l’assessore. Il costo maggiore è dato dall’installazione del software collegato con le centrali operative che devono dare una risposta operativa all’emergenza. Spiega Bairati: «L’estensione del sistema di banda larga a tutta la Regione permetterà in futuro di usare la rete come sistema nervoso in grado non solo di segnalare intrusioni ma anche sulla staticità architettonica degli edifici. Attraverso la prevenzione contiamo di risparmiare sugli interventi di manutenzione straordinarie e di ripristino delle strutture esistenti».

Domande a chi FA la scienza

Il 2009 è proclamato dall’Unesco Anno Mondiale dell’Astronomia e il Circolo dei Lettori di Torino organizza una serie di incontri su temi scientifici di grande interesse, in cui Scienziati e Autori intrecciano le proprie esperienze di ricerca e le proprie riflessioni per offrire al pubblico una scoperta affascinante: la Scienza può rispondere alle domande di ognuno di noi e fa parte della nostra vita più di quanto immaginiamo.

Gli argomenti scientifici sono spesso ammantati da un’aura fantastica, suscitano domande, stimolano l’immaginazione, sono spunto per la letteratura, per l’arte, per il cinema. Tuttavia si pensa in genere che la conoscenza scientifica sia inaccessibile ai profani e sia riservata esclusivamente agli addetti ai lavori. In realtà la scienza ha a che fare con la vita di noi tutti, con la società, con la politica, con l’economia, con la cultura.

Il ciclo di incontri proposto dal Circolo dei Lettori vuole instaurare un dialogo tra mondi diversi, che hanno in comune l’entusiasmo, la fantasia, la creatività, oltre alla volontà di costruire una rappresentazione del mondo che ci circonda per cercare una risposta alle domande di fondo sulla nostra vita e sulle nostre origini.

Gli incontri si svolgerano il 21 gennaio, 4 e 18 febbraio, 11 marzo, 1 e 15 aprile. Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Si tratta per la sede Motorola torinese a Telit

Via Vittorio Pasteris

Paolo Griseri su Repubblica porta buone nuove per il caso della sede Motorola torinese: “E’ ufficiale: il centro Motorola di Torino interessa alla Telit, la società triestina di telecomunicazioni di cui è presidente Chicco Testa. La particolare attenzione, spiega Testa, nasce dalla qualità del personale improvvisamente abbandonato dalla Motorola al suo destino: 370 ingegneri specializzati in telecomunicazioni. Gli incontri sono iniziati nelle scorse settimane e proseguiranno. Si arriverà alla vendita? “Stiamo trattando – rivela Testa – ed è prematuro, al momento, fare previsioni. Entro gennaio arriverà la decisione”.

La vicenda della Motorola aveva fatto indignare il sindaco di Torino. Non tanto per l’ improvvisa decisione di chiudere, quanto per la scelta di farlo senza preavviso dopo aver pompato indirettamente quasi dieci milioni di euro dalle casse pubbliche sotto forma di sovvenzioni e aiuti di diverso genere. «Se non si risolve la questione, giuro che mi incateno davanti all’ azienda», aveva detto nelle scorse settimane Sergio Chiamparino suscitando scalpore a livello nazionale. Ora l’ ipotesi Telit sembra essere in grado di risolvere il problema. Chicco Testa, già presidente di Legambiente prima di diventare numero uno di Enel e oggi della stessa Telit e di Roma Metropolitane, appare intenzionato ad approfondire la trattativa.”

Il master dei talenti premia 67 laureati

Oreal, Eataly, Procter & Gamble, Royal Bank of Scotland sono alcuni dei partner dell’edizione 2009 del «Master dei talenti neolaureati» organizzato dalla Fondazione Crt. In queste e altre aziende si svolgeranno 67 tirocini formativi destinati a neolaureati negli atenei del Piemonte e della valle d’Aosta.

L’iniziativa è stata presentata dal segretario della Fondazione, Angelo Miglietta, con Oscar Farinetti di Eataly e alcuni borsisti delle precedenti edizioni. La durata dei tirocini è compresa tra sei e dodici mesi e gli importi delle borse di studio variano tra i 1400 e i 3300 euro al mese per un investimento totale di 1,8 milioni.

Tra i paesi di destinazione previsti nel bando ci sono Francia, Germania, Svizzera, regno Unito, Spagna, Belgio, Albania, Romania, Russia, Norvegia, Svezia, Finlandia, America del Nord e del Sud, Africa, Asia. Come sedi di lavoro ci sono aziende, ma anche la Fondazione Getty, il Museo di Storia naturale di Parigi, i parchi di Yellowstone e di Isle Royale poi Eataly, Italdesign, Novamont, Burgo.