Comunicare la scienza a Torino

Una nuova edizione del master del Rasoio di Occam

Sono aperte le iscrizioni all’edizione 2010 del corso di specializzazione in divulgazione scientifica Comunicare la scienza, organizzato dal Rasoio di Occam.

Il corso, che si terrà a Torino nel periodo gennaio – giugno 2010, preparerà gli allievi ad operare nei settori del giornalismo scientifico, dell’editoria scientifica e della museologia. La chiusura delle iscrizioni è il 20 gennaio 2010.

Il Rasoio di Occam si occupa di scienza promuovendo la formazione avanzata di comunicatori scientifici e la divulgazione. Oltre al corso di specializzazione in divulgazione scientifica, progetta eventi di divulgazione rivolti al grande pubblico e alle scuole.

NextMe.it il portale del futuro

Nasce NextMe, il magazine online che affronta i temi dell’innovazione a 360°. Nextme si propone come hub del futuro e punto di riferimento per tutti coloro che vogliono conoscere le ultime novità sulla tecnologia, le scoperte della scienza, ma anche le tendenze e gli stili di vita di ultima generazione, per essere sempre ‘un passo avanti agli altri’.

Dalle scoperte naturali a quelle spaziali o in campo medico, dai prototipi ai gadget più innovativi,lanciati sul mercato, dal design alla comunicazione, dalla robotica alle biotecnologie. Su Nextme verrà assicurata un’attenzione particolare anche al mondo del web e del software, come ai nuovi mezzi di trasporto che renderanno il pianeta Terra sempre ‘più piccolo’ e lo spazio sempre più vicino.

Vi troveranno ampio spazio anche le risorse di domani e le innovazioni in campo energetico. Un concentrato di sorprese e di notizie avveniristiche, dunque, che accompagnerà i lettori mediante un percorso fatto di articoli, approfondimenti, rubriche e curiosità.

Allagata l'Accademia delle Scienze

Via Lastampa.it

Il freddo intenso di questi giorni a Torino ha creato problemi anche al Museo Egizio. A causa del gelo, si è rotta questa notte una valvola di una tubazione degli idranti ed è fuoriuscita acqua all’ultimo piano del complesso museale. L’allarme è stato dato questa mattina. L’acqua è uscita copiosa ed è anche scesa nei piani sottostanti.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale di Torino che hanno bloccato la perdita. «Il Museo Egizio di Torino non ha subito alcun danno in conseguenza all’allagamento che ha interessato l’Accademia delle Scienze nelle ultime ore – precisa la Fondazione delle antichità egizie  – la copiosa perdita d’acqua è stata causata dal gelo che ha provocato la rottura di un rubinetto del sistema antincendio all’ultimo piano del palazzo, senza tuttavia colpire le sale o gli uffici del Museo».

L’allagamento, che ha interessato la Sala dei Mappamondi, non si è esteso alle sale del Museo Egizio eccetto che per una contenuta e momentanea fuoriuscita d’acqua nella prima sala, sulla quale il personale è intervenuto immediatamente bloccandola in via definitiva. «A scopo puramente cautelativo – precisa la Fondazione – i reperti più delicati della prima sala, il Papiro Regio e la statua di Redit, sono stati spostati in attesa della risoluzione completa del problema. La prima sala rimarrà chiusa al pubblico per l’intera giornata di oggi, esclusivamente per consentire ai vigili del fuoco di compiere eventuali monitoraggi. Tutti gli ambienti del Museo Egizio, allo stato attuale, sono in completa sicurezza e non vi sono danni di alcun tipo».

Le avventure spaziali di Nonno Cesare

Cesare Massano è un inventore. Entrato alla Fiat nel 1929, è stato progettista in aviazione prima e in ferrovia poi, brevettando diversi pezzi del Pendolino. Ogni istante della sua vita è fatto di ingegno. Per ogni problema esiste una soluzione. Come rompere più nocciole contemporaneamente lasciando però il frutto intero? E via, ecco una tavola di legno con tanti buchi della dimensione giusta e una lastra di marmo a fare da martello.
Operato alla prostata deve portare per qualche tempo il catetere. Come fare per zappare l’orto con il catetere che pende? E via, con una cita mudifica si lega il sacchetto alla vita ed è libero di vangare e piantumare. Per Cesare ogni idea nasce dall’osservazione, soprattutto della Natura. La curiosità per i processi naturali lo porta a sviluppare, da autodidatta, le sue conoscenze scientifiche. I brevetti effettivamente ottenuti testimoniano la qualità delle sue conoscenze.

La sua storia politica lo ha allontanato, già dal primo dopoguerra, dall’aviazione, portandolo a far correre i treni sempre più veloci. Il suo desiderio è però sempre stato quello di tornare agli aerei. Dopo oltre 50 anni torna a volare, verso l’America, verso lo spazio. A 93 anni Cesare é stato scelto per una missione spaziale, andrà in orbita intorno alla terra per un progetto di turismo spaziale e ricerca scientifica.

Lunedì 21 dicembre alle ore 21.30 al Cineteatro Baretti di via Baretti 4 a Torino ci sarà la prima proiezione in sala del documentario Le Avventure Spaziali di Nonno Cesare di Francesco Bordino e Alice Massano prodotto da ColombreFilm

Grande successo per la call for proposal Esof 2010

esof2010La Call for Proposals di ESOF2010 ha ottenuto un grande sucesso: sono state ricevuti 394 progetti, provenienti da 35 Paesi nei cinque continenti. Per quanto riguarda i singoli programmi, lo Scientific Programme ha avuto 218 proposte, Science in the City, il programma rivolto al grande pubblico, 79, il Career Programme 51 e lo Science to Business Programme 46. Nel complesso sono stati coinvolti più di mille ricercatori ed esperti da tutto il mondo.
Negli scorsi mesi i comitati di valutazione hanno lavorato per selezionare i progetti. A oggi sono stati scelti 93 progetti per lo Scientific Programme, 43 per in Science in the City, 23 per il Career Programme, e 19 per Science to Business. ESOF2010 ospiterà circa 150 sessioni, per circa 500 relatori.

E’ gia disponibile il programma quotidiano degli eventi

Esof ha già anche lanciato il programma per volontari e divulgatori interessati alla scienza.

OpenAccessDay@polito

OpenAccessDay@polito è una giornata articolata in due momenti – uno di formazione, l’altro di discussione e confronto in prgramma nell’aula magna del Politecnico il 27 novembre 2009.

In attesa di una riorganizzazione strutturale del modo in cui, alla luce della rivoluzione Internet, la Repubblica della scienza comunica al suo interno e con la società, l’attenzione di buona parte del mondo della ricerca a livello mondiale è su un obiettivo raggiungibile in tempi brevi: rendere disponibili online gratuitamente i risultati della ricerca scientifica.

Lo chiedono i ricercatori stessi, consci dei costi sempre più insostenibili degli abbonamenti alle riviste scientifiche. Lo chiedono i finanziatori della ricerca, che vogliono vedere un maggior impatto delle ricerche da loro sostenute. Lo chiedono aziende e autodidatti, che vogliono un accesso migliore al mondo della ricerca accademica.

Al mattino Corso introduttivo di diritto d’autore per ricercatori (con elementi di Open Access) organizzato e offerto dal Centro NEXA su Internet e Società. Che cosa è il diritto d’autore? Quali sono i diritti dei ricercatori? Qual è il ruolo degli editori scientifici? Che cosa si può e cosa non si può fare? Che cosa è l’Open Access? Che cosa è un repository? Come funziona una rivista open access? Cosa significa author pay?

Al Pomeriggio un Convegno su Open Access: stato dell’arte, potenzialità e prospettive
Qual è il futuro della comunicazione accademica? Perché i finanziatori della ricerca, regionali, nazionali, europei, stanno sempre più imponendo clausole Open Access? Che cosa ha già fatto la CRUI in merito all’Open Access? Cosa pensano gli stakeholders territoriali (aziende e non solo) della prospettiva che gli atenei inizino a mettere online sezioni sempre più ampie della loro produzione scientifica? Che cosa è opportuno fare? Con quali tempi, con quali risorse, con quali interlocutori? Open Access significa libero accesso alla conoscenza scientifica.

Meeting Epiwork: scienziati europei contro la pandemia influenzale

Da lunedì 16 a mercoledì 18 novembre 2009 si svolgerà a Torino, presso la Fondazione ISI, il meeting del progetto Epiwork: tre giorni di incontri con 25 scienziati provenienti da Italia, Regno Unito, Portogallo, Olanda, Belgio, Svezia, Germania e Israele per discutere di sistemi di sorveglianza e predizione della pandemia influenzale in Europa.

L’iniziativa, promossa e co-finanziata dalla Comunità Europea, punta all’estensione su scala europea nei prossimi 4 anni, di un sistema di monitoraggio dell’influenza basato sull’aspetto collaborativo del web 2.0. Attraverso un portale web dedicato, ogni cittadino può, previa registrazione, indicare i propri sintomi respiratori per contribuire a una mappatura dettagliata e aggiornata in tempo reale della situazione influenzale in Europa.  Il progetto è stato avviato nella stagione 2003/2004 in Olanda e Belgio da Carl Koppeschaar, e successivamente esteso anche al Portogallo e all’Italia. In seguito all’emergenza dell’influenza A/H1N1 la piattaforma è stata esportata in anticipo in Gran Bretagna, Messico e Brasile, paesi nei quali è operativa già dalle prime settimane di maggio 2009.

Declinazione italiana del progetto Epiwork è il sistema di monitoraggio influweb, coordinato da Alessandro Vespignani e sviluppato presso il Laboratorio Lagrange della Fondazione ISI di Torino nell’ambito del Progetto Lagrange – Fondazione CRT. Avviata a gennaio del 2009, la campagna collaborativa di raccolta dati conta ad oggi circa 2500 iscritti. Il sistema di monitoraggio si basa sulla partecipazione volontaria di utenti che riportano il loro stato di salute compilando settimanalmente un breve questionario online  sul sito www.influweb.it. Le informazioni fornite vengono processate in tempo reale e visualizzate in forma di mappe e grafici costantemente aggiornati, direttamente accessibili sul sito insieme alle risposte alle domande più frequenti sulla nuova influenza, alle linee guida e alle news sulle iniziative di sorveglianza e prevenzione promosse dal Ministero della Salute italiano e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La piattaforma consente inoltre di rilevare tutti i casi di influenza in cui non viene consultato il medico di base o non si ricorre all’ospedalizzazione, e che quindi sfuggono ai sistemi di sorveglianza tradizionali

Il Poli compie 150 anni

Andrea Rossi su Lastampa. Sul sito del Politecnico il programma degli eventi per le celebrazioni dei 150 anni

Sempre all’avanguardia e mai a rimorchio». Lo dice il rettore Francesco Profumo ripercorrendo un secolo e mezzo di vita del Politecnico. Potrebbe essere lo slogan di quest’ateneo che celebra i suoi 150 anni, in cui «ha cercato di anticipare processi e cambiamenti anziché subirli. Ancora oggi è così».
C’è un pezzo d’Italia e di Torino in quelle foto ingiallite dal tempo che raccontano un’era di tecnologia italiana. C’è un frammento di storia nei volti di Lagrange, Galileo Ferraris, Alessandro Antonelli, Camillo Olivetti, Sergio Pininfarina. C’è una storia dalle radici antiche, metà del ’700, la Scuola di artiglieria dell’esercito, oppure l’Accademia delle Scienze, fondata nel 1783. E’ qui che si gettano le basi, qui che «il Piemonte diventa motore dell’innovazione in Italia», dice Vittorio Marchis, direttore del Museo del Politecnico.


Poco importa se poi la dominazione francese spoglia Torino delle sue scuole e dei giovani più promettenti. Carlo Mosca e Carlo Ignazio Giulio quando tornano da Parigi, dopo il 1814, hanno in mano la chiave di volta della città dell’innovazione, motore dell’Italia che ancora non c’è. Giulio è convinto che anche gli operai vadano istruiti. La sera, con alcuni colleghi, organizza corsi per tecnici, fabbri, falegnami. Nel 1845, con Quintino Sella, fonda l’Istituto tecnico torinese. Sella sarà uno degli ispiratori della legge Casati. E’ il 3 novembre 1859, 150 anni fa: l’istruzione tecnica entra nell’Università. Nasce la Scuola di applicazione per ingegneri. Nasce, di fatto, il Politecnico. La sede, non a caso, è il Castello del Valentino, che Napoleone aveva voluto svilire facendone la sede delle esposizioni dei prodotti dell’industria e dell’artigianato.

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Piemonte Share Festival 2009

piemonte share 2009
Piemonte Share Festival
, diretto da Simona Lodi e Chiara Garibaldi, celebra quest’anno la qiuinta edizione. Nell’anno della crisi finanziaria internazionale, il tema scelto non passa inosservato per la capacita di leggere e in parte anticipare gli impulsi e i movimenti profondi che animano la realtà contemporanea: “Market Forces” è già nell’aria da tempo.

Innestandosi su “Manufacturing”, tematica dell’edizione 2008, la complessità è il punto di partenza per progettare la nuova edizione. Come affrontare una realtà instabile dove l’imprevisto gioca un ruolo fondamentale? Come fare fronte a un futuro che non è più immaginabile in modo lineare e in cui la complessità stessa sembra l’unico approccio? La risposta di Andy Cameron, guest curator e presidente della giuria di Share Prize 2009, è “market”. Il mercato è la meccanismo per affrontare la complessità del futuro e l’imprevedibilità: un ecosistema. La sintesi di questo percorso  è “Market Forces”.

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Parte Uniamo le Energie 2009

uniamo-le-energieMercoledì 7 ottobre inizia Uniamo le Energie, manifestazione dedicata alla sostenibilità ambientale, organizzata dalla Regione Piemonte a Torino Esposizioni, in corso Massimo d’Azeglio 15. Obiettivo coinvolgere chi è scettico o scarsamente informato, il tutto con un taglio divulgativo ma non noioso o accademico, adatto sia alle famiglie che intendono documentarsi sulle opportunità dell’energia verde sia ai giovani.

Settemila metri quadri di spazi espositivi con le soluzioni tecnologiche più innovative, i progetti più significativi, i risultati delle politiche energetiche della Regione Piemonte.  Oltre agli spazi espositivi sono state ideate aree per la didattica e l’educazione ambientale, serate con musica e spettacoli.  Un’iniziativa internazionale a emissioni zero che prevede dieci eventi, 2 forum internazionali, oltre 300 workshop e meeting.

I principali eventi saranno trasmessi da Wi-pie tv