Seguire la stazione spaziale

In questi giorni nello “spazio” sta accadendo qualcosa di strepitoso, perchè finalmente terminata l’installazione degli ultimi pannelli solari, la stazione spaziale ISS è finalmente a “pieno regime” in termini energetici.

C’ è inoltre una piccola particolarità molto spettacolare che quasi nessuno conosce: con in nuovi pannelli solari ISS diventa luminosissima: da tempo si poteva osservare periodicamente con un semplice binocolo ma da oggi la visione sarà strepitosa.

Anche un bambino può ad occhio nudo osservarla passare durante i tramonti o il sorgere del sole.

Per avere le coordinate di dove si trova adesso la stazione ISS

Passion for robots

Torino & Piemonte: Passion for robots è l’evento dedicato alla robotica piemontese, organizzato lunedì 10 giugno al Politecnico di torino da AMMA, ARP-Associazione Robotica Piemonte, Camera di Commercio di Torino, ITP Investimenti Torino Piemonte e Politecnico di Torino

IL PROGRAMMA

Conferenza (Aula Magna Politecnico, ore 9)

09.00 – 09.30 Registrazione

09.30 – 09.50 Saluti delle Autorità

Benvenuto del Rettore del Politecnico
Modera Paolo Dario (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa)

10.00 – 10.20 Humanoid Robotics: a vision for the millennium
Minoru Asada (Dept. of Adaptive Machine Systems, Graduate School of Engineering Osaka University)

10.30 – 10.50 Transmitting human skills and knowledge to robots
Aude Billard (LASA – Learning Algorithms and Systems Laboratory, EPFL, Lausanne)

11.00 – 11.30 Coffee break

11.40 – 12.00 Robotics, Brain and Cognitive Sciences: towards new technologies
Giulio Sandini (Italian Institute of Technology, Department of Robotics, Brain and Cognitive Sciences)

12.10 – 12.30 Trends in industrial and service Robotics
Enrico Minelle (Executive Board IFR-International Federation of Robotics)

Tavola rotonda (ore 15, Sala Consiglio Politecnico)
15.00 – 17.30 Il polo di eccellenza della Robotica piemontese: strategie, azioni di sviluppo e promozione

Esposizione prototipi e robot prodotti dalle industrie e dai gruppi di ricerca di Torino e del Piemonte (ore 9-18, Cortile Politecnico)

Il programma dell’evento in formato pdf

CreaLabs YourWay: il tuo modo di essere Ubuntu, il tuo modo di essere Linux

Ubuntu e la distribuzioneh Linux che, per ideologie e modello di sviluppo, piu di tutte ha saputo farsi amare tanto che anche un colosso multinazionale della vendita di computer come Dell oggi annovera a catalogo modelli di PC corredati da Ubuntu Linux, ulteriore prova che il fenomeno ha oltrepassato la pura passione e costituisce una realta di business valida e riconosciuta.

Linux e da sempre sinonimo di liberta: anche quella di crearne nuove versioni per scopi specifici e distribuirle liberamente o venderle. In questo contesto nasce CreaLabs YourWay, un nuovo servizio di CreaLabs, azienda torinese nata nel 2003 tra le piu attive nel supporto al software libero con progetti di rilievo internazionale e prima in Italia a ricevere il titolo di affiliata proprio da Ubuntu.

CreaLabs YourWay permette a chiunque di creare il proprio Linux.
Si parte da Ubuntu standard, e con pochi click e possibile:

  • completare il supporto linguistico, decine di lingue disponibili oltre ovviamente a inglese e italiano
  • decidere con quali software arricchire il gia completo set Ubuntu
  • personalizzare la veste grafica cosi che rappresenti la nostra identita, sia essa personale o aziendale.

Al termine della procedura guidata non rimane che attendere il DVD che sara recapitato direttamente nella cassetta postale (reale, non virtuale).

Si tratta di una interessante nuova prospettiva per:

  • le aziende che vogliano promuovere il proprio brand attraverso Linux o creare il sistema operativo che risponda perfettamente alle proprie esigenze produttive.
  • i rivenditori hardware che intendano fornire, cosi come Dell, sistemi Linux promuovendo il proprio marchio. CreaLabs YourWay prevede la creazione di sistemi OEM autoinstallanti progettati per rivenditori.

Sudate Carte al quinto anno: i vincitori

sc_2007.jpgIl Magnifico Rettore del Politecnico di Torino Francesco Profumo e gli ingegneri Pasquale Pappacoda e Claudio Arissone condurranno la premiazione del concorso letterario promosso dall’Associazione Culturale Il Traspiratore in collaborazione con Politecnico di Torino, CTS, Torino Capitale Mondiale del Libro.

La presentazione del libro con le opere finaliste e la cerimonia di premiazione
della V edizione del concorso si svolgeranno giovedì 31 maggio alle ore 11.00 presso il
Salone d’Onore del Castello del Valentino – Facoltà di Architettura, viale Mattioli, 39 ;Torino.

“Nel percorso formativo di chi frequenta il nostro ateneo devono essere presenti occasioni di multiculturalità: nella consapevolezza che solo sapendo mantenere una mente aperta, solo irrobustendo la formazione tecnico-scientifica di base con altri saperi (il patrimonio umanistico in primo luogo) si potranno avere ingegneri e architetti in grado di affrontare con successo un mondo destinato a cambiamenti sempre più rapidi.” Così si esprime il prof. Francesco Profumo, Magnifico Rettore del Politecnico di Torino, commentando le opere finaliste di Sudate Carte, atipico concorso artistico-letterario organizzato dall’Associazione Culturale Il Traspiratore.

Atipico è proprio la parola giusta, perché si abbina perfettamente sia al target dei concorrenti (gli studenti, ben 26.000, del Politecnico più famoso d’Italia, sparsi per le facoltà di Ingegneria e Architettura nelle sedi di Torino, Alessandria, Aosta, Biella, Ivrea, Mondovì, Vercelli), sia al tema delle opere del concorso. I racconti, le poesie e i disegni quest’anno sono ispirati a “palla”, tema scelto, dopo sudore, viaggio, ghiaccio e carta delle scorse edizioni, sia per celebrare uno degli oggetti più amati da tutti i ragazzi, sia perché è un termine che si presta a varie declinazioni, e sia, infine, per celebrare la vittoria degli azzurri ai mondiali di Germania 2006.

I giovani autori hanno saputo interpretare al meglio il tema, spaziando con la fantasia e inviando racconti (molti ispirati a vari sport), poesie (tante con ricordi dell’infanzia) e disegni, alcuni surreali, altri aventi come tema le rotondità del corpo, altri ancora rappresentanti la palla più importante che tocchiamo ogni giorno, il nostro amato pianeta.

Giovedì 31 maggio, alle ore 11.00, presso il Salone d’Onore del Castello del Valentino, riportato recentemente agli splendori di un tempo, si svolgerà l’atto conclusivo della quinta edizione di ‘Sudate Carte’. La cerimonia di premiazione dei vincitori (in palio premi in denaro e viaggi offerti dal CTS) si allaccerà alla presentazione del libro ‘Sudate Carte 2007 – 30 artisti polisportivi’, che raccoglie le 30 opere migliori (dieci poesie, opere di grafica e racconti rispettivamente) e le testimonianze dei giurati sul loro rapporto con la palla.

Nel libro, infatti, sono anche raccolte delle brevi interviste a Paolo Verri (coordinatore del progetto Italia 150), a Vittorio Pasteris e Donato Firrao, agli scrittori e giornalisti Paola Mastrocola (vincitore Premio Campiello 2004), Carlo Grande, Claudia Ferraresi Marino Periotto, Gianni Chiostri (fumettista), e Luca Ragagnin, alla poetessa Rosy Bianchini di Martino, a Francesco Longo (artista concettuale), al dirigente arbitrale Alfredo Trentalange.

Il volume, con le prefazioni del Magnifico Rettore del Politecnico Francesco Profumo, dell’Assessore alla Cultura della Regione Piemonte Gianni Oliva, dell’Assessore alla Cultura della Regione Valle d’Aosta Laurent Vierin, del Direttore di Torino Capitale Mondiale del Libro onorevole Rolando Picchioni, dell’Assessore alla cultura del Comune di Torino Fiorenzo Alfieri, e di Pasquale Pappacoda, ingegnere elettrotecnico e consulente manageriale, nonché presidente della giuria di qualità del concorso, viene stampato in 1.500 copie ed è distribuito gratuitamente nelle sedi del Politecnico e nelle biblioteche del Piemonte.

E saranno proprio Pasquale Pappacoda, i giurati ed il Rettore del Politecnico ad incontrare i giovani vincitori di questo insolito concorso letterario. “Sudate Carte è un concorso-stimolo per la creatività letteraria, poetica, artistica di tutti coloro che frequentano il Politecnico di Torino. Chiedere racconti, poesie e disegni a chi quotidianamente si cimenta con equazioni e calcestruzzo, potrebbe sembrare un azzardo. Invece no. Questa manifestazione, giunta alla sua quinta edizione consecutiva, può essere ormai considerata un appuntamento centrale nella vita culturale del Politecnico e del Piemonte”, spiega Stefano Mola, presidente della giuria di selezione, che aggiunge “Le opere dei concorrenti si sono sviluppate seguendo vari filoni, ne risulta un volume ricco di spunti intriganti in ogni sua pagina”.

L’iniziativa, unica nel suo genere, ideata ed organizzata dall’Associazione Culturale Il Traspiratore grazie al supporto istituzionale del Politecnico di Torino e di Torino Capitale Mondiale del Libro ed alla partnership con CTS e Casa Dada, si è avvalsa dei patrocini della Regione Piemonte, della Regione Valle d’Aosta, della Provincia di Torino e delle Città di Torino, Alessandria, Aosta, Biella, Ivrea, Mondovì, Vercelli.

Torino capitale del futuro

ANDREA DE BORTOLI ISABELLA SUSA di AGORÀ SCIENZA via Lastampa.it

Nel 2010 ospiterà Euroscience Open Forum, meeting su ricerca e innovazione. Come è stata battuta la concorrenza di “pesi massimi” come Parigi, Copenhagen e Breslavia

Euroscience Open Forum (ESOF), il più grande forum europeo dedicato alla ricerca scientifica e all’innovazione, poserà le vele in Italia e precisamente a Torino nel 2010.

Ad organizzare il meeting, a cadenza biennale, è Euroscience, l’associazione diffusa in 40 Paesi, fondata nel 1997 e aperta alla partecipazione di ricercatori, policy-makers, giornalisti, insegnanti, studenti di dottorato e, in generale, ad ogni cittadino interessato a scienza, tecnologia e alla loro relazione con la società.

L’idea del forum, sul modello degli incontri organizzati annualmente negli Usa dall’analoga associazione d’oltreoceano, la American Association for the Advancement of Science (AAAS), è nata – spiega il suo ideatore, Carl J. Sundberg, professore al Karolinska Institutet di Stoccolma – «dalla mancanza di un luogo di incontro per discutere in modo allargato del ruolo della scienza per la società europea».

ESOF è costituito da una conferenza scientifica interdisciplinare (dedicata a temi che spaziano dalle scienze sperimentali alle scienze umane e sociali), con lo scopo di presentare e discutere le frontiere della ricerca scientifica europea e il suo impatto sulla società, e da un programma di eventi di diffusione della scienza (l’«outreach program») che coinvolge l’intera città ospite. Il primo ESOF si è svolto nel 2004 a Stoccolma, con quasi 2 mila partecipanti, nel 2006 il forum ha avuto luogo a Monaco e ora si progetta la prossima edizione che si terrà a Barcellona nel 2008 e per la quale si punta a 5 mila partecipanti. La città è stata proclamata per tutto il 2008 «Città europea della scienza» e molte manifestazioni per il grande pubblico avranno luogo in concomitanza con il forum.

Perché Torino dopo Barcellona? Secondo Peter Tindemns, presidente del comitato selezionatore, «tutte e quattro le città candidate – Parigi, Copenhagen, Breslavia e Torino – hanno presentato proposte convincenti per ospitare il meeting e tuttavia Torino ha convinto il comitato che i suoi programmi garantiranno le maggiori opportunità per allargare a tutta l’Europa il dialogo tra i cittadini e la comunità della ricerca».

Torino ha una grande tradizione nella produzione di conoscenza scientifica, sia a livello pubblico sia privato, e nella diffusione del sapere. Una città-laboratorio pronta ad accettare sfide culturali, sociali e scientifiche. E’ da questo identikit che è stata costruita dai promotori – Agorà Scienza (Università di Torino), CentroScienza Onlus e Compagnia di San Paolo – la proposta di Torino per ESOF 2010. Tra le idee più innovative, spicca certamente Web ESOF. E’ una piattaforma digitale per offrire a tutto il mondo, ma soprattutto ai Paesi in via di sviluppo, la possibilità di poter partecipare attivamente alle conferenze e ai dibattiti. Le tecnologie dell’informazione, che spesso rischiano di dividere, sono così al servizio del maggior numero di persone possibili.

In questa direzione l’«outreach programme» sarà sviluppato in collaborazione con i principali «Science Center» europei, ma non solo. Anche il Nord Africa, il Medio Oriente e il Sud America saranno rappresentati. Ampio spazio sarà poi dedicato alle giovani generazioni, alla possibilità di riscoprire nell’attività del ricercatore una professione affascinante e appassionante.

La prestigiosa assegnazione dell’evento rappresenta un’occasione da non perdere per dare slancio e visibilità internazionale alla ricerca scientifica italiana. E’ vero che siamo il Paese con il minor numero di ricercatori e che spendiamo poco in percentuale sul Pil in ricerca e sviluppo, ma è anche vero i nostri ricercatori sono tra i più produttivi e per questo tra i più appetibili nel mondo. ESOF diventa quindi un’opportunità per rilanciare tra le istituzioni politiche, i media e l’opinione pubblica europea il ruolo dell’Italia nella ricerca scientifica e tecnologica.

Ci vorranno ancora tempo e molto lavoro, perché ESOF diventi parte integrante del panorama scientifico europeo, ma l’evento – come dichiara Sundberg – «costituisce la più grande piattaforma di scambio indipendente tra scienziati e policy makers e ha grande risonanza mediatica. Speriamo inoltre che possa portare ad un maggiore interesse dei cittadini per l’Europa della conoscenza, aiutando a risolvere problemi di fondamentale importanza, ad esempio negli ambiti-chiave della salute, del clima e anche dell’energia».

Fiera dei Laboratori di Impresa

Sabato 26 maggio in Piazza Bodoni a Torino a conclusione dell’edizione 2006/2007 del progetto di orientamento all’imprenditorialità promosso dall’Assessorato al Lavoro della Regione Piemonte si terrà la quinta Fiera Regionale dei Laboratori di Impresa. L’iniziativa vedrà coinvolti oltre 300 studenti degli Istituti Secondari Superiori Piemontesi.

Il Progetto di orientamento all’imprenditorialità, promosso dalla Regione Piemonte e finanziato attraverso il Fondo Sociale Europeo, si rivolge agli Istituti Secondari Superiori delle diverse Province piemontesi e mira ad avvicinare gli studenti al mondo dell’impresa, attraverso una esperienza diretta.

L’intervento non si limita esclusivamente alla realizzazione simulata di modelli produttivi e di mercato all’interno delle scuole ma principalmente si pone come obiettivo l’interesse e la consapevolezza degli studenti nei confronti della figura professionale e delle attività dell’imprenditore.

Open Source:risorsa per l'innovazione e per l'ICT

Venerdì 18 maggio 2007 alle ore 17,30 al Centro Studi Bruno Longo – Via Le Chiuse 14 – Torino si svolge un tavolo di lavoro per individuare strumenti normativi e finanziari per lo sviluppo dell’open source in Piemonte: una legge regionale; i fondi DOCUP; educational nelle scuole; servizi per le PA, per le imprese e per i cittadini.

Introduce

  • Marco STEFFENINO coord. InnovAzione Osservatorio ICT, Torino

Relazioni

  • Raffaele MEO Dip. di Automatica e Informatica, Politecnico di Torino
  • Federico DI GREGORIO Imprenditore software libero, Torino
  • Giuseppe BENEDETTO Direttore sett. Industria, Regione Piemonte

Dibattito

  • Andrea BAIRATI Ass. Politiche Innovazione, Regione Piemonte
  • Giuseppina DE SANTIS Ass. Attività Produttive, Provincia di Torino
  • Tom DEALESSANDRI Ass. Attività Produttive, Comune di Torino
  • Francesco BRIZIO Presidente, CSI Piemonte
  • Roberto REMMERT Presidente, Unimatica API Torino
  • Renato PARENTE VicePresidente, ICT Unione Industriale Torino

Modera

  • Claudio RUFFINI Presidente InnovAzione Osservatorio Reg.le ICT, Piemonte

Conclude

  • Claudio LUBATTI Coordinatore Prov.le, DL La Margherita

Science Commons

Science Commons ha il compito di incoraggiare l’innovazione scientifica, facilitando agli scienziati, alle università e alle industrie, l’uso di letteratura, dati e altri oggetti di proprietà intellettuale e la condivisione della loro conoscenza con gli altri. Science Commons si vale della vigente legislazione sul copyright e sui brevetti per promuovere strumenti giuridici e tecnici volti a eliminare le barriere alla condivisione.

Presupposti

La scienza dipende dall’accessibilità e dall’uso di dati di fatto. Grazie ai progressi nell’archiviazione e nel calcolo elettronico, l’indagine scientifica, in quasi tutte le discipline, sta diventando sempre più ricca di dati. Sia che si tratti di meteorologia, o di genomica, o di medicina, o di fisica delle alte energie, la ricerca dipende dalla disponibilità di database molteplici, provenienti da molteplici fonti, pubbliche e private, e dalla loro apertura ad essere ricombinati, esplorati ed elaborati agevolmente.

Le tradizioni statunitensi

Negli Stati Uniti, questo processo è stato tradizionalmente sostenuto da una serie di politiche, leggi ed usanze per lo più invisibili perfino a chi lavorava nel campo della scienza.
In primo luogo, il diritto americano sulla proprietà intellettuale (e, fino a poco tempo, quello dei paesi più sviluppati) non concedeva la tutela della proprietà intellettuale sui “meri fatti”. Si poteva brevettare la trappola per topi, ma non i dati sui comportamenti dei topi, o sulla resistenza a trazione dell’acciaio. Un articolo scientifico poteva essere sottoposto a diritto d’autore, ma i dati su cui si fondava no. La proprietà commerciale doveva essere limitata alla fase prossima al punto in cui un prodotto finito entra nel mercato. I dati al di sopra rimanevano a disposizione di tutto il mondo. In secondo luogo, la legge degli Stati Uniti imponeva che anche le opere del governo federale che potevano essere sottoposte a diritto d’autore ricadessero immediatamente nel pubblico dominio – una disciplina di grande importanza, a causa dell’enorme coinvolgimento dello stato nelle ricerca scientifica. In senso più ampio, la consuetudine, nel campo della ricerca scientifica a finanziamento federale, era quella di incoraggiare una diffusa disseminazione di dati a prezzo di costo o sottocosto, nella convinzione che, similmente alla rete delle strade interstatali, l’offerta di questo bene pubblico avrebbe prodotto incalcolabili vantaggi economici.
In terzo luogo, nelle scienze stesse, e in particolare nelle università, una forte tradizione sociologica – talvolta detta tradizione mertoniana della scienza aperta – scoraggiava lo sfruttamento proprietario dei dati – in quanto opposto alle invenzioni derivanti dai dati – e richiedeva, come condizione per la pubblicazione, la disponibilità degli insiemi di dati su cui si basava l’opera.

Innovazione tecnologica e attrito giuridico

Questi tre principi fondamentali si sono evoluti – con il passo naturalmente lento degli ordinamenti giuridici – da concetti che esistevano anche prima della Rivoluzione Industriale. Analogamente, la pubblicazione scientifica ha una tradizione assai antica. Le tecnologie moderne, e soprattutto l’impiego progressivo del World Wide Web come biblioteca, hanno cambiato per sempre il meccanismo della trasmissione e della riproduzione dei documenti. In molti campi i risultati sono pubblicati quasi alla stessa velocità con cui vengono ottenuti. Ma il diritto d’autore è mutato con un passo diverso. La combinazione del progresso della tecnologia moderna con un sistema giuridico progettato per un ambiente basato su una tecnologia diversa sta oggi producendo alcune conseguenze non volute. Una di queste è una specie di “attrito” giuridico che ostacola l’uso delle scoperte scientifiche e può condurre a scoraggiare l’innovazione.
Per contrapporvisi, una comunità ampia e vigorosa si è unita a sostenere il concetto di Open Access per la letteratura scientifica. “digitalizzato, on-line, gratuito, e libero dalla maggior parte delle restrizioni connesse al diritto d’autore e alle licenze”. I National Institutes of Health statunitensi hanno proposto un Open Access obbligatorio per tutte le ricerche da loro finanziate, a partire da sei mesi dopo la data di stampa, e nel Congresso c’è sostegno per questa iniziativa. La maggior parte delle riviste importanti hanno concesso agli autori il diritto di pubblicare per proprio conto delle versioni dei loro articoli peer-reviewed. Ma le questioni giuridiche sono ancora senza risposta: come un autore può rendere disponibile al pubblico la sua opera, pur assicurandosi di conservare qualche diritto su di essa?
Il passo diverso del cambiamento della tecnologia moderna rispetto diritto crea attrito anche altrove. Per esempio, nell’ambito della genetica, la disciplina sui brevetti si è approssimata pericolosamente a un diritto di proprietà intellettuale sui meri fatti – i C, G, A e T di una particolare sequenza genetica. In altri ambiti, complicati contratti per adesione creano diritti di proprietà intellettuale de facto sui database, completati da accordi di estensione e da molteplici limitazioni sull’uso. Sul piano legislativo, gli Stati Uniti stanno considerando e l’Unione Europea ha già adottato un “diritto sui database” che effettivamente concede la tutela della proprietà intellettuale sui fatti – mutando una delle premesse fondamentali della proprietà intellettuale: che non si possono mai possedere fatti o idee, ma solo le invenzioni o le espressioni prodotte dalla loro intersezione.
Anche il ruolo del governo federale sta cambiando. Ai sensi dell’importante e meraviglioso Bayh-Dole Statute, i ricercatori con finanziamento federale sono incoraggiati a cercare un uso potenzialmente commerciale della loro ricerca. Le università sono divenute partner nello sviluppo e nella mietitura dei frutti della ricerca. Questo processo ha prodotto, in molti casi, dei risultati stupefacenti, convertendo la scienza nuda ed essenziale in prodotti utili per molte industrie. Ma, di conseguenza, il perseguimento della commercializzazione ha risalito la corrente, raggiungendo, in qualche caso, i livelli della ricerca e dei dati fondamentali, e ciò ha creato complicati requisiti giuridici. Se i particolari possono diventare complicati quando la proprietà intellettuale incombente è un nuovo “metodo” per mettere alla prova l’attività biologica, ci sono ancora più problemi per la tutela tramite brevetto dei geni, delle proteine e delle funzioni che se ne derivano.
Il mero costo, in termini di tempo e di denaro, di un lavoro legale così complesso e multilaterale può mettere la proprietà intellettuale in fuorigioco – le spese legali, semplicemente, sono più costose di quanto il prodotto potrebbe guadagnare sui mercati aperti una volta fatto il lavoro legale. Questo ostacola l’innovazione scientifica, poiché il valore dell’informazione scientifica aumenta esponenzialmente se è connessa ad altra informazione scientifica, e si minimizza quando essa è tenuta segregata dal diritto.

Il sito Science Commons

Presentazioni dal Litcamp

Un libro in BETA su Lulu

Modelli di business per le industrie creative

Studyinpiemonte alla Fiera del Libro

 L´area Studyinpiemonte allestita e coordinata da Regione Piemonte all´interno della ventesima Fiera del Libro è uno spazio interamente dedicato al Sistema Universitario piemontese e ai quattro Atenei che lo compongono: l´Università degli Studi di Torino, il Politecnico di Torino, l´Università degli Studi del Piemonte Orientale e l´Università di Scienze Gastronomiche. Il progetto prevede la costituzione di un vero e proprio Media Center, che si pone l´obiettivo di diventare l´occhio e la voce ufficiale della Fiera Internazionale del Libro di Torino.

Le sezioni dell'area

Extracampus – Televisione delle Università del Piemonte
Costituisce l´estensione della televisione dell´Università di Torino a tutti gli Atenei del Piemonte. Dopo una sperimentazione avviata dal 2003 dall’Università di Torino essa oggi esprime un nuovo, ambizioso progetto di comunicazione a disposizione dell’intero sistema universitario regionale, delle enormi risorse scientifiche, formative, culturali e giovanili presenti nella Regione. In questa nuova veste Extracampus si presenterà durante le giornate della prossima Fiera del Libro producendo telenotiziari giornalieri, realizzando in diretta programmi Educational in collaborazione con le scuole, proponendo momenti di riflessione e di creatività sui temi della TV, dei nuovi linguaggi e delle nuove tecnologie mediatiche e spazi di approfondimento e di dibattito nella forma televisiva del talk show.

Futura – Corso di Master in Giornalismo
Futura è il mensile del Master di Giornalismo dell’Università di Torino. Fin dal suo primo numero, (febbraio 2005), il giornale si è caratterizzato per la sua natura di ‘vero’ periodico free press: un target preciso, i giovani di Torino e dintorni tra i 18 e i 25/30 anni, universitari ma non solo; un’alta tiratura; una forte attenzione alla distribuzione (sedi universitarie, punti Informagiovani, biblioteche civiche, locali, librerie…) e al dialogo con tutte le realtà giovanili (associazioni, centri, rappresentanze universitarie, attività culturali…). La natura del prodotto è stata concepita come quella di una free press, con testi relativamente brevi e grafica essenziale. Alla Fiera del Libro, la redazione di Futura realizzerà un foglio quotidiano che racconterà la Fiera e che verrà distribuito all´interno della Fiera stessa.

WRAP – Web Radio Atenei Piemonte
Seguirà i principali eventi della XX° Fiera del Libro in diretta streaming audio e video tutti i giorni, dalle 10 alle 23. Come tradizione la redazione di WRAP, composta dagli studenti delle web radio degli atenei piemontesi e dagli speakers delle radio del territorio piemontese, darà aggiornamento costante su quanto accade alla fiera, realizzando interviste con gli ospiti della Fiera e seguendo l’evolversi del concorso CortoBookCasting.