Emanuela Minucci su Lastampa.it

Non sarà il Guggenheim, ma poco ci manca. Certo è che la stretta di mano fra il sindaco Chiamparino e l’amministratore delegato di Rfi Mauro Moretti (ieri a Roma) se sarà seguita da un accordo nero su bianco, sancisce la nascita di un nuovo, cruciale trampolino per la città: dal punto di vista culturale, turistico ed economico.

Il tutto grazie all’intervento della Fondazione Crt, che ha puntato fondi freschi (si parla di 55 milioni di euro) sull’intera operazione. Come? Proponendo a Rfi di comprare i muri delle Ogr, le ex Officine Grandi Riparazioni che si affacciano su corso Castelfidardo, nel cuore di Spina 2. Un modo per poter finalmente disporre di quel duomo dell’archeologia industriale e trasformarlo nel più completo e moderno polo dell’arte contemporanea di Torino e inserirlo nel circuito delle eccellenze europee dell’arte. «La Fondazione Crt – spiega l’assessore all’Urbanistica Mario Viano, che ha accompagnato il sindaco nella sua missione romana – ha fatto un’offerta economica che a Roma hanno ritenuto molto interessante. Ora non restano che da approfondire alcuni aspetti tecnico-procedurali, ma la strada è spianata». Soddisfatto il primo cittadino che ha commentato: «speriamo che l’affare vada in porto, quando sono in gioco cifre del genere il condizionale è d’obbligo». E anche l’assessore alla Cultura Fiorenzo Alfieri, che da anni ormai punta su questo gioiello dell’architettura industriale torinese per trasformarlo in roccaforte dell’arte contemporanea in cui Torino già eccelle, ieri si è rallegrato della notizia.

«La Crt si è detta disponibile ad acquisire l’immobile – ha continuato Viano – per traslocare fra quei muri tutte le sue collezioni di arte contemporanea. La Città farà il resto, completando l’allestimento del museo con la Gam e il resto del sistema di arte contemporanea». Un progetto di grandissimo respiro, dunque, che fra l’altro non pone nemmeno un problema dal punto di vista delle varianti urbanistiche necessarie alla metamorfosi della struttura: «Dal momento che se ne ricaverà un museo – ha aggiunto Viano – e il museo è un servizio pubblico, non c’è quindi alcun bisogno di cambiare il piano regolatore». Non è la prima volta che si pensa di trasferire nelle Ogr parte della Gam o comunque trasformarle in un polo dell’arte contemporanea. Fra le ultime suggestioni c’era anche quella di allestire nelle Ogr la seconda sede italiana (dopo Venezia) del Guggenheim Museum. Adesso però, anche se non si tratta del prestigioso museo newyorkese, è arrivata la vera svolta. Un bel passo avanti rispetto all’ultimo accordo, che risale all’agosto scorso, quando Comune e Ferrovie firmarono l’agognato patto sul cosiddetto «Duomo», l’edificio a forma di «H» che è il più pregevole manufatto architettonico delle ex Ogr. Il fiore all’occhiello di Spina 2 venne ceduto in comodato gratuito a Palazzo civico per 30 anni. In quella data Palazzo Civico annunciò pure il primo progetto di utilizzo di parte della struttura, che prevedeva lavori «leggeri» di sistemazione, da 500 mila euro.

Se l’intervento sarà confermato, la pregiata architettura potrà essere aperta al pubblico, inaugurandone la vocazione espositiva. A giugno 2008 (anche questo dovrebbe essere un appuntamento confermato) le Ogr accoglieranno una grande mostra sulle trasformazioni della città, in occasione del congresso mondiale degli architetti. Quando sarà conclusa tutta l’operazione? «Ci auguriamo entro il 2010 – ha concluso ieri Viano – un anno in anticipo rispetto alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia».

Un torinese a capo del colosso Acer

Emanuela Minucci su Lastampa.it 

Che c’entra Acer, la società taiwanese seconda produttrice mondiale di notes-book e quarta di personal computer, con Torino? E che c’entra Madrid? C’entrano, eccome. Perché il destino di Acer – fatturato annuo di 20 miliardi di dollari – che in questo fine settimana ha festeggiato nella capitale spagnola l’acquisizione di Gateway (per 710 milioni di dollari) è nelle mani di un manager torinese: il presidente mondiale del gruppo taiwanese si chiama Gianfranco Lanci ha 53 anni, due figli ormai laureati, e una passione sfrenata – tipicamente sabauda – per il proprio lavoro. Con i cinesi ha in comune solo il taglio degli occhi (vagamente a mandorla) e l’abitudine a lavorare 14 ore al giorno. Ma tanto basta: hanno scelto lui, perchè, come concordavano tutti a Madrid in questi giorni, «ha la vision» del mercato.

Allora presidente, lo sa che in Italia Acer viene pronunciata «eiser» e nessuno penserebbero mai e poi mai che il suo presidente sia nato e vissuto per anni a Torino?
«Certo che lo so. Dicono tutti “eiser”, e invece Acer è un nome latino, vuol dire acero, semplicemente. Ed è stato scelto per due ragioni: perché l’acero è considerato un albero dalla vita eterna e poi perché cominciava per a, che è sempre una buona cosa per un’azienda quotata in Borsa…

E lei perché è stato scelto fra tanti?
«Diciamo che sin da quando lavoravo per la Texas Instruments al centro Pier della Francesca di corso Svizzera, mi sono dedicato anima e corpo a quello che facevo: all’epoca mi occupavo di “notebook” e ci ho creduto da subito come vero prodotto del futuro. Poi nel 1983 Texas venne assorbita da Acer e la mia carriera continuò nell’azienda di Taiwan».

Fu allora che abbandonò Torino.
«Sì, a malincuore. Mi trasferii a Milano per diventare il responsabile dell’area europea. Ma la mia famiglia rimase a Torino. Ed è per questo che faccio il pendolare, tutte le settimane».

E come trova la città? Non ha mai pensato di trasferire Acer sotto la Mole? Il sindaco Chiamparino gliene sarebbe grato…
«Eh, non sarebbe male, purtroppo però tutti i nostri clienti sono a Milano. Il punto non è spostare l’azienda. Ma è muovere i clienti che diventa dura…».

Con Torino quindi, niente joint venture?
«Come no? E’ però presto per parlarne. Ho preso contatti con il Politecnico e non posso parlarvene prima di capire come e quando chiuderemo la faccenda».

Le piacerebbe l’idea di trasferire un pezzo di ricerca di Acer nella nuova cittadella della Scienza e della Salute che in futuro nasceranno a Torino?
«E’ un progetto ancora troppo lontano. Certo che l’idea del polo d’eccellenza è attraente, uno dei motivi per cui abbiamo contattato il Poli è proprio questo: puntare sulla formazione dei neo-laureati».

Come trova Torino in questi ultimi anni? La vede migliorata?
«Enormemente. Le Olimpiadi hanno davvero regalato una marcia in più alla città sia dal punto di vista culturale sia turistico. E poi mi piace tantissimo il fatto che la città non sia più Fiat-dipendente. Adesso è davvero una metropoli che può giocare su più tavoli. Certo però che i trasporti lasciano ancora davvero desiderare».

Si riferisce alla Torino-Milano?
«Sì certo, la odio e mi tocca farla spessissimo. Ma anche la situazione degli aeroporti è penosa. Adesso vogliono anche toglierci Malpensa, non la vedo molto bene: tutto il Nord in questo modo resta penalizzato».

Onde quadre, la radio del Politecnico

Con OndeQuadre, il Politecnico di Torino vuole continuare un percorso didattico e di ricerca che vede l’Ateneo in prima linea per fornire agli studenti sempre nuovi strumenti, per innovare progetti, processi, nuovi ambienti, per crescere come persone e come professionisti del mondo del lavoro.

In quest’ottica, OndeQuadre diventa uno spazio per sperimentare nuove tecnologie nel campo dell’Information Tecnology, integrandole con uno studio accurato dei contenuti trasmessi, in maniera sinergicamente coerente allo spirito pioneristico della cultura politecnica.

Una cultura che in questi anni è diventata sempre più poli-etnica e internazionale, e che sarà la vera protagonista di OndeQuadre. OndeQuadre, è un vero e proprio amplificatore della voce, delle potenzialità e della vitalità dell’Ateneo in quanto straordinario strumento di comunicazione agli studenti, per gli studenti, dagli studenti, nonché dei docenti e del personale tecnico amministrativo.

Il sito di Onde Quadre 

A Torino nasce la carrozzina multifunzionale

La carrozzina B-Free Multifunction è un prodotto rivoluzionario sia dal punto di vista estetico sia da quello funzionale. Concepita come un vero e proprio oggetto di design è bella da vedere, pratica da usare e pensata per la massima autonomia.

Il progetto nasce dall’intuito di un giovane designer e imprenditore, egli stesso in carrozzina, che alla luce della propria esperienza personale e professionale ha saputo reinterpretare le esigenze delle persone diversamente abili.

Il valore intrinseco del prodotto è la multifunzionalità, in quanto al modello base è possibile aggiungere con facilità diversi accessori, come il sistema di scampanatura delle ruote posteriori indispensabile per giocare a tennis, la ruota antiribaltamento, le ruote tassellate per lo sterrato e quelle specifiche da spiaggia.

Telaio pieghevole, superleggero in alluminio
Parafanghi in carbonio ad alta efficienza
Pedane il lexan trasparente o in carbonio
Sistema multiregolazione ruote anteriori e posteriori

La carrozzina B-Free ha un design accattivante ed è altamente personalizzabile, oltre ai 4 allestimenti B-Free Beach, B-Free 4X4 e B-Free Sport, permette di scegliere fra diversi colori e modelli di cerchioni.

Innovazione, indipendenza, multifunzionalità sono i valori che accomunano il prodotto B-Free Multifunction e l’azienda Able che lo produce. Danilo Ragona, giovane e brillante Industrial designer diplomato presso lo IED di Torino, è diventato imprenditore per dare vita all’intero progetto ed esprimere un punto di vista fortemente evolutivo sul mondo delle diverse abilità. Attraverso un approccio di sdrammatizzazione e demedicalizzazione, è arrivato a concepire la carrozzina come un oggetto di design personale, piacevole, mirato a migliorare la qualità della vita.

Torino, Vercelli, Novara, Milano, Pavia, Alessandria, Asti, Torino in treno come fosse una metro

Maurizio Tropeano su La Stampa

La licenza per la società di trasporto è la numero 47. Ed è stata rilasciata il 6 luglio scorso dal ministero dei Trasporti alla ArenaWays, società privata formata da un pool di imprenditori piemontesi che ha deciso di investire, per iniziare, 50 milioni. In queste settimane, sempre da Roma, dovrebbe arrivare il titolo autorizzatorio, certificato necessario per la nascita dell’impresa e avviare così le procedure per la selezione e formazione del personale. Un percorso che richiede circa 18 mesi di lavoro. Poi nell’aprile del 2009 partirà il pre-esercizio. Le corse passeggeri inizieranno a settembre sul tracciato circolare Torino-Vercelli-Novara-Milano-Pavia-Alessandria-Asti-Torino. In tutto 343 chilometri su cui correranno 9 convogli.

La società privata ArenaWays farà concorrenza a Trenitalia – che continuerà a gestire il trasporto pubblico locale – su uno dei settori più difficili del mercato: il traffico locale. Un mercato con grandi potenzialità visto il malcontento dei pendolari. La concorrenza non avverrà tanto sul fattore prezzo – i soci di Arenaways contano di rientrare dall’investimento proprio grazie alla vendita di ticket e abbonamenti – quanto sul servizio alla clientela: sedili più comodi, tavoli per lavorare, possibilità di collegamenti per computer e telefonini. E poi assistenza a bordo potenziata e massima attenzione alla pulizia. Il servizio non sarà affidato a terzi ma gestito direttamente dall’azienda che, a regime, impiegherà 56 persone.

La scommessa di ArenaWays è quella di offrire un sistema di trasporto ferroviario quasi metropolitano: – ci sarà un treno ogni ora e il servizio dovrebbe coprire l’orario 5-24 – che fornisca un servizio di qualità ai pendolari, soprattutto su tratte lasciate scoperte o poco servite da Trenitalia. Il piano industriale si regge anche perché la compagnia punta ad abbattere alcuni dei costi fissi come, ad esempio, il servizio di biglietteria. I ticket non si potranno acquistare a terra ma solo via Internet o direttamente sui convogli dove saranno installati dei distributori automatici. I posti a sedere sono 240 con uno spazio vitale per il passeggero più ampio garantito dall’acquisto del nuovo materiale rotabile.

I convogli utilizzeranno binari e stazioni di proprietà di Rfi, naturalmente pagando l’affitto, a volte, come nel caso della stazione di Torino Dora, utilizzano scali quasi dimenticati. Dora, ad esempio, diventerà un nodo importante per l’interscambio con il collegamento ferroviario per Caselle. Sotto la Mole sono previste altre due fermate: Porta Susa e Lingotto. Poi i convogli viaggeranno in senso circolare toccando, per ora, le stazioni dei capoluoghi di provincia.
La base logistica della nuova compagnia ferroviaria sarà ad Alessandria dove esiste un numero consistente di binari e di spazi liberi da attrezzare. Anche le officine per la manutenzione e riparazione del materiale rotabile dovrebbero essere localizzate nell’alessandrino, fuori dal capoluogo in altri Comuni dove esistono ampi spazi serviti da rotaie.
L’obiettivo di ArenaWays è quello di partecipare, nel prossimo futuro, alle gare per l’assegnazione del trasporto pubblico locale indette dalla Regione. Gare che valgono 200 milioni di finanziamento pubblico all’anno.

Regione Piemonte ed Ericsson contro il digital divide

Luca Castelli su Lastampa.it

Piemonte contro il digital divide, atto secondo. Dopo la firma del protocollo Telecom nel 2006 e il varo del programma Wi-Pie, la Regione ha raggiunto un accordo con Ericsson Telecomunicazioni per la realizzazione di progetti di allargamento dei servizi di connettività a banda larga.

L’obiettivo dell’ente pubblico è quello di coprire entro la fine del 2008 l’intero territorio regionale con una rete che non serva soltanto per connettersi a Internet, ma anche a sostenere il traffico della telefonia, della televisione digitale e di qualsiasi altro servizio disponibile oggi e in futuro, con un occhio di riguardo alla tecnologia mobile.

Il protocollo d’intesa firmato mercoledì mattina dall’assessore alle politiche per l’innovazione Andrea Bairati e dal vicepresidente di Ericsson Timothy Lucie-Smith avrà per ora uno sviluppo concreto nell’Alessandrino, dove sono già iniziati i lavori che nel giro di pochi mesi dovranno portare Internet ad alta velocità in tutti i 190 comuni della provincia.

“L’accordo segue alcuni criteri”, ha spiegato in conferenza stampa l’assessore Bairati, “a cominciare dall’economicità. La Regione metterà a disposizione le sue infrastrutture, ma non sarà investitore diretto. Non dovrà quindi rispondere ad alcun onere economico”.
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Wekey, il wiki parte da Torino

Wekey è una innovativa azienda torinese che offre alle aziende italiane una soluzione software innovativa: l’”enterprise wiki” o “wiki aziendale”. L’offerta di una piattaforma integrata e di livello “enterprise” in questo campo è in forte crescita e si sta affermando negli Stati Uniti e nelle grandi multinazionali europee, ma è molto ridotta in Italia.

Che cosa è un wiki ? Un wiki è un sito web che permette a ciascuno dei suoi utilizzatori di
aggiungere contenuti, come in un forum, ma anche di modificare i contenuti esistenti inseriti da altri utilizzatori. La tecnologia Wiki nasce nel 1995, grazie a Ward Cunningham. Dopo più di 10 anni dalla sua nascita Wiki è una tecnologia matura.

Il vantaggio maggiore dell’uso dei wiki sta nel fatto che con un unico investimento si raggiungono molteplici risultati: disporre di uno strumento efficace ed efficiente per il lavoro collaborativo on-line, creare una knowledge base aziendale semplice da alimentare, amministrare ed organizzare e frutto di una progettazione “sociale”, di un’architettura delle informazioni aderente alla propria organizzazione perchè è da questa che è stata concepita, disponibile 24/7, accessibile da tutto il mondo. Altri vantaggi sono ottenere trasparenza nei processi di produzione dell’informazione (e relativi documenti) e loro tracciabilità, permettere di inserire/aggiornare l’informazione in tempo reale, per tutti, senza rischi di dimenticanze e ritardi, diminuire, se non annullare, il sovraccarico da email cui siamo oggi esposti.

Qualche esempio di utilizzo

  • Documentazione dell’esperienza nell’uso di una particolare tecnologia, cui possono contribuire più colleghi aggiungendo le loro conoscenze, considerazioni o conclusioni pratiche.
  • Gestione di progetti (sviluppo software, nuovi prodotti, edilizia, …): wiki è un canale di comunicazione che rende più efficace la preparazione delle riunioni, la raccolta dei documenti da discutere, il loro aggiornamento, la redazione in tempo reale dei verbali, la comunicazione di progetto.
  • Supporto applicativo: i wiki sono lo strumento ideale per documentare l’utilizzo e supportare la gestione di applicativi complessi (gestionali, office automation, ecc…), rendendo semplice anche l’aggiornamento delle informazioni e la raccolta di casi particolari.
  • Supporto alle vendite: il settore commerciale di un’azienda ha bisogno di un gran numero di informazioni ed è sottoposto a vincoli temporali molto stretti. Un wiki aziendale è un ottimo supporto per i commerciali per raccogliere, organizzare e ricercare informazioni sulle vendite e organizzare il supporto commerciale.
  • Intranet: sempre più spesso i wiki stanno sostituendo o almeno affiancando le intranet aziendali in qualità di canale di comunicazione e condivisione della conoscenza.
  • Ricerche di mercato: i wiki aziendali sono potenti piattaforme per raccogliere e condividere informazioni e dati su mercati, concorrenti, tendenze del settore e i prospect (in questo caso abbinando il wiki ad un blog)
  • Comunicazione con esterni: wiki permette di creare un canale di comunicazione bidirezionale dinamico tra un’organizzazione e la sua rete di partner/collaboratori esterni.
  • Servizio al Cliente: molte grandi organizzazioni stanno cominciando ad utilizzare wiki per gestire i Clienti e supportarli nelle loro necessità di informazioni. In tal modo i Clienti, nel tempo, sono sempre più coinvolti e fidelizzati.
  • Call Center: come strumento per migliorare il servizio al cliente attraverso la condivisione, la costruzione e la correzione rapida della base di conoscenza a disposizione degli operatori.

Wekey propone al mercato italiano uno strumento, il wiki aziendale, e relativi servizi di supporto funzionali al miglioramento delle capacità di comunicazione/collaborazione interne ed esterne delle aziende e di gestione della conoscenza.

Wekey offre wiki basati sulla piattaforma Socialtext:

  • in hosting, una soluzione rapida e conveniente per i piccoli gruppi di lavoro e per le aziende e PA che vogliono testare l’applicazione prima di investire in una appliance.
  • come soluzione hardware/software da installare dietro il firewall aziendale.

I racconti della Scienza: le nuove iniziative

Prosegue l’iniziativa della Fondazione per le Biotecnologie e del Life Learning Center di Torino, in collaborazione con la scuola di Formazione avanzata il Rasoio di Occam, che a partire dal 5-6 ottobre 2007 propongono per “I racconti della scienza”, una serie di eventi sulla comunicazione della scienza rivolta a ricercatori e comunicatori, che si terrà nelle aule della Scuola di Biotecnologie in via Nizza 52 e di Villa Gualino, viale Settimio Severo 63, Torino.

Gli scienziati sono sempre più chiamati a raccontare in pubblico il proprio lavoro, ma non sempre sono preparati ad affrontare i delicati meccanismi del mondo della comunicazione. Risultato: percezione distorta della figura dello scienziato stesso e diffusione di informazioni che possono generare panico ingiustificato o speranze disattese.

Il percorso di formazione permetterà ai ricercatori di interfacciarsi meglio con i mezzi di comunicazione attraverso una serie di incontri sempre più specialistici tenuti da noti esperti.

Il 5-6 ottobre 2007 si parte con “Comunicare la ricerca”, un incontro con Giovanni Carrada (autore di SuperQuark) che presenterà una panoramica sul mondo della comunicazione della scienza e permetterà ai partecipanti di realizzare praticamente un progetto di comunicazione.

Gli altri incontri:
– 23-24 novembre 2007: “La scienza in radio” con Elisabetta Tola (conduttrice di Radio3scienza)
– 14-15 dicembre 2007: “Facciamoci capire – la comunicazione del rischio per condividere le soluzioni” con Andrea Vico (giornalista scientifico free lance) e Monica Mazzucco (responsabile area comunicazione di Avventura Urbana)
– 18-19 gennaio 2008: “La scienza in mostre ed exhibit” con Andrea Vico
– 22-23 febbraio 2008: “Dal lab al web: il multimediale nella didattica e nella divulgazione” con Marika De Acetis (Responsabile Produzioni Multimediali di
Edumond Le Monnier – Arnoldo Mondadori Editore).

Il percorso prevede anche la possibilità di partecipare a un corso on-line sulle basi della comunicazione della scienza realizzato da Sergio Pistoi (giornalista scientifico free lance).

Gli eventi teorico-pratici sono di breve durata e diluiti nel tempo allo scopo di essere inseriti agevolmente nel lavoro quotidiano del ricercatore e di concedere il tempo
necessario per sperimentare quanto appreso.

Tutti gli eventi si terranno il primo giorno (venerdì) con orario indicativo 14.00-19.00 e il secondo giorno (sabato) con orario 9.00-18.00.
Il costo di iscrizione per ciascun modulo è di € 150.00 + IVA 20%, per un totale di € 180.00. Per informazioni: [email protected]

La liberalizzazazione dell'energia elettrica

Gli interessi dei consumatori e dei media online in relazione alla liberalizzazione del mercato dell’energia hanno riguardato soprattutto le fonti alternative e le operazioni finanziarie delle aziende operanti in questo ambito. A rivelarlo è una ricerca condotta da eXtrapola, società leader di mercato nel monitoraggio di informazioni e contenuti online, in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia, centro di ricerca specializzato nell’analisi della comunicazione.

Il primo luglio 2007 è scattato il processo di liberalizzazione nel mercato della fornitura di energia elettrica alle utenze private. Questo processo, appena cominciato e prevedibilmente di lunga durata, non solo vedrà oltre 27milioni di famiglie alle prese con un procedimento di raccolta di informazioni per compiere la scelta migliore, ma rappresenta anche un esempio di confronto di strategie di comunicazione su un mercato dove in poco tempo si affolleranno decine e decine di nuovi operatori. L’Osservatorio di Pavia ed eXtrapola hanno deciso di monitorare e studiare insieme le caratteristiche, la differente tipologia e il rapporto reciproco dell’informazione prodotta sull’argomento da differenti fonti di informazione. E’ nato quindi un Osservatorio della Comunicazione sul Mercato dell’Energia.

La prima ricerca, pubblicata in anteprima da Nòva24, supplemento del Sole 24 ORE, ha preso avvio dalla raccolta di oltre 350 articoli e commenti comparsi su internet tra il 21 maggio e il 22 giugno 2007. La ricerca ha individuato i sei ambiti tematici specifici sui quali si è concentrata la discussione: le energie alternative (31% degli articoli), operazioni finanziarie e valutazioni sul fatturato e sulle azioni delle aziende coinvolte (20%), accordi e alleanze di mercato (19%), previsioni di mercato, come ad esempio, sul futuro prezzo del greggio e su un possibile rilancio del nucleare (14%), normative che regoleranno il mercato ormai liberalizzato (10%), temi ambientali, come ad esempio la produzione di energia vincolata al rispetto del protocollo di Kyoto (8%).

Il documento integrale della ricerca è reperibile sul sito di eXtrapola e su quello dell’Osservatorio di Pavia, mentre i successivi risultati verranno resi noti da settembre.

TV@Traffic: il Wi-Pie diventa televisione

Vittorio Pasteris su Lastampa.it

In questi giorni di luglio fresco e ancora non afoso, Torino è attraversata da giovani e meno giovani, in tenuta estiva, che sfollano verso i luoghi cittadini dove sono stati delocalizzati i diversi appuntamenti del Traffic Festival, la grande kermesse musicale gratuita di metà luglio.

Una delle novità della versione 2007 del Traffic Festival è la net-tv realizzata con la collaborazione del programma WI-PIE della Regione Piemonte. La Wi-Pie TV@Traffic trasmette in streaming tutti i pomeriggi in diretta dal backstage del palco principale di Traffic presso il Parco della Pellerina.

Nelle lunghe dirette della net-tv, dalle 16 alle 24, il conduttore Mao intervista nel suo salotto i protagonisti e gli ospiti del festival, trasmette le registrazioni delle precedenti edizioni e degli speciali realizzati “sul campo” da uno staff di agguerrite collaboratrici

Wi-Pie Tv è un’azione della Regione Piemonte per promuovere la diffusione e l’utilizzo della banda larga con un primo esperimento di televisione pubblica on-line. È la prima volta, infatti, che la Regione realizza una sua web-tv con un proprio palinsesto. L’obiettivo del progetto è di presentare concretamente le potenzialità della rete a banda larga che entro il 2008 collegherà quasi tutto il territorio piemontese.

Per l’assessore alle Politiche per l’Innovazione, Andrea Bairati “si tratta di un passo importante nell’ottica di garantire a tutti pari opportunità nell’accesso alle nuove tecnologie. La presenza al Traffic Free Festival segna l’inizio di una nuova fase di lavoro: ora che la Rete è una realtà, occorre lavorare sui servizi da offrire e sullo sviluppo di contenuti, sfruttando al massimo le
potenzialità offerte dalla banda larga”.

Le trasmissioni di Wi-Pie TV@Traffic sono in onda a partire da www.wi-pie.org ,
www.trafficfestival.com e da www.lastampa.it