Finanziamenti per l'innovazione piemontese

Fino al 3 novembre 2008 resterà aperto il bando regionale per la costituzione, l’ampliamento e il funzionamento dei 12 poli di innovazione che riguardano lo sviluppo di prodotti o servizi innovativi nel territorio piemontese. I poli sono infatti intesi come “strutture e reti in grado di diffondere l’innovazione attraverso il trasferimento tecnologico, la diffusione della conoscenza e l’offerta di servizi altamente qualificati alle imprese piemontesi che operano in settori specifici”. A livello pratico si tratta di raggruppamenti di imprese, attive in uno specifico settore e coordinate da un proprio ente gestore, nelle quali si vuole stimolare l’attività innovativa attraverso l’interazione tra i diversi soggetti partecipanti, l’uso in comune di installazioni e lo scambio di conoscenze ed esperienze.

Gli ambiti riconosciuti per la creazione dei 12 poli comprendono: agroalimentare, nelle aree del cuneese e dell’astigiano; biotecnologie e biomedicale, nelle aree del canavese e del vercellese; chimica sostenibile, nel novarese; nuovi materiali, nell’alessandrino; energie rinnovabili e biocombustibili, nell’area del tortonese; impiantistica, sistemi e componentistica per le energie rinnovabili, nell’area del verbano-cusio-ossola; energie rinnovabili e mini hydro, nell’area del vercellese; Information & Communication Technology, nell’area del torinese e del canavese; tessile nel biellese; meccatronica e sistemi avanzati di produzione, creatività digitale e multimedialità, architettura sostenibile e idrogeno, nell’area del torinese.

MtB Venture Camp a Venezia

Via First Generation Network

Il primo MtB Venture Camp si terra’ i giorni 10-11 ottobre presso il Centro Vega di Venezia-Mestre. Il momento centrale della conferenza e’ rappresentato dallo show case delle 14 start-up semifinaliste selezionate dalla MtB Business Plan competition 2008/9.

Le attivita’ delle startup selezionate svaria da Web 2.0, a nuovi materiali, da dispositivi per il risparmio energetico a robot volanti, ce n’e’ per tutti i gusti.
In particolare, rispetto alla precedente edizione, abbiamo notato un’alta partecipazione di team con esperienza, soprattutto imprenditori seriali (il che’ e’ gia’ un segnale positivo).

Potete trovare una breve descrizione delle start-up che presenteranno

Gli obiettivi che ci poniamo per il Venture Camp sono molteplici. Sicuramente la possibilita’ di avere piu’ dati alla mano, per poter scegliere i finalisti che porteremo in Silicon Valley nella primavera del 2009. Ma anche la possibilita’ di dare spazio a progetti che sarebbero troppo verdi per poter sfruttare a breve le potenzialita’ della Silicon Valley, ma che sono un ottimo fit per un early-stage investor locale. All’evento parteciparanno infatti vari Venture Capitalist cosi come seed investors italiani e stranieri.

I momenti di networking non solo non mancheranno, ma saranno uno dei temi espliciti della conferenza: coffee breaks, una cena di gala con crociera nella laguna veneziana e un servizio di matchmaking investori-startup, saranno opportunita’ per conoscerci e, si spera, fare del business.
L’agenda della conferenza e’ ricca di interviste stile face2face e panel di imprenditori / investitori, con moltissimi speaker membri di 1GN.

Una brochure completa dell’evento e’ scaricabile dal sito. Le iscrizioni per l’evento chiuderanno il mercoledi 8 ottobre.

Plug your mind

Il Club Dirigenti di Informatica di Torino, in collaborazione con il Club per le Tecnologie dell’Informazione di Genova, ha pubblicato il bando per il VI Premio Annuale per l’Innovazione nell’ICT dedicato a Tarcisio Zucca Alessandrelli, fondatore e primo Presidente del Cdi.

L’iniziativa è rivolta a singoli o a gruppi di giovani sotto i 30 anni, residenti in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Verranno premiate le migliori idee innovative nel campo dell’Information & Communication Technology.

Saranno particolarmente apprezzate idee con finalità socialmente utili: alla migliore opera verrà, infatti, assegnato dalla Fondazione Asphi Onlus un premio speciale di 1.500 euro.  Il primo premio è di 4.500 ¤.
Altri premi da 3.000 ¤ e 1.500 ¤ con un montepremi totale di 15.000 ¤.  Le candidature devono pervenire entro il 31 ottobre 2008.

Il bando e tutti i dettagli sull’iniziativa sono no disponibili sul sito internet del premio www.plugyourmind.org

La notte dei ricercatori 2008

Anche quest’anno, il 26 settembre 2008, in Piemonte e Valle D’Aosta e in tutta Italia verrà organizzata la Notte dei Ricercatori.

A Torino, Alessandria, Biella, Novara, Vercelli e Aosta il pubblico di ogni età potrà conoscere da vicino il mondo della ricerca e della scienza, in un immaginario percorso di esperimenti, prototipi, spettacoli e giochi.

La Notte dei ricercatori” è un evento promosso dalla Commissione Europea, e si svolge contemporaneamente il 26 settembre 2008 in più di 200 città europee. L’obiettivo è  avvicinare il grande pubblico al mondo della ricerca, in un contesto informale all’insegna del divertimento.

In occasione dell’evento l’Associazione per lo Sviluppo Scientifico e Tecnologico del Piemonte (ASP) e la Camera di commercio di Torino organizzano il Caffé della Scienza e dell’Innovazione, un appuntamento informale dedicato quest’anno  a tre temi di grande interesse scientifico e culturale:

  • Ricerca e arte:
  • Ricerca e criminalità:
  • Ricerca e industria:

BlogFest: il primo raduno per raccontare la Rete in Italia

“Un evento che riunirà in un unico posto, per la prima volta, tutto ciò che in Italia gravita attorno alla rete, con particolare riguardo ai blog, al social networking e alle community”. Un evento che non ha precedenti, in Italia, così definiscono la BlogFest i suoi organizzatori.

Per tre giorni, dal 12 al 14 Settembre, Riva del Garda sarà paticamente invasa dai blogger che si confronterranno su informazione, arte, letteratura, riviste nell’ottica del Web 2.0.

Tre grandi conferenze tematiche, in onda anche via web, a cui parteciperanno i più noti personaggi della blogosfera e del giornalismo. Tre diversi “BarCamp” ogni giorno, autogestiti dai partecipanti, ma anche concerti, premiazioni e giochi.

Attraverso il sito www.blogfest.it è possibile prenotare dei pacchetti soggiorno che prevedono tariffe scontate e sistemazioni per ogni gusto e tasca, partecipazione ai BarCamp, posti alle conferenze e ai concerti.

Un ponte fra Italia e Silicon Valley

via Corriere.it

L’unico termometro infallibile sullo stato di salute dell’economia della Silicon Valley è la 101, la strada che collega San Francisco con Palo Alto. Il traffico quotidiano funziona meglio del Nasdaq. Fra il 1998 e il 2000 per percorrere il corridoio si impiegavano due ore. Nel 2001, dopo lo scoppio della bolla della new economy, la “one-o-one” era diventata un deserto. Adesso è tornato un certo fermento. Non ai livelli isterici pre-bolla, ma nelle ore di punta, in entrata e in uscita da San Francisco, capita di stare in fila.

A tirare questo ecosistema della tecnologia sono adesso i settori dell’energia rinnovabile e della “security” (sicurezza nazionale, sistemi di controllo e di riconoscimento biometrico). Ma è soprattutto l’aria di ottimismo che si respira nelle aziende e un modello imprenditoriale improntato al coraggio che fanno veramente la differenza e rendono questa parte di mondo per molti aspetti unica. Nella Silicon Valley tanti italiani hanno raggiunto posti di primo piano. Tanto che negli ultimi anni hanno fatto nascere ben tre associazioni che, con ruoli diversi, hanno un unico obiettivo: esportare il modello imprenditoriale anche in Italia costruendo un contatto permanente tra la realtà americana e le tante eccellenze che pure ci sono nel nostro Paese, ma che spesso da noi non riescono a trovare la fortuna che meriterebbero.

Mind the Bridge è una associazione nata nel 2007 con l’obiettivo di creare per la prima volta un collegamento diretto tra business plan italiani e le start up della Silicon Valley. “La missione che ci siamo dati – spiega Marco Marinucci, responsabile Content partnership di Google e anima dell’associazione – è individuare progetti italiani nel campo delle tecnologie e aiutarli a sbarcare nella Silicon Valley dove possono trovare imprenditori pronti a scommettere e investire sulla bontà dell’idea”. Tutto ruota intorno a un evento organizzato annualmente. L’associazione attraverso il sito raccoglie progetti e idee da presentare alle start up americane. Per il 2008 la deadline per l’iscrizione, che si può fare dal sito, è il 4 settembre. I progetti inviati vengono sottoposti al comitato di selezione, formato da 12 imprenditori e venture capitalist. I venti progetti scelti verranno poi presentati al “Venture Camp”, un evento che si terrà il 10 e 11 ottobre al Parco Scientifico Tecnologico di Venezia. Da qui usciranno i 5-6 progetti da portare in aprile nella Silicon Valley per presentarli ai venture capitalist americani. “L’associazione – spiega Marinucci – vuole essere prima di tutto un canale pratico che individui nuove idee interessanti in Italia e le aiuti a sbarcare nel mercato internazionale degli investitori per accedere a partnership o investimenti. Noi li affidiamo a mentori che in 4-5 mesi li aiutino a focalizzare l’idea imprenditoriale e a scrivere un business plan che possa avere maggiori possibilità di successo. Poi, ad aprile, li portiamo qui e li facciamo incontrare con investitori e società che studiano il piano e valutano su quali investire o stringere partnership”. L’anno scorso il successo è stato incoraggiante: dei 55 progetti presentati ne sono stati selezionati 5 e tutti sono andati avanti con sviluppi che vengono regolarmente seguiti sul sito. “Ci arriva di tutto – spiega Marinucci _ dal ragazzo fresco di università con un’ottima idea ai centri di ricerca e all’aziende che hanno anche 10 anni di attività, ma che in Italia non sono riuscite a decollare”.

Jeff Capaccio, avvocato, è l’anima del Silicon Valley Italian Executive Council (Sviec), un gruppo all’interno della Niaf (National Italian American Foundation), con 300 soci orientata esclusivamente alla fascia alta dei manager che hanno il potere nelle aziende hi-tech. Sviec è un networking che riunisce italiani e americani che si scambiano idee e discutono progetti di business. “Cerchiamo di facilitare gli scambi commerciali tra gli italiani che vivono qua e l’Italia – dice Jeff Capaccio – Qui si creano gli agganci e i contatti con i più prestigiosi venture capital e le start up: da Intel a Cisco e Hp”. Nella Silicon Valley non mancano le storie esemplari di innovazione italiana: da Federico Faggin, uno dei padri del microprocessore Intel, a Roberto Crea che in America nel 1978 creò l’insulina sintetica e oggi è una delle figure di spicco della biotecnologia commerciale; da Giacomo Marini e Pierluigi Zappacosta, tra i fondatori di Logitech, a Enzo Torresi, presidente di Olivetti Advanced Technologies Center. Tutti personaggi che ruotano intorno a Sviec che ogni anno organizza incontri di studio in Silicon Valley con una 30 di laureati italiani in ingegneria e economia e commercio. In due settimane gli studenti visitano 15-20 aziende e partecipano a corsi e seminari. Alcuni finiscono per trovare stage nella zona e fanno la tesi su realtà americane. “Qui si respira un’aria imprenditoriale dove tutto è possibile, c’è una cultura di rischio per la quale anche fallire è considerata una buona esperienza che ti insegna: fallire non è una brutta cosa perché vuol dire che ci hai provato”, spiega Capaccio. “C’è tanta energia e tanta carica, per questo uno che ha una buona idea qui trova sempre il talento manageriale e il denaro per decollare”. La Silicon Valley si è caratterizzata sempre di più non solo come una realtà locale, ma come uno stato mentale, punto di riferimento per tutto quello che è tecnologico e biotecnologico. “Noi lavoriamo molto con il Politecnico di Torino, la Bocconi di Milano e il Sant’Anna di Pisa – dice Capaccio – e con Niaf stanziamo oltre un milione di dollari l’anno per le borse di studio. Il fatto è che l’Italia ha ingegneri molto preparati, tra i migliori del mondo, che qui si sono sempre distinti, ma purtroppo manca di mentalità commerciale. Per questo cerchiamo di trasferire in Italia quanto c’è di buono da questa parte del mondo”.

La Business Association Italy America è nata nel 2005 e oggi conta oltre 5000 soci tra Italia e Usa. L’associazione è aperta a tutti e copre tutti i settori del business che hanno interessi legati all’Italia. “Lo spirito dell’associazione – spiega Matteo Fabiano, executive director – è creare eventi, momenti in cui riuniamo la comunità per creare un canale di comunicazione continuativo con tra l’Italia, la California e altri Stati americani”. Baia è focalizzata sulle tecnologie, le biotecnologie, le energie rinnovabili, ma anche i settori dell’import-export, dal cibo al vino, dai materiali da costruzione, all’arte e all’artigianato. “L’anno scorso abbiamo fatto partire due poli anche a Roma e Milano – dice Fabiano – Attraverso la piattaforma di social network e il blog quotidianamente avvengono scambi di idee e di opportunità. Un modo per esportare anche in Italia la mentalità e il modello di business che si è radicato nella Silicon Valley”.

Open Your Mountains Day: il programma

Ecco il programma generale di Open Your Mountains Day: immagine e creatività imn programma il 20 settembre 2008 ad Aosta

Ore 10.00. Photocamp, una non-conferenza sul tema ‘Lo sharing pixel produce condivisione’.
Ogni partecipante dovrà presentare una propria visione, idea o concept in un intervento che dovrà durare al massimo 10 minuti a cui seguirà uno spazio di condivisione.

Ore 10.30. Workshop ‘Una montagna di idee’ con un laboratorio sull’immagine/innovazione che utilizza
il ‘Pensiero Laterale’ di Edward de Bono.

Ore 13.00. ‘Lunch km 0’ con degustazione di prodotti del territorio valdostano e indicazione dei km percorsi da ciascun alimento.

Ore 15.00. Presentazione al pubblico dei risultati del workshop fotografico ‘Montagna e desertificazione’.

Ore 10.00 – 18.00. Durante tutta la giornata all’esterno: un’installazione denominata ‘Montagna di Rifiuti’ realizzata con imballaggi alimentari arricchita da ‘contributi’ aperti a tutti; una mostra di imballaggi alimentari con la loro ‘storia’; una postazione per il calcolo delle emissioni personali di Co2. All’interno della struttura, sempre durante l’arco della giornata, saranno proiettati in loop una serie di documenti video intitolati ‘La scalata all’incontrario’.

Il progetto Science Center

Via Torino Scienza

Il Progetto Science Center è un progetto strategico della Provincia di Torino per la realizzazione di uno science center, uno spazio che non sia solo la raccolta e l’esposizione di strumenti e oggetti della scienza e della tecnica, ma che sia anche una struttura in grado di coniugare il ricco passato della scienza torinese con il futuro della tecnologia avanzata e il presente della ricerca e della produzione scientifica.

La crescita di sensibilità da parte del pubblico per il progresso scientifico e tecnologico e per la ricerca ha posto al centro del dibattito sulla divulgazione scientifica il ruolo dei musei della scienza e la distinzione con i science center.

Le considerazioni che risultano da un confronto ormai trentennale tra due tipologie di strutture fanno emergere comunanze e divergenze. Entrambi vogliono favorire la conoscenza, si rivolgono ad un pubblico indistinto, comunicano attraverso una esposizione, svolgono la loro attività all’interno di un contenitore. In cosa consiste la differenza?

La nascita degli science center, alla fine degli anni sessanta, rappresenta un diverso modo di porsi nei confronti del visitatore, che assume un ruolo attivo e agisce nel contesto della rappresentazione scientifica. Si sviluppa un principio di interattività nella concezione tradizionale della divulgazione scientifica, con l’obiettivo di stimolare la curiosità del visitatore, l’interesse per la ricerca degli elementi significativi per la conoscenza e l’apprendimento, l’esperienza diretta anziché l’acquisizione di informazioni obbligatoriamente sequenziali.

L’evoluzione dei science center e il permanere di strutture museali tradizionali ha però evidenziato nel corso degli anni la complementarietà delle due strutture, restringendone la divaricazione.

Il museo ha cercato di lavorare per dare voce agli oggetti, stabilire una relazione, anche tattile, tra gli oggetti e il pubblico, utilizzare supporti multimediali per favorire il dialogo. Parallelamente il science center ha previsto nei suoi allestimenti anche oggetti originali, per aumentare e rendere più vive le suggestioni che sono alla base delle sue metodologie di apprendimento.

Nominato il direttivo dell'Istituto europeo di innovazione

La Commissione Europea ha ufficialmente nominato il comitato direttivo dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT), spianando la strada per il lancio delle prime Comunità della conoscenza e dell’innovazione (KIC) nell’ambito della nuova iniziativa. Il comitato terrà il suo primo incontro il 15 settembre a Budapest, Ungheria, la nuova sede dell’EIT.

I 18 membri del nuovo comitato sono professionisti con esperienza in vari settori della ricerca, dell’istruzione superiore e dell’industria. Quando le KIC iniziali saranno operative, altri membri si uniranno al comitato, inclusi dottorandi e personale amministrativo di EIT e KIC.

I membri del comitato sono stati nominati da un comitato di identificazione indipendente ad-hoc. Sia il Parlamento che il Consiglio Europeo erano stati informati del risultato finale del processo di selezione, come ha affermato la Commissione in una dichiarazione.

Nel corso dell’incontro del mese prossimo, il comitato metterà in moto il processo che porterà alla costituzione dei prime due dei tre partenariati noti come “Comunità della conoscenza e dell’innovazione” (KIC), il cui lancio è previsto nel dicembre 2009. Le KIC sono i centri operativi di EIT.

Più esplicitamente, il comitato selezionerà, coordinerà e valuterà le KIC. Come reti integrate pubbliche-private, questi centri si riveleranno utili per gli attori principali e in particolare forniranno risorse europee strategiche per gli interessati di industria, ricerca e istruzione superiore. Le KIC lavoreranno per fornire innovazione ai settori economici e sociali. Importanti attività delle KIC includono la creazione, la divulgazione e l’uso di nuovi prodotti di conoscenza e di migliori pratiche nel settore dell’innovazione