Le aziende piemontesi a corto di cervelli

Pierpaolo Luciano su Affari e Finanza di Repubblica

Gli industriali hanno difficoltà a trovare personale per le qualifiche più elevate, ma anche assumere un saldatore o un segretario amministrativo non è facile. Ma c’è la fila per diventare commesso all’Ikea con contratto a tempo indeterminato. Problemi anche per il centro europeo della Gm

Un bravo saldatore? Un miraggio. Un manutentore capace di destreggiarsi tra macchine utensili di ultima generazione? Trovarne. Un esperto di software, hardware e via dicendo? Disponibili con il contagocce. Manodopera specializzata cercasi disperatamente. Firmato: le imprese del Torinese. Per certi mestieri non c’è crisi che tenga, il mercato ne ha sempre bisogno.

L’indagine dell’Unione Industriale per il primo trimestre del 2008 non lascia dubbi: 4 aziende su 10 dell’area hanno difficoltà a reperire personale qualificato. Spiega Mauro Zangola, responsabile dell’Ufficio Studi: «Gli ostacoli aumentano con le dimensioni delle aziende: più sono grandi, più appare difficile coprire i buchi nell’organico. Un fabbisogno che tocca tutte le aree funzionali, ma in particolare quella della produzione. Lì ci sono problemi anche nella ricerca di addetti con bassa qualificazione. Soprattutto tra le aziende metalmeccaniche e della gomma e plastica».

Stessa fotografia da via Pianezza, sede dell’Api, 3 mila piccole imprese associate: al servizio infojob del 2007 figurano ai primi posti impiegati contabili, segretarie amministrative, disegnatori, tornitori e perfino centralinisti.

Rimedi? Alberto Tazzetti, presidente degli imprenditori torinesi dice: «Bisogna che la scuola rivaluti le specializzazioni tecniche che — contro un generalismo che ormai riguarda persino i licei — sono essenziali per non fare arretrare i saperi tecnologici. A Torino abbiamo intrapreso un’intensa attività di “formazione dei formatori” rivolto all’istruzione tecnica, iniziando con i grafici, continuando con la plastica e ora con la meccanica». Anche i sindacati puntano sulla formazione per creare le figure che mancano. Con un progetto che mutua quello della Fiat a Pomigliano: corsi di riqualificazione per gli operai in mobilità o in cassa integrazione, finanziati dall’Europa.
Ma c’è anche una certa disaffezione verso la tuta blu: «I ragazzi oggi non vedono come il massimo obiettivo finire in fabbrica», sintetizza Zangola. Una prova arriva dalle assunzioni 2007 in Piemonte (poco meno di 60 mila, con appena 6500 laureati e poco più di 21mila diplomati): nella top ten dei mestieri figurano ai primi posti commessi, baristi e cassieri di supermercati. Numeri che trovano un immediato riscontro nella realtà: l’Ikea sta per aprire un nuovo megastore nell’hinterland di Torino e per cento posti da commesso sono arrivate 20 mila domande. «L’incentivo in questo caso è senza dubbio rappresentato dall’assunzione a tempo indeterminato spiega Luciano Gallino, sociologo In un Paese in cui i contratti a termine sono ormai più della metà, assicurarsi un posto senza scadenza è un fattore importante».

E i cosidetti lavori legati alla società della conoscenza? «Vengono dopo», aggiunge Gallino. Eppure almeno nel Torinese l’indagine lo prova c’è bisogno anche di manodopera altamente qualificata. Ne sa qualcosa Mike Arcamone, numero due di GM Powertrain Europe e responsabile del centro di ricerca di Torino, dove la casa automobilistica americana studia nuovi motori diesel. «Ad ottobre ci trasferiremo nella cittadella del Politecnico, che diventerà il nostro quartier generale europeo. Non sarebbe male trovare sin da subito i 150 tecnici che nei prossimi mesi dovremo selezionare e assumere». Perché tutta questa difficoltà?

È ancora Gallino a tentare una risposta: «La realtà è che si parla molto di crescita della conoscenza, ma poi ai giovani si offrono soltanto lavori e salari modesti». E Francesco Profumo, rettore del Politecnico: «La competizione con gli altri paesi è più che difficile. Il livello di internazionalizzazione delle nostre università è minimo, chi vuole prendere la strada della ricerca ha difficoltà a intravedere una carriera e se trova un’opportunità all’estero, se ne va volentieri. Bisogna mettere un freno a questa fuga».

Un problema che il sindaco di Torino Sergio Chiamparino ribalta così: «Bisogna attrarre di più». E si spiega: «Mio figlio Tommaso si è laureato a Torino. Ora è ad Amsterdam per un master. I giovani hanno voglia di vedere il mondo. Il problema vero è convincere l’amico di mio figlio, Peter, a venire da Amsterdam a Torino. La questione non è fermare chi vuole andare fuori, ma attrarre di più».

Torino questa pista sta provando a percorrerla. Già quest’anno su 12 mila immatricolati all’Università di Torino oltre il 4% sono stranieri, al Politecnico siamo al 12%. «Si cominciano a vedere i risultati di una politica impostata anni fa» dice Ezio Pelizzetti, rettore dell’ateneo. Gli fa eco Profumo, numero uno del “Poli”: «Se passate nei corridoi del nostro ateneo vi sembrerà ormai di essere in un’università americana, con studenti che provengono da 94 Paesi». E proprio il “Poli” è una delle carte che Torino intende spendere meglio nella nuova sfida: diventare un polo della conoscenza.

D’altronde l’università di corso Duca degli Abruzzi ha già un certo appeal internazionale. Sono infatti più di 800 i contratti di ricerca con partner di tutto il mondo, compresi Nokia, Microsoft, Motorola, Michelin, Ibm, Hp e Jac per citarne alcuni. E poi c’è il centro del design che gli enti locali stanno per aprire negli spazi di Mirafiori acquisiti dalla Fiat. Sono attesi 2mila studenti, non solo italiani.

Ma decisivo appare per il progetto del polo della conoscenza il ruolo delle imprese. Due Unicredit e Fonsai hanno già scelto Torino come sede dei loro centri di formazione. E poi l’altra carta si chiama Onu. Sì, perché Torino grazie allo Staff College è ormai il secondo polo più importante in Europa nel campo della formazione per l’Organizzazione internazionale. E l’ambasciatore Staffan De Mistura, numero uno della struttura ricavata lungo le rive del Po, promette che è solo l’inizio.

Arrivano i piemontesi nel WI-MAX

Vittorio Pasteris su Lastampa.it

Fra le 48 aziende o raggruppamenti di aziende che hanno presentato e una proposta di interesse per la partecipazione alla gara dell’assegnazione delle frequenze WI-MAX italiane, una ha vinto di certo il premio per il nome più lungo. Si tratta della compagine tutta piemontese che dal nome denota la sua composizione: “Ribes Informatica, Lan Sevice, Informatica System, Hal Service, Tex97, B.B.Bell”.

Un nome da film della Wertmuller per un gruppo di aziende che cercheranno di aggiudicarsi una licenza regionale in Piemonte e Valle d’Aosta tentando di contrastare lo strapotere di operatori nazionali come Telecom Italia, Wind, Fastweb, Eutelia o di altri grandi aziende non del settore TLC.

Il WI-MAX dovrebbe essere LA tecnologia del futuro che consente l’accesso a reti di telecomunicazioni a banda larga e senza fili, con prestazioni nettamente superiori al Wi-Fi che potrebbe risolvere molti dei problemi digitali dell’Italia del futuro. Una killer application o una bufalona ? molto dipenderà da come verranno assegnate le frequenze dopo il bando. Le scelte politiche ed economiche potranno alimentare o attutire gli effetti innovati o conservativi della nuova tecnologia.

Le aziende “made in Piedmont” fanno parte dei nuovi operatori di telecomunicazioni emergenti, ai quale il bando WI-MAX dedica una priorità che si pare perdersi nelle parole dell’incipit del bando stesso, che però si presentano scattanti ed agguerriti, pronte ad occupare nicchiette e nicchione territoriali lasciate scoperte dai collossi delle telecomunicazioni italiane. E lo dicono senza paura delle loro intenzioni: “Assieme, noi abbiamo quello che conta, il vantaggio di oltre 10.000 clienti larga banda e il presidio tecnico-commerciale di tutto il territorio regionale”.

D’accordo ma 10.000 clienti a banda larga non sono troppo pochi per contrastare i big ? “Niente affatto, se sono concentrati in un mercato interessante come il Piemonte e la Valle d’Aosta, e soprattutto se sono tra i più soddisfatti e affrancati dalla dipendenza dall’operatore dominante Telecom”. Una specie di “Fastweb senza i fili ” ? “Si, ormai anche i bambini si sono accorti che cablare i clienti finali in fibra ottica non era e non sarà per parecchio tempo più un buon affare, e che invece le tecnologie di questo nuovo decennio permettono agli investimenti di rientrare subito”.

Come contrastare i rilanci milionari degli altri concorrenti al bando WI-MAX? “Non ci ha ordinato il medico di dissanguarci per portare a casa la licenza WI-MAX: se perderemo continueremo a dare filo da torcere ai big come stiamo facendo oggi, inclusi i nuovi che utilizzeranno la nuova tecnologia”. Le società della compagine producono già utili e anche senza WI-MAX il loro tasso di crescita li ha portati nel corso del 2007 a raddoppiare il numero di clienti erosi ai più blasonati concorrenti.

La strategia delle aziende della Torino Valley sarà anche quella di approfittare della vetrina WI-MAX per farsi notare da qualche potenziale partner finanziario che possa supportarli con “soldi freschi” per poter mettere il turbo e trasformare la loro crescita in esponenziale: “Questo sì sarebbe un vero affare per tutti, incluse le Regioni dove operiamo e, di riflesso, l’Italia intera”.

Vedremo ora che succede.

E' morto Silvano Fumero ideatore del Biopark del Canavese

Via Localport

Ivrea e il Canavese si sono svegliati questa mattina sotto una poetica coltre di neve, ma sono bastate poche ore perché si diffondesse ovunque una notizia che ha spazzato via la poesia e l’allegria: nella notte è morto, nella sua casa sulla collina del Crist, Silvano Fumero, uno dei personaggi più importanti della vita imprenditoriale del territorio.

Fumero, saluzzese di nascita, dopo aver conseguito la laurea in chimica all’Università di Torino nel 1966, si è dedicato al settore delle biotecnologie: fin dal 1971 ha operato all’interno della Rbm di Colleretto Giacosa e, come general manager di questa azienda è stato, negli anni Ottanta, tra i fautori della creazione del Biopark del Canavese, una delle più importanti realtà imprenditoriali del territorio nel “dopo Olivetti”.

Fucina di innovazione e ricerca, il Biopark deve molto del suo successo proprio alle doti imprenditoriali di Fumero che lo ha fatto crescere, sotto la sua guida. E quando il “gioiello” ha dimostrato di saper camminare sulle sue gambe, Fumero non ha esitato nel lanciarsi in una nuova e stimolante avventura, la Eporgen, realtà realizzata sempre all’interno del Biopark, votata ad accogliere nuove realtà imprenditoriali per garantire loro l’ambiente ideale per passare dalla fase di studio a quella della realizzazione delle iniziative. Un moderno mecenatismo grazie al quale i ricercatori possono sperare di veder trasformata in azienda la loro ricerca. Un ancora importante per trattenere in Italia, e ospitare in Canavese, studiosi e ricercatori, per porre un argine alla “fuga di cervelli” che troppo spesso impoverisce il panorama scientifico nazionale.

Regione Piemonte investe in energia

La Regione Piemonte investe sull’innovazione energetica. Partirà a fine anno il finanziamento per oltre 1 miliardo di euro del Programma Operativo Regionale Cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.

A beneficiarne entro il 2013 saranno le piccole e medie imprese piemontesi che operano nel campo delle tecnologie e dei servizi innovativi in tema di efficienza energetica e uso delle fonti rinnovabili.

Quattro gli assi operativi su cui si articolerà l’azione quinquennale: innovazione e transizione produttiva, sostenibilità ed efficienza energetica, riqualificazione territoriale e assistenza tecnica. Tra gli obiettivi del programma vi sono l’introduzione di tecnologie pulite nel sistema di produzione, una politica energetica fondata sulla sostenibilità ambientale, la diversificazione delle fonti energetiche delle imprese, degli interventi di contenimento e razionalizzazione dei consumi energetici delle imprese, il sostegno ad investimenti in strutture che producono energia derivante da fonti rinnovabili.

Ad avere un forte ruolo nel programma saranno per la Regione le iniziative pubbliche, chiamate a fare da volano del mercato energetico: a questo fine è già allo studio un’azione pluriennale di riqualificazione dell’edilizia sanitaria, degli edifici scolastici e degli uffici pubblici.

“La scorsa settimana – ha annunciato l’assessore Bairati – si è svolto il primo comitato di sorveglianza del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), che ha dato il via alla struttura generale del programma. Sono circa 270 i milioni di euro, circa un quarto delle risorse complessive, che saranno destinati a investimenti sulle energie. Gli interventi andranno innanzitutto nella direzione dell’ampliamento della produzione di energie rinnovabili. Si punterà quindi su solare, geotermico e fotovoltaico, con la creazione di un fondo per l’energia destinato alle aziende che intendono investire in questi settori. Un’altra serie di misure cercherà di favorire le imprese che si occuperanno di produrre ciò che serve, per esempio i pannelli solari. Il settore è destinato ad una crescita turbinosa, il che si traduce in una grande opportunità per tutte le aziende che sapranno sfruttarla. Inoltre – ha detto ancora – la Regione punterà a premiare il risparmio. Saranno quindi incentivati tutti gli interventi volti a risparmiare energia, dalla coibentazione alla gestione intelligente dei flussi energetici, partendo dalle azioni di riconversione del patrimonio edile esistente, in quanto è inutile mettere in campo tante politiche per favorire la competitività se poi ci si mangia tutto con le bollette”.

Ingenia vince il III premio del PNI

logopni.gifIngenia si aggiudica il III posto del PNI che vale un assegno da 20.000 euro. Il team Ingenia, secondo posto pari merito alla Start Cup Torino Piemonte 2007, ha vinto grazie ad EcoThermo, un sistema integrato per il risparmio energetico che permette di convertire vecchi impianti di riscaldamento centralizzato in impianti funzionalmente autonomi.

La V edizione del PNI ha visto in gara 33 Università italiane per un totale di 39 progetti di impresa, selezionati da 14 Start Cup locali, e giudicati per la prima volta da una giuria di venture capitalist. Primo classificato Nanoxer: il team di Trieste si è aggiudicato 60.000 euro (Primo Premio Vodafone) grazie ad una tecnologia di nanostrutturazione di materiali a base di allumina; i 30.000 euro del secondo posto sono stati assegnati a Dynanotex, di Start Cup Veneto, che ha ideato un sistema per produrre tessuti in fibra di carbonio trattati per servire mercati diversi da quello aeronautico.

Ingenia è una delle 41 imprese attualmente ospitate presso I3P, l’Incubatore del Politecnico di Torino. “E’ il nostro terzo podio in 5 anni di vita del PNI – ricorda il Prof. Vincenzo Pozzolo, Presidente I3P – a Padova nel 2005 vinse il primo premio Electro Power Systems, una start-up hi-tech impegnata nella realizzazione di celle a idrogeno che generano contemporaneamente energia elettrica e termica; nel 2004 invece, qui a Torino, il progetto Ampli-Chip si aggiudicò il terzo posto grazie ad un sistema per svolgere rapidamente l’analisi del DNA. Oggi Ingenia – conclude Pozzolo – mi pare un buon riscontro per i nostri metodi di scouting e di selezione dei progetti di impresa, ancor più se pensiamo che quest’anno i vincitori sono stati selezionati da una giuria composta unicamente da venture capitalist”.

EcoThermo, nato nei laboratori del Politecnico, è un sistema wireless che permette di convertire le caldaie centralizzate in impianti a controllo e contabilizzazione dei consumi indipendenti per ogni abitazione (non richiede la sostituzione della caldaia né del circuito di distribuzione – non occorre cioè sostituire i tubi negli alloggi – e si adatta a tutti i sistemi di generazione e del calore, compreso il teleriscaldamento). EcoThermo permette inoltre di integrare in un unico dispositivo il controllo dei consumi domestici (oltre al riscaldamento, acqua e gas). Innegabili i vantaggi in termini di comfort termico (risolve il problema degli scompensi termici per cui appartamenti in piani diversi dello stesso edificio sono troppo caldi o troppo freddi) ma soprattutto di risparmio energetico e quindi minor impatto ambientale. Si può risparmiare infatti fino al 35% impostando la temperatura in base all’effettivo bisogno: minori consumi quindi, e soprattutto minori emissioni inquinanti nelle città. I vantaggi economici infine: grazie al risparmio sui consumi e agli incentivi statali in pochi anni si rientra dell’investimento per acquisto e installazione.

Ad oggi Ingenia è impegnata nello sviluppo di importanti relazioni commerciali con i gestori delle case popolari della Provincia di Torino e con la grande distribuzione di prodotti petroliferi per uso domestico: la buona riuscita di questi accordi potrebbe coinvolgere solo nella Provincia di Torino circa 15.000 alloggi.

Premio nazionale innovazione: ecco i vincitori

Via Italian Innovation

Il primo classificato è dunque il progetto Nanoxer, che sviluppa una tecnologia di sintesi e di nanostrutturazione di materiali a base di allumina e che si è aggiudicato 60.000 euro (Primo Premio Vodafone), 30.000 euro sono stati assegnati al secondo Dynanotex, che ha ideato un sistema per produrre tessuti in fibra di carbonio trattati per servire mercati diversi da quello aeronautico, mentre 20.000 euro sono andati al terzo classificato, Ingenia, che ha ideato EcoThermo, un sistema integrato per il risparmio energetico tramite la conversione di vecchi impianti di riscaldamento. Successo per i tre progetti dell’ateneo federiciano, tutti scelti fra i dieci finalisti. Il progetto Arianna, in particolare si è classificato al quarto posto. “L’evento di sintesi finale, in cui 33 Università italiane hanno confrontato i 39 migliori progetti di ricerca applicata espressi in forma di business plan – ha detto Mario Raffa, direttore scientifico Pni 2007 – ha visto, quest’anno, un miglioramento della qualità delle idee in gara, come attestato dagli stessi venture capitalist che hanno evidenziato come il 30% dei progetti finalisti è di livello internazionale”. Raffa ha inoltre sottolineato il ruolo crescente dell’investitore privato.

Il salotto del MIX

mixmilano.gifVenerdi’ 14 Dicembre 2007 il Mix di Milano (Milan Internet Excange) propone un evento un po’ diverso dal solito, è un’occasione per valorizzare l’interazione tra i presenti, creare opportunità di incontro, di scambi di opinioni e conoscenze e, naturalmente, un’occasione per un rapporto più diretto con noi di MIX.

Si tratta della prima edizione del “salotto del MIX” un’occasione per i professionisti della Rete di confrontarsi su argomenti di interesse ma anche di chiacchierare piacevolmente.

Il primo evento è dedicato a “Inuovi media e la TV si affacciano sulla rete : quali scenari possiamo immaginare?” che vedrà presenti broadcaster, aggregatori di contenuti, operatori ed esperti del settore che si troveranno in un ambiente colloquiale con tutti i presenti per avere la possibilità di intervenire e di contribuire all’approfondimento del tema.

Seguirà il “MIX Party 2007” che permetterà di approfondire la conoscenza reciproca in un ambiente informale e divertente.

Il programma

Ore 17.00-19.30: Il Salotto del MIX
I nuovi media e la TV si affacciano sulla rete : quali scenari possiamo immaginare?
Moderatore: Enrico Pagliarini, Radio24/IlSole24Ore
Partecipanti: Joy Marino – MIX (Presidente)
Valerio Zingarelli – Babelgum (CEO)
Yves Confalonieri – Mediaset (Direttore R.T.I. Divisione Interactive Media)
Stefano Nicoletti – OVUM (Analista)
Enrico Mordillo – RAI (Responsabile della Rete Fonia e Dati)
Remo Tebaldi – SKY (Head of New Media and Business Development)
Fabrizio Meli – Tiscali (Direttore Divisione Digital Television)

Ore 19.30-20.00: Trasferimento al ristorante “Lo Stacco”
dalle 20.00 MIX Party 2007

Per tutte le informazioni

Extra Torino diventa un magazine

Dopo cinque anni sul web www.extratorino.it fa il grande salto e diventa di carta: da mercoledì 28 novembre esce in tutte le edicole di Torino e provincia un nuovo bimestrale: Extra Torino.

Al sito, che continuerà a offrire gli appuntamenti, le cose da non perdere, le guide, si affianca un nuovo strumento che va in profondità.

Per festeggiare la nascita del magazine è stato organizzato l’Extra Party: una notte di musica, parole e gastronomia per festeggiare il nuovo nato

L’Extra Party a Eataly la sera di mercoledì 5 dicembre, a partire dalle 21.30 fino a tarda notte. La sala grande al primo piano sarà aperta a tutti i possessori di una copia di Extra. Seguirà verso tarda sera, un suggestivo show-case del Federico Sirianni Trio.

Mind The Bridge per favorire l'innovazione

Favorire la creazione di canali che possano favorire la nascita e lo sviluppo dell’Innovazione tecnologica. Ecco l’obiettivo con cui nasce “Mind The Bridge”, la nuova iniziativa no-profit che si propone di promuovere una nuova imprenditorità italiana, favorendo la creazione di canali che possano favorire la nascita e lo sviluppo dell’Innovazione tecnologica.

“Mind The Bridge” è infatti una “business plan competition” per nuove idee imprenditoriali che offre ai suoi vincitori la possibilità unica di presentare il proprio progetto alla comunità di investitori ed imprese della Silicon Valley, uno dei principali generatori di innovazione tecnologica al mondo.

Marco Marinucci, dirigente di Google nonché ideatore ed organizzatore principale di “Mind The Bridge”, è convinto che l’Italia sia lontana dall’esprimere appieno il suo potenziale: “Il mondo imprenditoriale Italiano si trova oggi nella strana situazione di avere molte idee innovative ma di essere incapace di realizzarle”. “Le cause di questo fenomeno sono complesse”, contina Marinucci, “ma possono almeno in parte ricondursi alla mancanza di due fattori: una cultura imprenditoriale al passo con i tempi, e dei role model.

L’idea di “Mind The Bridge” è di dare la possibilità di avere accesso a entrambi questi elementi attraverso il migliore apprendimento possible – l’esperienza diretta”. Già prima del suo lancio ufficiale, “Mind The Bridge” ha già ottenuto un risultato di rilievo, riuscendo a riunire in un’unica iniziativa quattro entità indipendenti volte allo sviluppo delle relazioni economiche tra Italia e Stati Uniti.

Queste entità, oggi partner ufficiali di “Mind The Bridge”, sono BAIA (Business Association Italy America), SVIEC (Silicon Valley Executive Council), First Generation Network e il programma “Partnership for Growth” dell’Ambasciata Americana a Roma. Tali associazioni, parte attiva del comitato organizzatore dell’iniziativa, metteranno a disposizione le proprie reti di membri e di contatti per agevolare la possibilita’ di sviluppo dei progetti con maggiore potenziale di crescita.

“Mind The Bridge” ha già trovato su entrambe le sponde dell’Atlantico molti sostenitori, i quali trovano un illustre esponente nell’Ambasciatore USA in Italia Ronald Spogli: “iniziative come questa possono fare la differenza: aprire un canale di scambio e confronto tra la Silicon Valley e l’Italia è la strategia migliore per convincere i giovani imprenditori italiani che il successo imprenditoriale è alla loro portata”.

Il sito di Mind the Bridge

La Conferenza 2007 di Topix

La frammentazione della rete: target di nicchia per mercati globali, è il tema della conferenza annuale 2007 di Topix che si svolge presso il centro Incontri della Regione Piemonte il 10 dicembre 2007

La crescente attenzione che si stanno conquistando i volumi generati dai contenuti ritenuti “di nicchia”, da sempre esclusi dal grande business, è forse il più inaspettato tra gli effetti che Internet ha avuto sulla società e sul mercato.

L’accesso potenzialmente illimitato ad informazioni e conoscenze ha generato un’evoluzione nella struttura dei mercati e nelle dinamiche sociali, rendendo disponibile quello che una volta era inaccessibile ed antieconomico. Di conseguenza, le preferenze del mercato e della società civile si formano sempre di più in comunità on-line e sempre di meno sui media tradizionali di impostazione generalista.

Diventa dunque necessario comprendere le dinamiche di nascita e sviluppo di comunità virtuali, per proporre nuove ed efficaci strategie di gestione del cambiamento in atto.

Dall’esperienza di promozione e sviluppo di progetti innovativi del Development Program di ToP-IX nasce la conferenza di quest’anno che ha l’obiettivo di analizzare gli aspetti salienti legati alla diffusione di Internet, con particolare attenzione a progetti ed imprese innovativi, nati in questo ecosistema.

Il programma della Conferenza