MtB Venture Camp a Venezia

Via First Generation Network

Il primo MtB Venture Camp si terra’ i giorni 10-11 ottobre presso il Centro Vega di Venezia-Mestre. Il momento centrale della conferenza e’ rappresentato dallo show case delle 14 start-up semifinaliste selezionate dalla MtB Business Plan competition 2008/9.

Le attivita’ delle startup selezionate svaria da Web 2.0, a nuovi materiali, da dispositivi per il risparmio energetico a robot volanti, ce n’e’ per tutti i gusti.
In particolare, rispetto alla precedente edizione, abbiamo notato un’alta partecipazione di team con esperienza, soprattutto imprenditori seriali (il che’ e’ gia’ un segnale positivo).

Potete trovare una breve descrizione delle start-up che presenteranno

Gli obiettivi che ci poniamo per il Venture Camp sono molteplici. Sicuramente la possibilita’ di avere piu’ dati alla mano, per poter scegliere i finalisti che porteremo in Silicon Valley nella primavera del 2009. Ma anche la possibilita’ di dare spazio a progetti che sarebbero troppo verdi per poter sfruttare a breve le potenzialita’ della Silicon Valley, ma che sono un ottimo fit per un early-stage investor locale. All’evento parteciparanno infatti vari Venture Capitalist cosi come seed investors italiani e stranieri.

I momenti di networking non solo non mancheranno, ma saranno uno dei temi espliciti della conferenza: coffee breaks, una cena di gala con crociera nella laguna veneziana e un servizio di matchmaking investori-startup, saranno opportunita’ per conoscerci e, si spera, fare del business.
L’agenda della conferenza e’ ricca di interviste stile face2face e panel di imprenditori / investitori, con moltissimi speaker membri di 1GN.

Una brochure completa dell’evento e’ scaricabile dal sito. Le iscrizioni per l’evento chiuderanno il mercoledi 8 ottobre.

Glomera 2.0

Glomera sta per lanciare la sua versione 2.0 che cambia volto e si rinnova completamente anche grazie all’esperienza maturata e alle analisi condotte con gli oltre 1000 utenti che già fruiscono del servizio: semplifica quindi la gestione e l’utilizzo della piattaforma e integra innovative funzionalità, in grado di adattarsi all’eterogeneità delle esigenze dei diversi target: dai piccoli editori e PMI ai grandi publisher, dalle case di produzione fino ai produttori indipendenti e ai video blogger.

Sulla base dei principi del web 2.0 gli utenti di Glomera, potranno gestire oltre al canale di webtv, anche la community creata attorno ad esso. Inoltre potranno condividere e scambiarsi video, oltre a poter registrare e fidelizzare il proprio target direttamente dal proprio sito.
Non solo, i gestori dei canali potranno scegliere tutti gli aspetti grafici e testuali dei box interattivi e del player TV, per integrarli in pochi e semplici passaggi all’interno di qualsiasi portale, senza dover intervenire per adattare lo stile già scelto delle proprie pagine web e senza la necessità di possedere competenze tecniche specifiche.

Creare la propria webtv con gli strumenti modulari e flessibili offerti da Glomera diventerà un gioco, per la sua semplicità e per il livello di personalizzazione che si può raggiungere, ovviamente continuando a mantenere il livello di professionalità che ha reso Glomera famosa sul web, come piattaforma che permette la creazione e la gestione di webtv professionali, interattive e personalizzate, a palinsesto e on demand, per trasmettere sia in diretta sia in differita.

Lo scenario di riferimento del web in Italia, che emerge dalle statistiche pubblicate da Nielsen
Netratings, mette in evidenza come il 56% di utenti che utilizzano internet sono classificati come
“utenti del web 2.0” e sono coloro che dimostrano elevati livelli di consumo del mezzo rispetto alla
media, il 42% di essi guarda video lunghi fino a 10 minuti, mentre il 26% di essi, fruisce video di
una lunghezza superiore ai 10 minuti, e si tratta di un valore in aumento.

250.000 angels

Via Gianluca Dettori

Ci sono oggi 250.000 angel investors attivi negli Stati Uniti che nel corso del 2007 hanno finanziato 37.000 aziende investendo complessivamente circa 27 miliardi di dollari che anno creato circa 200.000 posti di lavoro solo lo scorso anno.

Il contributo degli angels è diventato cruciale nell’ecosistema dell’innovazione Americana fondamentalmente per due ragioni:

– c’è un gap che sta aumentando anno dopo anno nel venture capital. Negli ultimi dieci anni la dimensione media dei fondi di venture capital US è quadruplicata, passando da 50 a 200 milioni di dollari. I fondi tendono quindi a concentrarsi su investimenti di dimensioni maggiori (dai cinque milioni di dollari in su di media), lasciando dietro di sè un ‘buco’ nel finanziare l’early stage e la creazione di impresa. Questo ‘funding gap’ è oggi lo spazio di opportunità coperto dalle centinaia di angel networks esistenti (ce ne sono sette solo in Massachussets);
– gli angel investors portano esperienza, passione e network alle società, dando un contributo che va molto al di la dei capitali. Si affiancano agli imprenditori in una fase molto critica per ogni startup, quella della partenza e li supportano spesso in combinazione con fondi di venture capital e family offices.

All’interno di questo evento dpixel è stata chiamata per presentare le opportunità di investimento nell’high-tech Italiano, cosa che ha destato una grande curiosità da parte degli investitori Americani. Abbiamo incontrato molti investitori e la prima reazione per tutti è stata la stessa. Tutti associano l’Italia al cibo, la moda, la Ferrari, nessuno alla tecnologia. La prima reazione era per tutti più o meno la stessa: ‘Italian high-tech? Really? Uh…interesting…I never thought about that…”.

Abbiamo portato con noi 4 startup italiane che riteniamo particolarmente interessanti per dimostrare come ci sia molto oltre alla ‘pizza e mandolino’ nel Belpaese. La sorpresa e la curiosità aumentava nel vedere che non solo ci sono startup tecnologiche in Italia, ma che sono anche particolarmente interessanti ed innovative.

‘wow…really interesting…and you guys are doing this in Italy??’

La notte dei ricercatori 2008

Anche quest’anno, il 26 settembre 2008, in Piemonte e Valle D’Aosta e in tutta Italia verrà organizzata la Notte dei Ricercatori.

A Torino, Alessandria, Biella, Novara, Vercelli e Aosta il pubblico di ogni età potrà conoscere da vicino il mondo della ricerca e della scienza, in un immaginario percorso di esperimenti, prototipi, spettacoli e giochi.

La Notte dei ricercatori” è un evento promosso dalla Commissione Europea, e si svolge contemporaneamente il 26 settembre 2008 in più di 200 città europee. L’obiettivo è  avvicinare il grande pubblico al mondo della ricerca, in un contesto informale all’insegna del divertimento.

In occasione dell’evento l’Associazione per lo Sviluppo Scientifico e Tecnologico del Piemonte (ASP) e la Camera di commercio di Torino organizzano il Caffé della Scienza e dell’Innovazione, un appuntamento informale dedicato quest’anno  a tre temi di grande interesse scientifico e culturale:

  • Ricerca e arte:
  • Ricerca e criminalità:
  • Ricerca e industria:

Una navicella contro il cancro

Giovann Favro su La Stampa

La metà delle persone che lo contraggono, muore. Il cancro al colon è un killer spietato: è la seconda causa di morte per tumore dopo quello al polmone per gli uomini e al seno per le donne. Una malattia contro la quale c’è un’arma in più. Uno strumento che consente di diagnosticare il male con maggior precisione e più precocemente, senza causare dolore.

Per la prima volta al mondo Università e Regione, con la «Im3d- Medical Imaging Lab», lanciano una tecnica rivoluzionaria e uno screening per la prevenzione di questo tumore, cui parteciperanno – all’inizio del 2009 – 26 mila piemontesi.

Il progetto si chiama «Protéus», come la navicella che viaggiava nel corpo nel film di Fleischer; ha ricevuto 4 milioni e 700 mila euro (2,7 dei quali dall’assessorato all’Università), ed è stato presentato ieri alla Scuola universitaria per le Biotecnologie, dove avrà sede il cervellone centrale cui faranno capo gli ospedali coinvolti (per ora, oltre a Novara e Borgomanero, le Molinette, il Giovanni Bosco e l’Ircc di Candiolo).

Con il rettore Ezio Pelizzetti e il responsabile del centro di Imaging molecolare dell’ateneo Silvio Aime, ha raccontato i dettagli Daniele Regge, direttore della Radiologia dell’Ircc di Candiolo: «La chiave di Protéus è la colonscopia virtuale: una tecnica non invasiva che utilizza la tac. Anziché introdurre una sonda come nella colonscopia, la tac fotografa l’intestino dopo che il paziente ha bevuto un liquido di contrasto.

Dagli ospedali le immagini saranno inviate a una stazione di elaborazione dei dati, il Centro di Telediagnosi, il centro di calcolo al polo delle Biotecnologie: qui verrà stilato il referto scoprendo carcinomi, polipi e adenomi». In pratica, hanno spiegato Aime e Davide Dettori («Im3D») un nuovo software leggerà le immagini, registrando ogni variazione dalla norma. Il risultato sarà poi esaminato dal radiologo.

Nato da 6 anni di ricerche dell’Im3D con l’Ircc, Protéus ha il sostegno degli assessorati regionali alla Sanità e all’Università di Eleonora Artesio e Andrea Bairati, «per il perfetto incrocio tra ricerca pubblica e privata, e tra politica della scienza e della salute». Dopo i primi test, parte ora uno screenig su grandi numeri di persone tra la popolazione più a rischio (gli over 58). Se diagnosticato in tempo, il cancro del colon-retto si cura nel 90% dei casi.

Mind the Bridge 2008/09

Dal 4 luglio al 4 settembre 2008 si accettano Business Plan per l’edizione 2008/09 della Mind the Bridge Business Plan Competition.

Il programma di quest’annno prevede anche un Venture Camp a Venezia il 10 e 11 ottobre in cui i progetti semi-finalisti avranno la possibilita’ di presentare a potenziali investitori.

La scadenza per la presentazione delle domande è il prossimo 4 settembre 2008. Il regolamento per partecipare all’iniziativa, promossa con lo scopo di promuovere le relazioni economiche tra Italia e USA, prevede che la società sia già costituita, che l’idea imprenditoriale sia tecnologicamente innovativa e pronta per il mercato.

Torino Nuova Economia non decolla

Da Repubblica

E’ una questione di tempi. Quelli tecnici, minimi indispensabili quando si parla di procedure pubbliche, cioè anni, hanno fatto fuggire le piccole e medie imprese intenzionate ad insediarsi nel polo tecnologico di Mirafiori acquistato da Tne (Torino nuova economia), la società creata ad hoc per gestire le aree dismesse dalla Fiat negli anni della crisi. Troppi i vincoli burocratici e gli intoppi, anticipati da Repubblica, che hanno rallentato la formazione del “polo di attrazione delle imprese innovative”, un sogno per il quale gli enti pubblici hanno sborsato 67 milioni al Lingotto (iva esclusa e pari a 13 milioni, più interessi). «Quello che circonda Tne — denuncia Claudia Porchietto, presidente dell’Api, l’associazione che riunisce le piccole imprese — è un silenzio clamoroso e fragoroso.

La raccolta di “manifestazioni d’interesse” da parte delle imprese risale a più di un anno fa. Di conseguenza non so oggi quante, delle fantomatiche 50 aziende, siano ancora interessate ad un’eventuale insediamento. Credo nessuna, perché i tempi delle imprese sono differenti. Certo rimane l’amaro in bocca, ma bisogna prendere atto che questa operazione non è partita sotto i migliori auspici: faremmo un bene alle imprese e alla comunità: L’inefficienza e la responsabilità di tale condotta è a vari livelli, bisognerebbe spendere in modo più oculato i soldi pubblici».

D’altra parte, ribattono i rappresentanti degli enti locali, una società pubblica, quale Tne, deve rispettare norme e regolamenti che le impediscono di velocizzare le procedure. «Dobbiamo seguire i regolamenti pubblici — conferma il vicesindaco Tom Dealessandri — non abbiamo alcuna deroga. Nell’arco di un anno e mezzo, da Quando Tne ha rilevato le aree dalla Fiat, abbiamo avviato la bonifica dell’area. il progetto e la procedura d’appalto che sarebbe già conclusa se non ci fossero stati i ricorsi al Tar».

La GMove Run 2008

La GMove Run è una gara podistica riservata a squadre aziendali che ha debuttato con  successo a Torino lo scorso autunno, quando risposero al nostro invito circa 1500 sportivi in  rappresentanza di ben 64 squadre aziendali.

L’edizione GMove Run 2008 si avvale nuovamente dell’organizzazione del CUS Torino ed è  sostenuta da Politecnico di Torino, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino,  Camera di Commercio e Unione Industriale. Sede di gara sarà sempre il Parco Colonnetti di  Torino, dove si svilupperanno gli 8 chilometri della corsa campestre aperta a squadre  aziendali formate da dipendenti, manager e collaboratori, atleti veri o improvvisati, uniti  per gareggiare mostrando il proprio spirito di squadra.

Ma soprattutto l’obiettivo è quello di replicare una giornata all’insegna della solidarietà,  oltre che dello sport. Con l’intero ammontare delle quote di partecipazione della prima  edizione sono state acquistate due imbarcazioni da canottaggio “due con” per gli atleti  disabili del CUS. L’iscrizione quest’anno per ciascun atleta è di 5 euro che sarà interamente  e direttamente devoluta ad un nuovo progetto per lo sport disabile.

Informazioni dettagliate sulla manifestazione, sulle modalità di partecipazione e sul  regolamento sono disponibili sul sito www.gmove-torino.com, attraverso cui  i  capitani potranno compilare l’apposito modulo di adesione e fornire i propri riferimenti.

Molte squadre presenti alla scorsa edizione  hanno già anticipato l’intenzione di tornare e  si andranno ad aggiungere a quella di General Motors Powertrain Europe con i suoi 400  dipendenti torinesi.

Trenta anni di Centro Ricerche Fiat

Il Centro Ricerche Fiat compie trenta anni ed il prossimo 16 luglio, nella sede di Orbassano (Torino), li festeggera’ attraverso i protagonisti e le innovazioni, che ne hanno caratterizzato la storia e che tuttora costituiscono l’elemento distintivo della sua attivita’.

Il percorso del CrF inizia, infatti, il 7 dicembre del 1978 ed i 30 anni di attivita’, che lo hanno reso il Polo di riferimento dell’innovazione del Gruppo Fiat, saranno raccontati ripercorrendo i principali eventi, che hanno visto protagonista l’azienda e attraverso i modelli, che hanno rappresentato tappe importanti delle epoche di ricerca tecnologica, di design, di sperimentazione e che testimoniano l’impegno del Gruppo del Lingotto nella ricerca e sulla mobilita’ sostenibile.

Un impegno, quello di Fiat nella ricerca e sulla mobilita’ sostenibile, che prevede l’impiego di 12.900 persone in 114 centri nel mondo, per una spesa di circa 1,7 miliardi di euro l’anno. Il CRF partecipa dal 1989 ai progetti di ricerca promossi dall’Unione Europea, collaborando con partner sia industriali che accdemici in attivita’ di ricerca precompetitiva di durata pluriennale. Nel corso degli anni ha sviluppato un network globale di oltre 150 universita’ e centri di ricerca e oltre 1000 partner industriali in tutto il mondo.

Dal 1980, inoltre, il CRF e’ tra i promotori del Joint Research Committee of European Motor Vehicle Manufacturers, ora EUCAR, a cui partecipano i maggiori produttori d’auto per condividere programmi comuni di ricerca. A livello nazionale il Centro Ricerche Fiat e’ attivo in diversi consorzi di ricerca pubblici e privati e collabora con il Mur, il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico.

Particolarmente attivo nel campo della ricerca per la mobilita’ sostenibile, il CRF adotta un approccio volto a studiare soluzione innovative in questo settore a 360 gradi: dalla riduzione delle emissioni tramite sistemi innovativi, alla riduzione dei consumi attraverso l’alleggerimento, dall’aerodinamica, all’ottimizzazione dei sistemi veicolo, dall’infomobilita’, al processo produttivo eco-compatibile, all’utilizzo di materiali ecologici e riciclabili fino ad approdare alla riduzione della congestione del traffico e dei rumori.

Una bacheca per il partenariato

E’ nata la bacheca per il partenariato, un servizio online rivolto a imprese e centri di ricerca che pubblica annunci per la ricerca di partner in vista della partecipazione ai progetti di innovazione industriale sull’efficienza energetica e sulla mobilità sostenibile previsti dal progetto Industria 2015.

La bacheca virtuale è disponibile sul sito di Industria 2015 e si pone come strumento per agevolare la costituzione dei raggruppamenti fra imprese e centri di ricerca previsti dai bandi.
I progetti di innovazione industriale riguardano cinque aree: efficienza energetica, mobilità sostenibile, tecnologie per il made in Italy, nuove tecnologie per la vita, tecnologie per i beni e le attività culturali e sono il principale strumento di intervento con cui Industria 2015 intende rilanciare la politica industriale.
Si tratta di progetti di intervento che, a partire dagli obiettivi tecnologico-produttivi individuati dal Governo Prodi, mirano a favorire lo sviluppo di una specifica tipologia di prodotti e servizi ad alto contenuto di innovazione in alcune aree ritenute strategiche per lo sviluppo del Paese.