BlogFest: il primo raduno per raccontare la Rete in Italia

“Un evento che riunirà in un unico posto, per la prima volta, tutto ciò che in Italia gravita attorno alla rete, con particolare riguardo ai blog, al social networking e alle community”. Un evento che non ha precedenti, in Italia, così definiscono la BlogFest i suoi organizzatori.

Per tre giorni, dal 12 al 14 Settembre, Riva del Garda sarà paticamente invasa dai blogger che si confronterranno su informazione, arte, letteratura, riviste nell’ottica del Web 2.0.

Tre grandi conferenze tematiche, in onda anche via web, a cui parteciperanno i più noti personaggi della blogosfera e del giornalismo. Tre diversi “BarCamp” ogni giorno, autogestiti dai partecipanti, ma anche concerti, premiazioni e giochi.

Attraverso il sito www.blogfest.it è possibile prenotare dei pacchetti soggiorno che prevedono tariffe scontate e sistemazioni per ogni gusto e tasca, partecipazione ai BarCamp, posti alle conferenze e ai concerti.

Un ponte fra Italia e Silicon Valley

via Corriere.it

L’unico termometro infallibile sullo stato di salute dell’economia della Silicon Valley è la 101, la strada che collega San Francisco con Palo Alto. Il traffico quotidiano funziona meglio del Nasdaq. Fra il 1998 e il 2000 per percorrere il corridoio si impiegavano due ore. Nel 2001, dopo lo scoppio della bolla della new economy, la “one-o-one” era diventata un deserto. Adesso è tornato un certo fermento. Non ai livelli isterici pre-bolla, ma nelle ore di punta, in entrata e in uscita da San Francisco, capita di stare in fila.

A tirare questo ecosistema della tecnologia sono adesso i settori dell’energia rinnovabile e della “security” (sicurezza nazionale, sistemi di controllo e di riconoscimento biometrico). Ma è soprattutto l’aria di ottimismo che si respira nelle aziende e un modello imprenditoriale improntato al coraggio che fanno veramente la differenza e rendono questa parte di mondo per molti aspetti unica. Nella Silicon Valley tanti italiani hanno raggiunto posti di primo piano. Tanto che negli ultimi anni hanno fatto nascere ben tre associazioni che, con ruoli diversi, hanno un unico obiettivo: esportare il modello imprenditoriale anche in Italia costruendo un contatto permanente tra la realtà americana e le tante eccellenze che pure ci sono nel nostro Paese, ma che spesso da noi non riescono a trovare la fortuna che meriterebbero.

Mind the Bridge è una associazione nata nel 2007 con l’obiettivo di creare per la prima volta un collegamento diretto tra business plan italiani e le start up della Silicon Valley. “La missione che ci siamo dati – spiega Marco Marinucci, responsabile Content partnership di Google e anima dell’associazione – è individuare progetti italiani nel campo delle tecnologie e aiutarli a sbarcare nella Silicon Valley dove possono trovare imprenditori pronti a scommettere e investire sulla bontà dell’idea”. Tutto ruota intorno a un evento organizzato annualmente. L’associazione attraverso il sito raccoglie progetti e idee da presentare alle start up americane. Per il 2008 la deadline per l’iscrizione, che si può fare dal sito, è il 4 settembre. I progetti inviati vengono sottoposti al comitato di selezione, formato da 12 imprenditori e venture capitalist. I venti progetti scelti verranno poi presentati al “Venture Camp”, un evento che si terrà il 10 e 11 ottobre al Parco Scientifico Tecnologico di Venezia. Da qui usciranno i 5-6 progetti da portare in aprile nella Silicon Valley per presentarli ai venture capitalist americani. “L’associazione – spiega Marinucci – vuole essere prima di tutto un canale pratico che individui nuove idee interessanti in Italia e le aiuti a sbarcare nel mercato internazionale degli investitori per accedere a partnership o investimenti. Noi li affidiamo a mentori che in 4-5 mesi li aiutino a focalizzare l’idea imprenditoriale e a scrivere un business plan che possa avere maggiori possibilità di successo. Poi, ad aprile, li portiamo qui e li facciamo incontrare con investitori e società che studiano il piano e valutano su quali investire o stringere partnership”. L’anno scorso il successo è stato incoraggiante: dei 55 progetti presentati ne sono stati selezionati 5 e tutti sono andati avanti con sviluppi che vengono regolarmente seguiti sul sito. “Ci arriva di tutto – spiega Marinucci _ dal ragazzo fresco di università con un’ottima idea ai centri di ricerca e all’aziende che hanno anche 10 anni di attività, ma che in Italia non sono riuscite a decollare”.

Jeff Capaccio, avvocato, è l’anima del Silicon Valley Italian Executive Council (Sviec), un gruppo all’interno della Niaf (National Italian American Foundation), con 300 soci orientata esclusivamente alla fascia alta dei manager che hanno il potere nelle aziende hi-tech. Sviec è un networking che riunisce italiani e americani che si scambiano idee e discutono progetti di business. “Cerchiamo di facilitare gli scambi commerciali tra gli italiani che vivono qua e l’Italia – dice Jeff Capaccio – Qui si creano gli agganci e i contatti con i più prestigiosi venture capital e le start up: da Intel a Cisco e Hp”. Nella Silicon Valley non mancano le storie esemplari di innovazione italiana: da Federico Faggin, uno dei padri del microprocessore Intel, a Roberto Crea che in America nel 1978 creò l’insulina sintetica e oggi è una delle figure di spicco della biotecnologia commerciale; da Giacomo Marini e Pierluigi Zappacosta, tra i fondatori di Logitech, a Enzo Torresi, presidente di Olivetti Advanced Technologies Center. Tutti personaggi che ruotano intorno a Sviec che ogni anno organizza incontri di studio in Silicon Valley con una 30 di laureati italiani in ingegneria e economia e commercio. In due settimane gli studenti visitano 15-20 aziende e partecipano a corsi e seminari. Alcuni finiscono per trovare stage nella zona e fanno la tesi su realtà americane. “Qui si respira un’aria imprenditoriale dove tutto è possibile, c’è una cultura di rischio per la quale anche fallire è considerata una buona esperienza che ti insegna: fallire non è una brutta cosa perché vuol dire che ci hai provato”, spiega Capaccio. “C’è tanta energia e tanta carica, per questo uno che ha una buona idea qui trova sempre il talento manageriale e il denaro per decollare”. La Silicon Valley si è caratterizzata sempre di più non solo come una realtà locale, ma come uno stato mentale, punto di riferimento per tutto quello che è tecnologico e biotecnologico. “Noi lavoriamo molto con il Politecnico di Torino, la Bocconi di Milano e il Sant’Anna di Pisa – dice Capaccio – e con Niaf stanziamo oltre un milione di dollari l’anno per le borse di studio. Il fatto è che l’Italia ha ingegneri molto preparati, tra i migliori del mondo, che qui si sono sempre distinti, ma purtroppo manca di mentalità commerciale. Per questo cerchiamo di trasferire in Italia quanto c’è di buono da questa parte del mondo”.

La Business Association Italy America è nata nel 2005 e oggi conta oltre 5000 soci tra Italia e Usa. L’associazione è aperta a tutti e copre tutti i settori del business che hanno interessi legati all’Italia. “Lo spirito dell’associazione – spiega Matteo Fabiano, executive director – è creare eventi, momenti in cui riuniamo la comunità per creare un canale di comunicazione continuativo con tra l’Italia, la California e altri Stati americani”. Baia è focalizzata sulle tecnologie, le biotecnologie, le energie rinnovabili, ma anche i settori dell’import-export, dal cibo al vino, dai materiali da costruzione, all’arte e all’artigianato. “L’anno scorso abbiamo fatto partire due poli anche a Roma e Milano – dice Fabiano – Attraverso la piattaforma di social network e il blog quotidianamente avvengono scambi di idee e di opportunità. Un modo per esportare anche in Italia la mentalità e il modello di business che si è radicato nella Silicon Valley”.

Anna Masera su Lastampa.it

«Ecco i pazzi. I disadattati. I ribelli. I contestatori. Quelli sempre al posto sbagliato. Quelli che vedono le cose in modo diverso. Non amano le regole. E non rispettano lo status quo…».

Che fine ha fatto lo slogan «Think different», che negli anni del boom del personal computer ha fatto sognare i creativi di mezzo mondo e ha contribuito al mito Apple, che si è sempre vantata di essere «differente»? C’era una volta il conflitto tra vecchia e nuova informatica, sintetizzabile nella battaglia fra Microsoft e Apple.

Era Microsoft che puntava a produrre una piattaforma universale con cui far girare qualsiasi gadget digitale e possedere il mercato, accumulando profitti straordinari. Apple si limitava a produrre cose belle, perchè – sosteneva il suo fondatore Steve Jobs – è la domanda a scegliere, non l’offerta.

Ma nel frattempo l’informatica si è sposata con l’elettronica di consumo diventando di massa e oggi i telefonini multimediali fanno fare più profitti dei pc – pardon – dei Mac. Oggi la Apple sembra scimmiottare Microsoft e l’azienda sulla bocca di tutti per gli iPhone non è più «different»: ha addirittura rimosso il mitico slogan dal suo sito.

«Io ho lavorato alla Apple, è cattiva tanto quanto la Microsoft» decreta Donald Norman, l’ingegnere professore del Mit ex vicepresidente del gruppo di ricerca sulle tecnologie avanzate per Apple Computer. «Ma la Apple è come l’Albania. La Microsoft è come l’Unione Sovietica» è la risposta piccata dello scrittore di fantascienza Bruce Sterling, macintoshiano di ferro.

In realtà nell’era di Internet il paragone tra Apple e Microsoft con i Paesi piccoli e grandi del blocco sovietico c’azzecca solo per il Grande Fratello, che invade la nostra privacy e accomuna i prodotti dei due giganti informatici: se è vero che tutt’oggi Microsoft è l’azienda high-tech che macina più profitti con una capitalizzazione azionaria di 270 miliardi di dollari, è di ieri la notizia che a dominare la culla dell’innovazione tecnologica nella Silicon Valley è Apple, con il valore del suo titolo cresciuto del 44 per cento nell’ultimo anno a 158,2 miliardi di dollari, quel tanto che basta a superare i 157,2 miliardi di dollari di Google, grazie allo straordinario successo dell’iPhone.

Gli equilibri sono cambiati e lo slogan «Think Different» oggi si applica meglio al mondo del software libero e «open source», targato Linux & amici – che ha aperto la porta a molti innovatori in un mondo in cui la piattaforma fondamentale non è di proprietà di nessuno, perché Internet è pubblica – contro l’emergere di un mondo informatico proprietario e costrittivo: «Pensate a iTunes: se lo usate una volta dovete usarlo per sempre» avverte Norman, che ha visto nascere il sistema di libreria digitale che archivia musica e film, ma non permette di condividerli o spostarli.

Soprattutto, pensate al marchingegno software nascosto negli iPhone che spia gli utenti, per ammissione dello stesso padre padrone della Apple. Su cui girano voci di comportamenti despotici nei confronti dei suoi dipendenti, malmenati quando sbagliano, mentre il suo rivale di sempre Bill Gates si è rifatto l’immagine per apparire «buono», fino a ritirarsi dal ruolo chiave in azienda per puntare sulle donazioni ai poveri con la sua Fondazione.

Anche i fans di Apple descrivono Jobs come un «dittatore illuminato» che governa lo sviluppo dei prodotti più attraenti apparsi sul mercato negli ultimi anni: dopo aver ammesso il sistema di controllo a distanza che viola la privacy degli utenti dei suoi iPhone rimuovendo eventuali software «indesiderati», ha garantito personalmente che ne migliorerà gli standard. C’è da fidarsi? Al pubblico l’ardua sentenza.

Cartella clinica informatizzata

Via blog Panorama

Abbattere le liste di attesa e fornire metodologie di telemedicina e sanità elettronica per arrivare, entro un anno, alla cartella clinica informatizzata. L’annuncio è del sottosegretario alla Sanità, Ferruccio Fazio, e conferma che la sanità italiana sta compiendo passi importanti verso la digitalizzazione dei propri servizi. L’obiettivo dichiarato è quello di realizzare il Fascicolo sanitario elettronico del cittadino, come previsto dal Tavolo di lavoro permanente per la sanità elettronica (Tse) avviato nel 2005. “Stiamo definendoi contenuti, si sta già tracciando il percorso per la definizione di alcune componenti del Fascicolo, come la scheda sanitaria individuale ed il referto digitale”, ha dichiarato Paola Tarquini, dell’Ufficio studi e progetti per l’innovazione digitale del ministero per le Riforme e l’Innovazione in un convegno organizzato da Ibm, Sap Italia e Medmatica, l’Expo forum sulla sanità elettronica.

Nove regioni del sud sono coinvolte in un progetto il cui obiettivo è quello di collegare le informazioni afferenti al medico di base, comprese quelle provenienti dalle strutture ospedaliere e di laboratorio. Il programma ha ricevuto finanziamenti intorno ai 100 milioni di euro, di cui quasi il 30 per cento dalle Regioni che devono attuare i progetti. I primi prototipi di rete della Puglia, della Sardegna e della Basilicata sono già stati presentati. Per raccordare le iniziative di sanità elettronica con quanto già realizzato nelle regioni del Nord si sta invece mettendo a punto un accordo per un piano di lavoro comune, con il coinvolgimento di 10 regioni (Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise, Sardegna), per l’interoperabilità dei sistemi regionali di fascicolo sanitario elettronico.

Gli investimenti italiani in tecnologia sanitaria, un settore che ha determinato nel mondo una spesa pari a 187 miliardi di euro, sono però ancora inferiori a quelli di altri paesi europei.

Linux installation party il 9 agosto

Il 9 agosto e’ in programma un nuovo Linux Installation Party, evento durante il quale a tutti i partecipanti viene fornita assistenza diretta e supporto nella procedura di installazione di Linux sul proprio PC, all’interno dello spazio di ARCIpelago, manifestazione promossa da ARCI Torino presso Piazza d’Armi.

Trovare il LIP e’ facile: l’evento si svolge nell’angolo della piazza che sta tra corso Monte Lungo e corso Galileo Ferraris, secondo gazebo a sinistra passando dall’ingresso principale. Se vedete qualche personaggio aggirarsi con una maglietta con su stampato un pinguino, seguitelo!

Anche in questa occasione la distribuzione di riferimento sara’ Ubuntu, in versione 8.04, e le indicazioni su come fruire al meglio dell’Installation Party sono sempre le stesse: nel dubbio si rimanda a questo precedente post che fornisce qualche dritta in merito.

La partecipazione e’ libera e gratuita, e sono invitati anche coloro che pur non portando il proprio computer per l’installazione vogliono comunque saperne di piu’ sull’argomento.

Smau – Innovazione in anteprima

Via Blog Economy

Dato per spacciato col diffondersi capillare del Web, capace di portare a casa di operatori e professionisti le informazioni critiche sui prodotti in arrivo, e minacciato da un’errata commistione fra mondo consumer e tecnologie professionali, Smau nel 2008 è più vivo che mai. E scommette soltanto sulle soluzioni hi-tech dedicate al business o alla pubblica amministrazione, contando di replicare il successo dello scorso anno, quando contò 45 mila presenze: numeri certo inferiori agli anni precedenti, quando Smau era un salone aperto a tutti che faceva inutilmente il «tutto esaurito» con i ragazzini a caccia delle ultime novità.

Il grande evento milanese dell’informatica e delle telecomunicazioni si terrà fra il 15 e il 18 ottobre prossimi nei padiglioni di Fieramilanocity e la fiducia di cui ancora gode presso le aziende del comparto si può misurare dando un’occhiata agli investimenti che vi hanno destinato: «La partecipazione costa fra i 4.500 e i 40 mila euro circa» dice a Economy Pierantonio Macola, amministratore delegato di Smau, la società organizzatrice, «a seconda degli allestimenti e dei servizi aggiuntivi. In genere il valore dei contratti si aggira sui 4.500-6.000 euro».
E che tuttora la kermesse possa rappresentare un’ottima vetrina per le applicazioni aziendali e un interessante volano di business lo dice soprattutto l’impegno economico degli organizzatori: «Ogni anno» calcola Macola «allestimento e promozione di Smau costano 5 milioni, ma per rilanciare e consolidare la manifestazione è prevista una spesa da 20 milioni in quattro anni».

Perché questo sforzo dia buoni frutti è essenziale segmentare e individuare il bacino di pubblico della fiera in modo preciso. Macola e i suoi lo hanno fatto, e ora parlano in particolare ai manager delle più disparate funzioni aziendali, con un ruolo centrale nell’acquisto di tecnologie.

Mind the Bridge 2008/09

Dal 4 luglio al 4 settembre 2008 si accettano Business Plan per l’edizione 2008/09 della Mind the Bridge Business Plan Competition.

Il programma di quest’annno prevede anche un Venture Camp a Venezia il 10 e 11 ottobre in cui i progetti semi-finalisti avranno la possibilita’ di presentare a potenziali investitori.

La scadenza per la presentazione delle domande è il prossimo 4 settembre 2008. Il regolamento per partecipare all’iniziativa, promossa con lo scopo di promuovere le relazioni economiche tra Italia e USA, prevede che la società sia già costituita, che l’idea imprenditoriale sia tecnologicamente innovativa e pronta per il mercato.

Le lingue si imparano su internet

Via Lastampa.it

Imparare le lingue a distanza, assieme ad un partner madrelingua, utilizzando la rete. È il progetto eTandem, nato come corrispondenza via lettera e diventato, grazie alle nuove tecnologie, un vero e-learning europeo gratuito e innovativo.

Ci si registra sul network e, dopo alcuni giorni, gli organizzatori mettono a disposizione un partner con cui scrivere e parlare nell’idioma desiderato, ovviamente lo scambio è reciproco, in modo che entrambi i referenti possano imparare la lingua dell’altro.

Sono trenta gli atenei coinvolti in tutta l’Ue, coordinati dall’università della Ruhr di Bochum, in Germania, che permettono lo scambio in venti idiomi e 34 combinazioni bilingui. In Italia, per ora, è attivo il nodo curato dall’università di Torino con partner inglesi, francesi, spagnoli e tedeschi.

Telemobility 2008 a Torino Incontra

Torna puntuale la settima edizione di Telemobility Forum 2008 l’evento dedicato a navigazione satellitare, l’infomobilità e i servizi di localizzazione che inaugura con la tappa di Torino un tour che toccherà Roma, Genova e Milano.
Telemobility Forum 2008 è un tour nazionale, punto di incontro locale “sul territorio” per un evento di respiro globale, che toccherà geograficamente e strategicamente i punti nevralgici della penisola.

Una fotografia attuale e aggiornata delle dinamiche di un mercato in rapida e costante crescita. Un percorso che taglierà il traguardo a Milano, dove l’appuntamento si articolerà in due giornate di gran rilievo per sponsor, espositori e pubblico.

La tappa di Torino vede la Camera di commercio di Torino affiancare Wireless nell’organizzazione, si avvale della partnership scientifica di Torino Wireless e del supporto della rete internazionale Enterprise Europe Network.
In particolare la Camera di commercio di Torino sarà presente con le 100 aziende eccellenti del Progetto Think-Up, mirato alla promozione internazionale del comparto piemontese ICT, in cui l’infomobilità rappresenta un’importante componente.
Il 10 luglio 2008 il Centro Congressi Torino Incontra aprirà le porte al dibattito: realtà istituzionali ed esperti del settore condivideranno in questa cornice privilegiata esperienze e scenari. Mondo Automotive, settore TPL (Trasporto Pubblico Locale), attori del Payment Solution e Service Providers, nonché Centri di Ricerca e Istituzioni legate al Progetto europeo Galileo si incontreranno per parlare di infomobilità, un tema che sta virtuosamente invadendo i più diversi settori economici.

Molti i temi caldi della settima edizione, anche in vista di un 2015 che è già prepotentemente alle porte.

Telematica di Bordo, per capire quali componenti hardware e software siano in lizza per lo sviluppo di applicazioni automotive di nuova generazione. Moduli wireless per le applicazioni automotive; terminali di bordo, sistemi di navigazione e accessori. Ma anche Tecnologie Car-to-Car Communication (C2C) e Car-to-Infrastructure (C2I).

Galileo e GNSS. Lo stato dell’arte del Progetto Galileo, sistema satellitare concorrente al GPS. Un confronto costruttivo tra i due sistemi dal punto di vista della tecnologia, dei prodotti, dei servizi e dei trend evolutivi. Un modo per interrogarsi sulle rispettive ricadute sui settori di attività pubblica e privata.

e-Ticketing forme di pagamento elettronico per la mobilità. Un settore in crescita grazie anche al volano del comparto aereo. Ma e-ticket è anche altro, un interessante workshop per conoscere meglio servizi e infrastrutture tecnologiche che abilitano sistemi di pagamento innovativi che non necessitano di contanti e ricevute cartacee. Un approfondimento sull’impiego delle tecnologie wireless per il pagamento di pedaggi stradali, parcheggi, biglietti pubblici oltre che per semplificare la gestione contabile e per ridurre i costi dei dipendenti.

Mobilità urbana e Car Sensors, infine, sono due temi correlati che riguardano tutti noi quotidianamente. La gestione traffico e il controllo accessi sono tematiche quanto mai attuali soprattutto per chi vive nelle città.

L’agenda di telemobility forum 2008