Anche con la musica si possono abbattere le barriere sociali e i pregiudizi. Nasce proprio con questo obiettivo il progetto “Musica dentro” confluito in un libro di Cinzia Morone e Marco Raiteri edito da Impremix edizioni visual grafika.
Accompagnato da un dvd, il libro vuole narrare un viaggio un emozionante viaggio esperienziale fatto di parole e di note che ha avuto il suo culmine nello spettacolo messo in scena sul palco del teatro del carcere, con la partecipazione dei detenuti, dei cittadini, degli operatori giudiziari circa un anno fa.
Filo conduttore la musica di De Andrè, per la sua attenzione per gli ultimi, per coloro che lottano contro le difficoltà, per quella seconda possibilità spesso negata da pregiudizi.
“Essere sconfitti significa non affrontare i propri errori – osserva Marco Raiteri, avvocato e direttore artistico del gruppo Fabrizio De Andrè Remember 2.0 – e le detenute del carcere femminile rivendicano il loro diritto a essere diverse, a trasformarsi in donne in grado di amare come nessuna prima per essere, forse solo per un istante, un sogno sulle note di Franziska”.
“Ricordo lo spettacolo, al quale l’audiolibro si riferisce, con molta emozione – spiega Cinzia Morone, responsabile culturale e ideatrice del Progetto Musica “Dentro” nella casa circondariale Lorusso e Cutugno –. Quindici detenute sono salite sul palco con noi, ciascuna con un proprio ruolo: come voce recitante, o per introdurre le tematiche che sarebbero state affrontate, o per implementare la scenografia con cartelloni ed espressioni.
Hanno portato la testimonianza di vita, di espressione, di voglia di riscatto con le quali abbiamo condotto insieme questo progetto. La musica e la poesia sono intese come veicolo emozionale per portare fuori quello che si ha dentro il cuore quando si è ‘dentro’ il carcere”.
Il lavoro artistico, la condivisione di un percorso creativo ha permesso alle donne carcerate di rafforzare legami e lenire solitudini. Famiglie, figli, sentimenti, amori, dolori, passioni, nostalgie, ricordi, pentimenti, rabbia. Nel libro c’è tutto questo, e di più. Ci sono le donne, con tutta la loro potenza.
“L’esperienza del laboratorio di lettura con le esercitazioni è stato per loro stimolante e le ha incoraggiate a porsi risultati sempre migliori – prosegue Morone –. Ciò che otteniamo attraverso questo impegno è la messa in gioco della persona, la riscoperta del suo valore”.
Il carcere attraverso questo progetto diventa dunque “rieducante” per riappropriarsi di una vita nella quale si è inciampati, una o più volte. E’ la possibilità, per mettersi in gioco con attività creative ma di misurarsi con i propri sentimenti, ed è quello che viene raccontato attraverso le poesie e le emozioni delle autrici detenute.
Soprattutto dà la possibilità a chi è fuori di entrare e di comprendere come ‘dentro’ ci sia chi lavora e che si impegna per meritare il ritorno alla propria libertà.
La scuola ‘a distanza’, non è per tutti: è per i pochi che possiedono i mezzi e un adeguato supporto famigliare; non raggiunge coloro che, anche tra i banchi, faticano a seguire; è un blando palliativo che consegna solo nozioni e dimentica le relazioni, non contemplando quanto di più educativo ci sia dentro una classe, tra i corridoi, in una palestra o in un cortile scolastico: il rapporto umano. Leggi tutto “Una scuola sicura per tutti!”
Un sito web sui i pericoli sociali per i più giovani e su come affrontarli, realizzato dagli allievi del CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE “ISTITUTO SANTA TERESA” in VIA PALAZZO DI CITTÀ 5 a CHIERI (TO) si è aggiudicato questo mese il primo premio nazionale AICA CONFAP 2017.
“Rischi e Pericoli dal Reale al Virtuale” (www.rischiepericolidalrealealvirtuale.blogspot.it) è il blog realizzato durante il Corso Operatore ai servizi di Vendita 2ª – Anno scolastico 2016-2017 nel quale gli studenti spiegano le “minacce” alle quali è possibile imbattersi sia nel mondo reale (tabacco, bulimia, anoressia) che nel mondo virtuale della rete (cyberstalking, cyberbullismo, bufale in rete). Un sito che vuole spiegare ai più giovani non a diffidare dei nuovi media telematici, ma anzi ad a utilizzarli come strumento di pratica per contrastare fenomeni di illegalità in un mondo in evoluzione rapida e continua nel quale dobbiamo abituarci a convivere.
Finalità del concorso è stato favorire lo sviluppo di competenze degli studenti per l’approccio alle ICT e la promozione di percorsi formativi innovativi che tramite l’uso delle nuove tecnologie favoriscano lo sviluppo delle capacità critiche e creative dei ragazzi.
Ma anche favorire competenze nell’utilizzo di strumenti indispensabili per i futuri cittadini lavoratori di un mondo sempre più complesso e interconnesso, in modo che siano da soli in grado di aumentare la propria consapevolezza e maturità digitale.
“Un progetto che rispecchia quella che è la nostra missione salesiana -spiega Suor Monica Roncari direttrice dell’Istituto – I giovani che si impegnano ad aiutare altri giovani e nel contempo si preparano ad affrontare il mondo del domani oltre ad affinare pratiche promettenti in ambito lavorativo, educativo e formativo.
Dopo il Premio europeo vinto il mese scorso come centro di eccellenza nella formazione nella Peer Education, questo riconoscimento nazionale consolida il nostro obiettivo.
Oggi l’istituto chierese offre infatti numerosi corsi professionalizzanti con l’obiettivo di dare ai ragazzi le conoscenze per entrare più facilmente nel mondo del lavoro: per questo sono fondamentali gli stage in azienda e le “esperienze sul campo”
Il lavoro è stato svolto su temi oggetto di studio negli anni scolastici precedenti attraverso la produzione di videoclip, percorsi multimediali, prodotti offline o online, fruibili dai principiali browser internet. L’idea di fondo realizzata insieme agli studenti del CIOFS FP– Piemonte di Chieri è stato quella di raccogliere le più corrette informazioni su fenomeni tipici della adolescenza: bullismo, alcolismo, tabagismo, ecc. ma anche la capacità di distinguere notizie vere dalle cosiddette “bufale” (o fake news), sempre più diffuse sui social anche su argomenti delicati, come la salute e i comportamenti devianti.
I video e il miniblog sono stati realizzati, durante il corso di webmarketing e comunicazione con l’aiuto della professoressa Annalisa Panero e la professoressa Anna Varetto. Queste ultime hanno illustrato alcune procedure per difendersi dai pericoli “reali e virtuali” che la vita di un giovane incontra negli anni della sua adolescenza. “Supervisor” dell’intero progetto la Direttrice del Centro di Formazione Suor Monica Roncari.
“Bullismo, e ora Cyberbullismo, è un fenomeno sempre in crescita – spiega la professoressa Annalisa Panero – soprattutto nelle scuole. Abbiamo cercato con i ragazzi di individuare le ragioni del comportamento del bullo e qual è il ruolo del genitore per prevenire tale fenomeno.
Lo stesso abbiamo fatto per lo Stalking e il Cyber-Stalking. Sono fenomeni sempre esistiti ma che stanno avendo una crescente evoluzione anche grazie alla diffusione e pervasività delle telecomunicazioni digitali”.
“Disordini alimentari – racconta la professoressa Anna Varetto – come l’anoressia e la bulimia nervosa, ma anche disordini alimentari o abusi di sostanze come l’alcool o il fumo, sono le manifestazioni più note e frequenti, e sono diventati nell’ultimo ventennio una vera e propria emergenza di salute mentale per gli effetti devastanti che hanno sulla salute e sulla vita di adolescenti e giovani adulti.
Il progetto “Rischi e Pericoli dal Reale al Virtuale” ha dato modo ai ragazzi di confrontarsi e di lavorare insieme su problemi di attualità e di raggiungere competenze utili per affrontarli” .
Ricordiamo infine che il Centro di Formazione Professionale del Santa Teresa è stato premiato poco più di un mese fa con un altro premio prestigioso: l’Equity Partecipation Decision Making Award, un concorso europeo che aveva l’obiettivo di scoprire e valutare pratiche promettenti di promozione della partecipazione in ambito lavorativo, educativo e formativo. Premiazione che è avvenuta a Roma il mese scorso. La “peer education” del Ciofs di Chieri è attiva dal 2008 ed è stata selezionata con uno dei quattro progetti che possono essere presi come modello ripetibile in qualsiasi contesto formativo nel Vecchio Continente. Grazie alla collaborazione del Comune, delle scuole superiori del Chierese e di alcune associazioni presenti nelle parrocchie, da nove anni il Ciofs si occupa della formazione dei “peer educator”: ragazze e ragazzi di terza e quarta superiore che, volontariamente, imparano come relazionarsi con gli studenti del biennio o con quelli di terza media, per aiutarli nello studio e nell’integrazione a scuola.
Un Istituto, quello del Ciofs del Santa Teresa di Chieri, che aiuta i giovani a prepararsi e a confrontarsi su qualsiasi tipo di problema: dalle difficoltà con lo studio ad eventuali situazioni di bullismo o alle minacce che purtroppo il mondo moderno sottopone i nostri ragazzi, formando persone in cui i valori evangelici si concretizzano mediante l’impegno per migliorare la terra e la società.
Una bellissima esperienza, con insegnanti che si dedicano alla Formazione Professionale presso il CIOFS del Santa Teresa di Chieri, luogo di eccellenza per la formazione professionale e per avere una chance nel mondo del lavoro. Un Istituto che si ispira al modello salesiano che ha come motto ‘Buoni Cristiani e Onesti Cittadini’e che, grazie a concorsi come quello di Confap-Aica, stimolano la creatività e un pizzico di sana competizione per acquisire sicurezza in se stessi.
Classi con persone meravigliose, che con impegno, passione e speranza per il futuro, hanno affrontato questi mesi intensi di studio e con ottimi risultati. Questi risultati offrono molta fiducia per il loro futuro lavorativo. Un ringraziamento particolare va a Suor Monica Roncari che ha lanciato per prima l’idea di iscriversi a questo concorso e senza la quale non sarebbe stato possibile raggiungere questo risultato.