Premio Letterario “La Mole” alla Cappella dei Mercanti

Torna, a distanza di quattro anni, il premio più importante dell’Associazione Culturale Talento, che giunge così alla sua trentesima edizione, col Patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte, del Comune di Torino, di Univoca, di Musicaviva e col sostegno di Aurorapen.

Premio letterario “La Mole”

Sono un centinaio le opere pervenute, tra saggi e poesie, che rappresentano la ricchezza di questo premio. Un connubio perfetto tra storia, arte, cultura che, dietro l’apparenza austera della capitale sabauda, con la sua elegante compostezza, nasconde un animo vitale e sorprendente. Non per nulla il premio sarà organizzato nella splendida cornice barocca della Cappella dei Mercanti, Negozianti e Banchieri, più nota semplicemente come Cappella dei Mercanti, situata nel centro storico di Torino, al numero 25 della monumentale via Garibaldi.
Previsti intermezzi musicali dell’arpista Eleonora Savio, lettura di Mario Parodi.

 

Premio Letterario “LA MOLE” alla Cappella dei Mercanti

 

Le premiate e i premiati della XXX edizione 

Nell’edizione di quest’anno verranno premiate due categorie: saggistica e poesia.

Per la saggistica due le finaliste, Silvana Govich e Giliana Azzolini. Mentre il primo premio va a Giovanni Galli da Savigliano e il secondo premio a Patrizia Peluso da Susa.

Per la poesia tra i finalisti questi i nomi comunicati dalla giuria:  Barbara Barducco, Sergio Donna, Pinuccia Gamba, Lavinia Pizzo e come primo premio Giovanna Saulini da Bologna e secondo premio Carla Villander da Lund dalla Svezia.

La Giuria

La giuria della XXX Edizione del Premio Letterario “LA MOLE” 2022 è composta da Massimo Centini, Franco Cortese, Lorenzo Masetta, Angelo Mistrangelo, Aldo Sisto, e Roberto Tassinari.

L’importanza del concorso letterario “La Mole” 

I premi letterari, in genere, rappresentano un riconoscimento dato a scrittori di poesia, di narrativa e di saggistica, da una giuria formata da “lettori eccellenti”, i critici, che hanno la facoltà di giudizio sul valore di un’opera letteraria. In realtà questo premio non si ferma qui: rappresenta una visione più ampia, di insieme, che accomuna forme artistiche diverse, nella pienezza della circolarità dell’informazione. La capacità di tessere relazioni costituisce, probabilmente, la vera l’essenza del lavoro editoriale in un concorso letterario come “La Mole”. Premio letterario che negli anni è diventato strumento indispensabile per permettere ai lettori piemontesi, e non solo, di conoscere realtà, spesso poco note, della loro stessa regione. Un concorso che ha come significato il confronto tra autori, l’incontro e lo scopo di esortare alla lettura degli altri e degli autori più grandi della nostra tradizione letteraria e storica. 

Il premio in breve

Denominazione: XXX Edizione Premio Letterario “LA MOLE”
Quando: sabato 22 ottobre alle ore 16
Dove: Cappella dei Mercanti di via Garibaldi 25 a Torino

Ingresso libero

Claudio Pasqua

 

Bee Kind: una giornata dedicata alle api e alle allergie

Domenica 16 ottobre a Trevignano Romano presso il Bee Kind, spazio dedicato al relax e al tempo libero in chiave sostenibile, nel cuore del Parco Regionale di Bracciano e Martignano si terrà una giornata dedicata all’apicoltura, alla biodiversità e al benessere.

Una tavola rotonda tematica aprirà la giornata con minuscoli e autorevoli ospiti d’eccezione: le api.
Ma si parlerà anche di allergie e di come alcuni trattamenti possono ridurre o eliminare reazioni allergiche. Le terapie antiallergiche sono usate per le allergie comuni come febbre da fieno, allergia agli acari della polvere e reazioni allergiche alle punture di vespe e api.

Come spiega Beatrice Olla, attrice e artista poliedrica e ideatrice e gestore dello spazio Bee Kind, Circolo Naturalistico Culturale Sportivo, l’incontro organizzato vuole aprire una finestra sul mondo delle api e sulla conoscenza del loro ruolo fondamentale per il benessere dell’uomo e dei luoghi che lo circondano.

“Abbiamo aperto il parco tre anni fa, in piena pandemia – spiega Beatrice Olla – e cerchiamo di far crescere la conoscenza di questo che è immerso in un parco naturale organizzando eventi come questi ma anche corsi di Yoga, riflessologia e meditazione, come la Gong Therapy. Uno spazio aperto a tutti per riscoprire i valori della natura in un ambiente rilassante”

A dare i saluti istituzionali del territorio che ospita l’evento sarà il Vicesindaco di Trevignano Romano e Assessore al Turismo Luca Galloni, gli interventi coordinati dall’attrice e ideatrice dello spazio Bee Kind Beatrice Olla vedranno oltre a Rita Franceschini, il Direttore del Parco Naturale di Bracciano e Martignano Daniele Badaloni, la Consigliera Comunale delegata al Commercio e all’Agricoltura Monica Silenzi, la Dr.ssa Megon Bresciani allergologa della Asl RM 4 che parlerà della terapia desensibilizzante al veleno di imenotteri.

Curare l’allergia è possibile: presentazione del libro “Butta via i fazzoletti”.

Proprio il tema delle allergie sarà approfondito dalla divulgatrice scientifica Sabrina De Federicis, che insieme alla giornalista Paola Scarsi presenterà il suo ultimo libro, best seller su Amazon, “Butta via i Fazzoletti” che con un linguaggio semplice e diretto illustra come dalle allergie si possa guarire.

Il libro, scaricabile gratuitamente dal sito www.buttaviaifazzoletti.it permette di scoprire come curare l’allergia risolvendo il problema alla radice, senza limitarti ad addormentarne i sintomi.

Ad introdurre e sviluppare il filo tematico del convegno Rita Franceschini, esperta Apicoltrice e Imprenditrice che in particolare racconterà la vita delle api e i metodi corretti per allevarle nel rispetto delle regole del biologico, finalizzato all’utilizzo dei prodotti dell’alveare per il benessere dell’uomo.

Sabrina De Federicis è Country manager dell’azienda farmaceutica HAL Allergy, pur lavorando nel farmaceutico Sabrina de Federicis coltiva da sempre anche altri interessi.

Laureata in materie scientifiche con specializzazione in Paleontologia Umana, è divulgatrice scientifica, counselorrelazionale a indirizzo Media Comunicativo, ed è esperta nella creazione di relazioni efficaci, nello sviluppo della brand identity, nella negoziazione, nella pianificazione del business e nello sviluppo di soluzioni creative.

“Butta via i fazzoletti” è il suo primo libro.

 

 

Onorificenze cavalleresche: a Susa l’annuale incontro degli insigniti

Nonostante il tempo incerto, le bellezze della città hanno regalato a tutti i presenti una mattinata emozionante iniziata con una sfilata rappresentativa del Palio di Susa che ha visto presenti i Tamburini del Borgo di Traduerivi seguiti dalla Marchesa Adelaide, il Conte Oddone di Savoia e il Visconte, coordinati dal Presidente della ProSusa Sig. Salvatore Sabato.

A seguire, nella Cattedrale di San Giusto, la Santa Messa è stata officiata da S.E.R. Mons. Cesare Nosiglia Vescovo Emerito delle Diocesi di Susa e di Torino.

 

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Ai piedi dell’altare erano presenti il picchetto d’onore dei Carabinieri di Susa e due damigelle che hanno indossato il mantello dell’associazione.

Durante la celebrazione il musicista Gabriele Bianco Dolino ha eseguito alla tromba il suggestivo Silenzio fuori ordinanza. Al termine della Santa Messa tutti i presenti, preceduti dallo stendardo della città e dai labari delle varie Delegazioni convenute dalla Calabria, dal Veneto, dalla Lombardia e da diverse province del Piemonte, hanno raggiunto il Castello della Contessa Adelaide messo gentilmente a disposizione dall’Amministrazione comunale.

Qui, l’affascinante storia del Castello è stata magistralmente proposta dall’archeologo Dr. Stefano Paschero e da Matteo Sconfienza, che hanno contribuito ad illustrare parte del patrimonio artistico della nostra splendida città. Il corteo si è poi trasferito per il pranzo presso il ristorante Hermitage di Avigliana, dove sono avvenute le consegne delle Medaglie e dei diplomi ai nuovi insigniti, alla presenza del Delegato regionale Cav. di Gran Croce Dr. Carlo Varni, del Delegato provinciale di Torino Dr. Lorenzo Masetta, del Conte Enzo Morosini proveniente da Vicenza e discendente dai Dogi di Venezia, dal Barone Pino Crea Delegato regionale A.N.I.O.C., proveniente dalla Calabria insieme al Cav. Valerio Benincasa e Cav. Roberto Cilento.

Fra le autorità militari hanno partecipato il Gen. CC. Francesco Sibillo proveniente dalla Delegazione di Alessandria, il Cap. Dr. Federico Mucciacciaro e il Lgt. Dr. Carlo Mostratisi della locale caserma dei Carabinieri.

In rappresentanza del Comune di Susa ha partecipato alla cerimonia il Vicesindaco Prof. Giorgio Montabone. Sono intervenute numerose Delegazioni provinciali e comunali da tutta la Regione Piemonte. Come sempre la nostra splendida cittadina si è rivelata agli occhi dei visitatori uno scrigno di gemme alpine.

 

Si ringrazia per la comunicazione
il Delegato Intercomunale A.N.I.O.C. della Valle di Susa
Comm. Dr. Carmine Peluso

 

 

 

Rete 7: come la “Generazione Digitale” ha cambiato il mondo del lavoro

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Durante la trasmissione di Rete 7 un dialogo tra Federico Morra e Claudio Pasqua che dibatteranno su“come il digitale abbia seriamente cambiato il modo di lavorare”, in particolare nei settori vicini ai lettori di Interiorissimi ovvero la progettazione architettonica, il design ma anche il giornalismo digitale.
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Claudio Pasqua, che da oltre 10 anni dirige testate digitali di informazione professionale come Interiorissimi.it, durante la puntata parlerà di quanto siano importanti “le reti sociali” per trovare lavoro e per aumentare le opportunità di Business.
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Dalle reti sociali (la forza dei legami deboli di Mark Granovetter), alla teoria dei sei gradi di separazione, fino ai social network come LinkedIn, utilissime per creare e coltivare contatti utili per qualunque professionista.
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E così si cercherà di spiegare perché – per trovare lavoro, per trovare clienti o per la nostra attività – i “legami deboli”  siano quelli più utili. Perché, mentre quelli forti sono più vicini a noi e maggiormente ben disposti a fornirci un aiuto emotivo, in verità sono parte della nostra stessa cerchia, in cui spesso i collegamenti sono gli stessi, quindi poco utili ad indicarci un collegamento che non abbiamo già considerato.
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Da artigiani a manager: come si lavora oggi con il digitale? 

Dal Coworking allo Smart Working il lavoro è cambiato per sempre. Tanto che da una ricerca rilasciata da OKTA, fornitore di una piattaforma cloud per la gestione sicura delle identità e degli accessi, emerge che dopo più di un anno in smart working i lavoratori (sia manager che impiegati) oggi vogliono lavorare dove e quando preferiscono. L’obiettivo per gli imprenditori non è più gestire un team che lavora da remoto ma costruire un’esperienza lavorativa con la persona al centro. È questo il nuovo status quo: una nuova definizione dello spazio lavorativo, in cui “si lavora ovunque ci si trovi”. Che si voglia chiamare remoto, ibrido, flessibile o dinamico, le aziende che vogliono essere competitive e attrarre talenti devono ripensare il classico posto di lavoro.

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E le aziende? Il cambiamento nell’era post-covid

Le aziende stanno cambiando il loro approccio con il consumatore. Il cliente è sempre più esigente, e usa il web e i social per confrontare prodotti e servizi e confrontarsi con altri utenti. Richiede sempre più trasparenza. Tutto il processo di comunicazione, di marketing è cambiato definitivamente. Le aziende ne sono sempre più consapevoli e alcune stanno già mettendo in atto strategie per seguire questo cambiamento.
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Per la grande maggioranza dei professionisti del settore marketing, gli accadimenti del 2020 e del 2021 hanno cambiato quasi ogni aspetto dei progetti di business. Dai canali (in gran parte digitali) usati per coinvolgere i clienti, ai flussi di lavoro interni, ben poco è rimasto come era prima della pandemia. Per adattarsi a questo importante cambio di passo, i leader del settore in Italia si stanno appoggiando alle trasformazioni digitali che avevano già avviato prima della pandemia. Infatti, il 94% dei marketer italiani afferma che la pandemia abbia cambiato la loro strategia di coinvolgimento digitale e il 90% sostiene di aver cambiato e riadattato il mix di canali da utilizzare per i propri progetti di marketing.
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Durante la trasmissione si parlerà dunque di quali siano i  “5 errori da non commettere quando si comunica la propria attività di impresa su web” e delle “5 cose da fare subito per aumentare la propria visibilità in rete e trovare più clienti
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Il direttore di Interiorissimi.it sarà ospite del programma su Rete 7 di venerdì 26 novembre su Rete / insieme a Federico Morra – Job Mentor.
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Per il Piemonte Rete 7 è visibile sul canale 12 del Digitale Terrestre. Con copertura di tutto il Piemonte, zone dell’Ovest della Lombardia e su parte della Liguria. Rete 7 trasmette anche su canali satellitari (825 SKY e 420 di TivùSAT) che garantiscono copertura su tutto il territorio nazionale, Europa e Bacino del Mediterraneo). Inoltre è visibile in streaming su www.rete7.it
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Interiorissimi, il portale dell’abitare, su Radio Antenna Uno

Interiorissimi.it è un sito web rivolto ad appassionati e ai professionisti del design di interni.
Architetti, Ingegneri, Designer, Interior Designer, Home Stager, esperti di illuminotecnica, Green Designer Interior Yacht Designer, Giornalisti dell’architettura e dell’Interior Design. Ma anche aziende del settore arredo casa e ristrutturazione.

Venerdì 12 novembre 2021 dalle ore 16,45 – in diretta nella trasmissione IMPRESA RADIO NETWORK, il contenitore quotidiano di informazione, formazione e presentazione delle aziende, arti e professioni, la rivista Interiorissimi.it verrà presentata dalla voce del proprio direttore: Claudio Pasqua.

A intervistarlo Cristina Robasto attrice di Torino specializzata in doppiaggio e adattamento dialoghi.

Il programma va in onda nel cuore del pomeriggio, dalle ore 16 alle 18 su RADIO ANTENNA UNO, condotto in diretta presso gli Studi di via Nicola Fabrizi n. 64 Torino, e può essere ascoltato in fm (104.7 – 104.6 per Torino e Provincia, Astigiano e Cuneese), su digitale terrestre (nella sezione radio in tutto il Piemonte) e in streaming in tutto il mondo, dal sito www.antennaunoradio.com)

Claudio Pasqua
Claudio Pasqua, direttore Interiorissimi

“Interiorissimi – spiega il direttore – è prima di tutto un rivista di settore, che tratta temi legati al design, al design di interni, all’architettura alle ristrutturazioni e a nuovi prodotti per l’arredo”.

Ma è anche un portale che offre visibilità ai professionisti e alle aziende del settore casa.

Interiorissimi si rivolge a: 

  • APPASSIONATI DI INTERIOR DESIGN E DECOR
  • ARCHITETTI E INTERIOR DESIGNER
  • AZIENDE DEL SETTORE CASA
Interiorissimi è dunque anche una piattaforma online che offre visibilità a professionisti della ristrutturazione e del design di interni ed esterni. Come Architetti, Ingegneri, Designer, Interior Designer, Home Stager, esperti di illuminotecnica, Green Designer Interior Yacht Designer, Giornalisti dell’architettura e dell’Interior Design.
Grazie a una community di utenti e professionisti Interiorissimi permette ai lettori di ottenere consigli e soluzioni per la propria casa. Un luogo online in cui trovare professionisti e soluzioni di arredo per ristrutturare, arredare al meglio la propria casa con competenza.

In trasmissione: 

Cristina Robasto, attrice di Torino specializzata in doppiaggio e adattamento dialoghi.  Lavora presso la ErixStudio, Studio di doppiaggio attivo sia nel campo dei videogiochi che dell’eLearning, anche come direttore del doppiaggio e insegnante di recitazione e dizione. Collabora con la compagnia teatrale Thealtro, attiva nella produzione teatrale e nella formazione manageriale con tecniche di teatro_azienda e teatro_formazione.
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Claudio Pasqua è  iscritto all’ordine dei giornalisti del Piemonte, inizia la sua attività nel 1996 come Web Specialist del sito web di Facoltà e docente a contratto presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino,  l’Università degli Studi di Milano e l’Università Statale di Milano su materie legate alla comunicazione digitale, design e progettazione. Nel 1998, sotto la supervisione del direttore del laboratorio modelli reali e virtuali, realizza l’opera multimediale vincitrice del Premio Compasso d’Oro Menzione d’Onore. Attualmente si occupa di Web Reputation e di strategie di comunicazione di impresa con i media digitali. Esperto SEO e SEM ha lavorato a fianco di Google nelle strategie di comunicazione e di posizionamento di impresa e nella gestione di campagne come Google Adv. È direttore responsabile di interiorissimi.it che si occupa di marketing e comunicazione nel settore della casa, nata da un progetto per supportare gli iscritti ai corsi di Accademia Telematica Europea e sviluppato insieme a Accademia Italiana Designer.

“Musica dentro” oltrepassa le barriere mentali e fisiche del carcere

Anche con la musica si possono abbattere le barriere sociali e i pregiudizi. Nasce proprio con questo obiettivo il progetto “Musica dentro”  confluito in un libro  di   Cinzia Morone e Marco Raiteri  edito da Impremix edizioni visual grafika.


Musica dentro libro di Marco Raiteri e Cinzia Morone
Accompagnato da un dvd, il libro vuole narrare un viaggio  un emozionante viaggio esperienziale fatto di parole e di note che ha avuto il suo culmine nello spettacolo messo in scena sul palco del teatro del carcere, con la partecipazione dei detenuti, dei cittadini, degli operatori giudiziari circa  un anno fa.

Filo conduttore la musica di De Andrè, per la sua attenzione per gli ultimi, per coloro che lottano contro le difficoltà, per quella seconda possibilità spesso negata da pregiudizi.

“Essere sconfitti significa non affrontare i propri errori – osserva Marco Raiteri, avvocato e direttore artistico del gruppo Fabrizio De Andrè Remember 2.0 – e le detenute del carcere femminile rivendicano il loro diritto a essere diverse, a trasformarsi in donne in grado di amare come nessuna prima per essere, forse solo per un istante, un sogno sulle note di Franziska”.

“Ricordo lo spettacolo, al quale l’audiolibro si riferisce, con molta emozione – spiega Cinzia Morone, responsabile culturale e ideatrice del Progetto Musica “Dentro” nella casa circondariale Lorusso e Cutugno –. Quindici detenute sono salite sul palco con noi, ciascuna con un proprio ruolo: come voce recitante, o per introdurre le tematiche che sarebbero state affrontate, o per implementare la scenografia con cartelloni ed espressioni

Hanno portato la testimonianza di vita, di espressione, di voglia di riscatto con le quali abbiamo condotto insieme questo progetto. La musica e la poesia sono intese come veicolo emozionale per portare fuori quello che si ha dentro il cuore quando si è ‘dentro’ il carcere”.

Il lavoro artistico, la condivisione di un percorso creativo ha permesso alle donne carcerate di rafforzare legami e lenire solitudini. Famiglie, figli, sentimenti, amori, dolori, passioni, nostalgie, ricordi, pentimenti, rabbia. Nel libro c’è tutto questo, e di più. Ci sono le donne, con tutta la loro potenza.

“L’esperienza del laboratorio di lettura con le esercitazioni è stato per loro stimolante e le ha incoraggiate a porsi risultati sempre migliori – prosegue Morone –. Ciò che otteniamo attraverso questo impegno è la messa in gioco della persona, la riscoperta del suo valore”.

Il carcere attraverso questo progetto diventa dunque “rieducante” per riappropriarsi di una vita nella quale si è inciampati, una o più volte. E’ la possibilità, per mettersi in gioco con attività creative ma di misurarsi con i propri sentimenti, ed è quello che viene raccontato attraverso le poesie e le emozioni delle autrici detenute.

Soprattutto dà la possibilità a chi è fuori di entrare e di comprendere come ‘dentro’ ci sia chi lavora e che si impegna per meritare il ritorno alla propria libertà.

 

 

Storie del Calcio: il libro di Alberto Zanichelli è ordinabile su Amazon

Storie del Calcio” si sofferma su alcuni momenti significativi, senza l’intento di fare una storia completa. Il libro è diviso in tre capitoli: ci sono le storie riguardanti alcune edizioni dei Mondiali, si parla poi degli anni 30, il decennio d’oro della Nazionale italiana, mentre l’ultimo capitolo è dedicato agli oriundi, con un breve sconfinamento in altri sport.

Storie del CalcioIl libro è stato scritto attingendo ai ricordi personali dell’autore, appassionato di sport da unavita, ampliati e impreziositi da ricerche sulla storia della Nazionale italiana di calcio.

Non a caso la narrazione inizia con i Mondiali del Cile del 1962, i primi di cui l’autore abbia qualche ricordo. Il libro non ha la pretesa di essere una storia della Nazionale in senso stretto. È un insieme di storie del calcio in cui la Nazionale è protagonista, sia nel bene, sia nel male. L’autore ha scelto gli avvenimenti che gli hanno ispirato un racconto.

Il libro analizza anche periodi molto lontani per i quali sono state necessarie le opportune ricerche. Fortunatamente il calcio è uno degli argomenti più seguiti in assoluto sul web, per cui non è stato difficile trovare notizie e spunti per scrivere. Si è cercato inoltre di inquadrare gli avvenimenti sportivi nel loro quadro storico, facendo spesso riferimento al contesto dell’epoca nel quale si sono svolti.

Nel primo capitolo si prendono in esame otto edizioni dei Mondiali. Nel 1962 l’Italia è al centro di una campagna diffamatoria verso il Cile, considerato incapace di poter organizzare un evento così importante, data la sua struttura economica. La risposta dei Cileni avviene sul campo nella famigerata ‘Battaglia di Santiago’, una maledetta partita che è il clou di questo primo racconto. Nel 1966, ai Mondiali d’Inghilterra, l’Italia incappa nella clamorosa sconfitta contro la Corea del Nord, difficile da dimenticare per chi l’ha vissuta. Nel 1970 l’Italia è protagonista della ‘Partita del Secolo’, il famoso 4-3 ai supplementari contro la Germania, salvo poi crollare in finale sotto i colpi di un Brasile irripetibile. Quello del 1974 è stato definito ‘Il Mondiale delle Chinagliate’, riferendosi ai comportamenti discutibili di Giorgio Chinaglia, attorno alla cui vita si svolge questa storia. Il 1982 è quello della vittoria in Spagna, quello dell’Italia Mundial e di Paolo Rossi, ribattezzato nell’occasione Pablito. Il 1986 è il mondiale di Maradona, ma visto dalla prospettiva dell’Italia è quello della fine dell’era di Enzo Bearzot. Il Mondiale 1990, in Italia, è soprattutto quello di Schillaci, protagonista inaspettato, e della missione incompiuta di Azeglio Vicini. L’ultimo Mondiale di questa storia è quello del trionfo del 2006, quello del cielo azzurro sopra Berlino.

Nel secondo capitolo si torna indietro agli anni Trenta. Sono anni in cui l’Italia del calcio si rivela al mondo intero, vincendo tutto. Grande protagonista di questo periodo è Vittorio Pozzo, commissario tecnico della Nazionale, che per le sue vittorie non pretenderà mai una sola lira di compenso. In effetti la sua fonte di reddito rimarrà sempre il suo lavoro di giornalista sportivo per ‘La Stampa’ di Torino. Nel decennio Pozzo riesce a vincere due Mondiali, un’Olimpiade e due Coppe Internazionali, il torneo antesignano degli Europei. Poi la Seconda guerra mondiale prima e la tragedia di Superga poi, rovinano tutto. Il capitolo viene introdotto dalle Olimpiadi di Amsterdam del 1928, in cui l’Italia per la prima volta vince qualcosa; nella fattispecie la medaglia di bronzo.

Il terzo capitolo è dedicato agli oriundi. Nel corso della storia, nella Nazionale italiana hanno giocato anche figli e nipoti dei nostri emigrati, avvalendosi del doppio passaporto. La grande emigrazione, iniziata agli albori del Regno d’Italia, ha prodotto una generazione di italiani all’estero dalla quale gli sport di squadra, hanno attinto a piene mani. Nel calcio, soprattutto fino alla Seconda guerra mondiale, hanno giocato nella Nazionale giocatori che hanno fatto la differenza e per buona parte si deve a loro la vittoria nel Mondiale del 1934. In tempi recenti, dopo un lungo periodo, sono stati riscoperti e utilizzati in tornei ufficiali. Infine, l’ultima parte tratta brevemente degli altri sport, visto che il calcio in questo senso ha fatto scuola.

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Il CIOFS FP al forum internazionale dell’orientamento di Genova

Il cuore del più grande “villaggio dell’orientamento” d’Italia sarà al Porto Antico di Genova, Ma il programma prevede eventi anche a Palazzo Ducale e al Palazzo della Borsa oltre a Palazzo San Giorgio, Acquario e Museo della Navigazione.

Il Salone, organizzato da Regione Liguria e dal comitato promotore composto da Comune di Genova, Città Metropolitana di Genova, Università degli Studi di Genova, Ufficio Scolastico Regionale e Camera di Commercio in strettissima collaborazione con il MIUR ed il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è la tappa più importante di un percorso che si è esteso nel tempo e nello spazio. Il Forum Internazionale sull’Orientamento, in programma all’Auditorium dell’Acquario di Genova dalle 9 alle 16 nella giornata di martedì 12 novembre, rappresenta un appuntamento ormai tradizionale all’interno del Salone Orientamenti. Quest’anno il convegno, organizzato con la collaborazione del CIOFS-FP e la Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, sceglie come focus centrale del dibattito il “saper fare” e la formazione tecnico-professionale, senza tuttavia dimenticare gli aspetti più generali e teorici dell’orientamento.

L’intera mattinata sarà dedicata alla scoperta dei nuovi orizzonti dell’orientamento grazie agli interventi di esperti nazionali e internazionali che spazieranno dall’imprenditoria giovanile al ruolo della famiglia nel percorso orientativo. Il pomeriggio, invece, sarà caratterizzato da un impianto più dinamico, con la presentazione di progetti, strategie e buone pratiche attivati in Italia e in Europa. L’obiettivo è valorizzare il percorso compiuto e indicare quello ancora da compiere per rendere l’orientamento una vera e propria disciplina essenziale nel bagaglio degli studenti.

Dopo i saluti delle autorità, coordinati da Silvana Rasello, Presidente del CIOFS FP Piemonte, e da Franco Chiaramonte, Esperto in politiche del lavoro, interverranno in una tavola rotonda dal titolo “Orientamento: nuovi orizzonti”:

  • João Santos, DG EMPL — Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione – “Orientamento in Europa”
  • Schany Taix, ELAIS – “Orientamento MULTIMODALE”
  • Lauretta Valente, CIOFS-FP COSPES – “Orientamento e saper fare”
  • Diego Boerchi, Università Cattolica di Milano – “Disponibili, troppo coinvolti o assenti: come i genitori partecipano alla scelta dei propri figli”
  • Ludovico Albert, Presidente Fondazione per la scuola – Compagnia di San Paolo “Dispersione implicita e Orientamento”
  • Jan Wilker, Start-Net Europe – “Best practices in Europe”

Nel pomeriggio, fanno il punto sugli strumenti di orientamento, coordinati da Furio Truzzi:

  • Mirko Cutrì, Coordinatore di World Skills Italy
  • Tomas Sprlak, FECBOP
  • Raffaella Nervi, Regione Piemonte e Antonella Sterchele, Città Metropolitana di Torino
  • Elisabetta Donato ed Elisabetta Beccio, CIOFS-FP Piemonte – BILCO e integrazione dei servizi
  • Francesco Isetta e Alice Barbieri, Aliseo – #Progettiamocilfuturo
  • Tiziana Piacentini e Matteo Barbetta, CIOFS-FP Nazionale – GUIDE 2.0
  • Daniela Volpe e Angelika Bartholomäi, Regione Puglia – Presentazione del progetto Or.Co.
  • Ilaria Cavo, Assessore Regionale alla Scuola, all’Università e alla Formazione

A tirare le conclusioni sarà Carmela Palumbo, Capo Dipartimento del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione-MIUR.

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Info: Monica Roncari
Ufficio Comunicazione
CIOFS FP PIEMONTE
www.ciofs.net
www.centrobilco.it

Piazza Maria Ausiliatrice, 27
10152 Torino
Tel. 011 5211773

 

 

Gli errori giudiziari e le loro conseguenze

Abbiamo intervistato la Professoressa Maria Gaia Pensieri, docente di sociologia presso l’Università Popolare degli Studi di Milano –  Università di Diritto Internazionale – autrice del libro “La falsa giustizia” scritto a quattro mani con il Generale Luciano Garofano che tratta il tema dell’errore giudiziario.

Perché avete sentito l’esigenza di pubblicare un’opera sull’errore giudiziario?

Insieme al  mio coautore il gen. Luciano Garofano abbiamo sentito questa esigenza, perché riteniamo che il nostro sistema giudiziario non sia perfetto  e con questo non vogliamo lanciare accuse a chi ogni giorno si impegna per mandare avanti la macchina della giustizia, ma solo dire che la giustizia del nostro Paese come quella di molti altri, può senz’altro migliorare intervenendo con delle riforme che introducano dei protocolli e delle linee guida in grado di limitare la possibilità di commettere errori, lo  sosteniamo sulla scorta delle esperienze  già compiute  da altri Stati.

Consideri che negli ultimi 25 anni l’Italia ha speso circa 790 milioni di euro a titolo riparatorio per le 27.200 persone colpite da errori giudiziari e da ingiusta detenzione; questi di cui parliamo sono solamente i casi noti che seguendo le corrette procedure hanno ottenuto i risarcimenti, ma chissà quante altre persone rivendicano la loro innocenza e sono ancora in attesa di avere giustizia.

Sin dalla prefazione del libro ponete l’accento sulla necessità di un approccio scientifico alla scena del crimine. Non è sempre così che dovrebbe accadere? 

Certo dovrebbe essere sempre così, in Italia abbiamo molte eccellenze e nulla da invidiare ad altri Paesi, però non sempre sono queste ad entrare per prime in azione; accade ancora che la scena del crimine nell’immediatezza dei fatti non venga adeguatamente protetta, con il rischio concreto di inficiare per sempre un caso.

Una parte importante dell’iter giudiziario è rappresentata proprio dalle fondamentali attività di sopralluogo necessarie all’acquisizione di tracce e reperti da sottoporre ad analisi, che dovranno essere svolte in maniera attenta e completa, con modalità che evitino contaminazioni e alterazioni. Oggi possiamo contare sull’apporto di nuove tecnologie e materiali per l’attività di acquisizione, ma è pur sempre un’attività svolta dall’uomo e per questo s’impone l’applicazione e il rispetto di protocolli e procedure scientifiche sia in queste fasi che nelle successive analisi di laboratorio, allorché il valore probatorio dipende dal corretto svolgimento di queste attività.

Quali sono le cause che non lo permettono in Italia?

Le basi per lavorare in modo professionalmente valido ci sono anche in Italia, devono solo essere codificate alcune procedure, certificati tutti i laboratori che operano sulle fonti di prova, dev’essere garantita la catena di custodia, devono essere più stringenti i criteri che consentono a Periti e Consulenti di operare in ambito giudiziario.

Quali sono gli errori più comuni commessi nell’identificazione del reo, di chi è accusato di un delitto? 

Paradossalmente nei casi in cui sono presenti dei testimoni il riconoscimento dell’autore di un crimine sembra una questione semplice da dirimere.

Invece gli studi compiuti hanno affermato esattamente il contrario, l’erroneo riconoscimento rappresenta l’80% delle cause di errore individuate negli Stati Uniti.

Molto dipende dalle condizioni ambientali e dalla durata dell’esposizione alla vista del possibile autore del crimine; ci sono elementi che influiscono negativamente sul ricordo, ad esempio: il tempo trascorso tra l’evento e l’identificazione; ma giocano a sfavore anche i condizionamenti dovuti al pregiudizio, e la comune difficoltà a riconoscere i dettagli dei volti di etnie diverse dalla nostra, per cui tendiamo ad avere una visione d’insieme gestaltica.

Nel caso delle descrizioni fatte ai disegnatori di identikit, la nostra memoria potrebbe inconsapevolmente ricostruire parti mancanti del ricordo, estraendo dalla memoria elementi di volti familiari sovrapponendoli a quello da delineare, tutto ciò in perfetta buona fede.

Ma possono giocare cattivi scherzi la pressione psicologica proveniente dal contesto istituzionale, la motivazione a voler fornire informazioni utili al caso e l’ansia per le aspettative degli investigatori, come anche le modalità di presentazione delle persone o delle fotografie disposte da parte degli inquirenti per il riconoscimento del potenziale reo, si è visto che sono state foriere di errori.

Ciò detto si comprende quanto sia importante conoscere quali siano gli elementi che condizionano il corretto riconoscimento per porvi dei correttivi, questo in funzione del ruolo di primo piano che riserviamo alla testimonianza all’interno del processo.

Il libro tratta molti casi giudiziari americani. Abbiamo letto il lavoro svolto dall’associazione “Innocence Project” in merito. In Italia si può affermare che non vi sia ancora una sensibilità e degli strumenti adeguati sul tema? 

Nel libro oltre ai casi italiani abbiamo riportato il risultato esperienziale statunitense, raccontando attraverso dei casi reali le tipologie di errori commessi, casi che sono stati sottoposti a processi di revisione e dai quali è risultata la piena innocenza delle persone precedentemente condannate in via definitiva. Questi casi sono stati utili per comprendere dove si era prodotto l’errore e per iniziare quel percorso che auspichiamo inizi anche da noi, affinché tutto ciò non si ripeta mai più.

Da quello che abbiamo appreso leggendo questi documenti, generalmente non è mai un solo errore che porta ad un’erronea condanna, ma una somma di essi.

Quando nel 1992 il percorso dell’Associazione Innocence Project è iniziato, l’opinione pubblica americana era scettica, il popolo americano ha sempre riposto estrema fiducia nel proprio sistema giudiziario.

Ebbene, man mano che l’attività di revisione procedeva ed emergevano nuovi casi di errore, anche l’atteggiamento delle persone è cambiato, tanto da spingere alcuni stati dove vigeva la pena di morte ad interrompere le esecuzioni e ad istituire commissioni d’inchiesta per far luce su alcune prassi che hanno avuto un ruolo importante nella commissione di errori che hanno portato ad ingiuste condanne.

A nostro avviso il dibattito sull’errore giudiziario in Italia è iniziato recentemente; alla fine di alcuni processi noti alle cronache, capita sempre più spesso di assistere a discussioni sui media e sui social di persone schierate tra gli innocentisti e i colpevolisti, questo vuol dire che in alcuni di noi permangono dei dubbi dopo certe sentenze.

Il nostro sistema ha tre gradi di giudizio posti proprio a garanzia di un giusto esito, però sulla scorta di quanto abbiamo appreso dal lavoro già svolto negli Usa, manca ancora una vera consapevolezza di quali siano gli errori commessi nella nostra realtà, fino a che non daremo inizio ad un percorso simile al loro.

È previsto a breve uno studio approfondito della casistica italiana? 

Consideri che la prima sede italiana dell’Innocence Project Italia è stata aperta nel 2014, prima di poter vedere dei risultati concreti del lavoro svolto, pensiamo che occorra ancora qualche anno.

Il libro
La falsa giustizia La genesi degli errori giudiziari e come prevenirli
di: Garofano Luciano Pensieri Maria Gaia
Prefazione di Manfredi Mattei Filo della Torre
Introduzione di Baldassare Lauria
Autori: Luciano Garofano, Maria Gaia Pensieri

Gli allievi del CIOFS FP di Chieri vincono il concorso radiofonico #cistalaradiorap

Per gli allievi del CIOFS FP Piemonte di Chieri l’anno scolastico è stato ricco di proposte didattiche stimolanti. Fra tutte è stata molto coinvolgente ed apprezzata quella offerta dall’AsL TO 5 in collaborazione con l’associazione Terra mia: il progetto “#cistalaradiorap” che già dal nome faceva capire quanto fosse vicino al sentire dei giovani proposto alle scuole professionali del territorio. 
 

L’itinerario annuale ha visto gli allievi riflettere sui temi di grande importanza per la salute come il contrasto al fumo e all’alcol, il benessere nelle relazioni, la media education, la cultura della sicurezza, le dipendenze, il gambling. 

 
Attraverso modalità interattive, l’individuazione e la sperimentazione di nuove tecniche e nuovi linguaggi comunicativi (la musica RAP) sono state proposte agli adolescenti riflessioni sugli stili di vita nei contesti del divertimento e sul ruolo che in questi stili rivestono sostanze ed alcol. Altrettanto importante e qualificante è stato motivare e sostenere gli adolescenti a raccogliere informazioni, dati e competenze in misura tale da offrire spessore al confronto, evitando la superficialità di luoghi comuni. 
 

Il progetto aveva come obiettivo finale la promozione di abilità e talenti personali attraverso la creazione e conduzione di un programma radiofonico per il quale sono stati messi a disposizione gli strumenti della locale Radio Ohm e la produzione di un videoclip rap. 

 
I dieci incontri hanno portato alla realizzazione di due belle canzoni in stile rap da parte delle due classi prime coinvolte (Operatori della trasformazione Agroalimentare dei due indirizzi Panificazione/Pasticceria e Valorizzazione delle filiere territoriali) poi pubblicate sul Socia Network YouTube al fine di trasmettere i messaggi positivi creati. 
 
Per favorire la diffusione è stata ideata una gara fra le varie scuole partecipanti, vinta dalla 1ª A del CFP dell’Istituto Santa Teresa che ha ottenuto per il giorno dell’evento finale del progetto, il 17 maggio presso la Open Factory di Nichelino, oltre 2500 visualizzazioni. 
 
Grazie al progetto, questa volta sono stati virali messaggi positivi, sentimenti e richieste dei giovani e non altri contenuti superficiali o addirittura falsi che talvolta incontriamo navigando in Internet. 

Oltre alla bella esperienza vissuta, gli allievi del CIOFS FP si sono aggiudicati la realizzazione di un videoclip professionale. 

 
Come ha espresso l’Assessore alle politiche del lavori e ai giovani del Comune di Nichelino, Fijodor Verzola, attraverso un post su Facebook: “Centinaia di ragazze e ragazzi sono stati presenti per esprimere le loro emozioni e le loro speranze attraverso il linguaggio universale del Rap, con l’obiettivo di trovare uno spazio in una società contemporanea che troppo spesso li v uole par tecipanti passivi e non protagonisti. Un ringraziamento a tutte loro e tutti loro per aver fatto uscire il sole a Nichelino in una  piovosa giornata di maggio”.

Di seguito i video vincitori sul canale video LargeMotive