L’Andalusia: Il Fascino Di Siviglia


La cucina di Siviglia è ricca di prodotti freschi della terra e del mare, le ricette tipiche, i piatti e le materie prime, sono genuine quanto buone.   La sapienza nell’utilizzare le spezie impreziosisce molti piatti della tradizione, (cumino, coriandolo, aglio, prezzemolo, finocchietto), sono una costante in diversi piatti.

 


 

 

Siviglia Cattedral

 


Se avete intenzione di gustare la gastronomia Sivigliana vi consigliamo di provare assolutamente le “tapas”, piatto emblema della cultura Sivigliana, presente in  qualsiasi ristorante. (Le tapas sono mini porzioni che vi consentiranno di assaggiare piatti diversi in un unico pasto).

Insalate, insaccati, le pavías di pesce (frittelle di baccalà o altri tipi di pesce impanati in farina e fritti in olio di oliva). A Siviglia il pesce è uno dei piatti principali, si può gustare in tutte le taverne della città insieme ai calamari, ai gamberetti, alla coda di rospo al Pedro Ximénez, le tortillas de camarones, e alle altre specialità di mare.

Immancabile a Siviglia è il popolare gazpacho: zuppa fredda di pomodori, cipolle, cetrioli, peperoni e aglio.


Bocadillos de rabo de toro

 

E poi come non assaggiare le saporitissime uova alla flamenca, condite con piselli, peperoni rossi, pomodori, patate e cipolle.

Gli amanti della carne a Siviglia si possono sbizzarrire nei sapori inconfondibili;  dell’oca alla sivigliana, l’agnello in guazzetto, le code di toro, il capretto fritto all’aglio, l’immancabile jamon serrano, il prosciutto di maiali allevati in montagna.

 

Huevos rotos con patadas y jamon iberico

Piatti da sperimentare  

A Siviglia si possono mangiare diversi piatti con le lumache, una delle  ricette più gustose è quella servita  con una saporita salsa piccante.



 

 

Calamares a la plancia

 

Punti d’interesse

La Cattedrale di Siviglia dove si trova la tomba di Cristoforo Colombo; la torre Giralda di 103 m di altezza, Reales Alcázares, l’antico palazzo reale arabo, l’ammaliante Plaza de Espana che ha fatto da sfondo ad alcune scene di Star Wars, la torre dell’oro edificio emblematico della città.

Visitare i mercati gastronomici è un vero e proprio must a Siviglia, i più noti e caratteristici sono il mercado de Triana e il mercado Lonja del Barranco.

In zona Sierpes, recatevi al Metropol Parasol di Siviglia: all’interno del monumentale edificio si trova anche un mercato per continuare il tour eno-gastronomico.


Plaza de Espana Siviglia

Uno dei posti migliori di qualità in cui mangiare a prezzi veramente modici è il ristorante; La taberna El Paso seguito dal Rinconcillo locale centenario, Bar las Teresas, e Bodega Santa Cruz un istituzione a Siviglia.

Bar las Teresas


Il cibo è parte integrante di un viaggio, Siviglia è fatta di cultura, sole caldo, flamenco, locali e piatti da provare. Da un ambiente magico all’altro, Siviglia è una città dalle mille sfaccettature e dalle infinite sorprese.


 

Come raggiungere il centro di Siviglia dall’aeroporto:

In Taxi: 15-20 minuti, costo 25-30€. In autobus: Servizio attivo dalle 5.20 del mattino fino alle 1.15 del mattino. Prezzo per sola andata 4€, andata e ritorno 6€. Fermata più vicina al centro: Avenida Carlos V

 

 

 

Menu Estivo Per Cittamani Restaurant


I cultori dell’indiano l’adorano, chi non lo conosce non può mancare. Cittamani il Ristorannte della chef Ritu Dalmia  presenta l’originale menu estivo, cucinare e mangiare in India è considerata un’arte in cui ognuno trasmette il proprio tocco personale.

 


 

La cucina di Cittamani  è creativa, ma allo stesso tempo molto legata alle tradizioni, esprime perfettamente la cultura di un paese intenso, ricco di sapori forti, ma è al contempo piena di grazia e di armonia.

  

Milano 7 giugno ci troviamo alla serata  inaugurale del nuovo menu estivo del ristorante Cittamani, la stampa del settore è presente per raccogliere ogni dettaglio della serata che racconta il nuovo percorso gastronomico all’avanguardia della chef Dalmia.

 

Spezie, sapori che si mescolano a colori e tradizioni che formano la cucina Indiana, elementi complementari nella cucina mediorientale, nell’aria si sprigiona un’aroma inconfondibile, il profumo del cibo della sua terra, una forma di cucina che nasce prima da un insieme di pensieri interiori spirituali, che per millenni vivono lungo le strade senza tempo dell’India.

 

Di seguito trovate le portate del nuovo menu estivo annesso di speziati ed esotici cocktail, piatti autentici della cucina di casa tipici della tradizione indiana con una straordinaria abilità ad elevarli a un livello migliore.

 


 

 

 

 



GARM VAALK-CALDA PASSEGGIATA

 



 

Usi e costumi

Abitualmente il pasto viene consumato seduti per terra, a mani nude senza l’impiego delle posate, il piatto viene appoggiato sulle ginocchia  sopra una stuoia. La buona educazione esige di prendere il cibo lentamente con le prime tre dita della mano destra considerata pura, destinata alla cucina e a manipolare denaro. Inoltre ogni pasto è accompagnato da una sequenza di rituali di offerta verso Dio e di gratitudine per Madre Terra.

Da una zona all’altra dell’India varia anche lo stile di mangiare, se i commensali si servono delle punte delle dita essi provengono dal Nord, altrimenti se prendono gli alimenti a piene mani sono certamente del Sud.

 


 

Namaskar!

 

Cittamani. Piazza Mirabello, 5. 20121 Milano

Tel. +39 0238240935

L’Osteria la Zelata

 


L’Osteria la Zelata, è un luogo  rustico/moderno e molto conviviale, caratterizzato da un’ambiente accogliente e da una buona cultura per il cibo tradizionale Lombardo/Pavese. La gestione ha solo rapporti con i migliori produttori locali, veri artigiani del gusto, che tramandano la prelibatezza dei prodotti nel tempo.

  

Lasagnetta di Pasta Fresca, Gamberi di Fiume e Asparagi Verdi
Lasagnetta di Pasta Fresca, Gamberi di Fiume e Asparagi Verdi

 


Condivisione e genuinità, sono gli elementi che rendono buona la cucina della Zelata, che viene servita attraverso un menu  variabile e stagionale, arricchito da proposte davvero molto interessanti in quanto creatività.

 

I punti di forza della cucina si intrecciano con le capacità degli chef; Matteo Simonato e Mattia Abussi, pronti a garantirvi un’esperienza di degustazione dei piatti tipici completa, la presentazione è piacevole e il gusto invitante al palato, troviamo certamente solide certezze come il risotto con l’Ossobuco, Ganascino di manzo, la frittura della nonna, (taleggini, mondeghili e souplì di zucchine e salsiccia), la preziosa giardiniera fatta in casa,  gli straordinari salumi di Varzi DOP, la cotoletta con l’osso come da tradizione con chips di patate, la deliziosa  pancia di maiale, il vitello tonnato con fondo bruno, c’è sicuramente una buona selezione di piatti tipici.

La zona parla di cultura, la location è raccolta, ha saputo mantenere il calore delle vecchie osterie ,  al piano superiore troviamo  una deliziosa saletta con un grande tavolo conviviale.  E con l’arrivo  la bella stagione vi sarà allestito un dehors esterno.

 


 

 

 

 


La cantina offre vini selezionati di ottimi produttori del pavese e non, capace di condurvi lungo un interessante itinerario eno-gastronomico.

Bella l’idea di creare una lista di cocktail originali per chi predilige un buon aperitivo come inizio.


 

 


 

 

 

 

Conosciamoli meglio

Matteo, di origini lombardo-venete, si è formato all’istituto alberghiero e all’Etoile di Chioggia. A 19 anni ha avuto l’occasione di un’importante esperienza in Australia che lo ha aiutato a perfezionare la sua tecnica e ad approfondire insoliti abbinamenti. Cina, Tailandia e Marocco, prima di rientrare in Italia con Misha Sukyas all’Alchimista e poi allo Spice. Attualmente è anche lo chef personale di un principe saudita.


 

Mattia, milanese, è cresciuto nel tempio sacro di famiglia, la cucina, visto che il padre aveva un ristorante in zona Stazione Centrale, il Pearl. Frequenta il Carlo Porta, accumula esperienze con Officina12, El Porteno e Armani cafè, prima di trasferirsi insieme al fratello in Spagna, nella provincia di Tarragona, dove apre un ristorante italiano. Rientrato in patria, è un amante della genuinità e della tradizione.


 

 


 

 

 

 

 

Mano al portafogli

Spenderete in medio a persona bevande incluse 40€

 

 

 

Buono a sapersi

Per dedicare ancor più attenzione all’offerta culinaria, la Zelata dedica serate a tema di un ingrediente, e di un territorio, una scelta che integra  i confini della zona per far si di allargare di tanto in tanto il panorama gastronomico, alimentando  l’estro creativo degli chef.

 


La Zelata

Bereguardo (PV)

 

Telefono: 0382928178

 

San Brite L’Agricucina Dello Chef Riccardo Gasparini


San Brite è la singolare agricucina a Cortina d’Ampezzo, un luogo dove la tradizione e la creatività di Riccardo Gaspari e Ludovica Rubbini creano un continuo fermento. San Brite è luogo dove trascorrere del tempo rigenerando corpo e mente, sarete circondati da panorami mozzafiato, da colori e sensazioni che restano dentro, le Dolomiti sono pura poesia, così come San Brite.

 


Via libera dunque, un vecchio fienile ristrutturato dove l’atmosfera è rimasta intatta come se il tempo si fosse fermato, accanto la boutique di formaggi del Piccolo Brite, fiore all’occhiello di tante specialità.

SanBrite ha aperto nel luglio del 2017 in località Alverà, a due passi dal centro, una filiera” di famiglia l’arte produttiva agroalimentare, che diventa così protagonista unica e diretta.

vogliamo fare una cucina di montagna seria, con gli ingredienti giusti e piatti da ricordare”.


San Brite

La cucina di San Brite è una cucina che mantiene stretti legami con il territorio, ricette che valorizzano il meglio della natura, semplicità e entusiasmo trascinante, il risultato è una gastronomia dal sapore schietto, lasciando così che il palato colga tutti i suoi sapori.

La cucina di Riccardo Gaspari si rivela in tutta la sua importanza, rispecchiando usi e costumi del vivere montano.

SanBrite

La location rispecchia la magia del passato, ad accogliervi in sala c’è Giuliana e Ludovica, un ambiente fatto di materiali pesanti, caldi come il legno, solide e accoglienti , le piccole finestre quadrate aprono la vista verso spazi verdeggianti, di bianco, di azzurro. E, quando nevica, cenare al piano superiore vi trasporterà in un altro mondo, in uno splendido eco di un’antica leggerezza ed eleganza.


Nel mese di giugno il SanBrite resterà chiuso (ma è aperto l’agriturismo di famiglia) e prima di concedarsi per un po’ di riposo Riccardo Gaspari, lo chef del San Brite, sarà a Treviso, sabato 2 giugno, per un corso speciale inserito nel programma dell’evento “Cibo a Regola d’Arte”. 

Sabato 2 giugno, alle ore 12.00 nello Spazio Accademy di Palazzo Giacomelli (Piazza Garibaldi, 13 a Treviso), in occasione della prima delle due giornate dell’evento “Cibo a Regola d’Arte”, Riccardo Gaspari, lo chef dell’agricucina SanBrite di Cortina d’Ampezzo (BL), illustrerà tutti i passaggi per realizzare questo piatto speciale. (il corso ha un costo di 24,50 euro a persona e va prenotato).


SanBrite

Una proposta gastronomica deve raccontare un emozione, bisogna compiere il viaggio insieme per raggiungere quella soddisfazione che appaga mente e palato, il San Brite è una bella testimonianza, il giusto coronamento per risvegliare tutti i sensi.

 


 

 

 

 

Ristorante SanBrite

Via Alverà – 32043 Cortina d’Ampezzo

Tel. +39 0436 863882

La Pagina facebook del ristorante

La seconda edizione di “Grani Futuri 2018 ” sta per arrivare

Si presenta la seconda edizione di “Grani Futuri” 2018 , A San Marco in Lamis, dal 16 al 18 giugno. Il pane è un alimento antichissimo unico e inconfondibile, raccontato anche nella Bibbia è fonte di cultura e condivisione, certamente simbolo di nutrizione in tutto il mondo.

Si dice “ buono come il pane ”, Grani Futuri mette insieme Fornai e chef da diverse regioni d’Italia con l’obiettivo di creare rete, sinergie, confronto e crescita.

Tra i protagonisti chef stellati come Viviana Varese (Alice Ristorante, Eataly Milano), Antonio Cera fornaio economista, che ha contribuito alla lievitazione di questo progetto. Antonio Lebano (Terrazza Gallia Hotel Excelsior, Milano), Corrado Assenza (Caffè Sicilia, Noto), Luca Lacalamita (già Enoteca Pinchiorri, Firenze). Dall’estero la chef Zahie Tellez, ambasciatrice della nuova cucina messicana.

 

GRANI FUTURI ( piatto)

GRANI FUTURI oggi è diventato un movimento culturale, economico, sociale, una esperienza che ti porta a vivere le dimostrazioni sul campo pratico, racconti, assaggi, che verranno trasmesse dalle massaie nelle case del centro storico del paese con tutti i loro segreti e trucchi gelosamente custoditi.

Inoltre nelle venti postazioni si farà coppia con uno chef ed un fornaio, accompagnandoci all’interno della propria cultura, la propria terra, i propri dialetti in piatti esclusivamente a base di pane, con il privilegio di apprezzarne la storia e il gusto.


Nel corso della tre giorni dedicata al grano e al pane spazio a dibattiti e talk nel SALOTTO LETTERARIO condotto da Pino Aprile per valorizzare l’identità culturale e colturale del Sud e porre il focus sull’arte dell’impasto con ospiti, fra gli altri, Stephanie Swane (Parabere Forum) una delle massime esperte della materia.


Durante GRANI FUTURI 2018, lunedì 18 giugno alle 9.30 in Contrada Le Matine a San Giovanni Rotondo, sarà possibile assistere alla mietitura del grano, come si faceva una volta e come si fa oggi. Una vera e propria arte, fatta di gesti sapienti e tradizioni.


GRANI FUTURI ANTONIO CERA E IL SUO TRIDENTE

 

Sapori antichi. GRANI FUTURI

Durante la tre giorni di Grani Futuri , domenica 17 giugno alle ore 12 al Mercato coperto “La Chiazzetta” in San Marco in Lamis, si svolgerà l’attesa “Gara del Pancotto”.

GRANI FUTURI: e la Cena di Pane

la Cena del Pane, con la partecipazione di chef stellati (italiani e stranieri) e fornai. Ogni piatto, dall’aperitivo al dolce, è una interpretazione del pane come ingrediente protagonista, esattamente come si farebbe per un piatto di pesce o di carne.

La Cena del Pane si svolgerà lunedì 18 giugno in una delle masserie dell’Opera di Padre Pio, a San Giovanni Rotondo, con raccolta fondi a favore dei bambini dell’Oncologico di Casa Sollievo.

Il pane dunque, segno patrimoniale e culturale, modello e alimento che accompagna la storia dell’uomo da sempre, dalla coltivazione dei semi, alla raccolta, alle diverse tipologie di cereali, alla loro differente cottura fino al suo consumo in stretta relazione con la natura.

 

L’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli


Giovedì 17 Maggio alla triennale di Milano si è presentato il progetto che vede realizzarsi  “l’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli”.


Vino, cultura e buon cibo, Luigi Veronelli ha dedicato buona parte della sua vita a questi valori, non era un critico ma un appassionato ricercatore e divulgatore dell’alta gastronomia, in quanto opere d’eccellenza che rendono l’Italia patrimonio di produzioni e materie prime che fanno la storia, e la storia crea sapere, cultura, futuro.

L’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli viene alla luce con il proposito di consacrare il circuito degli operatori al fine di ottimizzare ad un livello più superiore la conoscenza del nostro patrimonio vitivinicolo e alimentare. Ristoranti pregiati hanno costruito la loro filosofia di lavoro, la loro notorietà grazie ai consigli  e il supporto di Veronelli.

Concepita e condotta da Andrea Bonini, Di- rettore del Seminario Veronelli,  avrà radici profonde e  rivoluzionarie come solo Veronelli è stato capace di alimentare.


 

Alta Scuola Veronelli

I potenziali iscritti alla formazione saranno, (titolari di aziende agroalimentari italiane, addetti al marketing, titolari e personale di ristoranti, enoteche e wine bar, strutture alberghiere e ricettive, con giornalisti, blogger, PR e guide turistiche).

Ma anche studenti universitari iscritti ai corsi di laurea attinenti per far si di accrescere in maniera più profonda le conoscenze culturali della gastronomia.

Cornice principale delle iniziative dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli sarà la sede di Fondazione Giorgio Cini presso l’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia,  la scuola sarà inaugurata nel luglio 2018 con la Settimana della Cultura Gastronomica, mentre il primo corso di alta formazione dedicato al vino italiano partirà nel 2019 e avrà titolo Camminare le vigne.  



Al fianco del Seminario Veronelli e della Fondazione Giorgio Cini c’è Banca Generali Private, realtà leader in Italia nel private banking che sostiene attivamente l’Alta Scuola Veronelli.

 

Il Comitato Scientifico è presieduto da Alberto Capatti, primo rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, già direttore scientifico del Comitato Decennale Luigi Veronelli, e si pregia di annoverare al proprio interno Aldo Colonetti, filosofo, storico dell’arte, del design e dell’architettura, già direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Design, Pasquale Gagliardi, Segretario Generale di Fondazione Giorgio Cini, Alfonso Iaccarino, pluripremiato chef patron del ristorante Don Alfonso 1890, Dario Guerini, già professore dell’Università Bocconi di Mi- lano e dell’Università di Bergamo, Ilaria Bussoni, filosofa ed editor presso la casa editrice De- riveApprodi, Roberta Sassatelli, Professore Ordinario di Sociologia presso l’Università degli Studi di Milano, Pierluigi Basso, professore ordinario di scienze del linguaggio presso l’Univer- sità Lumière Lyon 2 e dal 2017 Presidente dell’Association Française de Sémiotique, Gianluigi Brozzoni, curatore della Guida Oro i Vini di Veronelli, Gian Arturo Rota, rappresentante della Famiglia Veronelli e custode dell’Archivio Veronelli, Andrea Alpi, responsabile della didattica e della formazione del Seminario Veronelli e Sensory Project Manager della Società Italiana di Scienze Sensoriali.

  

La settima di apertura toccherà il tema  sullo “stato dell’arte” della cultura gastronomica con una sequenza di seminari, degustazioni, concerti, performance artistiche e incontri pubblici condotti da figure di riferimento in ambito internazionale.

 

Ogni giorno sarà in- centrato su un tema – ad esempio la terra, l’immaginazione, la parola, i sensi – approfondendo, così, ambiti fondamentali della cultura materiale.

Il primo corso di alta formazione inizierà nel 2019 sulla base di 150 ore nell’ambito di un semestre accademico, con una didattica articolata in moduli ordinari, modulo intensivo residenziale, momenti esperienziali presso aziende e partner, momenti formativi a distanza e attività di valutazione dell’apprendimento.

Inoltre è in progettazione il corso di alta formazione dedicato alla cucina italiana, che prenderà vita nel 2020.

 

Luigi Veronelli è stato una voce che sapeva insegnare ad amare la cultura, sapeva andare oltre l’insegnamento che plasma la conoscenza, il primo vero cultore gastronomo italiano che entrava nelle case degli italiani con una spontanietà che nessuno riesce a replicare. Ci manchi moltissimo.

 

 

[email protected]

www.altascuolaveronelli.it

Nasce Confindustria moda: nuova istituzione nella quale confluirà tutta la filiera italiana del settore

La nuova istituzione nella quale confluirà tutta la filiera italiana del settore, con Smi-Sistema moda Italia, Aimpes (associazione italiana manifatturieri pellettieri e succedanei) insieme a Aip (associazione italiana pellicceria), Anfao, Assocalzaturifici e Federorafi si chiamerà ‘Confindustria moda’ e rappresenterà oltre 67mila aziende del made in Italy che generano un fatturato di 88 miliardi di euro. Alla guida della nuova associazione ci sarà Claudio Marenzi, già presidente di Smi dal 2013 (ma che aggiunge la nuova carica a quella di presidente di Emi-ente moda Italia e di presidente di Pitti immagine). Cirillo Marcolin, presidente di Fiamp edi Anfao sarà il nuovo vicepresidente della federazione. La governance di Confindustria moda sarà duplice. Per mantenere in sostanza la visibilità delle due anime dell’associazione (moda e accessori), è prevista l’alternanza alla presidenza tra Smi e Fiamp con mandati biennali. Secondo quanto risulta a Pambianconews, per il secondo biennio i ruoli si invertiranno e Cirillo Marcolin assumerà la carica di presidente mentre Marenzi quella di vice. Anche i due direttori generali seguono la stessa filosofia: saranno Gianfranco Di Natale, attuale direttore generale di Smi e Astrid Galimberti che ricopre lo stesso ruolo im Anfao. Le associazioni confederate manterranno la loro autonomia operativa in alcuni ambiti come la gestione di eventi e fiere. Resteranno poi in carica i presidenti delle singole associazioni. In questo ambito è poi prevista a luglio la nomina del successore di Marenzi, in scadenza di mandato.

La federazione, presentata oggi a Milano alla presenza del presidente di Confidustria Vincenzo Boccia e al sottosegretario allo Sviluppo economico Ivan Scalfarotto, sarà operativa dal 2018, quando è previsto anche il trasferimento nella nuova maxi sede di corso Sempione. “Con questo nome, Confindustria moda – ha sottolineato il neo presidente Marenzi – vogliamo sottolineare la nostra anima industriale. Ogni associazione ha fatto un passo imdietro per dare vita a questo progetto, importante per rafforzare l’immagine del sistema moda italiano”. “Siamo riusciti a superare l’individualismo che ha contraddistitnto il sistema per molto tempo”, ha aggiunto Marcolin.

Il nucleo originario di Confindustria moda è destinato a crescere. A breve, infatti, è prevista l’adesione anche di Unic-unione nazionale industria conciaria.

Il progetto è frutto della riforma Pesenti che prevede la semplificazione delle sigle confindustirali e del tavolo della moda istituito dal ministero dello Sviluppo economico.

La sicurezza alimentare alla S. Pellegrino Young Chef 2018


La sicurezza alimentare è un tema molto sentito dall’evento internazionale dell’ultima edizione del concorso S. Pellegrino Young Chef 2018, a portare l’attenzione sull’importanza degli aspetti in materia di igiene e sicurezza alimentare ci pensa il Gruppo Gelati, che ha avuto per il terzo anno consecutivo la responsabilità del controllo.


La S. Pellegrino Young chef è una competizione molto nota accessibile ai solo partecipanti chef under 30 provenienti da ogni angolo del pianeta, edita da S. Pellegrino nel 2015, via libera dunque a mesi di competizione, migliaia di candidati, fino all’appuntamento con la grande finale internazionale che ha portato ad un numero di solo 21 chef insieme ai loro mentori.

21 aree geografiche, piatto in bella vista, ed ecco il talent search che lancia i giovani chef di tutto il mondo.

 

S. Pellegrino Young Chef 2018

La politica della qualità e della sicurezza alimentare ha un ruolo di importanza primaria all’interno della S. P Y C, l’incarico svolto dall’Ingegnere Massimo Gelati presidente del gruppo, ci rende partecipi ad avere una maggiore informazione del dietro le quinte in ogni fase della competizione, oggi un indiscutibile interesse pubblico.Il primo passo compiuto dalla direzione Gelati è stata la stesura di linee guida per i partecipanti per combinare le norme previste dalla legislazione alle esigenze degli chef.

Partendo da questi presupposti si è passati alle valutazioni delle ricette per l’aspetto della sicurezza alimentare. Sono partiti con cinquanta ricette da monitorare ed approvare, spiega l’Ing. Gelati. Ogni chef concorrente ha avuto l’obbligo di ottenere l’attestato di alimentarista Italiano, per far si che funzionasse tutto alle perfezione il Gruppo ha creato una piattaforma on-line per permettere agli chef di aderire e fare formazione senza spostarsi. E’ nostra intenzione espanderci e rappresentare la gestione di questi importanti eventi a livello internazionale.


In totale i giorni lavorativi sul campo sono stati tre, con una singolare novità legata all’esigenza di valutazione dei prodotti commestibili di nuova generazione, come per esempio, (fiori, tuberi, processi di distillazione e tecniche innovative). Monitorare e vigilare le corrette prassi alimentari è la nostra precisa responsabilità, per esercitare nei migliori dei modi l’applicazione dei processi di sicurezza.


Il Gruppo Gelati, con sede in Sorbolo (PR), è nato per volontà del fondatore, l’Ing. Massimo Gelati. Il Gruppo Gelati da 20 anni collabora con piccole, medie e grandi imprese italiane ed estere in vari settori merceologici con interventi sia a livello formativo che operativo.

Ing. Gelati e Massimo Bottura

 

S.Pellegrino Young Chef 2018; è Yasuhiro Fujio


Si è conclusa la  terza edizione di S.Pellegrino Young Chef 2018; è Yasuhiro Fujio, sous chef de La Cime di Osaka il nuovo “big talent” della competizione mondiale dell’alta ristorazione.


 

21 giovani chef provenienti da tutto il mondo hanno entusiasmato giuria e pubblico, ma solo in 7 hanno superato la prima selezione : Vusumuzi Ndlovu(Africa-Medio Oriente), John Rivera(Pacifico), Jake Kellie(Sud-Est Asiatico), Yasuhiro Fujio (Giappone), David Andrés (Spagna-Portogallo), David Wälti (Svizzera) e Marcin Popielarz (Europa dell’Est). Nell’ultima fase per rincorrere la vittoria 3 soli nomi,  Kellie,  Fujio e Popielarz, hanno dato ogni loro risorsa.


San Pellegrino Yaung chef 2018

 


(Tra gli Italiani hanno partecipato Umberto Bombana del tristellato 8 e 1/2 di Hong Kong, Luca Fantin executive chef al Ginza Tower di Tokyo e Matteo Monti ex chef del ristorante Rebelot di Milano)

La giuria è stata composta da Annie Féolde (Enoteca Pinchiorri – Firenze), Virgilio Martínez (Central – Lima), Margarita Forés (Cibo – Filippine), Brett Graham (The Ledbury – Londra), Dominique Crenn (Atelier Crenn – San Francisco), Ana Roš (Hiša Franko – Caporetto) e Paul Pairet (Ultraviolet – Shanghai).


“Across the sea”
“Across the sea”

“Across the sea”, il nome del piatto  con cui Yasuhiro Fujio ha conquistato la giuria, un piatto a base di ayu, pesce molto amato in Giappone. Yasuhiro Fujio ha convinto al 100% d garantirsi anche il riconoscimento “Acqua Panna – Taste of Authenticity Award” testimonianza di un  premio capace di  rispettare e valorizzare la natura degli ingredienti oltre che rappresentare al meglio l’identità culturale del proprio Paese di origine.

Fujio oltre l’ambito riconoscimento avrà l’opportunità di intraprendere un ambizioso percorso professionale, con il supporto di S.Pellegrino.

 

Elizabeth Puquio Landeo, chef de partie di Ambrosía a Santiago, è la vincitrice del Fine Dining Lovers People’s Choice Award , il nuovo premio attribuito dalla community di foodies – oltre 30.000 – che hanno preso parte all’evento, da tutto il mondo, votando on line.

 


 

Cercavamo qualcosa che potesse realmente fare la differenza” ha commentato Federico Sarzi Braga, CEO del gruppo Sanpellegrino.

 


Il bello di questa competizione è che i giovani talenti non si fanno la guerra fra loro, merito, testa, lavoro duro, sono le relazioni che la di S.Pellegrino Young Chef premia e supporta a fianco di ogni giovane promessa nel diventare il mentore del futuro in grado di aver saputo fare sempre la differenza.

Due concerti di Primavera per la Cororchestra Vianney a Torino

La Cororchestra Vianney nasce nel 2004, dall’unione fra la Corale Polifonica Vianney, diretta da Matteo Gentile  e l’Orchestra Ensemble Giovanile Vianney, diretta da Marco Raiteri, entrambe appartenenti al Laboratorio Musicale dell’Associazione Polisportiva Vianney di Torino.

Il primo appuntamento si terrà Venerdì 11 maggio 2018  alle ore 18,30 con un saggio della scuola musica Vianney presso il Teatro Vianney in via Giulio Gianelli 8 a Torino, proseguendo poi alle 21,15 on il Concerto di Primavea  presso la Parrocchia San Giovanni Maria Vianney in Corso Benedetto Croce, sempre a Torino. 

Protagonista alle 21,15 dunque la Cororchestra Vianney  (Direttore Marco Raiteri) al 1° Concerto di Primavera insieme al Gruppo d’Archi “Sharing” (Direttore Matteo Gentile), costituita dai giovani delle scuole torinesi ad indirizzo musicale e non solo.

Il concerto, costituirà anche l’occasione per presentare al pubblico proprio Matteo Gentile, il nuovo giovanissimo Direttore di coro (appena diciottenne), che dallo scorso settembre guida la Corale Polifonica Vianney, succedendo al Maestro Marco Ravizza che per oltre 10 anni ha diretto la formazione di voci, e che per impegni concertistici in Italia ed all’estero ha dovuto cedere la collaborazione con il Laboratorio Musicale Vianney.

Il secondo importante appuntamento  della stagione primaverile  si terrà sabato 12 maggio 2018, ore 17.00 nella splendida cornice barocca della Cappella deBanchieri, Negozianti e Mercanti di Torino. 

Anche qui una parte del concerto sarà dedicata all’orchestra d’archi “Sharing” che ci proporrà un repertorio da tutto il mondo, in classica tradizione Cororchestra Vianney,  ensemble ufficiale della Congregazione, con un programma rinnovato di canti e suggestioni musicali.

 

LaPia Congregazione dei Banchieri, Negozianti e Mercanti di Torino venne istituita nel 1662 presso la chiesa della Compagnia di Gesù della città, i Santi Martiri, e venne ufficialmente riconosciuta da papa Alessandro VII nel 1663. Inizialmente l’associazione stabilì la sua sede in un piccolo oratorio che nel 1692 fu sostituito dall’attuale ampia cappella, grazie al diretto interessamento di padre Agostino Provana (1641-1726), che riuscì a coinvolgere nell’impresa il grande pittore Andrea Pozzo (1642-1709), e alla guida dell’ingegnere civile e militare Michelangelo Garove (1648-1713). Nel 1694 padre Provana chiamò da Milano il pittore Stefano Maria Legnani (detto il Legnanino, 1661-1713) per affrescare le volte con temi incentrati sulla “Storia della Salvezza” tratti dell’Antico e del Nuovo Testamento. L’artista terminò il suo lavoro con l’aiuto del fratello Tommaso e dei quadraturisti Giovanni Battista e Girolamo Grandi, a spese dei Gesuiti, nel dicembre del 1695. Nei due decenni successivi le pareti della Cappella vennero progressivamente ornate con dodici grandi quadri ispirati al tema dell’Epifania. I primi dipinti vennero registrati nel 1694, l’ultimo nel 1712: sono opera di artisti come Guglielmo Caccia detto il Moncalvo (attribuito, ora in Sacrestia), Andrea Pozzo, Sebastiano Taricco, Luigi Vannier, Stefano Maria Legnani  Niccolò Carlone. Nel corso del Settecento i confratelli si preoccuparono di adeguare le originarie suppellettili della cappella allo splendore dell’arredo pittorico. Degni di nota a questo proposito sono i preziosi lavori di scultura di Carlo Giuseppe Plura, gli arredi lignei (i banchi, la cantoria e l’organo) e marmorei (l’altare).