Torino Film Festival 29 – considerazioni finali

Vi dovevo qualche conclusione sul Torino Film Festival di quest’anno.
I dati ufficiali dicono 6% in più di spettatori, 191.000 euro di incasso, 25% in più di giornalisti accreditati.

Numeri che stanno ad indicare che il nostro festival è andato alla grande.
Impensabile l’aumento di pubblico (costante ormai da cinque edizioni), ed evidentemente le continue polemiche su tappeti rossi e star presenti hanno anche sollevato quell’attenzione che l’assessore Coppola ritiene fondamentale.

La mia impressione è che in realtà i grossi quotidiani abbiano abbastanza snobbato il TFF (forse più ancora degli altri anni), ma a questo siamo abituati ed i giornalisti presenti evidentemente si sono goduti i film ma non ne hanno scritto moltissimo.
Ad onor del vero mai come quest’anno la sala stampa è stata piena di gente.

E i film? (che lo sapete che a Torino quello che conta sono i film!)
La qualità media è stata molto alta (ma questa non è una novità), non mi sono però quest’anno imbattuto in quel film che ti lascia a bocca aperta e che ricordi per gli anni a seguire.
Potrebbe anche essere un caso.

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Torino Film Festival 29 – l’arduo compito dei giurati

Ho capito quanto è difficile essere giurato in un concorso cinematografico grazie alla mia esperienza al ToHorror Film Fest, quando mi trovai a dover giudicare film profondamente diversi tra loro.

Capisco quindi benissimo le difficoltà (ancora maggiori) che staranno affrontando in questi giorni Jerry Schatzberg ed i suoi soci nel giudicare i film in concorso al Torino Film Festival.

Per il momento tra i film in concorso che ho avuto modo di vedere c’è una varietà di generi e situazioni davvero incredibile.
Impensabile pensare di poter giudicare con lo stesso metro The Raid e Ulidi piccola mia, Attack the block e Three and a half.
Sono pellicole talmente diverse tra loro, per genere, significato, obiettivi, stile che è impensabile usare la stessa scala di giudizio.

Eppure non me la sento di contestare Gianni Amelio per la scelta fatta.
Ha più volte detto che ci sono film belli e film brutti e su quello bisogna giudicare, ed obiettivamente la cosa è innegabile.

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Torino Film Festival 29 – appunti in corsa

Qualche riflessione al volo su quello che è stato finora il Torino Film Festival (siamo ad un terzo della manifestazione).

Sale piene, quasi sempre quasi per ogni tipo di film.
Da sempre il TFF ha una grande attenzione ai film ed è difficile imbattersi in una fregatura. Il pubblico lo sa e riempie le sale.

L’organizzazione dei biglietti blu per accreditati e abbonati ha praticamente cancellato le code davanti alle sale.
Il sistema è stato rodato l’anno scorso ed ora funziona bene.
Per evitare la coda per prendere i biglietti blu per evitare la coda basta non presentarsi nella prima ora di apertura delle casse ed il gioco è fatto.

Tra le cose negative ci metto sicuramente la mancanza della navetta, che era funzionale e comodissima.
Non so da cosa dipenda (problemi con FIAT?) ma è un peccato che manchi (sebbene camminare per le vie di Torino avanti e indietro sia uno spettacolo!).

Poi le polemiche immancabili.
Si è cominciato con quella su Penelope Cruz, si è continuato con la scomparsa di Aki Kaurismaki (a proposito il suo film non mi ha entusiasmato) ed è di ieri il clamoroso taglio della proiezione per la stampa del film con Fabio Volo (vomitevoli problemi di anteprime e di autorizzazioni a scrivere)

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Affaire Penelope Cruz: alla fine vince Coppola

Ma Penelope Cruz la si nota di più se non viene o se viene e si mette sul palco davanti a tutti?
L’ex direttore del Torino Film Festival Nanni Moretti l’evrebbe forse commentato così il pasticciaccio sulla presenza dell’attrice.

Alla fine l’ha spuntata Michele Coppola e la Cruz ci sarà alla serata d’apertura del TFF29, sul palco con Sergio Castellitto a consegnare il premio ad Aki Kaurismaki.
Immagino che questa sia stata la scappatoia trovata da Gianni Amelio per giustificare la presenza sul palco di un’attrice che non ha film al Festival.

Il mio pensiero sulla faccenda l’ho già detto, ora non ci resta che dimenticare l’inutile pasticcio e attenderci che tutti i giornali del mondo oggi facciano titoloni sulla presenza di Penelope Cruz al Torino Film Festival, visto che questo è l’obiettivo dichiarato di Coppola.

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Dove incontrare Penelope Cruz a Torino

Oh, sia chiaro che il sottoscritto non ha nulla contro Penelope Cruz, che anzi apprezzo molto ed è una delle attrici più sensuali ed emotivamente coinvolgenti che conosca, in grado di scatenare passioni estreme con la sua sensualità tutta spagnola.
La polemica dei giorni scorsi era esclusivamente legata alla sua presenza al Torino Film Festival che giudico fuori contesto.

Sono quindi felice che la Cruz sia a Torino per girare il nuovo film di Sergio Castellitto (dalla lavorazionelunga e decisamente multilocation).
Il film è Venuto al mondo ed è tratto dal romanzo di Margaret Mazzantini (si, ancora!).

Con la Cruz e Castellitto sono a Torino anche Madiha Musliovic, Adnan Haskovic e Moamer Kasumovic, che compongono la ridda dei protagonisti del film.
Tutti quanti in città per quattro settimane.

Se non volete perdere l’occasione di dare uno sguardo al set (e a Penelope) le location principali sono la Cavallerizza, la Manifattura Tabacchi e l’Ospedale San Vito.
Girate in zona e se riuscite a fare qualche foto mandatemela, che le pubblichiamo.

Riflessione sul poco glamour al Torino Film Festival

Provo a lasciarvi una veloce riflessione su quello che sarà l’evento culturale torinese ed italiano dei prossimi giorni.
Alle porte c’è infatti la ventinovesima edizione del Torino Film Festival.

Per tutto quello che riguarda il programma, i film da scegliere, gli orari e quant’altro vi rimando al sito del festival (e buon lavoro, perchè scegliere tr ai più di 200 film in cartellone non è cosa facile).
In questa sede vorrei invece fare due chiacchiere sulla storica mancanza di glamour del nostro festival.

La polemica è vecchia e man mano che il TFF cresce negli apprezzamenti della critica e nel numero di spettatori puntualmente ritorna con qualcuno (solitamente un politico) che tira fuori la solita frase: “Dobbiamo portare a Torino i grandi nomi del cinema mondiale”.

Quello che misteriosamente sembra sfuggire ai suddetti è che Torino non è Venezia e tantomeno Roma (si parla di festival), gli obiettivi sono diversi.
Il Torino Film Festival non è mai stato una vetrina per gli attori di Hollywood, non abbiamo – ad esempio – mai avuto una passerella.
I grossi nomi ci sono sempre stati, ma invece di guardarli sfilare in vestiti da sera e fotografarli si èe sempre preferito incontrarli in un bar di via Po col giaccone pesante e scambiarci magari anche due chiacchiere.

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ToHorror 2011 – riflessioni finali

Qualche riflesssione conclusiva sul ToHorror Film Fest appena concluso (e ovviamente sulla mia esperienza di giurato)… così, per punti sparsi.

Il festival è andato alla grande, diversi spettacoli sold out (al punto da costringere l’organizzazione ad un paio di repliche la domenica), grande partecipazione di pubblico sia per i film in concorso che per i corti, che per gli eventi speciali e per gli incontri.

Accolti benissimo (e molto coinvolgenti) anche gli amici della magia con i loro giochi sempre nuovi che ogni sera hanno sorpreso la gente preente al Blah Blah.
E stesso discorso per gli zombie realizzati dai ragazzi di Zombie KB che nella serata conclusiva hanno riempito via Po di curiosi personaggi che perdevano brandelli di carne.

Qualità dei film presentati.
Straordinariamente alta! Lo dico da giurato, che con gusto e attenzione si è guardato i film in concorso, e da spettatore, che in maniera più rilassata si è parimenti goduto i corti, alcuni dei quali davvero superlativi (come l’esilarante Brutal relax che ho adorato).

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ToHorror day 4 – The Orphan Killer terrorizza via Po

Oh… se ieri sera vi è capitato di passare in via Po è facile che vi siate imbattuti in un omone di quasi due metri, col volto coperto da una maschera di cuoio, le braccia completamente ricoperte di sangue e una matassa di filo spinato in mano.
E non è escluso che il personaggio vi sia apparso da dietro un cassonetto.

Se avete evitato l’infarto e riuscite a leggere queste righe sappiate che si trattava di The Orphan Killer che Matt Farnsworth si è portato appresso alla proiezione del suo film al ToHorror Film Festival.

Per fortuna ad addolcire il clima c’era anche Diane Foster, la protagonista femminile del film, biondissima e taccatissima, estremamente affascinante e molto simpatica a scambiarci due chiacchere.

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ToHorror day 3 – W lo splatter!!!

Continua il successo notevole dell’edizione di quest’anno del ToHorror Film Fest.
Il bloggante ha prima fatto la sua apparizione alla conferenza stampa di presentazione del Torino Film Festival (trovate qui il racconto) per poi presentarsi al Blah Blah sul finire dell’intervento di Cristiana Astori.

E ancora una volta ho trovato la sala piena di gente interessata a quanto succedeva (mi dicono invece che la proiezione di The Hounds alle 18.00 è stata uno dei pochi eventi con qualche posto rimasto vuoto – troppo presto?).
La Astori ha raccontato il suo Tutto quel nero e parlato di orrori vari.

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ToHorror day 1 – il giorno di Maxì Dejoie

Nessuno potrà smentirmi se affermo che il ToHorror Film Festival è cominciato ieri sera col botto.
Un sacco di gente dentro e fuori il Blah Blah, addirittura sold out il primo film in concorso, il mockumentary di Maxì Dejoie.

Per The Gerber Syndrome è stata annunciata una replica domenica a festival concluso per accontentare i tanti spettatori che sono rimasti fuori dalla sala.
Vero che Dejoie giocava in casa (unico film torinese in concorso) ma il pubblico presente ha superato le aspettative.
(nota: per le considerazioni sul film aspetto ovviamente la fine del festival)

La cosa entusiasmante è che il pubblico ha affollato la sala anche per il successivo corto di Robert Morgan.
The man in the lower-left hand corner of the photograph è un gioiello di animazione in stop motion crudo, nero ma anche pieno di amore tra freaks.

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