Essere disoccupati a Torino: miti e realta`

Nel campo della lotta alla disoccupazione la flexicurity e’ il modello che va piu’ di moda. Ottimo. La gente non deve stare attaccata ad un posto di lavoro, ma deve sapersi muovere da un lavoro ad un altro. Ottimo. Non garantiamo il posto di lavoro, ma il lavoratore, che non viene lasciato solo. Si sostiene il suo reddito, non il destino di un’impresa decotta. Ottimo. Non ci si limita a dargli dei soldi, ma si attuano anche delle “politiche attive del mercato del lavoro”, che tradotto in italiano significa: si riceve il disoccupato, si analizza il suo caso, si studia il suo curriculum, si vede se ha qualche bisogno formativo, gli si fornisce la formazione, lo si aiuta a fare le domande, lo si presenta al datore di lavoro e lo si consiglia affinche` si presenti ad un colloquio di lavoro nel miglior modo possibile. Nel frattempo gli si fornisce tutti i consigli utili per affrontare al meglio il periodo di disoccupazione.

Questa e` la teoria.

La pratica e` che a Torino (900.000 abitanti) vi sono 2 centri per l’impiego. Essi aprono alle 9, ma vi e` gente che fa la coda gia` verso le 7-7.30 del mattino. Alle 9 ci sono 100-150 persone che cercano di prendere un numero, ma solo una parte di essi riesce ad ottenerlo.

Al Centro per L’Impiego ora consigliano  di rivolgersi ai centri della cintura.

In queste condizioni e` arduo  parlare di “politiche attive” per la lotta alla disoccupazione.

 

 

 

 

 

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.