Fermate Fassino prima che sia troppo tardi

Un modesto contributo sul Fatto Quotidiano per evitare ai torinesi il peggio dopo il male.

Il Comune di Torino entro il 31 dicembre 2012 vuole portare a termine la cessione delle sue  quote di Gtt (trasporto pubblico), di Amiat e Trm (rifiuti e inceneritore del Gerbido) e Sagat (Aeroporto di Caselle). Il Comune guidato da Piero Fassino vorrebbe ottenere dai 280 ai 300 milioni di euro dalle cessioni per poter chiudere il bilancio in pareggio ed evitare di sforare una seconda volta il patto di stabilità. Sforando il patto di stabilità il Comune incorrerebbe in sanzioni che renderebbero la situazione della città insostenibile e vicinissima al default tecnico dato che già ora il debito del Comune è di circa 3.5 miliardi di euro. Leggi tutto “Fermate Fassino prima che sia troppo tardi”

Caro Fassino, ci dici dove hai incontrato Marchionne e Elkann

Piero Fassino, intervistato domenica 16 settembre alla Festa del Pd di Torino ha confessato: “Ho incontrato Sergio Marchionne dieci giorni fa, con il vicesindaco Dealessandri. C’era anche John Elkann. Mi hanno detto che Fiat è ben consapevole del suo ruolo e che non vuole fare degli scassi o degli choc, ma deve fare i conti con un momento molto difficile per tutti”. Leggi tutto “Caro Fassino, ci dici dove hai incontrato Marchionne e Elkann”

Per Fassino Torino non è in decadenza, ma è indubbiamente fra le città messe peggio in una crisi generale devastante

I giochi lessicali di Piero Fassino sono acrobatici: Torino non è una città in declino, ma è nel range di una crisi internazionale che non risparmia nessuno. 

“NON siamo una città in declino”. Piero Fassino respinge questo giudizio senza mai citare la paternità che, come molti sanno, appartiene all’arcivescovo, Cesare Nosiglia il quale nell’omelia dell’Assunta, quattro giorni fa, ha invitato a pregare, appunto per il lavoro e contro il declino di Torino. “Se fossimo solo noi in difficoltà, nel contesto più generale di un paese e di un’Europa in buona salute, allora si potrebbe parlare di declino. E invece mi pare che Torino stia nel range di una crisi internazionale che non risparmia nessuno. Ecco perché dico che non siamo un’isola infelice in mezzo a tante isole felici, ma siamo uno dei moltissimi territori alle prese con gli effetti di una crisi senza precedenti”.
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Caro Piero Fassino, sono una vedova ottantenne

Matilde Bertone, una vedova ottantenne di Villarbasse, ha scritto a Piero Fassino

Caro Piero Fassino,
sono una vedova ottantenne, militante NO TAV e fino a poco tempo fa iscritta DS a Rivoli.
Abito a Villarbasse da sola perché mio marito è deceduto meno di due anni fa.
Dopo la tua recente comparsa al TG regionale, in cui ribadivi seccamente la volontà dei DS e tua personale di forzare assolutamente la resistenza dei NO TAV all’inizio dei lavori per il TAV, sia con la forza pubblica sia con l’intervento del pur esecrato governo con l’esercito, ho sentito di doverti dire qualcosa.
Già mi aveva amaramente delusa a questo riguardo la posizione in generale del tuo, e prima anche mio, partito per decenni. Leggi tutto “Caro Piero Fassino, sono una vedova ottantenne”

Torino, il digitale e la Biennale della Legalità

Piero Fassino nella sua giunta ha dedicato poco all’innovazione e al digitale.
In compenso il neo assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe ha proposto di realizzare una Biennale della Legalità.
A Torino c’è già la Biennale Democrazia, su cui ammettiamo avere dei dubbi.
ma anche la Biennale della Legalità in una città in cui ad esempio Libera e Gruppo Abele mostrano già ogni giorno le vie della legalità e i modi di combattere la legalità ci sembra troppo ?
E pensare invece una Biennale per il Digitale ?
Non sarebbe più importante per promuovere il futuro a Torino e di Torino ?

Le profezie di un pensionato torinese

Dei torinesi possono apprezzare al meglio e tradurre certi passi di questo post sul Fatto Quotidiano

“Se Fassino non vince, mi eviro!” In effetti Luigi Pautasso (il nome è ovviamente inventato), politologo piemontese in pectore ed opinionista da fermata del tram, aveva utilizzato una forma espressiva più colorita ed in stretto dialetto piemontese. Era l’inizio delle sue previsioni elettorali mercoledì scorso sotto la pensilina della fermata dei tram a Porta Susa. Stava parlottando con un pari età pensionato di politica e di città e ci siamo fatti coinvolgere dai suoi discorsi dando il meglio del nostro dialetto simil Camillo Benso Conte di Cavour.

“Monsù” Pautasso continuava la sua profezia elettorale: “Come fa Fassino a perdere? A Torino il suo predecessore Sergio Chiamparino piace a tutti soprattutto agli anziani. Poi Fassino è molto conosciuto da tutti. E quel Coppola chi sa chi è? E anche Musy io non so mica chi sia? L’ho visto sui manifesti e in televisione, ma ne so poco. Come faccio a fidarmi?”

E poi ancora: “Fassino non mi entusiasma ma è uno di quelli della vecchia guardia, grossi danni non li farà. Me ne ha parlato bene una signora che abita nell’alloggio di fronte, l’ha visto in giro per Torino. E’ tanto educato”. Ad una domanda diretta su chi avrebbe votato, il fantomatico Pautasso rispondeva in forma interrogativo – depistatoria per poi confessarsi: “Io non vengo mica a diglielo… Ma sì, voterò anche io Fassino. Mio nipote vota invece Beppe Grillo e le sue liste del Movimento 5 Stelle. E’ molto entusiasta, sta facendo anche propaganza per loro. L’altra mia nipote stava con Rifondazione, ma ora penso voti anche lei Fassino. I miei figli non votano più da tempo, mia moglie penso voti anche lei per Fassino, ma a volte non la seguo più dato che sembra apprezzare Berlusconi e la Lega. Io non ci capisco piu niente”.