Libri per ipovedenti realizzati in carcere: l’ultima sfida dell’Apri

Non solo borse, caffè, cioccolata. Presto i detenuti delle Vallette di Torino potrebbero essere coinvolti anche nella realizzazione di libri tattili e ingranditi per persone con disabilità visiva. E’ l’ultima proposta dell’A.p.r.i. (Associazione piemontese retinopatici e ipovedenti).

Nei giorni scorsi Marco Bongi e Pericle Farris, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione, hanno incontrato il direttore del carcere, Pietro Buffa, che ha espresso interesse per il progetto. A breve ci saranno nuovi incontri, per definire i dettagli e capire come procedere.

Le prospettive sono incoraggianti. Infatti un progetto pilota, già realizzato in collaborazione con l’A.p.r.i, esiste nel carcere di Ivrea e a quanto pare sta dando buoni risultati. Per questo, fa notare l’associazione, sarebbe bello estendere l’esperienza anche alla realtà torinese. Non solo: negli anni passati una fruttuosa collaborazione tra i detenuti del penitenziario di Opera (Milano) e l’istituto per ciechi Cavazza di Bologna, ha portato alla produzione di una collana di libri digitali. In questo modo centinaia di non vedenti e ipovedenti hanno avuto accesso a contenuti altrimenti off limits.