Ai “Pasqualino” della storia

Io sono un cattivo cronista. Perché? Semplicissimo. Perché nel giornalismo il pronome “io” sarebbe da evitare sempre. Norma sacrosanta, sostenuta da ottime ragioni etiche. Eppure qui, all’interno di un blog che sembra un quaderno di appunti o una stanza da arredare, mi sento autorizzato a un piccolo strappo alla regola e, quasi senza farci caso, mi concedo una digressione personale.

Sono nato e cresciuto a Torino, ma i miei nonni paterni erano pugliesi, di Polignano a Mare, il bellissimo paese arrampicato sulla scogliera adriatica che ha dato i natali a Domenico Modugno. Così a casa mia le canzoni di “mister Volare” hanno sempre avuto un posto di riguardo. Ne ricordo una in particolare, che ascoltavo da bambino. Si intitola Pasqualino Maraja: parla di un umilissimo pescatore di Sorrento e del suo fortuito incontro con una principessa indiana, che si innamora di lui e lo sposa, rendendolo ricchissimo. La storia in sé, ovviamente, è solo un pretesto. Ciò che mi interessa sono i primi versi della canzone: “Un certo Pasqualino pescatore viveva in assoluta povertà, però sentiva sempre in fondo al cuore qualcosa che diceva ‘un dì verrà'”. Leggi tutto “Ai “Pasqualino” della storia”

Oltre 20 beni accessibili ai disabili nella giornata del Fai

Tra i beni artistici e ambientali (una cinquantina in tutto) che il Fai mette a disposizione del pubblico nella Giornata di primavera, più di 20 sono accessibili alle persone disabili.  E’ un ottimo segnale, che fa sperare e promette bene. Se è vero che spesso la vita quotidiana pone ai disabili problemi molto concreti (muoversi autonomamente in città, tra ostacoli e barriere architettoniche per molti resta un miraggio) è altrettanto vero che non si può sempre confinare la cultura tra i beni di lusso. Esiste in ogni persona un bisogno di bellezza, di crescita spirituale: l’arte non è un capriccio da intellettuali, ma è uno strumento che ci aiuta a essere più armonici, più riflessivi, più completi. In una parola: più uomini. L’enorme patrimonio ambientale, artistico e culturale di cui l’Italia dispone  dovrebbe poter essere disponibile per tutti. Quindi ben venga, in questo senso, l’attenzione che il Fai rivolge ai disabili. L’augurio è che nel tempo il numero di luoghi accessibili possa aumentare, tenendo conto che, trattandosi di beni storici, spesso sottoposti al vincolo delle Sovrintendenze, realizzare accessi ad hoc non sempre è possibile.

Nell’elenco dei beni piemontesi visitabili grazie al Fai, durante la  Giornata di Primavera, quelli accessibili sono contrassegnati da un asterisco:  http://www.giornatafai.it/Piemonte.htm

Ciao mondo – presentiamoci

Un blog sulla disabilità può essere pericoloso. A  qualcuno potrebbe venire il dubbio che sia un modo per circoscrivere, limitare o peggio ghettizzare una realtà infinitamente complessa, cui non si può dare un nome solo. E’ vero: tutte le etichette sono pericolose. Non esistono i “disabili”. Prima di tutto esistono le persone. E le persone devono essere guardate nella loro interezza: il corpo, lo spirito, il cuore, i sogni, i pensieri, le idee, le passioni, i conflitti, gli ideali…

Ci sono persone che nella vita devono fare i conti con alcuni limiti fisici (a volte molto “pesanti”) e che, per convenzione, vengono chiamate “disabili” o “diversamente abili”. Questo piccolo spazio non pretende di essere esaustivo, di risolvere problemi o di andare come Don Chisciotte contro le storture del mondo. L’idea è, più semplicemente, quella di raccontare alcuni fatti e alcune storie di vita. Con semplicità, con onestà, con ironia e anche con un pizzico di esperienza personale.

Il titolo nasce da una considerazione. Chi convive con la disabilità o con la limitazione fisica, spesso si deve comportare come un pioniere, un apripista, un esploratore. Non deve aver paura del rischio e non deve fare troppo caso ai pregiudizi. Le strade ordinarie non sono affatto scontate. Bisogna inventarsi soluzioni personali, a volte molto faticose. Per lavorare, per mangiare, per affrontare i problemi, per costruirsi una vita di relazioni. Questa condizione può portare a guardare la realtà con uno sguardo diverso, entusiasta o arrabbiato, comunque mai banale.

Pionieri, dunque, ma silenziosi. Perché la disabilità di solito non fa molto rumore. I media hanno storie più “importanti” (si fa per dire) da raccontare. Silenziosi, dunque, perché spesso affrontano i loro limiti con grande dignità e senza fare schiamazzi. Ma silenziosi anche perché inascoltati.