#TFF32 The homesman, un grande Tommy Lee Jones

Tommy Lee Jones ci regala con il suo secondo film da regista un western moderno e molto ben fatto, interessante sotto molti punti di vista. The homesman racconta la storia di una donna, una straordinaria Hilary Swank, nel vecchio west, una donna capace di ribaltare le regole e ritagliarsi il suo spazio. Anche se lo fa suo malgrado.

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Siamo in un paesino di pochissime anime, nel quale l’inverno e le difficoltà hanno portato alla follia tre donne. C’è bisogno di portarle oltre il Mississipi, dove una comunità si occuperà di loro. Nessuno è però disposto ad accompagnarle nel lungo e pericoloso viaggio (freddo, banditi e indiani), così si fa avanti lei. Vive sola, non ha marito, qualcuno si occpuerà dei suoi animali.

Le viene consegnato un minuscolo carro su cui caricare le ragazze via nel nulla e nel gelo. Troverà l’aiuto (sotto ricatto) di un ladro di case, già anziano. E insieme cominceranno un’avventura che li cambierà parecchio.

Due personaggi splendidi interpretatai da due grandi nomi. Una storia che è una riflessione sulla follia, sull’accoglienza, sull’umanità. Sulla condizione delle donne anche.

Mary Bee è una donna rivoluzionaria suo malgrado. Non riesce infatti a trovare marito perchè troppo rigida. Briggs è un buono inconsapevole, lui il viaggio lo comincia per salvarsi la vita.
Entrambi però avranno un’evoluzione notevole, cambiamenti radicali dovuti alla vicinanza tra loro ma soprattutto alle settimane passate a stretto contatto con le tre donne impazzite, alla loro follia, alla loro umanità.

In un mondo in cui la pazzia non è nemmeno presa in considerazione loro si accorgono che dietro quei tre corpi abbandonati ci sono ancora tre donne… e tutto cambia.

Il finale è fortemente drammatico ma i due personaggi rimangono inevitabilmente nel cuore.

Autore: Gabriele Farina

Blogger, scrittore, regista, poeta, in fondo narratore di storie. Nel 2005 nasce il suo storico blog Vita di un IO