#TFF32 The canal, thriller e fantasmi nella casa degli omicidi

Un discreto thriller su toni decisamente horro, The canal è in fondo una storia di fantasmi e Ivan Kavanagh la racconta con buona efficacia.

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Lui è un archivista cinematografico e si trasferisce con la splendida moglie in una vecchia casa. Tra le pellicole che visiona scopre però che nel 1902 in quella casa un uomo ha sterminato la famiglia e la cosa lo turba non poco.
Tra l’altro la sua storia d’amore, che crede inattaccabile, subisce un clamoroso stop perchè becca la moglie a letto con un altro. La notte stessa la donna scompare e inevitabilmente lui è il primo sospettato.

A quel punto comincia però ad indagare perchè è convinto che la sua casa e tutta la zona siano infestate dal fantasma dell’assassino del 1902 e che sia stato lui ad uccidere la moglia. Addirittura è convinto di averlo visto. Leggi tutto “#TFF32 The canal, thriller e fantasmi nella casa degli omicidi”

#TFF32 The babadook, arriva l’uomo nero

Attenzione perchè qui siamo di fronte ad un horror vero e si tratta di un ottimo horror! The babadook non è altro che l’uomo nero ma Jennifer Kent è bravissima ad interpretarlo e a riproporcelo come la massima paura dei bambini, che qui prende la forma di quello che è forse il maggior incubo di ogni pargolo: e se il mostro più cattivo fosse proprio la mamma?

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Lui è morto in un incidente accompaganando la moglie in ospedale per partorire. Lei questa cosa non l’ha mai superata ed il bimbo è cresciuto senza padre e molto protetto dalla madre. Però è violento con gli altri bambini, il suo comportamento è difficile, ama costruire piccole armi.

Non aiuta certo un libro che sbuca in casa. Un libro per bambini in cui si racconta del Babadook, un mostro che vive nel buio delle camerette. Un libro di quelli pop up, però tutto nero e pieno di immagini terribili.
Il piccolo ne rimane sconvolto e la sua situazione peggiora. Poi comincia a vedere davvero il mostro e ovviamente nessuno gli crede.
Per risolvere la questione la mamma distrugge il libro… che però riappare e la situazione precipita. Leggi tutto “#TFF32 The babadook, arriva l’uomo nero”

#TFF32 The duke of Burgundy, erotismo lesbo in concorso

Vedere un film spiccatamente erotico in concorso ad un festival del cinema italiano è cosa rara e ovviamente non poteva che capitare a Torino.The duke of Burgundy tra l’altro ha anche per protagoniste due donne, quindi la sorpresa è doppia.

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Peter Strickland si richiama direttamente al cinema erotico degli anni ’70. Dice che il suo riferimento principale è Jess Franco (un mito, siamo d’accordo) ma a mio avviso è più facile trovare riferimenti a Tinto Brass e a Bigas Luna. Soprattutto Brass con una serie di inquadrature che lo ricordano molto da vicino (quelle incentrate sugli specchi soprattutto).
Nessun dubbio però che il riferimento è quel cinema e lo si capisce fin dai titoli di testa, realizzati con una modalità molto tipica in quegli anni. Leggi tutto “#TFF32 The duke of Burgundy, erotismo lesbo in concorso”

#TFF32 Wir Waren Konige (The Kings Surrender), ACAB all’americana… ma è tedesco

Wir Waren Konige (The Kings Surrwender) è una sorta di ACAB all’americana, solo che è fatto da Philipp Leinemann, che è tedesco, e completamente prodotto in Germania (peraltro con una cifra di 1,4 milioni di euro che il produttore in sala ha detto essere “a basso budget” per la Germania – per dire).

In sostanza è un ACAB ma molto più figo.

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Seguiamo le peripezie di una squadra speciale della polizia. Una squadra i cui componenti sono molto uniti e sono pronti a difendersi, sempre (o quasi). Solo che la suddetta non è una squadra di duri e puri, ma piuttosto una squadra di duri e sporchi (almeno in parte). Violenti, vendicativi, hanno anche messo in piedi un sistema per mettere da parte fette abbondanti di droga e denaro sequestrato nelle varie operazioni. Leggi tutto “#TFF32 Wir Waren Konige (The Kings Surrender), ACAB all’americana… ma è tedesco”

#TFF32 Life after Beth, commedia zombesca divertente e intelligente

Quando l’amore è più forte della morte. Life after Beth possiamo anche vederlo così se vogliamo cercare assolutamente un significato importante. Altrimenti ci godiamo il film di Jeff Baena per la divertente commedia horror che è abbiamo già raggiunto l’obiettivo.

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Zach e Beth sono innamorati (abbastanza innamorati) solo che poi la ragazza muore e lui va in crisi. Zach, che ha una famiglia non proprio delle più splendide ed un fratello amante delle armi, si rifugia dai genitori di lei e con loro condivide il dolore della perdita.
Anche perchè dopo un paio di giorni Beth ritorna. Resurrezionee secondo la di lei madre (che comincia a scattarle tutte le foto che non le ha mai fatto), ritorno da zombie (in verità piuttosto evidente) per Zach.

Solo che il ragazzo non fugge, riscopre l’amore che si era assopito e non vuol epiù mollare il vecchio amore riapparso a sorpresa.
Anche perchè Beth è dolce, carina e sembra non aver sentore di quanto le è accaduto.
Inoltre è anche molto più focosa di prima, decisamente più focosa… troppo più focosa! Leggi tutto “#TFF32 Life after Beth, commedia zombesca divertente e intelligente”

#TFF32 Butter on the latch, un modo curioso di raccontare un campo musicale

Curioso vedere uno dopo l’altro Balkan Camp e Butter on the Latch. Si tratta di due modi diversi per raccontare la stessa cosa. Josephine Decker ha scoperto l’esistenza nello stato di New York di un campo di musica balcanice e ne è rimasta talmente affascinata da farci prima un documentario e poi un film.

Il doc è pulito e ben fatto, decisamente tradizionale e gode degli amienti e della splendida musica in cui è immerso.

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Butter on the latch è invece un film complesso, folle, malato (ed infatti è nella sezione Onde).
Due ragazze partecipano al suddetto campo ma oltre alla musica vengono fuori le nottate, il loro rapporto (complicato) ed il rapporto con le persone che incontrano. Leggi tutto “#TFF32 Butter on the latch, un modo curioso di raccontare un campo musicale”

#TFF32 It follows, horror vero tra demoni e belle ragazze

Quando un horror comincia con una ragazza mezza nuda che fugge indossando un paio di scarpe rosse coi tacchi di solito finisce che è un buon horror. Ed infatti It follows è un film davvero buono. Horror puro, con tensione importante e (non vorrei sbilancirami) momenti di paura vera.

David Robert Mitchell realizza un classico teen horror ma ci mette molto del suo. Il risultato è un film di genere davvero interessante.

Immaginate come vi sentireste se foste seguiti costantemente ed inevitabilmente da un demone. Lento e imperturbabile. Sapete che se arriva a toccarvi per voi è la fine. Tenerlo lontano non è difficile, ma prima o poi bisogna pure dormire…

Più o meno si parte da qui. Questo è quello che succede ad Hugh, che per liberarsi del demone molesto va a letto con Jay. Si, perchè per passare la maledizione bisogna andare a letto con qualcuno. Si tratta di un demone sessualmente trasmissibile. Leggi tutto “#TFF32 It follows, horror vero tra demoni e belle ragazze”

#TFF32 ’71, un soldato nel posto sbagliato al momento sbagliato

Giusto qualche accenno su ’71, perchè per parlare approfonditamente del film di Yann Demange ci vorrebbero ore. Si tratta di un film decisamente buono. Un assedio che non è un assedio. Un ragazzo che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato… e poi deve venirne fuori.

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Siamo nel 1971 a Belfast e una squadra addestratissima di soldati inglesi è alla sua prima missione nella città nel pieno degli scontri tra protestanti e cattolici. La missione finisce malissimo, con un soldato morto ed uno bloccato nel quartiere.
Così cominci al notte con il soldato che deve in qualche modo tornare in caserma e non è impresa facile.

Lo cercano infatti i cattolici per farlo fuori, poi i protestanti perchè le cose precipitano, una squadra deviata dell’esercito infiltrata… e ci sarebbero i suoi compagni che vorrebbero salvarlo. Leggi tutto “#TFF32 ’71, un soldato nel posto sbagliato al momento sbagliato”

#TFF32 In guerra e tanti saluti al cinema indipendente italiano

La proiezione di In guerra comincia con Emanuela Martini che fa notare come il film sia stato realizzato con 6.000 euro e con il regista Davide Sibaldi fiero di averlo prodotto da solo e riconoscente agli attori che non hanno preso soldi ma prenderanno una percentuale sugli incassi.

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Io apprezzo la buona volontà ed il coraggio ma temo che Sibaldi abbia perso 6.000 euro e che gli attori non vedranno un centesimo perchè il film è sinceramente pessimo.

L’idea di partenza non è malaccio. Un ragazzo e una ragazza, uno scrittore ed un’arpista, si torvano a dover attraversare di notte a piedi i quartieri più malfamati di una Milano che dovrebbe assomigliare al Bronx.
Si dovrebbe a quel punto sviluppare il rapporto tra i due, assediati dalle bande. L’incontro dovrebeb farli crescere, tirar fuori le difficoltà, risolvere i problemi irrisolti di una vita, farli innamorare, ecc… Leggi tutto “#TFF32 In guerra e tanti saluti al cinema indipendente italiano”

#TFF32 Big significant things, un road movie senza crescita

Per essere un road movie Big significant things è sicuramente un road movie. Nel senso che si parte in macchina si viaggia attraverso l’america. Bryan Reisberg taglia però alcuni degli aspetti tradizionali dei road movie e questo toglie qualcosa al film, che non è indimenticabile.

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L’idea di partenza è buona, col giovane ragazzo, pronto a sposarsi, che decide di partire in solitaria per un viaggio alla ricerca degli oggetti più grandi del mondo.
Così si mette in macchina e va a scoprire il secchio di cedro più grande del mondo, la sedia a dondolo più grande del mondo, la padella per friggere più grande del mondo e via così… Leggi tutto “#TFF32 Big significant things, un road movie senza crescita”