John McCracken sulle strade della California

Poi non venite a dirmi che a Torino la cultura non riesce a fare sistema.
Dovrebbe farlo di più, può darsi, ma che proprio non ci riesca mi sembra una balla bella e buona (cacofonico ma efficace!).

Al Museo di Arte Contemporanea del Castello di Rivoli c’è in queste settimane una bella personale di John McCracken, artista californiano che ha portato il minimalismo alle sue espressioni più estreme.
La manica lunga del Castello è in questi giorni piena di blocchi di legno, lastre, colonne, forma molto minime, molto pulite ed essenziali.

Può piacere o meno (a me piace) ma non è questo il punto.

Il punto è che in contemporane al cinema Massimo (la sala del Museo Nazionale del Cinema) c’è una interessante rassegna che risponde al nome affascinante di Sulle strade della California.
L’obiettivo è di mostrare prodotti filmici che servano a comprendere meglio quel territorio, la sua gente ma soprattutto i suoi spazi ed il pensiero che si muove su quelle strade.
Il tutto per poter comprendere meglio l’arte di McCracken.

La rassegna (1-13 aprile) prevede dieci titoli di notevole spessore.
Si va dai conosciutissimi Il laureato di Mike Nichols, Pulp Fiction di Quentin Tarantino, Somewhere di Sofia Coppola ad alcuni gioiellini come Vivere e morire a Los Angeles di Bill Friedkin, Breezy di Clint Eastwood e The brown bunny di Vincent Gallo.
Ma forse le cose più interessanti sono quelle meno conosciute, in particolare una serie di docu-film come The cool school di Morgan Neville che racconta la scena artistica di LA negli anni 50 e 60, oppure When You’re strange, in cui Tom Di Cillo racconta l’intera parabola dei Doors.
E molto mi stuzzica anche Night tide di Curtis Harrington che non conosco ed è presentato come un piccolo horror sulle mutazioni.

Trovate comunque il programma completo sul numero di aprile de La rivista del cinema.