Il programma del TFF OFF 2016

Come ogni anno dal 2011 al Torino Film festival si affianca il TFF OFF. La sesta edizione avrà quindi luogo dal 18 al 26 novembre. Il TFF OFF nasce da un’idea di Altera e Centro di Cooperazione Culturale realizzata in collaborazione con UCCA (Unione Circoli Cinematografici Arci), Arci Torino, Museo Nazionale del Cinema e Torino Film Festival con l’obiettivo di offrire uno spazio alternativo di discussione e confronto sul TFF, per dare alla cittadinanza la possibilità di esprimersi e confrontarsi su uno dei principali eventi culturali della città.

Durante le giornate del Torino Film Festival (18 – 26 novembre 2016), il TFF OFF sarà aperto presso la Sala Professori di Palazzo Venturi in Via Verdi 25, tutti i giorni dalle 14 alle 18.
Lo spazio OFF è stato concepito come luogo di confronto orizzontale, lontano dai riflettori, dove gli appassionati di cinema possono incontrare i protagonisti del Festival e costruire una riflessione critica sulla rassegna, in un flusso orizzontale di saperi e opinioni.

Il TFF OFF è uno spazio complementare al Torino Film Festival e allo stesso tempo inedito, dove si incontreranno ospiti del Festival (registi, sceneggiatori, e così via) al di fuori delle sale cinematografiche e si proporranno presentazioni, documentari, mostre e incontri tematici, con un programma di eventi collaterali al Torino Film Festival che fornirà quindi un supporto logistico alla kermesse cinematografica torinese.
Dalle 14 alle 16 vengono realizzate le interviste con registi e protagonisti del TFF, mentre dalle 16 alle 18 lo spazio è aperto a incontri, presentazioni e proiezioni.

Programma:

SABATO 19 NOVEMBRE
Ore 17 Presentazione di Torino+ Cultura Accessibile, progetto ideato e realizzato dalla Fondazione Carlo Molo Onlus, con la partecipazione della Città di Torino, che vuole spostare l’attenzione da forme isolate di spettacolo per i disabili sensoriali alla resa accessibile, quanto più allargata possibile, della programmazione culturale. A raccontarlo sarà Daniela Trunfio, responsabile del progetto.
L’obiettivo di Torino + Cultura Accessibile è la resa accessibile della programmazione culturale, e nello specifico agli spettacoli cinematografici e teatrali e fare di Torino una città pilota per quanto concerne la resa accessibile dello Spettacolo, un modello da diffondere sul territorio nazionale.
Nella convinzione che la cultura sia un mezzo reale di miglioramento della vita e di inclusione sociale, un bene comune a cui tutti devono potere accedere, Torino + Cultura Accessibile avanza proposte culturali rivolte ai disabili sensoriali che vogliono promuovere un “cambio di passo” nel rispetto di quanto dichiarato dalla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, promulgata dall’ONU nel 2006: “gli Stati Parti riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di eguaglianza con gli altri alla vita culturale e dovranno prendere tutte le misure appropriate per assicurare che le persone con disabilità: godano dell’accesso a programmi televisivi, film, teatro e altre attività culturali, in forme accessibili”. Torino + Cultura Accessibile vuole in questo senso incentivare un cambiamento culturale che generi profondi mutamenti dei modelli organizzativi e gestionali, ancor prima che strutturali, in un’ottica volta a garantire la piena inclusione e partecipazione alle attività culturali di tutti e di ciascuno, indipendentemente dalle specifiche esigenze e abilità. Torino + Cultura Accessibile apre un nuovo corso mantenendo la finalità di base che è quella di prevedere e stimolare la resa accessibile come “pratica quotidiana del fare arte”, mettendo in evidenza come inclusione e resa accessibile siano possibili poiché l’intervento economico non è sostanziale e le modifiche alle strutture tecniche delle sale non così ostativo.
Per perseguire questa finalità la Fondazione Carlo Molo Onlus ha raccolto la partecipazione fattiva di Teatro Stabile, Museo Nazionale del Cinema, Torino Film Festival e Sottodiciotto FilmFestival che hanno reso accessibili alcuni spettacoli all’interno della loro programmazione.

DOMENICA 20 NOVEMBRE
Ore 16 Presentazione di Alessandria Film Festival (ALFF) con Stefano Careddu e Lucio Laugelli.
ALFF ha l’obiettivo di dare spazio alle cinematografie emergenti, ai giovani cineasti e alle produzioni indipendenti, proporre opere innovative e ricercate al proprio pubblico, ma anche di entrare più a fondo nei cosiddetti mestieri del cinema, tramite workshop e/o lezioni atte a diffondere il lavoro di queste figure che sono parte integrante della riuscita di un film. Inoltre si darà spazio anche al passato, tramite una piccola retrospettiva che avrà l’obiettivo di valorizzare il mestiere scelto per l’edizione in questione e vorrà essere contributo a una migliore conoscenza della storia del cinema.
Stefano Careddu e Lucio Laugelli sono i direttori artistici di Alessandria Film Festival.

LUNEDÌ 21 NOVEMBRE
Ore 17 Presentazione del libro “Paul Schrader e il cinema della trascendenza” di Alberto Castellano, pubblicato da Mimesis Edizioni. Interverranno l’autore e Fabio Zanello.
Il volume vuole restituire la statura e la complessità di uno dei più importanti autori americani della sua generazione, un cineasta fortemente influenzato dal cinema e dalla cultura europea, uno sceneggiatore rigorosamente indipendente ma capace di lavorare anche su committenza per alcuni generi e di muoversi con disinvoltura nel sistema hollywoodiano. Conosciuto più come sceneggiatore che come regista per aver scritto film di autori come Pollack (Yakuza), Scorsese (Taxi Driver, Toro scatenato, L’ultima tentazione di Cristo), De Palma (Complesso di colpa), in realtà Schrader fin dal suo film d’esordio Tuta Blu (1978) s’impone come un regista a tutto tondo, capace di ritagliarsi un percorso artistico ed espressivo intorno a temi profondi e stimolanti, di fare un cinema riflessivo e anche provocatorio segnato da una forte personalità autoriale. Il libro prova a (ri)leggere l’opera di Schrader attraversandola in lungo e in largo dalle angolazioni più diverse e sviscerandone i temi più evidenti ma anche i motivi più nascosti. Gli autori tracciano così un percorso interpretativo-analitico che apre l’universo del regista ad audaci e stimolanti chiavi di lettura ed esplora zone anche oscure ed enigmatiche del suo complesso rapporto con il cinema e con la realtà. E quindi: lo Schrader sceneggiatore, la religione, l’erotismo e il sesso presenti nel suo cinema, le colonne sonore, le influenze europee, lo spazio, il rapporto con la letteratura e con i generi, la rappresentazione delle figure femminili.

Alberto Castellano, saggista e critico cinematografico napoletano, ha scritto per circa 20 anni per Il Mattino di Napoli e attualmente collabora con Alias e il periodico online Filmdoc. Autore di numerosi saggi e volumi, ha fatto parte della commissione di selezione della Settimana della Critica della Mostra del Cinema di Venezia dal 1997 al 2000 ed è stato professore a contratto di Semiologia del Cinema all’Università di Fisciano Salerno.
Fabio Zanello, giornalista pubblicista, collabora stabilmente con le riviste Cinecritica, Filmaker’s Magazine, Segnocinema, Quatermass e Il Foglio. È direttore editoriale della rivista on-line di settore Ciao Cinema. Ha collaborato con il Torino Film Festival, con la Mostra del Cinema di Venezia e alla programmazione del Museo Nazionale del Cinema di Torino. È stato direttore artistico del Santena Corto Film Festival.

MARTEDÌ 22 NOVEMBRE
Ore 16 Presentazione del libro “Autohystoria. Visioni postcoloniali del nuovo cinema filippino” di Renato Loriga, edito da Aracne Editrice nella collana Studi Postcoloniali di Cinema e Media.
È possibile per il cinema contemporaneo riscoprire le sue radici coloniali ed esplorare i suoi effetti sulla costruzione di un’identità nazionale? La storia del cinema filippino è intrecciata fin dalle origini con la sua storia coloniale, e ciò si manifesta esplicitamente nei film realizzati negli ultimi decenni da un numeroso gruppo di cineasti. Sulle orme di maestri come Kidlat Tahimik, Lav Diaz, e Khavn de la Cruz, gli sguardi di Raya Martin, Gym Lumbera, John Torres, Sherad Sanchez e molti altri, seppur diversi tra loro, perseguono lo scopo comune di frantumare le convenzioni cinematografiche nell’atto di portare avanti una personale indagine sull’identità filippina. L’assenza di un archivio nazionale, l’influenza culturale statunitense e spagnola maturata durante secoli di colonialismo, i rapporti con Hollywood e con il circuito festivaliero internazionale fungono da spunti di riflessione per un’analisi postcoloniale non incentrata esclusivamente sui singoli film ma sull’intera filiera cinematografica entro cui essi vengono prodotti, distribuiti e recepiti.
Ne dialogherà con l’autore Renato Loriga, critico cinematografico e ricercatore presso il MiBACT e redattore della rivista di cinema online Sentieri Selvaggi, Leonardo De Franceschi, docente di Storia del Cinema e Teorie e pratiche post-coloniali del cinema e dei media presso l’Università degli Studi Roma Tre.

Ore 17 Presentazione del volume “L’occhio probabilmente”, di Edoardo Bruno, curato da Daniela Turco, edito da Manifestolibri. Interverranno l’autore e Marcello Sorgi.
Il volume presenta le riflessioni di uno dei maggiori critici italiani sul film, sullo sguardo, sulla fisicità delle emozioni e sulla condizione materialistica dell’arte; traccia un itinerario sull’immagine e sulla visione attraverso un cinema di pensiero poetico-politico. Sette capitoli: Cinema/Teoria, Pittura, Filosofia, Immagine, Politica, Teatro e infine Filmcritica, introducono un metodo di lettura teorica e critica che riguarda l’opera, il film, senza dimenticare l’attualità del mondo che la circonda. Il sogno di uno spazio libero in cui gli autori del film si coinvolgono con la grande pittura, nel senso operativo della luce, ricercando nei tratti figurativi il gesto della creazione. L’ultimo capitolo è dedicato a Filmcritica, rivista nata come una favola, che da oltre sessant’anni continua a svolgere e ad esplorare a livello internazionale i problemi della critica in un vero e proficuo cenacolo ermeneutico.
Edoardo Bruno è stato ordinario di Storia del Cinema e dello Spettacolo presso l’Università di Firenze. È autore di diversi libri di estetica. Come regista nel 1968 ha realizzato il film La sua giornata di gloria. Nel 1950 ha fondato la rivista Filmcritica di cui continua ad essere il direttore.
Marcello Sorgi è un giornalista e scrittore italiano, già direttore del Tg1 e del quotidiano La Stampa del quale è editorialista.

MERCOLEDÌ 23 NOVEMBRE
Ore 17 Presentazione del Numero 585 di Bianco e Nero, la più antica e longeva rivista di studi cinematografici nata in Italia: “Italia, anni Ottanta: immagini, corpi, storie”. Con Luca Malavasi, Gabriele Rigola e Riccardo Fassone.

Nel rispetto della propria tradizione “Bianco e Nero” vuole essere innanzi tutto una rivista di alti studi sul cinema, con una particolare attenzione per il cinema italiano: non slegata, ma anche in alcun modo condizionata, dalle concrete vicende dell’attualità cinematografica e mediologica. Perciò essa privilegia il lavoro di ricerca storica, critica, teorica, filologica, archivistica e bibliografica, e punta a trasformare gli stessi dati dell’attualità (film, libri, festival, ecc.) in occasioni di riflessione oltre il contingente, oltre la cronaca.
Luca Malavasi, critico cinematografico, è ricercatore presso l’Università degli Studi di Genova.
Gabriele Rigola è professore a contratto presso l’Università degli Studi di Torino, dove insegna Semiologia del film e dell’audiovisivo, e presso l’Università degli Studi di Genova, dove insegna Storia, forme e modelli della sceneggiatura cinematografica.
Riccardo Fassone è docente di Critica cinematografica presso l’Università degli Studi di Torino e di Storia, forme e modelli della sceneggiatura cinematografica presso l’Università degli Studi di Genova.

GIOVEDÌ 24 NOVEMBRE
Ore 16 Presentazione del libro “La sfinge dello Jonio. Catania nel cinema muto (1896-1930)”, di Franco La Magna, pubblicato da Algra Editore. Interverranno l’autore e Silvio Alovisio.
Il contributo di Catania alla storia del cinema, dalle origini alla fine del muto, in un’affascinante opera di sintesi ricca di commenti inediti che all’accattivante narrazione unisce criteri rigorosamente scientifici.
Dalla prefazione di Aldo Bernardini: «Particolarmente nuovo e ricco di scoperte illuminanti è in questo volume il frutto della ricerca su fonti d’epoca finora poco esplorate, che fanno emergere, per esempio, con molti dettagli inediti, figure di pionieri che hanno dato contributi importanti alla iniziale diffusione delle proiezioni cinematografiche in Sicilia e a Catania: per tutti possiamo citare l’attività dei fratelli Lentini, o i sorprendenti, puntuali e intelligenti interventi giornalistici di commento alle prime proiezioni da parte di un personaggio come Nino Martoglio, ospitati prima del ‘900 su una fonte prima d’ora poco esplorata come “Il D’Artagnan”. L’attenzione nell’analisi delle fonti scritte d’epoca si rileva anche dalla quantità di citazioni, anche inedite, con le quali La Magna evoca i pochi film realizzati dall’Etna e dalle altre Case catanesi o commenta le produzioni realizzate anche fuori dalla Sicilia dallo stesso Martoglio (prima con la Cines, poi con la sua Morgana Films) o interpretate da importanti attori teatrali e caratteristi di origine catanese (come Giovanni Grasso e Oreste Bilancia): fornendo dunque informazioni di prima mano su pellicole che per la maggior parte non sono pervenute fino a noi.»

Franco La Magna, catanese, critico cinematografico, storico del cinema, giornalista e operatore culturale, collaboratore di giornali e riviste specializzate, vice direttore del quotidiano online Inscena, è autore di varie pubblicazioni sul cinema.
Silvio Alovisio è Professore associato di Storia e analisi del film presso l’università di Torino. È stato direttore della Biblioteca del Museo Nazionale del Cinema di Torino. I suoi principali interessi di ricerca risiedono nello studio del cinema muto italiano e delle prime teorie cinematografiche.

Ore 17 Presentazione del libro “Vittorio De Seta. Il poeta della verità” di Franco Blandi, pubblicato da Navarra Editore. Interverrà l’autore.
Un volume che è un vero e proprio viaggio nel cinema e nell’intimità del grande regista, universalmente considerato il padre del cinema documentario italiano. Il saggio sarà disponibile nelle librerie di tutta Italia a partire dal 7 luglio; al libro è allegato un dvd contenente il film documentario “Détour De Seta” di Salvo Cuccia, contenuti extra e una selezione di interventi e interviste di Vittorio De Seta, a cura dell’autore. Il 14 dicembre del 2008 Vittorio De Seta e Vincenzo Consolo, un regista e uno scrittore che hanno dedicato la propria opera allo studio e all’indagine sulla Sicilia, si trovano a discutere di cinema, di documentari, di letteratura e molto altro. Dal loro incontro prende spunto il libro: un viaggio che ripercorre la produzione artistica di De Seta, indagando con attenzione particolare tra le opere che hanno contribuito a dare dignità agli ultimi, ai dimenticati, a coloro i quali, nella loro semplicità e bellezza, sono stati portatori di altissimi valori. L’autore dedica molto spazio ai pensieri e ai racconti che hanno accompagnato la produzione artistica di De Seta. Sono stati rintracciati e trascritti all’interno del saggio interventi pubblici, interviste a giornali, radio e tv, incontri nelle scuole, incontri informali ripresi con video amatoriali. All’immagine stereotipata di uomo schivo e isolato l’autore contrappone quella di un uomo disponibile all’incontro e al racconto senza reticenze. Franco Blandi delinea i tratti di un De Seta non solo celebrato, ma anche intimo, del suo pensiero e del suo modo di intendere la vita, l’arte e il cinema.
Franco Blandi, esperto di arti visive e formazione, è stato docente di materie informatiche, tecnologie multimediali, fotografia e video. È direttore artistico della rassegna “Nebrodi in corto Doc”, presidente dell’Associazione URIOS, culture, arti, solidarietà.

VENERDÌ 25 NOVEMBRE
Ore 16 Presentazione del libro “Anna Magnani. Biografia di una donna” di Matteo Persica, edito da Odoya.
La storia inizia il 26 settembre 1973 con la morte di Anna Magnani e la folla assiepata dinanzi alla clinica, pronta a buttare a terra il cancello pur di vederla un’ultima volta. I ricordi di chi l’ha conosciuta si susseguono, mentre ai suoi funerali tutta Roma si riversa per le strade del corteo, bloccando il centro della città. L’immagine è toccante: qualcuno piange, molti battono le mani, e c’è perfino chi invoca la sua beatificazione. Eppure veniva sempre descritta come una persona torva e con un caratteraccio da far tremare i polsi anche ai più coraggiosi. “Chi era Anna Magnani?” è una domanda che ci coglie impreparati. Così, con un salto nel tempo, torniamo all’ultima estate della sua vita rimettendo in ordine le sue parole e i suoi pensieri, cercando di far luce nella sua personalità, grazie a un dialogo con l’attrice. Si avrà la sensazione di assistere a un vero e proprio “incontro”, ricostruito attenendosi a fatti e dichiarazioni documentati in ogni minimo particolare, frutto di una lunga ricerca. Saranno le sue parole a introdurre ogni fase della sua vita e a darne, ove è possibile, dei giudizi. Dalla storia della sua famiglia materna all’infanzia; dai primi passi sul palcoscenico alle prime esperienze più significative; dal cinema al Premio Oscar; dall’amore per i suoi uomini al rapporto con il figlio. Al termine della lettura sapremo chi è stata Anna Magnani, grazie alle sue parole e a quelle di chi l’ha conosciuta da vicino.

Interverranno l’autore Matteo Persica, Davide Bracco (Film Commission Torino Piemonte) e Giulia Carluccio (Professoressa di Storia del Cinema e Presidente del Corso di Laurea DAMS presso Università degli Studi di Torino, Presidente AIACE). L’attrice Lorena Scintu Piana leggerà alcuni brani tratti dalla biografia.

Autore: Gabriele Farina

Blogger, scrittore, regista, poeta, in fondo narratore di storie. Nel 2005 nasce il suo storico blog Vita di un IO