Il Lovers Film Festival lancia la borsa Querelle per autori under 40 con Salone del Libro e Torino Film Lab

Il Lovers Film Festival, per la prima volta, lancia la Borsa Querelle, rivolta a giovani autori Under 40 per lo sviluppo di trattamenti originali a tematica LGBTQI.

La Borsa è un omaggio a Querelle de Brest, romanzo di Jean Genet, pubblicato nel 1947, e all’omonimo film tratto dal libro, ultima pellicola diretta da Rainer Werner Fassbinder, uscito nel 1982. Due opere importanti per la cultura LGBTQI.

L’iniziativa è promossa insieme al 30° Salone Internazionale del Libro di Torino e al TorinoFilmLab, con la convinzione che la buona scrittura, già nelle fasi preliminari, costituisca una delle impalcature più solide per un lavoro cinematografico.

Al vincitore, selezionato da una giuria, sarà assegnata una borsa del valore di 3000 euro, offerti dal Salone del Libro come contributo allo sviluppo del trattamento in forma di sceneggiatura, alla quale saranno poi assicurati visibilità e incontri con professionisti all’interno della 33a edizione di Lovers Film Festival.

Faranno parte della giuria: Irene Dionisio (direttrice del 32° Lovers Film Festival), Savina Neirotti (direttrice del TorinoFilmLab), Stefano Boni (responsabile della programmazione del Cinema Massimo) e Nicola Lagioia (direttore editoriale del Salone Internazionale del Libro) e un altro delegato del Salone.

Il bando per la partecipazione sarà lanciato il 15 giugno, all’apertura del Festival. Gli autori interessati dovranno inviare entro il 15 ottobre un trattamento che coinvolga in maniera preponderante personaggi e tematiche LGBTQI.

Entro il 15 ottobre 2017 sarà pubblicata una graduatoria. I cinque finalisti, durante il TorinoFilmLab (novembre 2017) affronteranno un colloquio con i membri della giuria e un delegato del Coordinamento Torino Pride, che valuteranno l’originalità delle tracce e la fattibilità del progetto.

Inoltre il Festival, da un’idea dello scrittore Willy Vaira, dedica un riconoscimento alla memoria di Giò Stajano, una delle figure più importanti e significative della cultura LGBTQI italiana, per troppo tempo passata in secondo piano.

Il premio consiste nella somma di 500 euro, che saranno donati al film, scelto tra tutte le sezioni del programma, individuato dal comitato di selezione del festival e da Willy Vaira.

Giò Stajano, nata Gioacchino Stajano, fu il primo omosessuale pubblicamente dichiarato in Italia e il primo scrittore italiano a dare alle stampe, nel 1959, un romanzo a tematica LGBTQI, Roma capovolta (Quattrucci), che creò scalpore.

Curò due rubriche, sul settimanale «Men», che furono a lungo le uniche pagine di cultura gay su un giornale italiano. Nel ’92 pubblicò la sua autobiografia, La mia vita scandalosa (Sperling & Kupfer), cui seguì, nel 2007, Pubblici scandali e private virtù (Manni Editori), con Willy Vaira.

Giò Stajano fu uno dei personaggi più vivaci della “dolce vita” romana, apprezzata anche da Federico Fellini, e scomparve nel 2011.

Autore: Gabriele Farina

Blogger, scrittore, regista, poeta, in fondo narratore di storie. Nel 2005 nasce il suo storico blog Vita di un IO