Boulevard, l’ultima, splendida, interpretazione di Robin Williams #TGLFF30

Boulevard passerà inevitabilmente alla storia del cinema perchè è l’ultima interpretazione di Robin Williams prima della sua tragica scomparsa. Dito Montiel ritaglia per il suo protagonista una storia profondamente malinconica, dove, nonostante lo squallore di base, viene fuori comunque la grande dolcezza del personaggio.

boulevard-robin-williams

Il film poggia tutto, completamente, totalmente, sulle spalle possenti di Robin Williams, che restituisce un’interpretazione intensa e tecnicamente perfetta.

E’ un uomo sulla sessantina che lavora in banca. Vita serena, pacata, sempre uguale. Fino a quando decide di caricare in macchina quel ragazzo che vede tutte le sere tornando a casa prostituirsi lungo la via. E tutto inevitabilmente cambia.

Nell’interpretazione di Williams c’è tutto. L’imbarazzo, il senso di colpa, la paura, ma anche l’eccitazione e l’mpossibilità di resistere a questa pulsione. C’è una vita che si sgretola velocemente e l’incapacità di fermare questo crollo. C’è un amore che va assolutamente oltra la fisicità, pur con la consapevolezza che dall’altra parte non c’è nessun tipo di restituzione dell’affetto.

Straordinaria anche Kathy Baker, la moglie che intuisce, forse capisce ma non fa domande, non chiede nulla, fino a quando forse non c’è più spazio per tornare indietro.

Autore: Gabriele Farina

Blogger, scrittore, regista, poeta, in fondo narratore di storie. Nel 2005 nasce il suo storico blog Vita di un IO