Big bad wolves, due film al prezzo di uno #TFF31

Big bad wolves merita un discorso  preciso. Perchè è un film notevole, ottimamente scritto e girato. E poi perchè Aharon Keshales e Navot Papushado si divertono a spiazzarci realizzando praticamente due film in uno. L’insieme è un thriller notevole, duro, violento, pieno di brutta gente, alcuni bruttissimi. In mezzo però ci infilano una parte consistente da vero torture movie, con tutta l’ironia del caso. Ed il fatto è che anche questa parte è fatta bene e si lascia ricordare.

BIG-BAD-WOLVES

Due bambine giocano a nascondino, una delle due scompare veramente. La polizia indaga con metodi poco consoni e quando trovano il presunto colpevole lo riempiono di botte per farlo parlare. ma lui non parla, e forse non è lui il responsabile. Inoltre il pestaggio viene ripreso da un ragazzino ed il video messo su Youtube. Il poliziotto responsabile viene sospeso… ma naturalmente continua le indagini in privato.

Intanto il corpo della bambina viene ritrovato orribilmente violato e così pure il padre della piccola si convince della colpevolezza del sospettato (che è un professore di liceo) e sono in due a volerlo prendere per torturarlo e farsi dire dov’è la testa della bambina, oguno per conto proprio… ed è proprio quello che fanno.

Si comincia con una seuenza pazzesca. Un ralenty che presenta la scomparsa della bambina sui titoli di testa, davvero notevole e coinvolgente. Colorato, terribile.

Poi si prosegue con tensione alta, durezze e violenza. Abbiamo la polizia violente, il professorino che pare vittima e proprio non riusciao a capire se abbia colpe o meno… lui nega.

Insomma tutta una prima parte (anche di più) seria, cruda, dura.
Poi il padre della piccola ed il poliziotto sospeso (non vi dico come) chiudono in apposita cantina per torture il professorino ed allora si cambia registro. Ci sono le torture ma c’è anche l’ironia, forte, fortissima, si ride proprio. Una sequenza lunghissima, quasi un capitolo a parte, assolutamente divertente e sorprendente, con situazioni che si rincorrono.

E poi arriviamo al finale, ed allora torniamo al thriller puro, al terrore, alla conclusione… ed è una conclusione terribile!

Autore: Gabriele Farina

Blogger, scrittore, regista, poeta, in fondo narratore di storie. Nel 2005 nasce il suo storico blog Vita di un IO