Il giudice ha dato torto a Valentina Tomirotti, che aveva fatto causa ad Arena di Verona e Vivo concerti.

Oltre la beffa il danno! Non solo Valentina ha dovuto pagare un salato biglietto per un concerto di Coez, che non era assolutamente visibile dalle postazioni riservate ai disabili, ma il giudice l’ha condannata a pagare le spese processuali ( più di cinquemila euro) ha ritenuto chiaramente infondate le accuse rivolte da Valentina all’Arena. Anche se non vedeva poteva almeno ascoltare, caso chiuso!

In pratica il giudice ha sancito che i disabili sono spettatori di serie B, che devono ritenersi fortunati se viene loro riservato un angolino, non troppo vicino al pubblico “normale”.

Del resto sarebbe più opportuno che le persone con handicap non uscissero per “pretendere” di assistere a dei concerti!

Comunque non ce la faranno a zittire Valentina! Il popolo della rete si è già mobilitato per organizzare una raccolta fondi (cliccate su queste righe per aderire) per sostenerla nelle spese legali, che ottusamente le infliggeranno prima della vittoria finale.  Perché Valentina/Pepitosa deve vincere la causa, le sue lotte sono anche in nome di tutti i disabili!

 

Carrozzina e corona virus – Valentina ci da degli utili suggerimenti

Dite la verità, in questi mesi vi sono mancata? Io ho provato un po’ di nostalgia per questo spazio dedicato alle mie gambe bizzose.

Il momento non è dei migliori, ma ho deciso comunque di tornare alla grande parlando della mitica Valentina Tomirotti. Nel suo blog Pepitosa in carrozza ci ricorda che usare una carrozzina manuale aumenta il rischio di contrarre virus ( non solo il Covid ). Sottoscrivo le sagge parole di Valentina. Se si spingono le ruote a mano sulla strada, tutta la sporcizia di terra e marciapiedi rischia di finire direttamente sui palmi delle nostre sante manine. A me in passato è successo spesso. Allora per essere autonomi è molto meglio dotare la carrozzina di un propulsore elettrico, come quello che vedete in foto. Tornerò presto a parlare di Valentina!

Le urlano handicappata e le strappano gli striscioni esposti sotto le ruote dalla carrozzina

Sono orgogliosa della mia amica Valentina, che più determinata e coraggiosa di una femen, stava manifestando, con la sua presenza silenziosa, seduta sulla sua carrozzina, per esprimere dissenso anche dalle decisioni politiche per l’handicap, secondo lei totalmente inesistenti. Leggi tutto “Le urlano handicappata e le strappano gli striscioni esposti sotto le ruote dalla carrozzina”

Il nuovo (d)anno di Valentina

 

Come avrete capito, torno a parlare di Valentina Tomirotti. La blogger mantovana ha scritto ieri, sul suo profilo Facebook, una fantastica testimonianza di gambe disabili. 

Non è vero che chi è seduta non cade o non si fa male. Sono appena sta raccolta come quando cade uno straccio. Sono caduta in macchina, dalla carrozzina mentre ero passeggera. Chi è disabile può chiedere l’esonero delle cinture di sicurezza e nel mio caso, viste le mie misure, è un dovere farlo o sarei morta al 1º tamponamento cavolata. Questa mattina non l’avevo messa, chi guidava ha dovuto inchiodare e io sono planata cadendo dalla carrozzina e incastrandomi a terra tra il cruscotto e le ruote del mio mezzo. Ora ho una caviglia dolorante e pensando di essere zoppa, ho realizzato poi: “chissenefrega, tanto non cammino!”

#perdire

Valentina ha preso da tempo la patente e guida regolarmente con la sua supercar su cui può salire con la carrozzina, ma non perde la sua vena umoristica. I suoi #perdire non fanno sconti a nessuno, tanto meno a se stessa.

Se volete conoscerla meglio, non perdetevi il suo libro appena uscito per Mondadori Un altro (d)anno. Magari leggetelo con il sottofondo musicale di Malika Ayane che ne ha scritto la prefazione.

 

Più di cinquemila like su Facebook ad una presa in giro ad una donna affetta da nanismo. Non si fa aspettare la presa di posizione di Valentina Tomirotti

Valentina Tomirotti è sicuramente una delle  professioniste italiane della comunicazione, che più rappresenta l’immagine moderna della disabilità, sensuale disinibita, affermata e stimata sul lavoro, autoironica ed indipendente. Per saperne di più sulla trentacinquenne mantovana, potete cliccare qui oppure su quest’altro link.  Vi ho incuriosito? Spero di si, perché nelle prossime righe vi racconterò della sua nuova battaglia social. Intanto leggete il contenuto di questa foto, presa dalla pagina Facebook Commenti memorabili

                              

Questo post ha ricevuto più di cinquemila like. Il suo significato è solo uno sberleffo ad una donna bassa di statura. “Che pesantezza ridere sempre delle stesse cose. Che monotonia usare sempre le solite parole per cercare di far ridere. Spero che a Natale vi arrivi un vocabolario da sfogliare o almeno in fronte”. È la risposta di Valentina sul suo profilo Facebook. Il livello raggiunto in molti ambienti è totalmente sconfortante. Incapaci di trovare spunti veranente nuovi per far ridere, si ricorre all’abilismo, all’uso di un limite fisico come strumento di presa in giro. Eh si cara Valentina, ci vorrebbero nuovi vocabolari. Anzi, come diceva il compianto Franco Bomprezzi, bisognerebbe proprio riformulare il vocabolario della disabilità!