Il Politecnico di Torino e l’Asl To3 hanno firmato un protocollo di intesa per generare una collaborazione in vari settori, dalla didattica, alla formazione, dell’utilizzo reciproco Leggi tutto “Il Politecnico di Torino e l’Asl To3 firmano un protocollo di collaborazione”
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Al Politecnico di Torino un nuovo centro per studiare tecnologie innovative per contrastare il riscaldamento globale
A Torino nasce un nuovo centro per lo sviluppo di tecnologie innovative per contrastare il riscaldamento globale. Si chiamerà Centre for Sustainable Futures dell’Istituto Italiano di Leggi tutto “Al Politecnico di Torino un nuovo centro per studiare tecnologie innovative per contrastare il riscaldamento globale”
Courmayeur, Aosta, Milano, Rimini, Torino e Lugano ospiteranno Biosphera 2.0
E’ partito da Courmayeur il road show internazionale che porterà ad Aosta, Milano, Rimini, Torino e Lugano il modulo abitativo itinerante ed energicamente efficiente Biosphera 2.0. Leggi tutto “Courmayeur, Aosta, Milano, Rimini, Torino e Lugano ospiteranno Biosphera 2.0”
Al Poli Didamatica 2011
Si apre questa mattina presso l’Aula Magna del Politecnico di Torino Didamatica 2011, il convegno annuale sulle tecnologie informatiche per la didattica organizzato da AICA, quest’anno in collaborazione con il Politecnico di Torino. L’evento si svolge fino al 6 maggio presso la sede del Politecnico, con il contributo del Sistema delle Università Piemontesi, dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, di Confindustria Nazionale e Regionale e la partecipazione diretta del MIUR.
Tema centrale della manifestazione, che è da oltre vent’anni punto di riferimento per studiosi, docenti e formatori provenienti dal mondo della Scuola, dell’Università, delle Aziende e degli Istituti di ricerca e formazione pubblici e privati, è Insegnare Futuro.
Nell’edizione 2011 di Didamatica a partire da oggi saranno illustrati oltre 180 tra lavori e progetti, selezionati dal Comitato Scientifico della manifestazione fra quelli sottomessi al call for paper. Il programma generale dell’evento è particolarmente ricco e prevede: Leggi tutto “Al Poli Didamatica 2011”
Il Politecnico è il primo ateneo italiano
Se non avesse un vago sentore di beffa ci sarebbe da essere lusingati. Eppure il boccone suona un po’ amaro. Una delle principali innovazioni varate dal ministro Gelmini nell’università italiana consiste nel ripartire il 7 per cento del fondo di finanziamento per gli oltre settanta atenei (7,2 miliardi di euro nel 2009, ridotti a 6,9 nel 2010) secondo criteri di merito. Più soldi ai migliori; meno – o nessuno – agli ultimi della classe. L’idea suona come un passo in avanti verso la costruzione di un sistema meritocratico. La beffa risiede nel fatto che se la torta diminuisce l’unico vantaggio che resta ai più bravi è subire qualche taglio in meno. È quel che è accaduto al Politecnico di Torino.
La notizia è che per il ministero dell’Istruzione l’ateneo torinese è la migliore università italiana. Almeno, lo è stato nel 2009, secondo i criteri stabiliti per misurare la qualità della ricerca e della didattica. Peccato che un primato tanto sudato non si è tradotto in un massiccio afflusso di fondi in corso Duca degli Abruzzi: rispetto al 2009, il «Poli» chiuderà il bilancio 2010 incassando dallo Stato 118,6 milioni di euro, la stessa cifra dell’anno precedente. Insomma, per non perderci si è dovuto classificare in cima alla lista, il che significa che tutti gli altri atenei (ad eccezione di Trento, seconda) ci rimetteranno.
Il decreto che ha stanziato i fondi conferma i tagli previsti: la cassa segna un meno 3,7 per cento. Tagli per tutti, dunque. Anche per i migliori. Nessuno ha incassato un euro in più. Anzi, per contenere i tagli secchi che gravavano su alcuni atenei del Sud precipitati nella graduatoria e sonoramente bocciati, (Napoli, Messina, Palermo, La Sapienza), ed evitare che finissero a gambe all’aria, il ministero si è dovuto inventare un sistema di riequilibrio: si è stabilito che nessun ateneo potesse vedere il proprio Ffo decurtato di oltre il 5,5 per cento rispetto al 2009. Chi è crollato ha beneficiato del fondo di riequilibrio, usufruendo dei fondi che sarebbero dovuti finire ai meritevoli.
Le università europee nel mercato dell’innovazione
Si volgerà il 18 ottobre la conferenza internazionale “Le università europee nel mercato dell’innovazione” il quarto appuntamento annuale di Vision sul futuro delle università. Tra i relatori ci saranno Rettori da diversi paesi, responsabili delle strategie di internazionalizzazione degli atenei, ed esperti che hanno stilato alcune delle classifiche internazionali più prestigiose, oltre a due rappresentanti dell’OCSE.
L’evento è organizzato da Vision, think tank italiana, in collaborazione con Nova e ThinkYoung. Tra i partner dell’iniziativa il Politecnico di Torino, l’Ambasciata Americana, il British Council e la fondazione Unicredit&Universities. Il progetto di Vision parte dall’idea che le grandi riforme di sistemi complessi come le università siano sempre più difficili, e la differenziazione crescente degli atenei e delle aspettative che studenti, imprese, cittadini esprimono, pone una enorme domanda di cambiamento. Sarebbe più efficiente identificare le università che stanno già ottenendo risultati positivi ed introdurre elementi di competizione. È per questo motivo che Vision ha deciso di concentrare i lavori della conferenza su due temi specifici: i meriti ed i limiti delle classifiche e l’internazionalizzazione.
La conferenza sarà anche l’occasione per la presentazione della seconda edizione de “La classifica delle università italiane” che Vision ha sviluppando tenendo in considerazione i criteri raccomandati dalla Commissione Europea e da Unesco. La classifica vede alcune conferme – sei delle prime dieci lo erano anche nel 2009. La graduatoria dimostra come le università costituiscono una realtà sempre più differenziata con prestazioni che sono diverse a parità di regole, fondi e, persino, di contesti territoriali.
Partono le preimmatricolazioni al Politecnico
Partono le preimmatricolazioni al Politecnico per il prossimo anno accademico. Sul sito http://orienta.polito.it/ è possibile iscriversi alle prove di ammissione che si svolgeranno i prossimi 21 e 22 luglio. Il termine per l’iscrizione alle prove di ingegneria e architettura è fissato per il 19 luglio a mezzanotte, per la prima sessione, e il giorno successivo per la seconda. Sul sito del Politecnico è possibile oltre a preregistrarsi e a reperire informazioni logistiche, allenarsi con i test delle edizioni precedenti. Per i corsi di ingegneria ad ingresso libero il test di luglio varrà come immatricolazione, mentre per i corsi a numero chiuso, bisognerà ripetere la prova a settembre.
L’immagine scelta per la campagnaQuest’anno il Politecnico ha affidato la campagna informativa, che partirà lunedì, ai propri studenti, quelli del corso di laurea in progetto grafico e virtuale. L’immagine scelta è il ponte ideato dall’architetto Benedetto Camerana per le Olimpiadi 2006, modificato in un gioco di ombre cinesi che richiama le sfide che gli studenti dovranno affrontare nel proprio percorso di crescita formativa e di vita. Anche Camerana è stato studente al Poli.
Un osservatorio per capire come cambia Torino
Gli scenari urbani non sono immobili, ma cambiano in continuazione. La città è un teatro in cui i protagonisti si spostano, si affollano, appaiono e scompaiono con il passare del tempo. Così è ogni grande città. Così è Torino. Già nel 1661 il Duca di Savoia, con il “Theatrum statuum Regiae Celsitudinis Sabaudiae” faceva rappresentare, per celebrare il proprio potere e promuoverne l’immagine, il territorio con diverse metodologie: mappe, prospettive, viste a volo d’uccello sulle città del Ducato.
Oggi, il Politecnico di Torino, con la Città di Torino e i 34 Comuni della cintura sta lavorando all’Osservatorio per la rappresentazione e simulazione delle dinamiche e trasformazioni dell’area metropolitana torinese”, equivalente moderno del Theatrum; solo che al posto di celebrare il prestigio di un potente, l’Osservatorio, basato su cartografia Gis e su database provenienti da svariate fonti (dall’Agenzia delle Entrate, al Censimento Istat, dall’anagrafe municipale ai piani urbanistici) servirà per prevedere le evoluzioni economiche, sociali, abitative del territorio esaminato, in un arco di tempo di vent’anni, fino al 2030, a partire dalla scala del singolo fabbricato, per arrivare a quella dell’intera area metropolitana e delle sue relazioni con le circostanti Genova, Milano e Lione.
L’Osservatorio, che dovrebbe essere lanciato prima della fine dell’estate, sarà collocato sul Web e consisterà in un sito consultabile, con diversi livelli di accesso, dal privato cittadino, dagli operatori economici e dai decisori pubblici. “Il progetto – spiega il professor Luca Caneparo, direttore del Laboratorio di Alta Qualità del Politecnico che coordina l’iniziativa – si propone di definire gli scenari urbani possibili nel prossimo futuro, per aiutare a governare le trasformazioni della città. Un tipico esempio, è quello delle scuole: spesso solo quando certe zone della città hanno raggiunto una certa densità abitativa e di bambini si pensa a costruire gli istituti, con tutte le difficoltà che implica l’innesto di questi edifici su una struttura già esistente. Grazie all’Osservatorio si potranno invece prevedere in una certa misura le esigenze future e progettare i quartieri di conseguenza”.
L'assessore Giordano promuove il Poli
Un Politecnico in salsa leghista. E’ soddisfatto, il neoassessore regionale all’Industria e RicercaMassimo Giordano, al termine del suo incontro con il rettore Francesco Profumo. “L’ateneo – ha sottolineato il politico novarese – è un modello molto positivo e ricorda quello leghista, con forti radici territoriali che si proiettano verso il mondo”. La nuova giunta regionale continuerà dunque a sostenere l’istituto, “un esempio vincente che dialoga con i maggiori interlocutori stranieri”. “Noi leghisti – ha proseguito Giordano – non siamo provinciali chiusi in noi stessi. Sosteniamo la dimensione internazionale, e cercheremo di rafforzarla in tutti i modi”.
Tante belle parole, ma finora i fatti parlano chiaro. Sul fronte della risorse, infatti, al momento il Piemonte è fermo. Giordano e il presidente della Regione, Roberto Cota, hanno sospeso i bandi sulla ricerca avviati dalla giunta Bresso in attesa di compiere una ricognizione della materia. L’obiettivo è mettere a punto un nuovo piano strategico, rimodulando di conseguenza i finanziamenti. Il confronto di oggi con Profumo ha rappresentato dunque solo il primo di una serie di incontri previsti per ridiscutere le prospettive del Politecnico torinese.
K-Way Motus: muoversi in maniera innovativa
Non è una moto, ma le somiglia molto. Non è una macchina, ma ha mutuato le tecnologie più raffinate oggi in circolazione. Ed è stata pensata per essere una via di mezzo: un veicolo pensato specificatamente per le esigenze di mobilità personale urbana e suburbana. Tre ruote e due posti in linea, una cella di sicurezza a prova d’urto, un sistema di guida semplice e innovativo che al contempo piega e sterza il veicolo, una propulsione elettrica ibrida in grado di fornire a discrezione dell’utente elevate prestazioni o di funzionare soltanto con la corrente e elettrica.
Bastano pochi dettagli per capire che K-Way Motus sarà qualcosa di innovativo. Un progetto partito nel 2006 nei Laboratori di Meccatronica del Politecnico e poi sviluppato da due aziende dell’incubatore d’imprese dell’ateneo tecnologico di Torino, Actua e Ttw. Il progetto ideato dal ricercatore Stefano Carabelli ora è realtà, sospinto dall’imprenditore torinese Marco Boglione, che lo sponsorizza con il marchio KWay e dall’estro di Fabrizio Giugiaro che, alla guida di Giugiaro Design, ne ha curato lo stile e si è occupato della pelle che riveste il veicolo.
Il progetto dev’essere rilevante se K-Way Motus tra qualche giorno prenderà il volo per Detroit dove sarà esposto al Sae World Congress, il meeting della società degli ingegneri dell’automotive. E non è finita: dopo l’esposizione nella Motown sarà l’unico veicolo italiano a partecipare al Progressive Automotive X Prize, la competizione organizzata dall’X Prize Foundation riservata a veicoli sicuri, in grado di essere prodotti, omologati e consumare meno di un gallone di carburante per percorrere cento miglia (secondo i nostri parametri, si tratta di un consumo di un litro ogni 44 chilometri).