Appello per una Torino Open Gov

Alcuni esponenti della cultura e della Rete torinese hanno scritto un appello ai candidati sindaci della città

Cari candidati,
gli italiani non hanno fiducia nello Stato e nelle amministrazioni.
La corruzione nella Pubblica Amministrazione in Italia è oggi stimata tra i 50 e i 60 miliardi di euro all’anno. La qualità della nostra spesa pubblica è agli ultimi posti in ogni classifica tra i paesi avanzati.
Le pubbliche amministrazioni si trincerano dietro una legge sulla trasparenza amministrativa che mostra tutti i suoi limiti e dietro interpretazioni restrittive della normativa sulla privacy che stabiliscono che le informazioni pubbliche non siano necessariamente pubblicabili. Possono essere rese disponibili nei siti web degli enti, senza però poter essere indicizzate dai motori di ricerca (e quindi, di fatto, irraggiungibili).
Nell’epoca della cultura digitale essere trasparenti significa adottare il modello dell’Open Government.

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L’accesso aperto alla conoscenza scientifica

Via Vittorio Pasteris

Mercoledì 4 marzo alle 10, presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Torino, si terrà, il seminario di studio dal titolo: “L’accesso aperto alla conoscenza scientifica: attori a confronto“. Temi dell’incontro saranno l’accesso alla conoscenza scientifica, il ruolo della conoscenza come patrimonio comune la produzione, divulgazione e circolazione della stessa.

La nostra è una società che, in misura maggiore che in passato, agisce e riproduce se stessa attraverso l’elaborazione della conoscenza. Come individui siamo chiamati a prendere decisioni e compiere scelte di cui è spesso difficile individuare implicazioni e conseguenze. Nella società dell’informazione, anche la conoscenza stessa e i processi che la gestiscono diventano oggetto di scelte tra alternative possibili.

Negli ultimi vent’anni alcune innovazioni tecnologiche e scientifiche hanno accentuato i dilemmi che riguardano il modo in cui guardiamo alla conoscenza: come frutto di uno sforzo collettivo in cui è talvolta difficile riconoscere con chiarezza i contributi individuali, piuttosto che come prodotto di professionalità altamente specializzate che rivendicano il diritto a vendere i risultati del proprio lavoro. Questi dilemmi coinvolgono soggetti portatori di motivazioni, valori, esperienze eterogenee: ricercatori e scienziati di base che lavorano in istituzioni pubbliche, aziende biotech, bibliotecari, editori commerciali, artisti e creatori di contenuti multimediali, studenti e semplici cittadini.

Questo seminario propone un’occasione di confronto tra alcuni di questi soggetti, a partire da alcune esperienze concrete condotte in questi ultimi anni. Lo scopo è quello di valutare voci e istanze diverse, alla ricerca di un possibile punto di incontro che salvaguardi la natura della conoscenza come patrimonio comune.

Una indagine conoscitiva sugli operatori Open Source

Check up della Commissione Open Source sullo sviluppo del settore imprenditoriale della produzione dei programmi informatici a codice sorgente aperto e, quindi, modificabili.

Attraverso una specifica indagine conoscitiva, infatti, la Commissione, che opera presso il CNIPA-Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione, ha ritenuto opportuno ed utile raccogliere una serie di indicazioni presso gli operatori di mercato, ossia tutte le aziende ed in particolare le piccole e medie, che vedono nell’open source una parte del proprio business.

L’Italia si pone al 4° posto al mondo per numero di sviluppatori di software open source. Da oggi al 7 marzo gli operatori interessati a fornire il loro contributo all’indagine conoscitiva dovranno compilare un apposito forma disponibile nel sito dell’Osservatorio Open Source, attivo al CNIPA, all’indirizzo

http://www.osspa.cnipa.it/home/

La Commissione, presieduta dal prof. Raffaele Angelo Meo, ha tra i principali obiettivi lo studio delle linee guida operative per l’acquisizione di soluzioni open source nei sistemi informativi della PA, nonché capire come incentivare, sostenere ed integrare con la Pubblica Amministrazione il lavoro svolto dalle community su progetti open source particolarmente fecondi.

Tali conclusioni, inoltre, potranno costituire un punto di partenza per un futuro aggiornamento delle linee guida, individuate dal CNIPA, e delle eventuali disposizioni di legge, relative all’uso dell’open source nella Pubblica Amministrazione (PA).

A proposito di questa iniziativa il presidente del CNIPA, prof. Fabio Pistella, ha precisato che «non ci troviamo dinnanzi ad improbabili “guerre di religione”, ossia l’open source contrapposto ad “altre modalità” di software, ma di fronte alla possibilità di fornire reali alternative informatiche alla Pubblica Amministrazione e, di conseguenza, ai cittadini». Secondo Pistella, «i reali vantaggi di una scelta in favore dell’open source per i sistemi informativi di una qualsiasi Pubblica Amministrazione iniziano ad emergere solo nel medio-lungo periodo»

TheOpenCD Edizione Italiana versione 3.4

linux@studenti ha rilasciato TheOpenCD Edizione Italiana 3.4, raccolta di programmi open source per Windows della migliore qualita’. E’ disponibile per il download all’indirizzo:

http://linux.studenti.polito.it/ileana.php

Le piu’ importanti aggiunte in questo rilascio includono 11 nuovi programmi: Scribus, InfraRecorder, RSSOwl, PuTTY, SumatraPDF, Wengophone, Free Download Manager, WinSCP, Ghostscript, MD5summer, Workrave e le guide in italiano “Introduzione ad OpenOffice 2.0” e “OpenOffice.org 2.0 e i Database”. E’ possibile consultare online i contenuti della nuova versione all’indirizzo www.theopencd.it

TheOpenCD ha ottenuto il bollino di qualità Indire, Istituto Nazionale di Documentazione per l’Innovazione e la Ricerca Educativa.

Cinquemila copie di TheOpenCD sono in distribuzione gratuita, fino ad esaurimento scorte, agli studenti del Politecnico di Torino. E’ permesso e incoraggiato l’uso e la copia di tutto il materiale distribuito da linux@studenti così come definito dalle rispettive licenze di utilizzo. Linux@studenti esiste grazie all’attività per lo più volontaria degli studenti del Politecnico di Torino.

La tecnologia al servizio della piccola e media impresa locale

Si svolgerà martedì 12 dicembre a Torino, con inizio alle ore 9.00, presso il Centro Congressi Torino Incontra – Sala Einaudi, in via Nino Costa 8, “Modelli di business per l’open source: esperienze, progetti e prospettive”, convegno organizzato da CSP in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino, per presentare i risultati conclusivi dell’azione di CSP in DIADI2000.

Nell’ambito del progetto, alcune piccole e medie imprese piemontesi hanno potuto sperimentare Talea, il framework open source sviluppato da CSP, nato nel quadro delle iniziative sviluppate per favorire quel processo di crescita verso l’economia della conoscenza che è oggi in atto in Piemonte.
Talea è un ambiente software sperimentale, rilasciato con licenza open source, che permette la gestione della richiesta e della fornitura di beni e servizi tra i diversi soggetti interni ad una medesima filiera, attraverso un sistema di messaggistica declinabile su differenti dispositivi, quali personal computer, telefoni cellulari di ultima generazione, palmari e televisione digitale terrestre. La personalizzazione di Talea in diversi contesti produttivi ha permesso di sperimentare servizi di ottimizzazione dei processi all’interno di filiere di tipo sociale, turistico, informatico, agronomico, farmaceutico e commerciale.
Al convegno parteciperanno le aziende che hanno usufruito dei fondi a disposizione per la sperimentazione del framework Talea, un progetto realizzato nell’ambito di Diadi2000 in cui CSP ha svolto il ruolo di partner tecnologico.
A conclusione del periodo di testing, l’evento di chiusura dell’attività di CSP fornirà l’occasione per condividere gli esiti dell’iniziativa e discuterli con i soggetti impegnati nel processo di trasferimento tecnologico, istituzioni e imprese, che presenteranno i risultati dei progetti pilota.