Parte una nuova porzione della Torino del futuro

Beppe Minello su Lastampa.it

L’impegno di spesa approvato ieri dalla giunta su proposta dell’assessore all’Urbanistica Mario Viano è di «appena» 3 milioni di euro, ma ha un alto valore simbolico. Con quei soldi verranno pagati parte dei lavori necessari per sistemare l’area davanti all’ex-stabilimento Savigliano, cioè il tratto di corso Mortara che sta fra l’edifico industriale trasformato in eleganti e costosi loft con il nascente Parco Dora della Spina 3, quella con le case colorate, il grattacielo che di notte s’llumina di blu e il multisala Medusa. Lavori che rappresentano il primo tassello di una trasformazione urbana che anticipa la Torino del futuro.

La Torino cioé che si svilupperà a Nord, là dove oggi c’è la grande discarica di via Germagnano, la Falchera, l’arrivo della Torino-Milano circondata da capannoni industriali. Una trasformazione che intorno al 2012 imporrà una rivoluzione alle abitudini degli automobilisti e cambierà la prospettiva sulla città, dove si potrà entrare non solo da corso Giulio Cesare come già avviene oggi, ma dal nuovo «Viale della Spina» che correrà, come in corso Castelfidardo da largo Orbassano a corso Vittorio Emanuele, sopra il Passante ferroviario che sarà ultimato quell’anno. I lavori di sistemazione davanti all’ex-Savigliano sono diventati possibili perché a dicembre il traffico ferroviario di Porta Susa verrà trasferito nelle prime due canne delle quattro che si stanno costruendo nelle viscere dell’immensa area compresa fra corso Inghilterra e corso Bolzano.

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Innovexpo 2015 a Milano

Il primo appuntamento sulle tecnologie innovative per Expo 2015 è Innovexpo 2015, un importante momento di incontro tra le aziende innovative italiane ed estere. Innovexpo è inm programma i giorni 5 – 6 Novembre 2008 al  Campus Bicocca di Milano

Due giornate di conferenze per seguire da vicino le tecnologie legate al crescente fenomeno della “Festivalisation” e non solo. l’Italia è un paese che ogni anno organizza oltre 1300 festival e grandi eventi con milioni di visitatori. Una carrellata tra le best practices internazionali sulle soluzioni tecnologiche disponibili e consolidate per i grandi eventi passati e sulle tecnologie più innovative per quelli futuri.

L’evento è organizzato in collaborazione con l’Università di Milano – Bicocca in occasione del decennale di attività di questo polo universitario votato all’ eccellenza per l’innovazione tecnologica.

Il contesto a cui l’evento fa fortemente richiamo è quello di Milano e Expo 2015: due simboli dell’innovazione in un settore trainante per l’Italia e in forte sviluppo in Europa. Milano: luogo simbolo dell’innovazione, sede dell’Expo 2015 e degli operatori del marketing e comunicazione L’Expo, i Festival e le Fiere sono occasioni per trasformare in permanenza le città che li organizzano.

L’agenda dell’evento

Start Cup 2008: i vincitori

Sul podio della Start Cup 2008 progetti per nuovi materiali, schermatura dei campi magnetici ed un sistema innovativo per misurare l’umidità di materiali e del suolo. I vincitori in gara per la finale nazionale di Milano

Primo classificato – 20.000 euro:  EPoS s.r.l. ha messo a punto un nuovo processo di produzione – sviluppato da un Dottore di Ricerca   in Ingegneria Metallurgica del Politecnico di Torino – che consente di ottenere materiali metastabili  con caratteristiche chimico-fisiche superiori a quelle attualmente presenti sul mercato e con  una drastica riduzione di tempi e costi del processo produttivo. I rilievi tecnici sui prototipi e i dati di  produttività dimostrano come questa tecnologia permetta un reale salto tecnologico nel campo dei  materiali sinterizzati (il processo di sinterizzazione consiste nel compattare e trasformare materiali ridotti in polveri in un composto indivisibile), compositi che hanno applicazione in numerosi ambiti  industriali: dall’automotive agli elettrodomestici, dall’aerospaziale agli utensili per la  lavorazione delle pietre e per l’asportazione di truciolo.   * inoltre Piemontech, il Fondo di Capitale di Rischio per le imprese piemontesi, si impegna ad investire 50.000 euro nell’impresa che trae origine dal business plan primo classificato.

Secondo classificato – 15.000 euro:  NoField ha sviluppato e brevettato un sistema per la schermatura dei campi magnetici a  bassa frequenza prodotti da linee elettriche in cavo interrato, cabine di trasformazione e  macchinari elettrici. L’innovazione, nata nel Dipartimento di Ingegneria Elettrica del Politecnico di Torino,  risiede nell’uso di un nucleo magnetico opportunamente dimensionato ed assicura performance  maggiori rispetto ai sistemi tradizionali con costi notevolmente inferiori. Il sistema NoField  rientra nella famiglia degli schermi passivi, che prendono cioè l’energia per funzionare direttamente  dalla sorgente che genera il campo da mitigare.

Terzo classificato – 10.000 euro:  HYDROwide, start up nata dal gruppo di ricerca del dipartimento di Idraulica Agraria dell’Università di  Torino, ha sviluppato e sta brevettando due sistemi innovativi ed economici che non richiedono  personale altamente specializzato. HYPER fornisce i parametri idraulici del suolo in pochi minuti:  ha un mercato ampissimo nell’ambito della gestione delle risorse idriche e dei rischi naturali  (autorità di gestione dell’acqua, progettazione e costruzione di strade o discariche, compagnie  assicurative). LOOSEMAT rileva invece umidità e porosità di materiali sfusi, con applicazioni nel  settore agroalimentare (per verificare lo stato di conservazione di frutta secca e mais ad esempio),  energetico (per misurare il contenuto idrico di combustibili come lo sminuzzato di legno e il pellet) ed  infine nei materiali per l’edilizia (pomice, argilla espansa, ghiaia e sabbia).

I tre vincitori partecipano al Premio Nazionale per l’Innovazione. La coppa dei campioni dei progetti  di impresa nati in ambito universitario si terrà a Milano il 27 Novembre e vedrà in gara i vincitori  di 17 competizioni locali. In palio il primo premio da 60.000 euro offerto da Vodafone Italia,  partner strategico dell’iniziativa; 30.000 per il secondo e 20.000 per il terzo classificato.

Partecipano inoltre alla finale nazionale altri due progetti selezionati tra quelli in gara per
Start Cup Torino Piemonte:  AQVATECH: sistema non invasivo per monitorare le performance degli atleti durante la fase di  allenamento, attualmente in fase di brevettazione. Il progetto MONITOR per RADIOTERAPIA AVANZATA: rivelatore per il controllo della dose di  radiazione somministrata al paziente durante un trattamento di radioterapia avanzata. Il progetto,  sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Fisica Sperimentale dell’Università di Torino e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ha vinto anche il Premio ICT.

Business Plan pervenuti per l’edizione 2008 a Start Cup 2008 divisi per settori merceologici
Ict 29%, Servizi 15%, Elettrotecnica – elettronica 13%, Meccanica- automotive 9%, Energia 7%,  Architettura – design 7%,  Bioingegneria – medicina 6%, Materiali- chimica 5%, Turismo 5%, Biotech 2%,  Altro  2%

Allo Smau premiate le migliori startup

Sono stati selezionati dalla giuria i 3 migliori casi di start-up: il primo premio è andato ad Amped, il secondo a Parallel Trading System e sul terzo gradino è salito www.InTheWorld.travel.

Amped, ha presentato il software “Five” per l’analisi e il miglioramento di immagini e filmati in ambito investigativo e forense. Parallel Trading System, ha portato invece a Smau un prototipo dimostrativo che illustra le capacità di calcolo in tempo reale di un simulatore di mercato su cluster HPC.
Basandosi sul concetto di Web 2.0 prevede il coinvolgimento attivo da parte del fornitore che è impegnato nell’attività di inserimento dei propri contenuti e dell’utente che fruisce di vari contenuti creando la community dei viaggiatori.

Ai vincitori oltre a un riconoscimento targato Smau-TechGarage va un premio tecnico consistente in una fornitura di banda larga illimitata e un server gratuito per un anno, offerto dal Development Program del consorzio TOP-IX, programma di supporto infrastrutturale per iniziative innovative basate su Internet.

Hanno aderito a “Percorsi dell’Innovazione. Dall’idea al business”, confermando un trend in crescita, ben 60 tra start-up e spin-off, centri di ricerca e università, parchi scientifici e distretti tecnologici. Il TechGarage Day è un’occasione per l’incontro e il confronto tra chi innova e chi vuole innovare e, non di secondo piano, tra queste due categorie e finanziatori e partner di sviluppo. L’evento è realizzato in collaborazione con Dpixel – società di consulenza per il venture capital, advisor di seed fund S.L., specializzata in investimenti “seed” ed “early stage” per start-up che operano nel campo media digitali e high tech – e con due sponsor di prestigio: Sardegna Ricerche e Telecom Italia.

Tra le start-up presenti a “Percorsi dell’Innovazione. Dall’idea al business” anche alcune delle eccellenze che partecipano al Premio Nazionale dell’Innovazione rappresentate dallo stand della Fondazione Politecnico di Milano. Il Premio nazionale innovazione coinvolge 42 atenei di tutto il Paese e dalla sua fondazione nel 2003 ha generato circa 300 imprese innovative che oggi danno lavoro a oltre 1.400 persone e fatturano complessivamente oltre 60 milioni di euro, ben 14 fatturano più di un milione di euro, 20 sono partecipate da venture capital, e 40 hanno invece ricevuto investimenti da partner industriali con i quali collaborano con benefici non solo finanziari ma anche di business.

Nati nel 2005 come primo evento in Italia capace di favorire l’incontro tra le realtà che fanno innovazione, il mondo industriale e quello del capitale di rischio, i “Percorsi” si sono rapidamente imposti come uno dei fiori all’occhiello di Smau.

I 3 vincitori del TechGarage Day selezionati tra 23 start up italiane Active Innovation Management, Aermatica, Amped, Anteo Wireless Community, BDFGroup, Bigliettidavisitare di Bonomelli Sara, Biopod, Esimile, Glomera, InTheWorld.travel, Itsme, Mikamai, Mobisofia, Mode Finance, Parallel Trading System, Pickwicki, Seolab, Skebby, Studio Boraso, Togunà Interactive, Tripshake, Troolley, Waymedia.

Smau 2008 percorsi per l'innovazione

Parte Smau 2008 che promuove i “Percorsi dell’Innovazione per far incontrare e confrontare chi innova, chi vuole innovare, potenziali finanziatori e partner di sviluppo

Circa 300 imprese avviate, ben 1.500 posti di lavoro creati e un fatturato di 60 milioni di euro. Queste cifre rappresentano il risultato concreto del Premio Nazionale per l’Innovazione che lancia ogni anno, dal 2003, le migliori idee imprenditoriali tra quelle uscite dalle 42 università che aderiscono all’associazione PNICube. Tra queste il Politecnico di Milano. Se i ricercatori inizino i loro progetti per gioco o per sfida poco importa. Lo scopo è vincere ed essere d’esempio.

Ma nel panorama nazionale non ci sono tutte rose e fiori. Tutt’altro. Una recente ricerca (Istituto Bruno Leoni) sottolinea come l’Italia sia al 53° posto nella classifica mondiale nel “creare nuove attività” e purtroppo in alto invece – 27° posto – nel “chiudere attività” (fallimenti). Per fare affari la posizione è la 65a. Un evidente segnale di come creare start-up nel nostro Paese sia non solo molto difficile, ma anche ancora troppo poco supportato dallo Stato nonostante le ultime novità a livello di esenzioni.

L’anno nero per le start-up non rappresenta il passato, ma il presente: nel 2006 sono nate in Italia 284.000 nuove imprese (Fonte: Istat), 24.000 in meno dell’anno precedente (-7,8%). Quadro ancora più complicato dall’innovazione tecnologica che stenta a decollare, soprattutto nelle PMI (Il 16% di PMI possiede infrastrutture ICT “evolute”, il 55% si trova in una fase di transizione e il 29% utilizza infrastrutture “embrionali”. Fonte: Politecnico di Milano).

Smau 2008, con i “Percorsi dell’Innovazione. Dall’idea al business” sarà un’occasione per l’incontro e il confronto tra chi innova, tra chi innova e tra chi vuole innovare e, non ultimo, tra queste due categorie e tanti potenziali finanziatori e partner di sviluppo.

I protagonisti saranno start-up e spin-off, centri di ricerca e università, parchi scientifici e distretti tecnologici in campi d’applicazione che vanno dall’informatica alle telecomunicazioni, dalla robotica all’aerospazio, dalle biotecnologie alle nanotecnologie.

Smau 2008 si rivolge anche ai manager di tutte le funzioni aziendali parlando di ICT e innovazione attraverso i migliori casi pratici  Ritardi ed eccellenze. Troppi i primi, troppo poche le seconde. È il panorama delle imprese italiane rispetto all’innovazione tecnologica. Se nelle PMI soltanto il 16% ha infrastrutture ICT che possono essere definite “evolute”, il 55% vive un’alterna fase di transizione e il 29% utilizza infrastrutture “embrionali” (fonte: Poltecnico di Milano), il panorama è migliore nelle grandi imprese: oltre i ¾ dei manager italiani considera che l’IT abbia avuto un ruolo determinante nello sviluppo aziendale e quasi il 100% ritiene che lo avrà ancora di più nei prossimi anni.

Ma se tra PMI e grandi imprese cresce l’interesse per l’IT e l’effettiva applicazione vi si accoda seppur con le dovute proporzioni (minore nelle PMI e maggiore nelle grandi imprese), sul fronte qualitativo l’Italia non è seconda a nessuno sul panorama internazionale. Indifferentemente in ognuna delle varie funzioni aziendali: Acquisti; Amministrazione, Finanza e Controllo di Gestione; Marketing e Commerciale; Operations, Logistica e Supply Chain; Gestione delle Risorse Umane; senza dimenticare la Pubblica Amministrazione.

Sei capitali per l’Italia dei brevetti

Alessandra Carini su Repubblica.it

Quando si parla di innovazione l’economia italiana è vista fatalmente come uno dei fanalini di coda fra quelle europee: nelle statistiche arriva,con i suoi punteggi, al ventitreesimo posto su 37 paesi considerati, ben dietro i “grandi”. Ma davvero siamo così arretrati nella tecnologia? E se è così come si spiegano le performance delle nostre esportazioni in settori come quelli della meccanica dove se la battono con paesi come la Germania? Fino a poco tempo fa si era attribuito alla fantasia, alla capacità inventiva dei nostri imprenditori, in una parola ai loro “animal spirit” la loro resistenza ad un mondo assediato dalla concorrenza e sempre più difficile nei settori manifatturieri. Ma adesso una ricerca condotta sul numero dei brevetti in Italia, sulla loro “geografia” presenta un mappa tutt’affatto diversa del nostro Paese e della nostra economia.
Cinque città Milano, Torino, Bologna Roma e Firenze assommano il 41% dei brevetti italiani ottenuti dall’ Ufficio dei brevetti europeo, che, a dispetto delle statistiche internazionali sono una cifra di tutto rispetto: 28 mila a fine 2004. Ma l’ innovazione non è solo concentrata nelle grandi città: è diffusa sul territorio e nelle città medie. Tanto che quanto a occupati nell’alta tecnologia la Lombardia non ha nulla da invidiare alla Baviera o all’Ile de France, Veneto e Emilia Romagna superano la regione di Dusseldorf.

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Innovation Circus torna a Milano

Dopo il successo dell’edizione 2007, dal 4 al 12 ottobre 2008 ritorna Innovation Circus, con esposizioni, spettacoli ed altri eventi sulle tecnologie del domani per far conoscere al grande pubblico “il nuovo che ci aspetta”. Un’iniziativa promossa da Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano, Camera di Commercio di Milano e realizzata dalla società di trasferimento tecnologico Alintec.

Ricercatori, imprenditori, esperti, artisti e inventori sul set del domani. Università, imprese, artisti, inventori e ricercatori proporranno al pubblico le novità della ricerca: incontri, istallazioni, una mostra interattiva, laboratori, sperimentazioni, momenti di divertimento e spettacoli per esplorare gli sviluppi tecnologici nei vari settori dello scibile umano. Spaziando dall’arte alla sanità, dall’energia all’alimentazione, dall’architettura allo sport, ai trasporti e al web si potrà conoscere le tecnologie con le quali dovranno confrontarsi bambini, giovani, adulti o anziani.

Il lancio dell’iniziativa avverrà il 2 ottobre con uno spettacolo di danza interattiva e una presentazione multimediale di Innovation Circus al Teatro dal Verme, mentre l’inaugurazione in presenza delle autorità si terrà il 4 ottobre alle 10.30 a Palazzo ai Giureconsulti.

Per 9 giorni il centro milanese diventerà il palcoscenico dell’innovazione tecnologica: Loggia dei Mercanti, Palazzo ai Giureconsulti, l’Ottagono di Galleria Vittorio Emanuele II e la Galleria Meravigli ospiteranno gli eventi di Innovation Circus. Con ingresso libero, sarà possibile curiosare o sperimentare le anteprime tecnologiche o approfondire i vari aspetti dell’innovazione, mentre le scuole potranno far partecipare i propri studenti a laboratori e dimostrazioni delle nuove tecnologie.

Innovation Circus è promosso da Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano e Camera di Commercio di Milano ed è realizzato dalla società di trasferimento tecnologico Alintec con l’intento di presentare e valorizzare le tecnologie italiane e le strutture che le generano (università, centri di ricerca e imprese) e di diffondere il concetto di innovazione tecnologica fra il grande pubblico In particolare la manifestazione si propone di testimoniare l’importanza delle nuove tecnologie per migliorare la qualità della vita e la competitività del sistema economico, intercettare il cambiamento per stimolare l’attività creativa e determinare i presupposti culturali per una consapevolezza diffusa e non elitaria.

L’evento è seguito in diretta da C6tv e Poliradio

World Computer Congress 2008 a Milano

Via Vittorio Pasteris

Parte a Milano dal 7 al 10 settembre la 20a edizione del World Computer Congress (WCC 2008), che si svolgerà per la prima volta in Italia presso il MIC – Milano Convention Centre – Via Gattamelata, 5.

Dovrebbe essere il congresso più importante per il settore ICT mai tenuto nel nostro paese, un evento d‘importanza internazionale per mettere a confronto i migliori esperti del mondo universitario con quelli della ricerca.

Saranno presenti Oltre 2000 delegati provenienti da 70 diversi paesi si incontreranno, durante i quattro giorni di congresso, per approfondire problemi e prospettive del settore ICT, in effetti argomento centrale nell’economia del XXI secolo.

Il congresso è a pagamento, ma la quantità  degli interventi è veramente notevole

Un ponte fra Italia e Silicon Valley

via Corriere.it

L’unico termometro infallibile sullo stato di salute dell’economia della Silicon Valley è la 101, la strada che collega San Francisco con Palo Alto. Il traffico quotidiano funziona meglio del Nasdaq. Fra il 1998 e il 2000 per percorrere il corridoio si impiegavano due ore. Nel 2001, dopo lo scoppio della bolla della new economy, la “one-o-one” era diventata un deserto. Adesso è tornato un certo fermento. Non ai livelli isterici pre-bolla, ma nelle ore di punta, in entrata e in uscita da San Francisco, capita di stare in fila.

A tirare questo ecosistema della tecnologia sono adesso i settori dell’energia rinnovabile e della “security” (sicurezza nazionale, sistemi di controllo e di riconoscimento biometrico). Ma è soprattutto l’aria di ottimismo che si respira nelle aziende e un modello imprenditoriale improntato al coraggio che fanno veramente la differenza e rendono questa parte di mondo per molti aspetti unica. Nella Silicon Valley tanti italiani hanno raggiunto posti di primo piano. Tanto che negli ultimi anni hanno fatto nascere ben tre associazioni che, con ruoli diversi, hanno un unico obiettivo: esportare il modello imprenditoriale anche in Italia costruendo un contatto permanente tra la realtà americana e le tante eccellenze che pure ci sono nel nostro Paese, ma che spesso da noi non riescono a trovare la fortuna che meriterebbero.

Mind the Bridge è una associazione nata nel 2007 con l’obiettivo di creare per la prima volta un collegamento diretto tra business plan italiani e le start up della Silicon Valley. “La missione che ci siamo dati – spiega Marco Marinucci, responsabile Content partnership di Google e anima dell’associazione – è individuare progetti italiani nel campo delle tecnologie e aiutarli a sbarcare nella Silicon Valley dove possono trovare imprenditori pronti a scommettere e investire sulla bontà dell’idea”. Tutto ruota intorno a un evento organizzato annualmente. L’associazione attraverso il sito raccoglie progetti e idee da presentare alle start up americane. Per il 2008 la deadline per l’iscrizione, che si può fare dal sito, è il 4 settembre. I progetti inviati vengono sottoposti al comitato di selezione, formato da 12 imprenditori e venture capitalist. I venti progetti scelti verranno poi presentati al “Venture Camp”, un evento che si terrà il 10 e 11 ottobre al Parco Scientifico Tecnologico di Venezia. Da qui usciranno i 5-6 progetti da portare in aprile nella Silicon Valley per presentarli ai venture capitalist americani. “L’associazione – spiega Marinucci – vuole essere prima di tutto un canale pratico che individui nuove idee interessanti in Italia e le aiuti a sbarcare nel mercato internazionale degli investitori per accedere a partnership o investimenti. Noi li affidiamo a mentori che in 4-5 mesi li aiutino a focalizzare l’idea imprenditoriale e a scrivere un business plan che possa avere maggiori possibilità di successo. Poi, ad aprile, li portiamo qui e li facciamo incontrare con investitori e società che studiano il piano e valutano su quali investire o stringere partnership”. L’anno scorso il successo è stato incoraggiante: dei 55 progetti presentati ne sono stati selezionati 5 e tutti sono andati avanti con sviluppi che vengono regolarmente seguiti sul sito. “Ci arriva di tutto – spiega Marinucci _ dal ragazzo fresco di università con un’ottima idea ai centri di ricerca e all’aziende che hanno anche 10 anni di attività, ma che in Italia non sono riuscite a decollare”.

Jeff Capaccio, avvocato, è l’anima del Silicon Valley Italian Executive Council (Sviec), un gruppo all’interno della Niaf (National Italian American Foundation), con 300 soci orientata esclusivamente alla fascia alta dei manager che hanno il potere nelle aziende hi-tech. Sviec è un networking che riunisce italiani e americani che si scambiano idee e discutono progetti di business. “Cerchiamo di facilitare gli scambi commerciali tra gli italiani che vivono qua e l’Italia – dice Jeff Capaccio – Qui si creano gli agganci e i contatti con i più prestigiosi venture capital e le start up: da Intel a Cisco e Hp”. Nella Silicon Valley non mancano le storie esemplari di innovazione italiana: da Federico Faggin, uno dei padri del microprocessore Intel, a Roberto Crea che in America nel 1978 creò l’insulina sintetica e oggi è una delle figure di spicco della biotecnologia commerciale; da Giacomo Marini e Pierluigi Zappacosta, tra i fondatori di Logitech, a Enzo Torresi, presidente di Olivetti Advanced Technologies Center. Tutti personaggi che ruotano intorno a Sviec che ogni anno organizza incontri di studio in Silicon Valley con una 30 di laureati italiani in ingegneria e economia e commercio. In due settimane gli studenti visitano 15-20 aziende e partecipano a corsi e seminari. Alcuni finiscono per trovare stage nella zona e fanno la tesi su realtà americane. “Qui si respira un’aria imprenditoriale dove tutto è possibile, c’è una cultura di rischio per la quale anche fallire è considerata una buona esperienza che ti insegna: fallire non è una brutta cosa perché vuol dire che ci hai provato”, spiega Capaccio. “C’è tanta energia e tanta carica, per questo uno che ha una buona idea qui trova sempre il talento manageriale e il denaro per decollare”. La Silicon Valley si è caratterizzata sempre di più non solo come una realtà locale, ma come uno stato mentale, punto di riferimento per tutto quello che è tecnologico e biotecnologico. “Noi lavoriamo molto con il Politecnico di Torino, la Bocconi di Milano e il Sant’Anna di Pisa – dice Capaccio – e con Niaf stanziamo oltre un milione di dollari l’anno per le borse di studio. Il fatto è che l’Italia ha ingegneri molto preparati, tra i migliori del mondo, che qui si sono sempre distinti, ma purtroppo manca di mentalità commerciale. Per questo cerchiamo di trasferire in Italia quanto c’è di buono da questa parte del mondo”.

La Business Association Italy America è nata nel 2005 e oggi conta oltre 5000 soci tra Italia e Usa. L’associazione è aperta a tutti e copre tutti i settori del business che hanno interessi legati all’Italia. “Lo spirito dell’associazione – spiega Matteo Fabiano, executive director – è creare eventi, momenti in cui riuniamo la comunità per creare un canale di comunicazione continuativo con tra l’Italia, la California e altri Stati americani”. Baia è focalizzata sulle tecnologie, le biotecnologie, le energie rinnovabili, ma anche i settori dell’import-export, dal cibo al vino, dai materiali da costruzione, all’arte e all’artigianato. “L’anno scorso abbiamo fatto partire due poli anche a Roma e Milano – dice Fabiano – Attraverso la piattaforma di social network e il blog quotidianamente avvengono scambi di idee e di opportunità. Un modo per esportare anche in Italia la mentalità e il modello di business che si è radicato nella Silicon Valley”.

Smau – Innovazione in anteprima

Via Blog Economy

Dato per spacciato col diffondersi capillare del Web, capace di portare a casa di operatori e professionisti le informazioni critiche sui prodotti in arrivo, e minacciato da un’errata commistione fra mondo consumer e tecnologie professionali, Smau nel 2008 è più vivo che mai. E scommette soltanto sulle soluzioni hi-tech dedicate al business o alla pubblica amministrazione, contando di replicare il successo dello scorso anno, quando contò 45 mila presenze: numeri certo inferiori agli anni precedenti, quando Smau era un salone aperto a tutti che faceva inutilmente il «tutto esaurito» con i ragazzini a caccia delle ultime novità.

Il grande evento milanese dell’informatica e delle telecomunicazioni si terrà fra il 15 e il 18 ottobre prossimi nei padiglioni di Fieramilanocity e la fiducia di cui ancora gode presso le aziende del comparto si può misurare dando un’occhiata agli investimenti che vi hanno destinato: «La partecipazione costa fra i 4.500 e i 40 mila euro circa» dice a Economy Pierantonio Macola, amministratore delegato di Smau, la società organizzatrice, «a seconda degli allestimenti e dei servizi aggiuntivi. In genere il valore dei contratti si aggira sui 4.500-6.000 euro».
E che tuttora la kermesse possa rappresentare un’ottima vetrina per le applicazioni aziendali e un interessante volano di business lo dice soprattutto l’impegno economico degli organizzatori: «Ogni anno» calcola Macola «allestimento e promozione di Smau costano 5 milioni, ma per rilanciare e consolidare la manifestazione è prevista una spesa da 20 milioni in quattro anni».

Perché questo sforzo dia buoni frutti è essenziale segmentare e individuare il bacino di pubblico della fiera in modo preciso. Macola e i suoi lo hanno fatto, e ora parlano in particolare ai manager delle più disparate funzioni aziendali, con un ruolo centrale nell’acquisto di tecnologie.