L’impegno di spesa approvato ieri dalla giunta su proposta dell’assessore all’Urbanistica Mario Viano è di «appena» 3 milioni di euro, ma ha un alto valore simbolico. Con quei soldi verranno pagati parte dei lavori necessari per sistemare l’area davanti all’ex-stabilimento Savigliano, cioè il tratto di corso Mortara che sta fra l’edifico industriale trasformato in eleganti e costosi loft con il nascente Parco Dora della Spina 3, quella con le case colorate, il grattacielo che di notte s’llumina di blu e il multisala Medusa. Lavori che rappresentano il primo tassello di una trasformazione urbana che anticipa la Torino del futuro.
La Torino cioé che si svilupperà a Nord, là dove oggi c’è la grande discarica di via Germagnano, la Falchera, l’arrivo della Torino-Milano circondata da capannoni industriali. Una trasformazione che intorno al 2012 imporrà una rivoluzione alle abitudini degli automobilisti e cambierà la prospettiva sulla città, dove si potrà entrare non solo da corso Giulio Cesare come già avviene oggi, ma dal nuovo «Viale della Spina» che correrà, come in corso Castelfidardo da largo Orbassano a corso Vittorio Emanuele, sopra il Passante ferroviario che sarà ultimato quell’anno. I lavori di sistemazione davanti all’ex-Savigliano sono diventati possibili perché a dicembre il traffico ferroviario di Porta Susa verrà trasferito nelle prime due canne delle quattro che si stanno costruendo nelle viscere dell’immensa area compresa fra corso Inghilterra e corso Bolzano.
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