Wekey è una innovativa azienda torinese che offre alle aziende italiane una soluzione software innovativa: l’”enterprise wiki” o “wiki aziendale”. L’offerta di una piattaforma integrata e di livello “enterprise” in questo campo è in forte crescita e si sta affermando negli Stati Uniti e nelle grandi multinazionali europee, ma è molto ridotta in Italia.
I ricordi: una ricerca torinese ne chiarisce gli aspetti
Quale e il meccanismo che sta alla base dei ricordi? Lo studio di questo tortuoso percorso passa anche per Torino. Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Anatomia, Farmacologia e Medicina Legale dellUniversità di Torino, coordinato dal Dott. Maurizio Giustetto, in collaborazione con il gruppo del Prof. Tommaso Pizzorusso dellUniversità di Firenze e dell’Istituto di Neuroscienze del CNR di Pisa, ha scoperto lo schema di attivazione di una proteina (ERK) che agisce nel cervello. Studiando lattivazione dei neuroni della corteccia cerebrale, in seguito ad una stimolazione fisiologica, si è riusciti a capire come e quando si attiva lenzima ERK. Tale enzima è fondamentale nei meccanismi di plasticità cerebrale, ovvero quel fenomeno che sta alla base della nostra capacità di ricordare gli avvenimenti e codificare le informazioni.
I risultati ottenuti, pubblicati sulla rivista americana PLoS ONE (http://www.plosone.org), offrono un modello di funzionamento delle cellule nervose da cui si potrebbero ricavare principi generali per la biologia dei neuroni del cervello umano.
Questa ricerca apre anche interessanti prospettive per lo studio delle cause di patologie che intaccano la memoria o del suo naturale decadimento senile. Mentre era stato finora ritenuto che lenzima ERK potesse agire solo a livello nucleare per regolare lespressione di nuovi geni, importanti per formazione della memoria, questo studio pone in evidenza che esistono altre importanti sedi neuronali dazione.
I nostri neuroscienziati hanno osservato che in seguito ad una brevissima stimolazione visiva la protein chinasi ERK viene attivata in prossimità delle connessioni nervose, dove è in grado di produrre modificazioni funzionali delle connessioni sinaptiche.
Wekey, il wiki parte da Torino
Wekey è una innovativa azienda torinese che offre alle aziende italiane una soluzione software innovativa: lenterprise wiki o wiki aziendale. Lofferta di una piattaforma integrata e di livello enterprise in questo campo è in forte crescita e si sta affermando negli Stati Uniti e nelle grandi multinazionali europee, ma è molto ridotta in Italia.
Che cosa è un wiki ? Un wiki è un sito web che permette a ciascuno dei suoi utilizzatori di
aggiungere contenuti, come in un forum, ma anche di modificare i contenuti esistenti inseriti da altri utilizzatori. La tecnologia Wiki nasce nel 1995, grazie a Ward Cunningham. Dopo più di 10 anni dalla sua nascita Wiki è una tecnologia matura.
Il vantaggio maggiore delluso dei wiki sta nel fatto che con un unico investimento si raggiungono molteplici risultati: disporre di uno strumento efficace ed efficiente per il lavoro collaborativo on-line, creare una knowledge base aziendale semplice da alimentare, amministrare ed organizzare e frutto di una progettazione sociale, di unarchitettura delle informazioni aderente alla propria organizzazione perchè è da questa che è stata concepita, disponibile 24/7, accessibile da tutto il mondo. Altri vantaggi sono ottenere trasparenza nei processi di produzione dellinformazione (e relativi documenti) e loro tracciabilità, permettere di inserire/aggiornare linformazione in tempo reale, per tutti, senza rischi di dimenticanze e ritardi, diminuire, se non annullare, il sovraccarico da email cui siamo oggi esposti.
Qualche esempio di utilizzo
- Documentazione dellesperienza nell’uso di una particolare tecnologia, cui possono contribuire più colleghi aggiungendo le loro conoscenze, considerazioni o conclusioni pratiche.
- Gestione di progetti (sviluppo software, nuovi prodotti, edilizia, ): wiki è un canale di comunicazione che rende più efficace la preparazione delle riunioni, la raccolta dei documenti da discutere, il loro aggiornamento, la redazione in tempo reale dei verbali, la comunicazione di progetto.
- Supporto applicativo: i wiki sono lo strumento ideale per documentare lutilizzo e supportare la gestione di applicativi complessi (gestionali, office automation, ecc ), rendendo semplice anche laggiornamento delle informazioni e la raccolta di casi particolari.
- Supporto alle vendite: il settore commerciale di unazienda ha bisogno di un gran numero di informazioni ed è sottoposto a vincoli temporali molto stretti. Un wiki aziendale è un ottimo supporto per i commerciali per raccogliere, organizzare e ricercare informazioni sulle vendite e organizzare il supporto commerciale.
- Intranet: sempre più spesso i wiki stanno sostituendo o almeno affiancando le intranet aziendali in qualità di canale di comunicazione e condivisione della conoscenza.
- Ricerche di mercato: i wiki aziendali sono potenti piattaforme per raccogliere e condividere informazioni e dati su mercati, concorrenti, tendenze del settore e i prospect (in questo caso abbinando il wiki ad un blog)
- Comunicazione con esterni: wiki permette di creare un canale di comunicazione bidirezionale dinamico tra unorganizzazione e la sua rete di partner/collaboratori esterni.
- Servizio al Cliente: molte grandi organizzazioni stanno cominciando ad utilizzare wiki per gestire i Clienti e supportarli nelle loro necessità di informazioni. In tal modo i Clienti, nel tempo, sono sempre più coinvolti e fidelizzati.
- Call Center: come strumento per migliorare il servizio al cliente attraverso la condivisione, la costruzione e la correzione rapida della base di conoscenza a disposizione degli operatori.
Wekey propone al mercato italiano uno strumento, il wiki aziendale, e relativi servizi di supporto funzionali al miglioramento delle capacità di comunicazione/collaborazione interne ed esterne delle aziende e di gestione della conoscenza.
Wekey offre wiki basati sulla piattaforma Socialtext:
- in hosting, una soluzione rapida e conveniente per i piccoli gruppi di lavoro e per le aziende e PA che vogliono testare l’applicazione prima di investire in una appliance.
- come soluzione hardware/software da installare dietro il firewall aziendale.
Una reazione chimica per pulire Torino
Il biossido di titanio è il silenzioso «spazzino» che da qualche tempo pulisce le città, come accade, per esempio, con l’intonaco autopulente, che mantiene immacolata la chiesa romana Dives in Misericordia, mentre esistono vetri autopulenti, come quelli della piramide del museo Louvre, e filtri per gli scarichi industriali, contro veleni altrimenti ineliminabili.
Torino sta provando ad utilizzarlo per distruggere le polveri sottili e altri inquinanti, sfruttando anche il sole: in corso Turati e via Varano è già in via di sperimentazione un manto stradale che grazie alla luce del sole converte in acqua e sali linquinamento. Installata a marzo 2007 da Università di Torino, Comune e Regione Piemonte, la pavimentazione contiene particelle di biossido di titanio, il Ti02.
Sembrano aprirsi nuove frontiere della chimica ambientale, di cui hanno discusso i massimi esperti al Lingotto di Torino, dove si sono riuniti per il 41/o congresso mondiale dei chimici.
«In laboratorio funziona, ma nella realtà – dice il professor Claudio Minero dellUniversità di Torino – bisogna valutarne durabilità ed efficacia». In vista dei progetti del Comune, che vorrebbe diffonderne luso contro lannoso problema dellinquinamento.
I costi sono bassi perchè il Ti02 è facilmente reperibile in natura. Il professor Akira Fujishima, dellAccademia giapponese Kanagawa, studioso del materiale da circa 40 anni e oggi scienziato di fama mondiale, spiega che in Giappone è comune usarlo per ricoprire gli edifici, depurare laria dal fumo nei mezzi pubblici, produrre lampade autopulenti per i tunnel stradali. La Toyota lo usa negli specchietti retrovisori, che non si appannano più. Inoltre, con la sua capacità di disintegrare batteri e particelle superflue, il Ti02 è efficace contro il cancro. Il suo utilizzo è sempre più diffuso, in Occidente i paesi più avanzati sono la Germania, lInghilterra e gli Stati Uniti.
La vita in un video. Da Torino agli Usa la sfida a YouTube
da Corriere.it
Due amici che, adolescenti, facevano volare aeromodelli telecomandati sul cielo di Torino e giocavano coi computer. Ora, sulla soglia dei quarant’anni, e dopo aver creato imprese per i collegamenti Adsl via satellite e per la produzione di lampade «intelligenti » disegnate da Giugiaro, partono alla conquista dell’America, provando a sfidare addirittura «YouTube». Quella di Arturo Artom, barbuto imprenditore delle telecomunicazioni e delle tecnologie informatiche e del «creativo» Luca Ferraro, co-fondatore di «Your Truman Show», la loro nuova società, è una favola il cui lieto fine, se ci sarà, è ancora tutto da scrivere.
Gli ingredienti della storia sono promettenti: un software innovativo e italianissimo, messo a punto da sette ingegneri torinesi; la scelta di lanciarlo non in Italia ma negli Usa, nella patria di Internet, attaccando i siti americani in un settore specifico, quello del racconto delle storie di vita attraverso filmati; la furbizia (e la fortuna) di sfilare alla Paramount (che aveva dimenticato di rinnovarli alla scadenza) i diritti all’utilizzazione del marchio del «Truman Show», celebre film interpretato nove anni fa da Jim Carrey.
Certo, una cosa è costruire una buona piattaforma Internet, ben altro è sottrarre a una società della galassia Google (qual è YouTube) una fetta rilevante del mercato dell’ «entertainment» sul web. Quella di avere tecnologia italiana e un mercato quasi tutto all’estero sembra poi, più che una scelta imprenditoriale, una sfida alla forza di gravità. Ma, a ben vedere, è quello che hanno già realizzato negli ultimi anni diverse aziende informatiche italiane come Acotel, Dada (del gruppo Rcs, l’editore di questo giornale) e Buongiorno, che opera ormai in 40 Paesi ed ha appena acquisito l’americana iTouch. Imprese che hanno saputo individuare una nicchia del mercato in genere quella del software per i telefonini nella quale diventare leader a livello internazionale.
Artom si è mosso con una logica analoga: ha lanciato la nuova impresa alla fine dello scorso anno, si è trasferito a San Francisco, ha creato nella Silicon Valley un’azienda dalla «carrozzeria» americana per sviluppare e distribuire il software italiano e qualche giorno fa ha annunciato alla conferenza dell’Aspen Institute sull’«information technology » che, terminata la fase sperimentale, «Your Truman Show» è ormai decollato: chiunque può entrare nella piattaforma e depositare il video con la sua storia. Curiosamente, l’imprenditore piemontese ha fatto la sua presentazione proprio davanti al fondatore di «YouTube», Chad Hurley (anche lui relatore al convegno Aspen), che ha cavallerescamente mostrato un grande apprezzamento per la tecnologia italiana (che, evidentemente, minaccia solo per una fetta limitata del business della sua società).
Ma perché i videoblogger d’America dovrebbero fare di «Your Truman Show» la loro casa? La società punta sull’accattivante design italiano del sito, su una nuova tecnologia di «videosurfing» che consente di collegare varie storie per argomento, ambiente o luogo nel quale si svolgono e, soprattutto, su un innovativo sistema di «rating» attraverso il quale il pubblico selezionerà gli autori più dotati e popolari. Artom è convinto che sia questa la ricetta giusta per creare una sorta di «American Idol» (il più popolare concorso televisivo americano) in versione web. Funzionerà? E’ presto per dirlo. Ma in pochi giorni «Your Truman Show» ha già raggiunto i due milioni di pagine su Google ed è stato recensito favorevolmente da alcuni degli esponenti più in vista della «blogosfera». L’obiettivo imprenditoriale della società non è solo quello di attrarre pubblicità, ma anche quello di vendere i suoi contenuti alle società di Hollywood che possono essere interessate a portare in tv o sul grande schermo le storie che il pubblico trova più drammatiche o più divertenti. Manager con la passione della politica è vicino a Enrico Letta e partecipa da anni con lui ai seminari nei quali giovani leader dei vari settori confrontano le loro idee Artom, negli ultimi tempi si è dedicato sempre più al «venture capital», fino a diventare un interlocutore privilegiato di Ronald Spogli, l’ambasciatore americano a Roma con un passato di «venture capitalist» che sta cercando di portare il «vangelo» della cultura imprenditoriale Usa nel mondo italiano della politica e dell’impresa.
Ora il tentativo di entrare in quella pattuglia di «manager d’esportazione» che possono dare una prospettiva all’Italia anche al di fuori delle sue produzioni tradizionali. Intanto il ragazzo che giocava con gli aeromodelli e «sognava la California », si gode il suo pezzo di «American dream»: Silicon Valley e feste nelle ville di Los Angeles invece dei convegni di Confindustria.
Si chiude il Congresso IUPAC 2007
Il congresso IUPAC 2007 si chiude con la plenary lecture del prof Vincenzo Balzani del Dipartimento di Chimica Giacomo Ciamician dell'Università di Bologna che parlerà di macchine molecolari. Il congresso ha visto la partecipazione di 1.400 congressisti provenienti da 70 Paesi del mondo, con una significativa presenza di ricercatori e scienziati provenienti da Stati Uniti (9%) Giappone (6%) e a seguire Romania, Spagna, Gran Bretagna, Turchia, Germania e Iran (rappresentato da alcune giovani ricercatrici). Ma questo non è stato che l'inizio: il Lingotto di Torino si prepara infatti ad accogliere il prossimo anno il secondo congresso Euchems, che riunirà tutte le società chimiche delle nazioni europee in vista della costituzione di una Società Chimica Europea che possa finalmente competere per dimensioni e fondi con quella americana, attualmente leader mondiale.
L'obiettivo è quello di promuovere una progettualità comune a livello europeo, unificando le politiche nazionali che al momento sono piuttosto dissonanti.
Il tema sarà : chemistry, the global science perchè la chimica è senz'altro una disciplina che, nel bene e nel male, attraversa tutta la nostra vita e dovrà fornire in futuro risposte nuove a vecchi problemi (rimediare all'inquinamento ambientale già in atto ed evitare il più possibile quello futuro ma anche cercare nuove fonti energetiche, nuovi materiali eco-compatibili, nuovi farmaci, nuovi fertilizzanti, nuovi metodi per potabilizzare le acque ecc.).
Si attendono più di 2500 partecipanti che porteranno a conoscenza dei colleghi le loro ricerche più avanzate e si darà soprattutto spazio ai giovani provenienti dai Paesi dell'Est europeo, che dimostrano grandi potenzialità di sviluppo, in linea con i programmi di internazionalizzazione già avviati dall'Università di Torino e supportati dalla Regione, dal Comune e da vari Enti e Istituzioni.
Il sito di Euchems 2008
Nanotecnologie piemontesi al Nanoforum
Nanoforum è l'evento italiano dedicato alle micro e nanotecnologie, ma soprattutto un'importante occasione di incontro tra ricerca e impresa. La III edizione si svolgerà presso la Sede di Bovisa del Politecnico di Milano.
L'evento è di particolare importanza per le PMI che non possono permettersi ricerche avanzate e oggi non trovano sul mercato esperti in grado di innovare profondamente e concretamente i loro prodotti, mentre possono trarre grandi vantaggi dall'applicazione della Ricerca scientifica e dalle soluzioni disponibili.
16 sessioni di convegno (80% delle quali in lingua inglese) con oltre 100 relatori referenziati; 6 nazioni: Brasile, Germania, Francia, Israele, Stati Uniti e Svizzera e 58 incontri bilaterali tra 13 imprese estere e 17 imprese italiane, realizzati in collaborazione con Euro Info Center (Azienda speciale della Camera di Commercio di Milano) sono i numeri della passata edizione che ben testimoniano l'importanza della manifestazione.
Una vetrina importante dunque per le Nanotecnologie piemontesi rappresentate, sotto l'ombrello del Progetto Nanomat, da 5 centri di ricerca – il NIS, Centro di eccellenza 'Superfici ed Interfasi Nanostrutturate'; il Centro Nano-SiSTeMI dell'Università del Piemonte Orientale A.Avogadro; il DISMIC, Dipartimento di Scienza dei Materiali e Ingegneria Chimica del Politecnico di Torino; l'ISTEC, l'Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici del CNR e l'INRIM (Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica) – dal Centro Ricerche FIAT e da 4 imprese selezionate tra quelle che svilupperanno un progetto in collaborazione con i centri di ricerca partner di Nanomat (Nimbus, Cyanine, Adamantio e Wolfracarb).
Tra le 27 domande pervenute sono 13 le PMI vincitrici del contributo previsto dal bando "Progetti dimostratori Nanomat" indetto da Corep il 1° marzo 2007 e avranno tempo fino a gennaio 2008 per sviluppare il proprio progetto innovativo attraverso l'utilizzo delle nanotecnologie, in collaborazione con il centro di ricerca prescelto. Il bando promuove la realizzazione di prodotti e servizi, introduzione di nuovi processi aziendali o di nuove fasi in processi esistenti, tramite l'utilizzo dei risultati della ricerca nei campi dei nanocompositi polimerici e magnetici, nei rivestimenti funzionali, decorativi e del tessile, nei biomateriali nanostrutturati e dispositivi nanobiotecnologici. I contributi, previsti fino ad un massimo di 50mila Euro, coprono il 50% dei costi ammissibili sostenuti per la realizzazione del progetto dimostratore. (in allegato 3 schede: 2 delle imprese selezionate per i progetti dimostratori: Nimbus e Adamantio; Cyanine collabora invece con il NIS nell'ambito del Progetto Nanomat).
I rappresentanti del progetto Nanomat e della Regione Piemonte interverranno Martedì 18 Settembre alla conferenza "Bandi & finanziamenti per l'innovazione delle PMI". Nanomat, in collaborazione con il Centro Ricerche Fiat, organizza inoltre la sessione dedicata alle nanotecnologie applicate al settore automotive che si svolgerà Mercoledì 19 settembre.
La Torino Vera in Second Life
UniTo sbarca su Second Life
E’ stata lanciata la presenza dell’Università di Torino su Second Life. Sull’isola di “unito” in Second life è possibile trovare gli avatar di unito.it a dare, con gli strumenti di Second life, informazioni di primo dettaglio sulle procedure di preiscrizione ed immatricolazione.
Leggi su Torino Valley blog
UniTo su Second life
E’ stata lanciata la presenza dell’Università di Torino su Second Life. Sull’isola di “unito” in Second life è possibile trovare gli avatar di unito.it a dare, con gli strumenti di Second life, informazioni di primo dettaglio sulle procedure di preiscrizione ed immatricolazione.
Gli avatar con i quali è possibile interagire ai chioschi informativi sono essi stessi “studenti 150 ore” dell’Università di Torino, che possono sintetizzare quanto gia riportato nello Speciale Immatricolazioni sul portale di ateneo; interagiscono tramite chat e possono accompagnare in una sorta di visita guidata per esplorare “le isole di unito”, oltre che illustrare servizi on line ed informazioni disponibili sul portale di Ateneo.
Nell’aula magna rossa è possibile visualizzare il filmato tutorial che guida nell’uso della procedura on line di iscrizione ai corsi a numero programmato.
Le isole disponibili sono tre
Unito: l’isola con due aule magna, nelle quali sarà possibile assistere a conferenze e visionare presentazioni, dei chioschi presso i quali in orari tipicamente da ufficio sarà possibile chattare con avatar dell’Università per chiedere informazioni circa immatricolazioni o come semplice luogo di ritrovo per studenti/docenti, un palazzo del Rettorato (in costruzione) rivisitato in chiave moderna.
Unitolab: un’intera isola laboratorio che sarà dedicata alla creatività degli studenti e più in generale di tutta la community di unito.it.
Unitosquare: l’isola delle piazze, da progettare e realizzare attraverso attività di gruppi di lavoro di studenti e/o docenti delle diverse strutture organizzative dell’Ateneo.
Le isole sono tuttora in costruzione ed alcune aree potrebbero risultare non accessibili.
L’agenda con gli eventi sull’isola di unito la trovi direttamente su Second Life o sul sito dell’Università di Torino.