La Metro di Torino arriva a Porta Nuova

Venerdì 5 ottobre alle ore 12, alla presenza del Presidente del Consiglio Romano Prodi accompagnato dal Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, verrà inaugurata la seconda tratta della metropolitana automatica di Torino dalla stazione XVIII Dicembre/Porta Susa FS a Porta Nuova.

Una felice coincidenza esattamente 100 anni dopo l´inizio del servizio di trasporto pubblico gestito dal Comune di Torino nel 1907.

Il nuovo tratto della prima metropolitana automatica d´Italia collegherà le due stazioni ferroviarie cittadine di Porta Susa e Porta Nuova in 3 minuti. Il prolungamento è di circa 2 km di tunnel sotto corso Bolzano e corso Vittorio Emanuele II con 3 nuove stazioni: Vinzaglio, Re Umberto e Porta Nuova. L´intero percorso da Collegno (stazione Fermi) a Porta Nuovaè lungo 9,6 km (14 stazioni) percorso dai treni in 15 minuti.

Per celebrare quest´occasione si potrà viaggiare gratuitamente sull´intera tratta fino al termine del servizio di venerdì 5 e per l´intera giornata di sabato 6 e domenica 7 ottobre.

Nella giornata di sabato 6, dalle ore 15 fino alle 24, in via Roma si svolgerà una festa con spettacoli, esibizioni musicali e animazioni, con la partecipazione della Banda musicale GTT. L´evento è realizzato in collaborazione con l´Associazione Torino via Roma e la Circoscrizione 1. In occazione del centenario del trasporto pubblico a Torino, dal 5 ottobre 2007 al 6 gennaio 2008 sono in programma eventi e iniziative.

Il programma delle iniziative sul sito GTT

Promopoint Camera di Commercio

La Camera di Commercio di Torino ha realizzato Promopoint, un utile strumento  che permetterà di fruire in modo coordinato di tutti i servizi erogati dalla Camera di Commercio. Attraverso un'unica registrazione è possibile indicare gli argomenti di preferenza per essere costantemente aggiornato e iscriversi a numerosi servizi come Newsletter APRE, Toptech, Toptech Ambiente, Newsmercati, E-newsletter Torino Congiuntura) otre che per iscriversi agli eventi organizzati . L'iscrizione al servizio è gratuita.

Il sito di Promopoint 

Conoscere la complessità

Il 22 e  23 novembre 2007 si terrà presso la Sala 500 del Centro Congressi Lingotto di Torino il sesto convegno internazionale organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico del CSI-Piemonte. L’appuntamento, promosso con la collaborazione della Fondazione ISI, è dedicato alla “complessità”, intesa come valore e caratteristica intrinseca ai sistemi naturali, sociali e tecnologici.

Nei due giorni di lavoro, caratterizzati dal consueto taglio interdisciplinare, vengono affrontate numerose tematiche: dalla struttura degli organismi viventi al clima; dall’organizzazione di un’azienda all’andamento dei mercati finanziari, all’evoluzione del “sistema internazionale”; dalla progettazione di software “intelligenti” a quella delle grandi reti di comunicazione come Internet

Una sintesi dei lavori del convegno 

Giovedì 22 Novembre
Apertura convegno e relazioni introduttive

Presentazione del concetto di “complessità”: storia ed evoluzione della teoria.

Prima sessione: “Sistemi naturali”
Un alveare, un formicaio, uno stormo di uccelli rappresentano formidabili esempi di strutture naturali molto articolate in cui i singoli operano seguendo regole semplici e dalla loro interazione emerge un sistema complesso, in grado di determinare nuovi comportamenti, imprevedibili e originali.

Seconda sessione: “Sistemi tecnologici”
L’elevata potenza di calcolo dei moderni computer e i nuovi metodi di simulazione consentono di realizzare modelli per descrivere fenomeni complessi, applicabili alle diverse discipline: i programmi informatici definiscono il comportamento dei singoli agenti al livello strutturale più basso e dalle loro interazioni emerge l’evoluzione globale del sistema.

Venerdì 23 Novembre
Relazione introduttiva
La teoria della “complessità” e le applicazioni nelle diverse discipline.

 Terza sessione: “Sistemi sociali”
Reti interpersonali, organizzazioni del lavoro, sistemi politici ed economici: tutte le relazioni tra gli esseri umani considerati come singoli o come aggregazioni possono essere identificate come strutture complesse che presentano notevoli analogie con i sistemi naturali.

Per iscriversi al convegno 

Prorogate le scadenze di Unito

A seguito di uno sciopero proclamato dai dipendenti dell’Istituto Bancario Intesa Sanpaolo di Torino e Provincia nella giornata di venerdì 5 ottobre, tutte le scadenze amministrative relative alle immatricolazioni e al pagamento della 1ª rata di tasse (anche per gli anni successivi al primo) previste per la stessa data, sono prorogate fino a lunedì 8 ottobre 2007.

Il Centro Immatricolazioni allestito a Torino Esposizioni, in Corso M. D'Azeglio 15/B, rimarrà aperto fino alle ore 16.00 di lunedì 8 ottobre 2007 per le operazioni relative alle immatricolazioni (senza aggravio di sanzione) sia ai corsi di laurea ad accesso libero, sia a quelli a numero programmato.

Da martedì 9 ottobre (ma non oltre il 31 dicembre 2007) saranno comunqu consentite immatricolazioni tardive ai corsi ad accesso libero direttamente presso la Segreteria Studenti della Facoltà di appartenenza con l’aggravio della sanzione amministrativa di 70 euro.

Sempre presso la Segreterie Studenti di Facoltà proseguiranno, senza oneri aggiuntivi, le immatricolazioni ai corsi a numero programmato relative agli scorrimenti di graduatoria (ripescaggi e riassegnazioni) dovuti a mancate iscrizioni e a rinunce.

La carica dei professori nonni

Via Giovanna Dall’Ongaro su Galileonet.it

Il “caso Italia” descritto sulle pagine di Nature Physics: docenti anziani e nessun ricambio generazionale. Perché manca un flusso costante di nuove assunzioni, come invece accade negli Usa e in Francia

 L’anomalia italiana balza subito agli occhi. L’età media dei professori universitari in alcuni paesi europei svetta sulle altre, mettendoci in evidente imbarazzo: nel nostro paese la percentuale di ultrasessantenni che insegnano nelle facoltà di fisica è la più alta del vecchio continente. Un dato riportato in un editoriale pubblicato su Nature Physics a firma di due giovani (il dato anagrafico è d’obbligo) fisici italiani, Francesco Sylos Labini (ricercatore del centro Enrico Fermi e del Cnr) e Stefano Zapperi (ricercatore anche lui del Cnr e dell’Infm), intenzionati a descrivere il “caso Italia” ai lettori della prestigiosa rivista.

Il ritratto assume da subito i toni di una grottesca caricatura: un’università in mano a docenti dai capelli bianchi, in posizione di potere, con stipendi invidiabili, attorniati da giovani senza alcuna capacità decisionale e sottopagati. E invece è il fedele identikit di un paese in cui il momento di lasciare la cattedra non arriva mai, in cui abbondano i corsi tenuti da professori di 70 anni, in cui il 41 per cento dei professori di fisica ha appunto superato i 60, mentre solo il quattro per cento ne ha meno di 40. Se poi si fa riferimento ai soli professori ordinari il quadro peggiora: il 47 per cento supera i sessanta e tra i fisici si arriva al 64 per cento. E, dato inquietante, la situazione non sembra destinata a cambiare.

Le colpe? Non possiamo attribuirle esclusivamente all’elevata età pensionabile, dicono gli autori, perché dall’estero abbiamo la dimostrazione che un efficace sistema di reclutamento può compensare il divario generazionale. Negli Stati Uniti per esempio dal 1994 non esiste alcun obbligo per i professori universitari ad andarsene in pensione a un’età stabilita. I criteri più flessibili per l’avanzamento di carriera, correlati al merito e non solo all’anzianità, hanno permesso di mantenere giovani gli staff delle università statunitensi: così dal 1992 al 2003, nonostante l’eliminazione dell’obbligo di pensionamento, la maggior parte dei docenti è rimasta nella fascia d’età trai 45 e i 54 anni.

Inutile, insomma, prendersela con chi a una veneranda età continua ad avere voglia di svolgere il proprio lavoro e riesce ancora a farlo bene. La situazione italiana dipende, invece, in larga misura dall’irregolarità dei flussi di reclutamento. Alle assunzioni in massa degli anni Ottanta, per esempio, non è seguito un costante ricambio generazionale e il modo più diffuso per ottenere l’agognato contratto resta quello di resistere il più possibile, da precario, in un istituto, per ricevere prima o poi il “premio fedeltà”. Che non tiene conto però dei meriti individuali. E così un nuovo arrivato di gran talento può venire scavalcato da un mediocre ricercatore con qualche anno in più di precariato. Il governo Prodi, contrariamente a quanto promesso, denunciano i due fisici, non ha fatto altro che assecondare questa tendenza. Il budget stabilito per il 2007 per sanare la posizione dei ricercatori del Cnr, per esempio, è stato impiegato ancora una volta a beneficio dell’anzianità e non del merito.

Niente a che vedere con quel che accade oltralpe, dove i ricercatori non devono aspettare i capelli bianchi per ottenere un incarico a tempo indeterminato. Tanto che molti giovani cervelli nostrani hanno pensato di trasferirsi là. Il Cnrs francese ha quest’anno reclutato sette nuovi ricercatori in fisica teorica, di cui quattro italiani. L’inverso, neanche a dirlo, non si verifica quasi mai. Eppure il loro sistema non è molto dissimile da quello italiano con salari e carriera che vanno di pari passo con l’anzianità. La differenza, anche qui, è data dalla costanza nelle nuove assunzioni.

Alpi365: montagna da scoprire

La montagna ritorna a Torino con una formula del tutto nuova. Al Lingotto, un salone che parte
dall’esperienza dei Giochi Olimpici Invernali 2006 e mette al centro le montagne come ricchezza, come innovazione, come esperienza. È Alpi365 Expo – Biennale delle montagne. Una montagna di opportunità da scoprire. Al Lingotto Fiere dal 4 al 7 ottobre

L’esposizione
I Tunnel. Quattro percorsi emozionali per scoprire la realtà delle montagne e le sue sfide: Cultura, Abitabilità, Risorse e Sapori.
Le Piazze. Più d’un centinaio di progetti-pilota che raccontano l’innovazione e la creatività dei territori montani. Uno sguardo sulla montagna che cambia.
Il Mercato. Attrezzature sportive, tecnologie, abbigliamento, oggetti artigianali, prodotti enogastronomici, pacchetti turistici, libri, video… Il posto dove trovare e acquistare i prodotti della montagna e per la montagna.
L’Euroregione. Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Rhône-Alpes e PACA hanno costituito il 10 luglio 2006 l’Euroregione Alpi-Mediterraneo. Oltre 17 milioni di abitanti, un pezzo d’Europa unito da sempre e tutto da scoprire.

Gli eventi
Un ricco programma di incontri, tavole rotonde, proiezioni, concerti. Oltre cento appuntamenti. I protagonisti della montagna: Manolo, Simone Moro, Silvio «Gnaro» Mondinelli, Catherine Destivelle, Kurt Diemberger, Patrick Gabarrou, Guido Magnone, Francesco Moser, Davide Cassani. Ogni giorno in Sala Gialla un grande convegno dedicato alla montagna e alle sue sfide. Il Seminario Permanente di Etnografia Alpina, le culture Walser, Occitana e Francoprovenzale, le musiche di Lou Dalfin…

Intorno all’Expo
Nell’area esterna del Lingotto una piazza dedicata agli sport nuovi ed estremi, simulazioni di soccorso e tutela del territorio montano. Il rifugio Lo Scarpone con menu d’alta quota. Laboratori enogastronomici a Eataly, mostre e incontri al Museo Nazionale della Montagna e Ipla.

Il sito di Alpi 365

Ecco come scoveremo i mecenati

Elisa Rosso, Direttore Associazione Torino internazionale su La Stampa

I tagli alla spesa pubblica per la cultura, di cui ha parlato in questi giorni l’inchiesta di Gabriele Ferraris, hanno profonda incidenza su una città come Torino, che su questa risorsa ha investito molto, ritenendola strategica per diversificare l’economica del territorio. Come sappiamo, sono tante le iniziative per coinvolgere i privati, in particolare su progetti di grande scala. Ma il potenziale culturale di una città è fatto anche di iniziative con dimensioni ridotte e bisogni misurati. Su queste, il singolo cittadino che voglia dare un proprio contributo può fare qualcosa, a condizione che il suo intervento si assommi a quello di altri e sia convogliato su programmi e obiettivi chiari. Uno dei modelli più interessati cui ispirarsi è la community foundation (fondazione di comunità), nata in America a inizio Novecento. Ora questo strumento, importato in Italia dalla Fondazione Cariplo, è oggetto di uno studio di fattibilità da parte dell’Associazione Torino Internazionale, con un finanziamento della Compagnia di San Paolo e la collaborazione della Fondazione Agnelli: esplorare la disponibilità a costituire una fondazione di comunità, specializzata nella raccolta di capitali privati per progetti culturali, è fra le azioni auspicate dal 2° Piano strategico di Torino.

L’originalità dell’idea è mobilitare risorse filantropiche su un certo territorio, a favore del territorio stesso: i torinesi che sosterranno la fondazione di comunità sapranno che investirà tutto in ambito locale. Inoltre, rispetto alle fondazioni tradizionali, le risorse non provengono da pochi grandi finanziatori stabili, ma da una molteplicità di donazioni, lasciti e légati di tutte le entità. Negli Usa è possibile trovare fondazioni comunitarie nelle aree disagiate come nei quartieri ricchi: la spinta che le fa nascere, infatti, non è dettata solo dalla necessità, ma dall’interesse delle persone verso il luogo dove vivono.

La base etica di questo strumento è che ha finalità pubbliche, partendo da logiche private: la trasparenza e l’organizzazione snella garantiscono che quasi il 100% delle risorse sia impiegato per i progetti e non per il mantenimento della struttura. Per incidere veramente, la fondazione dovrà sapersi garantire continuità. Il principale ostacolo è che la fiscalità italiana incentiva poco la donazione; tuttavia noi siamo ottimisti: basta pensare a “Specchio dei Tempi” per convincersi che le persone possono mostrare una moderna cultura del dono.

Emanuela Minucci su Lastampa.it

Non sarà il Guggenheim, ma poco ci manca. Certo è che la stretta di mano fra il sindaco Chiamparino e l’amministratore delegato di Rfi Mauro Moretti (ieri a Roma) se sarà seguita da un accordo nero su bianco, sancisce la nascita di un nuovo, cruciale trampolino per la città: dal punto di vista culturale, turistico ed economico.

Il tutto grazie all’intervento della Fondazione Crt, che ha puntato fondi freschi (si parla di 55 milioni di euro) sull’intera operazione. Come? Proponendo a Rfi di comprare i muri delle Ogr, le ex Officine Grandi Riparazioni che si affacciano su corso Castelfidardo, nel cuore di Spina 2. Un modo per poter finalmente disporre di quel duomo dell’archeologia industriale e trasformarlo nel più completo e moderno polo dell’arte contemporanea di Torino e inserirlo nel circuito delle eccellenze europee dell’arte. «La Fondazione Crt – spiega l’assessore all’Urbanistica Mario Viano, che ha accompagnato il sindaco nella sua missione romana – ha fatto un’offerta economica che a Roma hanno ritenuto molto interessante. Ora non restano che da approfondire alcuni aspetti tecnico-procedurali, ma la strada è spianata». Soddisfatto il primo cittadino che ha commentato: «speriamo che l’affare vada in porto, quando sono in gioco cifre del genere il condizionale è d’obbligo». E anche l’assessore alla Cultura Fiorenzo Alfieri, che da anni ormai punta su questo gioiello dell’architettura industriale torinese per trasformarlo in roccaforte dell’arte contemporanea in cui Torino già eccelle, ieri si è rallegrato della notizia.

«La Crt si è detta disponibile ad acquisire l’immobile – ha continuato Viano – per traslocare fra quei muri tutte le sue collezioni di arte contemporanea. La Città farà il resto, completando l’allestimento del museo con la Gam e il resto del sistema di arte contemporanea». Un progetto di grandissimo respiro, dunque, che fra l’altro non pone nemmeno un problema dal punto di vista delle varianti urbanistiche necessarie alla metamorfosi della struttura: «Dal momento che se ne ricaverà un museo – ha aggiunto Viano – e il museo è un servizio pubblico, non c’è quindi alcun bisogno di cambiare il piano regolatore». Non è la prima volta che si pensa di trasferire nelle Ogr parte della Gam o comunque trasformarle in un polo dell’arte contemporanea. Fra le ultime suggestioni c’era anche quella di allestire nelle Ogr la seconda sede italiana (dopo Venezia) del Guggenheim Museum. Adesso però, anche se non si tratta del prestigioso museo newyorkese, è arrivata la vera svolta. Un bel passo avanti rispetto all’ultimo accordo, che risale all’agosto scorso, quando Comune e Ferrovie firmarono l’agognato patto sul cosiddetto «Duomo», l’edificio a forma di «H» che è il più pregevole manufatto architettonico delle ex Ogr. Il fiore all’occhiello di Spina 2 venne ceduto in comodato gratuito a Palazzo civico per 30 anni. In quella data Palazzo Civico annunciò pure il primo progetto di utilizzo di parte della struttura, che prevedeva lavori «leggeri» di sistemazione, da 500 mila euro.

Se l’intervento sarà confermato, la pregiata architettura potrà essere aperta al pubblico, inaugurandone la vocazione espositiva. A giugno 2008 (anche questo dovrebbe essere un appuntamento confermato) le Ogr accoglieranno una grande mostra sulle trasformazioni della città, in occasione del congresso mondiale degli architetti. Quando sarà conclusa tutta l’operazione? «Ci auguriamo entro il 2010 – ha concluso ieri Viano – un anno in anticipo rispetto alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia».

I media digitali

Mercoledì 3 ottobre 2007 alle ore 18.00 al  Museo Nazionale del Cinema, Mole Antonelliana,  Via Montebello 20 a Torino.  si svolgerà un  Incontro con Enrico Menduni autore di I Media Digitali , tecnologie, linguaggi, usi sociali  (Edizioni Laterza). Intervengono Gian Paolo Caprettini, Alberto Morello, Peppino Ortoleva, Vittorio Sabadin, Roberto Saracco

 

Le scoperte che ci hanno cambiato la vita

Parte il secondo ciclo di conferenze scientifiche dal titolo: le 18 ruviluzioni della scienza che ci hanno cambiato la vita. L’iniziativa si propone di illustrare, con il contributo di autorevoli esperti, un tono divulgativo e un ricco supporto di immagini, casi particolarmente significativi di progressi scientifici.

LA ROBOTICA TRA MITO, REALTÀ E FUTURO / Siamo uomini o artificiali?
Piergiorgio Odifreddi, Università di Torino e Columbia University
Lunedì 15 ottobre 2007, ore 21,15

Mezzo secolo di lune artificiali / QUEI SATELLITI CHE TI PORTANO L’UNIVERSO IN CASA
Piero Bianucci, Scrittore e giornalista scientifico
Giancarlo Genta, Politecnico di Torino
Lunedì 22 ottobre 2007, ore 21,15

MI SPIACE, NON SO DIRLE SE PIOVERÀ / Dalle previsioni del tempo a quelle del clima
Luca Mercalli, Società Meteorologica Italiana
Lunedì 29 ottobre, ore 21,15

La luce diventa musica / IL LASER DAL LABORATORIO AL SALOTTO
Vittorio Marchis, Politecnico di Torino
Lunedì 5 novembre 2007, ore 21,15

LA GEOMETRIA DELLE NUVOLE / Dai frattali al caos
Franco Pastrone, Università di Torino
Lunedì 12 novembre 2007, ore 21,15

Il mio gatto è la miglior medicina / TEORIA E PRATICA DELLA PET-THERAPY
Giorgio Celli, Università di Bologna
Lunedì 19 novembre 2007, ore 21,15

In collaborazione con la Facoltà di Scienze MFN dell’Università di Torino, l’Associazione CentroScienza Onlus e Tuttoscienze de La Stampa.