LitCamp2009 a Torino

Il barcamp letterario, una non-conferenza dove tutti possono essere sia relatori che spettatori,  arriva alla sua terza edizione.

Dalle 10 alle 18 di venerdì 15 e sabato 16 maggio, al Circolo dei Lettori di via Bogino a Torino, discussioni aperte, presentazioni e chiacchierate con scrittori, giornalisti, lettori, appassionati e blogger, sul tema “cosa fare della scrittura oggi”.

La partecipazione al Litcamp 2009 è libera e gratuita. In più, novità di quest’anno, ci si può anche iscrivere ad un Tour Letterario guidato tra le strade di Torino  alla scoperta delle decine di scrittori che hanno legato la loro storia al capoluogo sabaudo.

Tutte le informazioni sull’evento sul wiki organizzativo in cui è possibile segnalare la propria partecipazione e proporre le discussioni.   Per essere aggiornati è a disposizione il blog e il gruppo su Facebook

Il delizioso video di presentazione

Biotecnologie piemontesi in mostra ad Atlanta

Per la prima volta il Piemonte partecipa a BIO International Convention di Atlanta dal 18 al 21 maggio, il maggior evento internazionale rivolto al mondo delle biotecnologie, dove illustrerà le proprie capacità e la sua posizione d’avanguardia, a livello italiano ed europeo. Sono 4 le imprese di eccellenza presenti all’interno della collettiva italiana organizzata dall’ICE, grazie al supporto della Camera di commercio di Torino e al coordinamento del Centro Estero per l’Internazionalizzazione (Ceipiemonte) in collaborazione con il Bioindustry Park. BIO International Convention è un appuntamento annuale negli Stati Uniti, dove il comparto, registra un continuo trend positivo e si colloca al primo posto al mondo, con oltre 1.400 aziende farmaceutiche, 180.000 dipendenti e un valore di capitalizzazione di 380 miliardi di US$. Evento di riferimento per i professionisti del comparto, l’edizione 2008, che si è svolta a San Diego, ha visto la partecipazione di 2.200 espositori, 6.600 delegati di settore 20.000 visitatori provenienti da 70 Paesi e l’organizzazione di circa 14.500 appuntamenti one-to-one.

L’Italia rappresenta il 15% del totale delle imprese biotech europee con oltre 200 imprese coinvolte in innovazioni a carattere biotecnologico e un mercato farmaceutico che è il sesto a livello mondiale. In Piemonte la base industriale del settore delle bioscienze (biotech, pharma, med-tech ecc) – composta da piccole e medie imprese e da gruppi multinazionali quali Merck-Serono, Bracco Imaging, Takeda, Diasorin Antibioticos e Sorin Cardio – gioca un ruolo rilevante con più di 100 aziende che impiegano oltre 3.000 persone e registra una continua espansione grazie alla nascita di imprese innovative nei settori farmaceutico, parafarmaceutico e diagnostico. In particolare, il Piemonte vanta una forte tradizione nel comparto delle biotecnologie – per numero di imprese secondo alla Lombardia – e ne copre tutti i campi: biotecnologie verdi (agroalimentare), grigie (processi industriali) e rosse (salute), queste ultime maggiormente presenti sul territorio.

il Piemonte è la prima regione italiana in termini di investimenti privati in ricerca e sviluppo e in numero di brevetti industriali oltre che in numero di start-up biotech. In questo contesto, i ricercatori impegnati nei settori biotech, farmaceutico e medico sono circa 1.500 e i gruppi di ricerca pubblici 800 (il 60% dei quali in biomedicina) e possono contare su una fitta rete di cooperazione tra aziende, Università, centri di ricerca, formazione e parchi scientifici e tecnologici (fra i quali spiccano il CNR, l’Istituto di Ricerca sul Cancro di Candiolo e il Bioindustry Park), laboratori, incubatori e società di venture capital (Eporgen Venture e Piemontech). Inoltre, importanti risultati in Piemonte si devono anche alla sinergia con le capacità esistenti nei settori dell’ICT, dell’elettronica e delle nanotecnologie, che hanno permesso lo sviluppo di competenze relative alla bioinformatica, alle analisi diagnostiche e alla progettazione di apparecchiature biomediche.

La medicina dei sapori

Marco Accossato e Maria Teresa Martinengo su Lastampa.it

Per molti anni e troppi malati è una condanna in più a una patologia cronica e a una salute precaria: una cucina povera, spesso insipida, quasi mai invitante. Ma oggi quaranta professori dell’Università di Torino, insieme a quattro scuole alberghiere del Piemonte, sfatano in un colpo solo la convinzione falsa che un malato debba mangiare sempre e solo leggero, che il gusto sia nemico delle terapie e rinunciare al sapore un scotto da pagare per sperare di guarire.

Quaranta professori di medicina sono entrati in cucina e hanno stravolto le diete «da ospedale» con oltre 670 pagine di ricette saporite, invitanti, e soprattutto dedicate a oltre trenta tipi di malattie: da quelle dell’apparato digerente a quelle della tiroide, per chi soffre di cuore o ha disturbi renali, dalle malattie metaboliche dell’osso alle allergie, fino a chi è stato trapiantato, ha (o ha avuto) un tumore, a chi soffre di una patologia degli occhi, ha un disturbo psichiatrico o ha appena subìto un intervento chirurgico.

«Il medico in cucina» (Edizioni Minerva Medica) sarà presentato alla Fiera del Libro che s’inaugura giovedì a Torino. E’ una filosofia nuova, un altro punto di vista, un volume unico non solo per quantità di ricette dedicate ai malati, ma anche per il numero di medici coinvolti in un progetto cui hanno dato una collaborazione fondamentale la preside e il vicepreside dell’istituto alberghiero Colombatto di Torino, Vincenza Pisciotta e Carlo Di Iavoco.

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Collisioni digitali

Simona Lodi via Vittorio Pasteris

Bruce Sterling ha iniziato a parlare della collisione tra mondo della carta stampata e mondo digitale, uno scontro molto forte, dai risultati ancora imprevedibili. Vent’anni fa si dava per scontato che la carta stampata sarebbe scomparsa e che giornali e libri sarebbero diventati digitali.

Questa previsione non si è avverata totalmente, ma oggi i giornali cartacei stanno scomparendo e gli scrittori si stanno sempre più confrontando con la distribuzione in rete di contenuti e notizie. E’ in corso una transizione verso una terra di nessuno, non solo cartacea, ma nemmeno totalmente digitale.

Il ruolo degli autori migra verso rappresentazione che oggi non ha un contorno preciso, perché non c’è un pubblico unico e non c’è un modello di business in rete che può sostituire quello della carta stampata. E se anche in Italia questo cambiamento sarà meno impattante, anche qui i giornali si stanno spegnendo, con la conseguenza che gli scrittori non hanno più  luoghi di prova né un terreno fertile per la loro notorietà. Inoltre, secondo Sterling, anche i mezzi di produzione e distribuzione stanno subendo un cambiamento.

Un orto da balcone verticale

Ormezzano su Lastampa.it

A Revigliasco, sopra Moncalieri, davanti al cimitero con gli ovvii cipressi, la risposta è un immenso vivaio/cantiere dove si «fabbricano» muri verdi di erba, colorati di fiori, opulenti e gloriosi ed anticongiunturali se orpellati di frutta e verdure leggere, che non siano tirate giù dal loro stesso peso.

Muri soprattutto per le pareti esterne delle case, prima copribili solo con rampicanti o visitate, nelle crepe, da disordinate, convulse erbe spontanee. La creazione si chiama Reviwall, il nome lega Revigliasco a wall (muro), ma con minimo di fantasia si approda a revival, a una rinascita cromatica e casomai ortofrutticola della città.

Qualche anno fa in quel laboratorio si mise a punto il sedum, speciale vegetazione orizzontale destinata a coprire con poca spesa, pochissima manutenzione e molto effetto superfici piane vastissime, ma anche tetti e terrazze. Adesso a Revigliasco lavorano soprattutto al verde verticale, casomai con colori aggiunti. Bello da vedere specialmente quando sprigiona fiori, piacevole da toccare e da «respirare», buono da mangiare quando significa insalate, erbe aromatiche, pomidorini, peperoncini, fragoline, vegetali non pesanti. L’orto non più sdraiato, l’orto «in piedi» , a far verdi (e rossi, e gialli, e blu: dipende dalle fioriture) i muri più grigi.

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Consegnati i premi Plug Your Mind 2008

Il Club Dirigenti di Informatica di Torino , in collaborazione con il Club per le Tecnologie dell’Informazione di Genova e con il patrocinio di Intermedia, I3P e ASPHI , hanno consegnato i premi ai vincitori del concorso “Plug Your Mind 2008”, VI edizione del Premio Annuale per l’Innovazione nell’ICT dedicato a Tarcisio Zucca Alessandrelli, fondatore e primo Presidente del CDI.

L’iniziativa, rivolta a singoli o a gruppi di giovani sotto i 30 anni, residenti in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, è stata istituita per premiare le migliori idee innovative nel campo dell’Information & Communication Technology, con particolare attenzione alle idee con finalità socialmente utili.

La Commissione di valutazione ha premiato:

  • 1° premio del valore di Euro 4.500,00 a Fabrizio Dominici, per un lavoro, valido sia sotto l’aspetto scientifico che sotto il profilo della sua concreta realizzazione e applicabilità, relativo a progettazione, realizzazione e test di un sistema tecnologico a valore aggiunto per il supporto al coordinamento delle risorse del Soccorso Alpino.
  • 2° e 3° premio del valore di Euro 3.000,00 a Gabriele Arnulfo, per un progetto di grande qualità con applicazioni concrete e notevole utilità sociale relativo a tecniche di co-registrazione affine ed elastica su immagini mediche strutturali per il supporto alla chirurgia dell’epilessia, e Simone Savasta, per una proposta tecnologicamente innovativa e ben corredata dal punto di vista della fattibilità, inerente l’implementazione di stazioni di monitoraggio di segnali di disturbo per sistemi di Global Navigation Satellite System (GNSS).
  • 4°, 5° premio del valore di Euro 1.500,00 a Fausto Calderazzo, per un lavoro qualitativamente elevato mirato a esaminare varie possibili soluzioni per la videoscrittura mediante gli occhi, che unisce aspetti ICT e medici e si caratterizza per un significativo valore sociale, e Alessio Penna, per un progetto solido e concreto relativo allo sviluppo di un sistema di acquisizione, specifico per sensori ottici, alla base di una rete a basso costo per monitorare deformazioni e crepe in infrastrutture civili.
  • Premio ASPHI del valore di Euro 1.500,00 a Alessia Bertoldi, per un progetto fortemente utile dal punto di vista sociale e relativo alla sperimentazione dei benefici apportati dall’utilizzo delle moderne tecnologie nella definizione di un programma di riabilitazione cognitiva rivolto a soggetti affetti da malattia di Alzheimer.

L'indotto pronto a lanciare la sfida

Via Repubblica

Fiat si cimenta nell´impresa di conquistare la Opel e nell´attesa l´indotto torinese applaude. Tra gli imprenditori c´è chi è ottimista e chi è più scettico, ma il parere unanime è che si tratterebbe di un´opportunità ghiotta per allargare il mercato. E i concorrenti? Non fanno paura. Neppure la canadese Magna, uno dei più grandi produttori di componenti del mondo, che si dice possa entrare nell´affare.

«Opel è un passaggio quasi obbligato per la Fiat. Per come si sta rivelando il mercato trovare un´alleanza sul mercato europeo sarà fondamentale. E con i tedeschi c´è il vantaggio che sono già state sviluppate alcune piattaforme», sostiene Vincenzo Ilotte, presidente dell´Amma, l´associazione che raccoglie le aziende metalmeccaniche torinesi. È lui il primo a vedere l´affare Opel come un´opportunità: «Ci sono potenzialità interessanti. L´accordo di alcuni anni fa con Gm lo ha già dimostrato, perché in quell´occasione molte aziende riuscirono a diventare partner anche del colosso americano. Fiat oggi si sta proponendo come una realtà che ha in mano un know-how composto da una parte “software”, che appartiene al Lingotto stesso, ed una “hardware”, che invece dipende dall´indotto». E Magna? «Non è una minaccia – risponde Ilotte – anche perché si tratterebbe comunque di un mercato che da due milioni di auto l´anno passerebbe a sei milioni: di carne ce n´è per tutti».

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Il G8 degli atenei per rifare il mondo

Andrea Rossi su La Stampa del 6 maggio 2009

Ripensare il pianeta e renderlo capace di affrontare l’era post-crisi. Tracciare i caratteri di un mondo sempre più integrato. Difendere l’ambiente indicando la via di uno sviluppo tecnologico ed ecologico al tempo stesso. Riportare – dopo la crisi della finanza globale – la parola «etica» al centro dell’azione delle potenze mondiali. E saldare tre giorni di discussione ai massimi livelli accademici in un documento da consegnare al governo italiano in occasione del prossimo G8 de L’Aquila. Perché diventi la traccia da cui avviare la discussione tra gli otto grandi della terra.

Ci saranno più di quaranta delegati provenienti da trenta nazioni diverse, dal 17 al 19 maggio, al castello del Valentino per il G8 University Summit 2009, vertice tra i rettori di molti atenei dei paesi del G8 più gli «Outreach 5» (Brasile, Cina, India, Messico e Sud Africa), il gruppo «Mem» (Corea del Sud, Australia, Indonesia) e alcuni paesi del Mediterraneo, del Medio Oriente e dell’America Latina.

«Il Summit sarà un’occasione per rilanciare il ruolo fondamentale dell’Università e la sua capacità di incoraggiare nuovi paradigmi interpretativi e nuovi modi di ragionare per pensare al mondo del post-crisi», spiega Francesco Profumo, rettore del Politecnico, che ospita il vertice organizzato insieme con la Conferenza italiana dei rettori e la sezione italiana dell’Unesco.

Un summit che avrà la funzione di preparare il vertice de L’Aquila e fornire ai governi una base di lavoro su cui ragionare. «Le Università, in quanto organizzazioni non governative e parte di network internazionali, possono svolgere un ruolo di laboratorio di idee e di nuovi atteggiamenti culturali di tipo sostenibile, anticipando il futuro», spiega Profumo. Tracciandone, in questo caso, una visione sotto forma di quattro «E»: economia, etica, energia ed ecologia, le «parole» del summit. E declinandole sotto il segno della sostenibilità: per fornire approcci razionali, capire come usare le risorse naturali e non rinnovabili in maniera più efficiente e proporre approcci razionali per i processi decisionali; elaborare nuovi modelli di crescita economica vista la forte crisi di quelli attuali; sviluppare la sensibilità all’etica.

Ciascun tema sarà affrontato domenica, lunedì e martedì da un gruppo di lavoro formato da rettori e presidenti degli atenei e presieduto da un relatore d’eccezione: Mario Monti per l’Economia, Pei Gang della Chinese Academy of Sciences per l’Etica, James Barber per l’Energia e il vice ministro per il Turismo del Ghana Kwabena Akyeampong per l’Ecologia. Guideranno la discussione e l’elaborazione del documento finale. «Il mondo è entrato in una fase di sostanziale mutamento, che la crisi in atto non farà che accelerare – spiega il presidente della Crui Enrico Decleva – Il sistema universitario può avere un ruolo nella costruzione di un mondo sempre più integrato e responsabile».

Moodlemoot 2009 a Torino

Venerdì 8 e sabato 9 maggio, presso l’Aula Primo Levi del dipartimento di Chimica, via Pietro Giuria 7, si terrà il convegno MoodleMoot 2009, appuntamento dedicato alla didattica innovativa e interattiva a distanza, organizzato dalla Facoltà di Scienze MFN in collaborazione con i dipartimenti di Informatica e Matematica dell’Università di Torino.

All’apertura dei lavori, prevista per venerdì 8 maggio alle ore 9, interverranno Sergio Roda, Pro Rettore dell’Università di Torino, Giovanna Pentenero, Assessore regionale all’Istruzione e Formazione, Umberto D’Ottavio, Assessore provinciale alla Formazione e all’Istruzione, Francesco De Sanctis, Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale, i Direttori dei dipartimenti di Matematica e Informatica Mario Coppo e Ferdinando Arzarello, e sono attesi 200 partecipanti delle varie università italiane.

I dipartimenti di Informatica e Matematica dell’Università lavorano da tempo al progetto di integrazione della piattaforma Moodle di supporto all’insegnamento, e offrono un servizio di hosting per le attività di e-learning a tutti i corsi della Facoltà. Il convegno sarà articolato in diverse sessioni e laboratori tenuti da esperti del settore che utilizzano la piattaforma. E’ prevista nel pomeriggio dell’8 maggio, alle ore 17, una tavola rotonda dal titolo “E-learning: tra passato, presente e futuro (una sfida ancora attuale?)”.