Il G8 degli atenei per rifare il mondo

Andrea Rossi su La Stampa del 6 maggio 2009

Ripensare il pianeta e renderlo capace di affrontare l’era post-crisi. Tracciare i caratteri di un mondo sempre più integrato. Difendere l’ambiente indicando la via di uno sviluppo tecnologico ed ecologico al tempo stesso. Riportare – dopo la crisi della finanza globale – la parola «etica» al centro dell’azione delle potenze mondiali. E saldare tre giorni di discussione ai massimi livelli accademici in un documento da consegnare al governo italiano in occasione del prossimo G8 de L’Aquila. Perché diventi la traccia da cui avviare la discussione tra gli otto grandi della terra.

Ci saranno più di quaranta delegati provenienti da trenta nazioni diverse, dal 17 al 19 maggio, al castello del Valentino per il G8 University Summit 2009, vertice tra i rettori di molti atenei dei paesi del G8 più gli «Outreach 5» (Brasile, Cina, India, Messico e Sud Africa), il gruppo «Mem» (Corea del Sud, Australia, Indonesia) e alcuni paesi del Mediterraneo, del Medio Oriente e dell’America Latina.

«Il Summit sarà un’occasione per rilanciare il ruolo fondamentale dell’Università e la sua capacità di incoraggiare nuovi paradigmi interpretativi e nuovi modi di ragionare per pensare al mondo del post-crisi», spiega Francesco Profumo, rettore del Politecnico, che ospita il vertice organizzato insieme con la Conferenza italiana dei rettori e la sezione italiana dell’Unesco.

Un summit che avrà la funzione di preparare il vertice de L’Aquila e fornire ai governi una base di lavoro su cui ragionare. «Le Università, in quanto organizzazioni non governative e parte di network internazionali, possono svolgere un ruolo di laboratorio di idee e di nuovi atteggiamenti culturali di tipo sostenibile, anticipando il futuro», spiega Profumo. Tracciandone, in questo caso, una visione sotto forma di quattro «E»: economia, etica, energia ed ecologia, le «parole» del summit. E declinandole sotto il segno della sostenibilità: per fornire approcci razionali, capire come usare le risorse naturali e non rinnovabili in maniera più efficiente e proporre approcci razionali per i processi decisionali; elaborare nuovi modelli di crescita economica vista la forte crisi di quelli attuali; sviluppare la sensibilità all’etica.

Ciascun tema sarà affrontato domenica, lunedì e martedì da un gruppo di lavoro formato da rettori e presidenti degli atenei e presieduto da un relatore d’eccezione: Mario Monti per l’Economia, Pei Gang della Chinese Academy of Sciences per l’Etica, James Barber per l’Energia e il vice ministro per il Turismo del Ghana Kwabena Akyeampong per l’Ecologia. Guideranno la discussione e l’elaborazione del documento finale. «Il mondo è entrato in una fase di sostanziale mutamento, che la crisi in atto non farà che accelerare – spiega il presidente della Crui Enrico Decleva – Il sistema universitario può avere un ruolo nella costruzione di un mondo sempre più integrato e responsabile».